Circolo delle fabbriche PD in crisi di rappresentanza
SUVERETO 3 maggio 2018 — Quanto è accaduto nel consiglio comunale di Suvereto del 30 aprile scorso è surreale.
Nel dicembre scorso gli operai Aferpi avevano chiesto ai sindaci della Val di Cornia di essere ascoltati nei consigli comunali per esporre le loro profonde preoccupazioni per una situazione in stallo da troppo tempo e per chiedere la disponibilità a convocare consigli comunali congiunti; altra richiesta di essere ascoltati era arrivata dai lavoratori di RiMateria, interessati da una criticità contingente. Solo il sindaco di Suvereto si era reso disponibile per gli operai Aferpi, mentre dagli altri sindaci proveniva solo silenzio; così Giuliano Parodi ha deciso di portare nel consiglio comunale di Suvereto un ordine del giorno con questa istanza, lasciando ai lavoratori di RiMateria prima e a quelli di Aferpi a seguire, l’apertura della seduta istituzionale. Il suo unico rammarico era quello di non recepire analoghe istanze di decine di lavoratori nelle stesse condizioni, svantaggiati da minore esposizione mediatica, poca organizzazione autonoma e forse da poco interesse da parte di certa politica locale.
Lo ha fatto in una data dalla forte carica simbolica ed evocativa: la vigilia del 1° Maggio, quando anche quelli poco inclini ad ascoltare riempiono piazze reali e virtuali di discorsi sul lavoro.
Quello che accaduto in quella seduta è una pagina buia della democrazia: i consiglieri del Partito Democratico si sono rifiutati di ascoltare i lavoratori adducendo motivazioni poco comprensibili ed evidentemente pretestuose; questo fatto seguiva di pochi giorni la loro assenza immotivata ad una riunione della commissione sulle politiche sociali.
Il giorno successivo, con coordinamento esemplare, il solerte segretario del Circolo della Fabbriche del PD si affettava a scrivere che a Suvereto erano andate in onda “prove tecniche di delegittimazione sindacale”.
Verrebbe da chiedere ai consiglieri del PD suveretano di ritrovare il senso della realtà e di provare ad onorare le (perdute) radici democratiche e sociali: si trattava solo di ascoltare lavoratori in difficoltà che chiedono di essere ascoltati, senza entrare nel merito in dibattiti che sono prerogative di altri sedi.
Al solerte segretario del Circolo delle Fabbriche verrebbe da consigliare di non scomodare i sindacati, che hanno il loro bel daffare con la perdita di adesioni, soprattutto nelle fasce più giovani, e combattono — a prescindere da Parodi — una battaglia contro una preoccupante crisi di rappresentatività. Verrebbe da chiedergli chi e cosa rappresenta, se non un sistema politico autoreferenziale scollegato dal mondo reale. Forse non si è accorto che “le prove tecniche di delegittimazione” della sua area politica di riferimento sono già andate in onda da un pezzo e che sempre più fasce popolazione debole non si sentono più rappresentate da quell’area politica e guardano altrove.
Assemblea popolare è orgogliosa del sindaco e dei consiglieri di maggioranza che hanno ascoltato i lavoratori, perchè siamo per il pluralismo e per la libertà di pensiero e di parola, a differenza di chi legittima solo le opinioni allineate.
Coordinamento Assemblea Popolare Suvereto