Il circo e… la tristezza dei retroscena
CAMPIGLIA 3 maggio 2017 — Crudeltà, sfruttamento, tortura, segregazione, sono solo alcune delle parole che potremmo usare in queste situazioni, quando siamo di fronte ad un circo… un circo che usa animali esotici per puro sfruttamento, divertimento oppure, per dirlo con le parole del Consiglio della Regione Toscana, “il circo con animali rappresenta oggi, nel vasto insieme delle attività di spettacolo itinerante, solamente la sopravvivenza di un aspetto folkloristico di una cultura ormai morta basata sullo sfruttamento e sulla sopraffazione del più debole, in cui le folle erano fatte divertire con le privazioni e le sofferenze di altri esseri viventi;…”.
Eppure a neanche due giorni del gravissimo fatto del lupo ucciso e seviziato a Suvereto, nonostante segnalazioni di cittadini e lamentele sui social network, la sindaca di di Campiglia Marittima, alla richiesta di controlli più approfonditi e accurati per l’attuale presenza del circo Mosca nella zona fieristica di Venturina terme, risponde così:
“A Venturina c’è un’area riservata agli spettacoli viaggianti e il Comune controlla solo la regolarità delle autorizzazioni che non rilasciamo noi. Questo circo ha tutto in regola. Credo che un’arte antica vada preservata. Credo anche che gli animali vadano rispettati. Personalmente mi fanno pena gli animali in gabbia, come i cani alla catena o altri animali costretti in un’appartamento. Tuttavia il mio compito è rispettare le regole. Se poi si dovessero prevedere norme più stringenti per tutelare al meglio gli animali, io sarei sicuramente favorevole”.
Quindi quando c’è occasione di agire e dare dimostrazione di reale interesse per le condizioni o la vita di altri organismi viventi… questa è la banale risposta che la sindaca di Campiglia si permette di dare.
Ci chiediamo se questi amministratori sono davvero sprovveduti o ci prendono in giro!
Forse la sindaca di Campiglia è male informata o semplicemente è negligente e quindi sta violando un regolamento che hanno proposto e approvato militanti del suo partito, il Partito Democratico.
E NON sa neppure che la mozione n.673 del 17 Luglio 2013, presentata in Consiglio Regionale dal PD e che chiedeva, nei confronti di circhi e spettacoli itineranti di rispettare le normative della CITES (quest’ultima una convenzione nata dall’esigenza di controllare il commercio degli animali e delle piante, in quanto lo sfruttamento commerciale è, assieme alla distruzione degli ambienti naturali nei quali vivono, una delle principali cause dell’estinzione e rarefazione in natura di numerose specie) è poi stata approvata e riportata nel BURT n.46 parte seconda del mercoledì, 16 ottobre 2013.
Che cosa dobbiamo pensare se un’amministrazione NON riesce neppure a far rispettare regole promosse dal suo stesso partito?
Il video di un cittadino denuncia da solo le condizioni di vita, psicologiche, di reclusione di questi poveri animali, strappati al proprio habitat per far comodo anche ad “amministrazioni” che si rifiutano di verificare che siano applicati regolamenti e leggi abbondantemente emanate.
Un segno di ignoranza o menefreghismo? E come può chi non applica norme, essere un tutore del cittadino? Tutore soprattutto di quei cittadini indifesi, i bambini, ai quali è indirizzato questo tipo di vergognosi spettacoli.
Infatti un documento firmato da oltre 600 psicologi, esprime “motivata preoccupazione rispetto alle conseguenze sul piano pedagogico, formativo, psicologico della frequentazione dei bambini di zoo, circhi e sagre in cui vengono impiegati animali in quanto tali contesti sono veicolo di un’educazione al non rispetto per gli esseri viventi, inducono al disconoscimento dei messaggi di sofferenza, ostacolano lo sviluppo dell’empatia, che è fondamentale momento di formazione e di crescita, in quanto sollecitano una risposta incongrua, divertita e allegra alla pena, al disagio, all’ingiustizia”.
In ogni caso le scelte etiche vanno al di là delle leggi e convenzioni e non si possono accettare compromessi sul diritto alla libertà di un altro essere vivente. Ognuno ha diritto di vivere nel suo habitat, il patteggiamento non esiste.
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