Collaudo e sospensioni lavori, tutto da verificare

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

SAN VINCENZO 8 aprile 2017 — Il Grup­po Con­sil­iare Assem­blea San­vin­cen­z­i­na ha deposi­ta­to in con­siglio comu­nale una mozione e un espos­to da pro­poste anche alla mag­gio­ran­za che gov­er­na il Comune per richiedere una ver­i­fi­ca sul col­lau­do del por­to e le sospen­sioni ai lavori con­cesse.

Di segui­to la mozione e l’e­s­pos­to:

Grup­po Con­sil­iare di Assem­blea San­vin­cen­z­i­na
MOZIONE

Al Sin­da­co del Comune di San Vin­cen­zo

Oggetto:Verifica organi com­pe­ten­ti su col­lau­do por­to e penali

-Tenu­to con­to del­l’e­s­pos­to alle­ga­to;
‑Tenu­to con­to del col­lau­do e di tut­ti gli alle­gati, del con­trat­to del por­to, del capi­to­la­to e tut­ta la doc­u­men­tazione disponi­bile rel­a­ti­va all’am­pli­a­men­to del por­to tur­is­ti­co;
‑Tenu­to con­to del­la memo­ria stor­i­ca dei san­vin­cen­zi­ni nonchè dei com­po­nen­ti di questo Con­siglio, degli arti­coli di gior­nale, che tes­ti­mo­ni­ano come si sia con­clusa la costruzione del por­to e che sem­bra­no smen­tire sen­za dub­bio quan­to cer­ti­fi­ca­to dal col­lau­do;
‑Vis­to l’al­to inter­esse pub­bli­co ripor­ta­to nel doc­u­men­to;
‑Vista l’en­tità delle incon­gruen­ze riscon­trate che sem­bra­no smen­tire quan­to cer­ti­fi­ca­to nel col­lau­do e del­la rispos­ta data alla nos­tra inter­rogazione sul col­lau­do del por­to, in sede di Con­siglio Comu­nale, attra­ver­so la let­tura di una relazione del DUP del pro­ced­i­men­to, asso­lu­ta­mente insod­dis­facente e per nul­la esaus­ti­va;
‑Vis­to che la mag­gio­ran­za è a conoscen­za di quan­to espos­to nel doc­u­men­to, sia per­ché alle­ga­to alla mozione, sia per­ché questi fat­ti furono ripor­tati in com­mis­sione apposi­ta davan­ti al capo del­la ter­na dei col­lauda­tori, Ing. Nic­co­lai, agli Asses­sori Roven­ti­ni e Rus­so e ai con­siglieri Nobili, Ginan­neschi, Cosi­mi, Boc­ci­ni e Ric­cuc­ci;
‑Vis­to anche che, in sede del­la stes­sa com­mis­sione con­sil­iare, gli Asses­sori e i con­siglieri di mag­gio­ran­za si sono dimostrati pre­oc­cu­pati di fronte alle osser­vazioni pre­sen­tate ma che allo stes­so tem­po han­no ammes­so l’im­pos­si­bil­ità di un’Am­min­is­trazione ad appro­fondire la legit­tim­ità di quan­to soll­e­va­to riman­dan­do tale com­pe­ten­za ad altri organi pre­posti;

Il Con­siglio Comu­nale di San Vin­cen­zo impeg­na il Sin­da­co e l’Am­min­is­trazione

-Affinché si richie­da, con som­ma urgen­za, una ver­i­fi­ca alle autorità com­pe­ten­ti sui fat­ti esposti nel doc­u­men­to alle­ga­to per richiedere che quan­to espos­to nel col­lau­do del por­to cor­rispon­da al vero, al fine di garan­tire che non vi siano sta­ti even­tu­ali dan­ni eco­nomi­ci per l’ente pub­bli­co.
Pao­lo Ric­cuc­ci Francesco Bat­ti­ni Fabi­ana Boc­ci­ni

 

