Come cambiare il governo di Campiglia

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pervenuta in redazione

CAMPIGLIA 27 gen­naio 2014 — Il miglior servizio che pos­si­amo fare ai cit­ta­di­ni è creare le con­dizioni per cam­biare ammin­is­trazione. Questo è l’obiettivo del Comune dei Cit­ta­di­ni che da tem­po ha dichiara­to di vol­er super­are la pro­pria espe­rien­za per favorire l’alternanza anche in realtà come Campiglia dove questo non è mai accadu­to. Non c’è nes­suna volon­tà di spac­ca­ture sociali, ma la con­statazione che ques­ta ammin­is­trazione ha oper­a­to male, dalle politiche urban­is­tiche che han­no priv­i­le­gia­to l’espansione edilizia alla poca atten­zione agli impat­ti delle cave sulle nos­tre colline. Nes­sun prog­et­to per il rilan­cio del­la nos­tra econo­mia è sta­to mes­so in cantiere. In cinque anni non si è mai dis­cus­so in Con­siglio di agri­coltura, di com­mer­cio e di tur­is­mo, se non per imporre un’assurda tas­sa di sog­giorno. Di fronte ai tagli dei trasfer­i­men­ti statali l’unica polit­i­ca è sta­ta quel­la dell’aumento delle tasse locali, a par­tire dall’IMU che a Campiglia è sta­ta appli­ca­ta al mas­si­mo nel 2012 da cui dis­cende l’obbligo di pagare una quo­ta di IMU sul­la pri­ma casa anche nel 2014. Nul­la è sta­to fat­to per elim­inare spese impro­dut­tive, a par­tire dal­la bas­sa uti­liz­zazione del com­p­lesso fieris­ti­co. Evi­den­ti sono state le titubanze del­la Giun­ta di fronte a poteri eco­nomi­ci for­ti che han­no por­ta­to a tacere su prob­le­mi come le cave e l’autostrada o a toller­are abusi edilizi come nel caso dell’Italian Food. Sono man­cati la trasparen­za e il rispet­to dei cit­ta­di­ni visti più come sud­di­ti che come tito­lari di dirit­ti. Per cam­biare non ser­vono cartel­li elet­torali, ma idee nuove, un pro­gram­ma con­di­vi­so e la lib­ertà di poter­lo attuare sen­za vin­coli o con­dizion­a­men­ti. Nei Comu­ni sot­to 15.000 abi­tan­ti non c’è bal­lot­tag­gio. Vince la lista che ottiene un voto in più del­la sec­on­da e che, indipen­dente dal­la per­centuale che rag­giunge, otter­rà il 65% dei con­siglieri. L’altro 35% andrà alle altre liste anche se la som­ma dei loro voti rap­p­re­sen­tasse la mag­gio­ran­za. Alle elezioni comu­nali del 2009 la lista del PD, Comu­nisti Ital­iani, Italia dei val­ori, Par­ti­to social­ista, ver­di e indipen­den­ti di sin­is­tra ottenne il 55,3%. Alle elezioni politiche del 2013 il PD di Campiglia si è fer­ma­to al 40,3%. E’ dunque pos­si­bile che anche da noi si for­mi un gov­er­no sen­za la mag­gio­ran­za dei con­sen­si. Ques­ta pos­si­bil­ità sarà tan­to più prob­a­bile quante più saran­no le liste che si pre­sen­ter­an­no alle prossime elezioni. L’obiettivo è dunque quel­lo di ridurle, unen­do i cit­ta­di­ni su un pro­gram­ma con­di­vi­so in gra­do di rap­p­re­sentare un’alternativa a col­oro che han­no ammin­is­tra­to fino ad oggi. Par­ti­ti e movi­men­ti nazion­ali han­no altre occa­sioni per con­frontar­si e con­tar­si, a par­tire alle elezioni europee che si ter­ran­no insieme alle ammin­is­tra­tive. Per questo è sta­to pro­mosso un incon­tro aper­to a chi­unque sia inter­es­sato (cit­ta­di­ni, par­ti­ti, movi­men­ti, asso­ci­azioni) che si ter­rà il 31 gen­naio, alle ore 21, alla salet­ta comu­nale di Ven­tu­ri­na.

Comune dei Cit­ta­di­ni

 

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