Cinque osservazioni perché sia applicata la VIA

· Inserito in È accaduto, Lavoro e lavori

PIOMBINO 10 agos­to 2016Un grup­po di cit­ta­di­ni e le asso­ci­azioni Lavoro salute dig­nità, Res­ti­amo umani, Rug­gero Tof­fo­lut­ti con­tro le mor­ti sul lavoro han­no pre­sen­ta­to alla Regione Toscana cinque osser­vazioni in mer­i­to alla richi­es­ta, avan­za­ta da AFERPI, di non assogget­ta­bil­ità dei pro­pri prog­et­ti alla pro­ce­du­ra di Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale (VIA).

Eccone i pun­ti salien­ti:

La VIA è asso­lu­ta­mente nec­es­saria. Il nuo­vo per­cor­so avvi­a­to da AFERPI in mer­i­to all’as­sogget­ta­bil­ità appare ogget­ti­va­mente come un ulte­ri­ore ten­ta­ti­vo di dilatare i tem­pi per la real­iz­zazione degli impianti promes­si (per­al­tro già ridi­men­sion­ati da due a un solo forno pro­prio in occa­sione del­la richi­es­ta di non assogget­ta­bil­ità alla VIA): AFERPI non può non sapere, infat­ti, che il prob­a­bile riget­to del­la sua nuo­va istan­za da parte del­la Regione riaprirebbe da capo la pro­ce­du­ra di VIA, avvi­a­ta a Gen­naio 2016 e delib­er­ata­mente inter­rot­ta da AFERPI stes­sa il 27 giug­no scor­so. Se AFERPI avesse con­tin­u­a­to, la pro­ce­du­ra di VIA sarebbe oggi con moltissi­ma prob­a­bil­ità già con­clusa!

Il per­cor­so del­la 398 ver­so il por­to pro­pos­to da AFERPI risul­ta più lun­go, più cos­toso, più impat­tante sul traf­fi­co cit­tadi­no. Il trac­cia­to di una stra­da atte­sa da 30 anni non può essere sub­or­di­na­to alle esi­gen­ze di AFERPI, sen­za tenere in alcun con­to i pun­ti di vista dei cit­ta­di­ni e le esi­gen­ze del­l’in­tera comu­nità. Un’ot­ti­ma ragione per sot­to­porre a VIA i prog­et­ti di AFERPI.

Il piano pre­sen­ta­to da AFERPI è in con­trasto sia con il Rego­la­men­to Urban­is­ti­co che con il Piano Strut­turale d’Area in vari impor­tan­ti pun­ti. In par­ti­co­lare, ad esem­pio, è pre­vista l’occupazione di nuove aree (Quaglio­dro­mo) che han­no carat­teri pro­pri delle aree umide e palus­tri costiere e sono indi­vid­u­ate come invari­anti strut­turali nel­la piani­fi­cazione comu­nale. In tale area è pre­vista la real­iz­zazione di linee fer­roviarie fun­zion­ali alla logis­ti­ca del­lo sta­bil­i­men­to. Pen­si­amo che le aree a dis­po­sizione di AFERPI siano più che suf­fi­ci­en­ti per una soluzione logis­ti­ca alter­na­ti­va.

L’ap­pli­cazione del­la VIA è indis­pens­abile per val­utare com­pi­u­ta­mente l’im­pat­to del­l’u­ni­co forno elet­tri­co pre­vis­to da AFERPI, in dif­for­mità dai due inizial­mente pro­gram­mati, impat­to da ver­i­fi­care in par­ti­co­lare sot­to i seguen­ti pro­fili: emis­sioni, rumore, scorie ecc.…; impat­to con­nes­so pure ad un par­co rot­ta­mi di gran­di dimen­sioni. Le acciaierie elet­triche pos­sono causare inquina­men­to da PCB, dios­sine, ecc.…a tal propos­i­to bas­ta guardare cosa suc­cede nel Bres­ciano in aree lim­itrofe ai sud­det­ti impianti. Ques­tioni ril­e­van­ti pure in relazione alla notevolis­si­ma prossim­ità del­l’impianto, non solo al Cen­tro com­mer­ciale e tur­is­ti­co col­le­ga­to all’Out­let, di cui è pre­an­nun­ci­a­to l’inse­di­a­men­to nel­l’area occu­pa­ta dal­la Cen­trale Enel di Tor del sale (attual­mente in dis­mis­sione); ma anche al Par­co nat­u­rale del­la Ster­pa­ia lun­go la cos­ta est del Comune di Piom­bi­no, voca­ta all’at­tiv­ità tur­is­ti­co-bal­n­eare, dove insistono numerosi sta­bil­i­men­ti bal­n­eari, ris­toran­ti e vil­lag­gi tur­is­ti­ci.

Questo ter­ri­to­rio deve essere tute­la­to dai nuovi ricat­ti occu­pazion­ali eserci­tati da Afer­pi: le isti­tuzioni mostri­no dunque di essere all’al­tez­za. Appli­care la VIA è un atto dovu­to in osse­quio allo Sta­to di dirit­to. E’ un modo fon­da­men­tale per pre­venire ulte­ri­ori dan­ni alla salute dei lavo­ra­tori e delle popo­lazioni. E’ un impeg­no ine­ludi­bile per evitare di ripetere gli errori e i favori del pas­sato nei con­fron­ti delle aziende oper­an­ti a Piom­bi­no, i quali han­no con­dot­to all’at­tuale situ­azione di inquina­men­to mas­s­ic­cio del­l’area indus­tri­ale: qui è sem­pre più nec­es­sario inter­venire final­mente con le boni­fiche, tan­to indis­pens­abili quan­to cos­tose. Appli­care la VIA è nec­es­sario per non chi­ud­ere, pri­ma anco­ra che si apra­no, nuovi per­cor­si di diver­si­fi­cazione pro­dut­ti­va – e occu­pazionale! — in set­tori inno­v­a­tivi quali il tur­is­mo sociale cul­tur­ale ambi­en­tale e l’a­gri­coltura bio­log­i­ca e di qual­ità.

Asso­ci­azioni Lavoro salute dig­nità, Res­ti­amo umani,
Rug­gero Tof­fo­lut­ti con­tro le mor­ti sul lavoro

Commenta il post