Grup­po Con­sil­iare di Assem­blea San­vin­cen­z­i­na
ESPOSTO

Al Sin­da­co del Comune di San Vin­cen­zo

Ogget­to: SEGNALAZIONE DI POSSIBILI IRREGOLARITACOLLAUDO DI APPALTO PUBBLICO AMPLIAMENTO DEL PORTO DI SAN VINCENZO

Questo grup­po con­sil­iare, aven­do acquisi­to atti ammin­is­tra­tivi attra­ver­so rego­lare richi­es­ta d’ac­ces­so agli atti, del col­lau­do del­l’am­pli­a­men­to del por­to tur­is­ti­co di San Vin­cen­zo chiede una ver­i­fi­ca dei sot­to illus­trati pos­si­bili pro­fili di ille­git­tim­ità.
SINTESI DEI FATTI:
L’ap­pal­to di ampli­a­men­to del por­to di San Vin­cen­zo, com­mis­sion­a­to dal Comune e appal­ta­to alla dit­ta SALES s.p.a. con dura­ta di tre anni (ter­mine di ulti­mazione alla data 31/12/2008) si è pro­l­un­ga­to fino alla data del 21/07/2015, data in cui la dit­ta ha effet­ti­va­mente con­seg­na­to l’opera, quin­di con sei anni e mez­zo di pos­ticipo rispet­to alla data pre­vista.

A segui­to del col­lau­do ammin­is­tra­ti­vo del por­to, effet­tua­to da una ter­na di ingeg­neri esterni, delib­er­a­to dal­la Giun­ta Comu­nale con delib­era n.274 del 31/12/2016, appren­di­amo, solo dagli atti del col­lau­do e mai pri­ma di ques­ta data, che sono state con­cesse dal Respon­s­abile uni­co del pro­ced­i­men­to (da qui in poi RUP) nove sospen­sioni ai lavori, per un totale di 2403 giorni che van­no ad annullare i 2393 giorni di ritar­do sul­la con­seg­na del­l’­opera che avreb­bero deter­mi­na­to altri­men­ti una penale per il con­ces­sion­ario del­l’­opera ver­so l’ente. Appare inoltre incom­pren­si­bile come una parte del­l’­opera, con­sis­tente nel­la real­iz­zazione di un impianto foto­voltaico pre­vis­to nel con­trat­to non sia sta­to real­iz­za­to, dalle carte in nos­tro pos­ses­so non pos­si­amo capire come sia avvenu­ta ques­ta man­ca­ta real­iz­zazione.
I PARTECIPANTI DELL’APPALTO: (con­trat­to di appal­to del 3/11/2005)
Com­mit­tente: Comune di San Vin­cen­zo
Sin­daci: Michele Bia­gi (2004 ‑2014), Alessan­dro Mas­si­mo Ban­di­ni (2014 – 2016)
Asses­sori Lavori Pub­bli­ci e por­to – Mirio Gian­nelli­ni, Kety Pini (2004 ‑2009), Alessan­dro Mas­si­mo Ban­di­ni (2009 ‑2014), Anto­nio Rus­so (2014 ‑2016),
Dit­ta appal­ta­trice – Sales s.p.a.
RUP — Respon­s­abile Uni­co del Pro­ced­i­men­to – geom. Andrea Fil­ip­pi (2004 — 2016),
DL — Diret­tore dei Lavori – ing. Mau­ro Mari­ni (2004 — 2016)
Col­lauda­tore delle strut­ture – ing. Mau­ro Nic­co­lai
Col­lauda­tore tec­ni­co ammin­is­tra­ti­vo – ing. Mau­ro Nic­co­lai (2007 — 2016)
Col­lauda­tore tec­ni­co ammin­is­tra­ti­vo – ing. Vas­co Antonel­li (2007 — 2016)
Col­lauda­tore tec­ni­co ammin­is­tra­ti­vo – ing. Mau­r­izio Ver­zoni (2007 — 2016)
(inizio incar­i­co di col­lau­do: gen. 2007 – fine col­lau­do ago 2016)
POSSIBILI IRREGOLARITARISCONTRATE:
1‑Sospensioni dei lavori che sem­bra­no con­trad­dire quan­to tes­ti­mo­ni­a­to da gior­nali, memo­ria popo­lare atti uffi­ciali pre­sen­ti nel­la doc­u­men­tazione del col­lau­do stes­so.

2‑Mancata ese­cuzione del­l’impianto foto­voltaico pre­vis­to da con­trat­to di cui non riscon­tri­amo atti ammin­is­tra­tivi che cer­ti­f­i­cano la rin­un­cia del­l’ente a ques­ta opera.
3‑Mancate penali pre­viste dal capi­to­la­to per ritar­do nel­la con­seg­na del­l’­opera.
1‑SOSPENSIONI DEI LAVORI ALL’OPERA:
Si trat­ta di nove sospen­sioni, per un totale di 2403 giorni all’in­ter­no di un appal­to con dura­ta con­trat­tuale di tre anni, dura­to invece nove anni e mez­zo.

Il ter­mine di ulti­mazione con­trat­tuale era pre­vis­to alla data 30/12/2008 (pag.22 del col­lau­do), l’avvenu­ta con­seg­na dei lavori pospone di 2393 giorni la data pre­vista al 31/07/2015. Il totale del­la sospen­sione dei lavori cor­risponde a 2403 giorni (pag.24 del col­lau­do) gius­ti­f­i­can­do il ritar­do e spo­stan­do, di fat­to, la data di con­seg­na dei lavori al 21/07/2015, dieci giorni pri­ma dei sei anni e mez­zo di ritar­do sul­la con­seg­na del­l’­opera.
Nonos­tante la dit­ta abbia ter­mi­na­to i lavori con sei anni e mez­zo di ritar­do sul ter­mine con­trat­tuale, queste sospen­sioni sem­bra­no non rispet­tate e non moti­vate all’in­ter­no del col­lau­do. Alcune par­ti­co­lar­ità, mer­i­tano di essere messe in risalto:
‑Par­lan­do del­la sec­on­da sospen­sione, del­la dura­ta di 384 giorni, viene ammes­so dai col­lauda­tori: “deb­bono inten­der­si sospe­si i lavori sebbene non sia sta­to reper­i­to lo speci­fi­co ver­bale. Sospen­sione giorni 384” (pag.23 col­lau­do)
‑A com­men­to finale del capi­to­lo “sospen­sioni” così rias­sumono la situ­azione: “sospen­sioni ricostru­ite dagli atti pub­bli­ci in quan­to non si ha l’e­sat­ta cor­rispon­den­za con quan­to ripor­ta­to nel­la relazione sul con­to finale” (pag.24 col­lau­do) e poi “alcu­ni ver­bali sono irritual­mente sprovvisti di fir­ma da parte del­l’im­pre­sa”(pag.24 col­lau­do)
‑Di tutte le altre sospen­sioni pare non vi sia nul­la nel­l’in­tero col­lau­do sul­l’­ef­fet­ti­va esisten­za dei ver­bali di sospen­sione, sul­l’e­sisten­za dei ver­bali di ripresa dei lavori, sulle date di emis­sione dei ver­bali, sul­l’e­sisten­za di even­tu­ali moti­vazioni.
‑Dagli atti non risul­ta chiaro se questi ver­bali esis­tano o meno e se siano fir­mati, rego­lari e moti­vati.
‑Dagli atti sem­bra­no esser­ci grosse con­trad­dizioni sul rispet­to delle sospen­sioni durante le quali, almeno in alcune di esse pare cer­to che la dit­ta abbia lavo­ra­to, e a pieno rit­mo. Questo risul­ta dalle let­tere del­la stes­sa dit­ta, dagli ordi­ni di servizio, dalle ordi­nanze del Comune e dagli arti­coli dei gior­nali.
‑Ci sem­bra inoltre del tut­to par­ti­co­lare che all’e­poca nes­suno fos­se a conoscen­za delle sospen­sioni, né la dit­ta, né il RUP, né il diret­tore dei lavori come pare essere con­fer­ma­to dalle let­tere del­la dit­ta e dai numerosi ordi­ni di servizio del Diret­tore dei lavori, nelle quali non risul­ta si men­zion­i­no sospen­sioni in cor­so tan­to che si dis­cute degli innu­merevoli lavori in cor­so in quel momen­to.
2‑MANCATA ESECUZIONE DELL’IMPIANTO FOTOVOLTAICO PREVISTO CONTRATTUALMENTE
2.1 - L’impianto foto­voltaico che dove­va essere real­iz­za­to per ali­menta­re i servizi del PORTO era un impianto da 34 KW con 144 pan­nel­li posti sulle cop­er­ture. Un grosso impianto. Molto impor­tante, utile e cos­toso, oltre 100 mila euro.
Viene ammes­so dai col­lauda­tori: “è man­ca­to il rispet­to di una delle moti­vazioni del­la vari­ante del prog­et­to defin­i­ti­vo, poiché non è sta­to instal­la­to l’impianto foto­voltaico per pro­duzione di ener­gia elet­tri­ca, pre­vis­to prog­et­tual­mente anche nel­la vari­ante di sta­to finale (tut­tavia l’impianto non com­pare nel­la situ­azione di con­to finale)”
Quin­di la man­ca­ta ese­cuzione di quell’impianto, sen­za cor­rispon­dente riduzione del­la dura­ta del­la con­ces­sione, pare cos­ti­tuire per il Comune una perdi­ta sec­ca.

Che quell’impianto fos­se com­pre­so nell’appalto è paci­fi­co per tut­ti: per i Col­lauda­tori, come si è vis­to, ma anche per il RUP che l’ha inser­i­to fra gli alle­gati del­la sua relazione finale e per la Giun­ta che l’ha esplici­ta­mente con­fer­ma­to nel­la vari­ante di sta­to finale a con­sun­ti­vo (del.G.C. 215 del 22/12/2014). Non com­pren­di­amo quin­di quale sia la gius­ti­fi­cazione ‑espos­ta in col­lau­do- di ques­ta man­ca­ta ese­cuzione, che induce i col­lauda­tori ad accettar­la sen­za alcu­na even­tuale com­pen­sazione per il Comune.
3‑POSSIBILE DANNO ECONOMICO
Il capi­to­la­to pro­gram­ma a prestazione alle­ga­to al con­trat­to di appal­to, all’art.13, quar­tul­ti­mo capover­so prevede­va un tem­po di ulti­mazione mas­si­mo di 36 mesi e, al terzul­ti­mo capover­so una penale per ogni giorno di ritar­do pari a 1/1000 del­l’im­por­to del­l’ap­pal­to, con un mas­si­mo del 10% del­l’ap­pal­to stes­so.

A segui­to del non riconosci­men­to di alcu­ni di questi 2.403 giorni sospen­sioni, il ritar­do del­la dit­ta potrebbe facil­mente lievitare fino a 100 giorni e oltre. In quel caso il man­ca­to incas­so da parte del Comune per le penali pre­viste dal Con­trat­to (cir­ca 35.000 euro per ogni giorno di ritar­do) potrebbe facil­mente arrivare (bastereb­bero 100 giorni su 2.403 di sospen­sioni irre­go­lari) fino al mas­si­mo con­sen­ti­to di cir­ca 3 mil­ioni e mez­zo di euro.
La man­ca­ta ese­cuzione dell’impianto foto­voltaico deprezzerebbe l’opera pub­bli­ca di un val­ore impre­cisato, ma sicu­ra­mente supe­ri­ore ai 100 mila euro.
Gli scriven­ti chiedono che i Vostri Uffi­ci uti­lizzi­no gli stru­men­ti di legge a dis­po­sizione per chiarire e pale­sare even­tu­ali respon­s­abil­ità sulle vicende esposte.
I sot­to­scrit­ti chiedono di essere avvisati ex art. 406 c.p.p. in caso di richi­es­ta di pro­ro­ga delle indagi­ni pre­lim­i­nari ed ex art. 408 c.p.p. in caso di richi­es­ta di archivi­azione.
Con osser­van­za.

Pao­lo Ricuc­ci Francesco Bat­ti­ni Fabi­ana Boc­ci­ni

 

Commenta il post