Come valorizzare la Parchi Val di Cornia

· Inserito in Teoria e pratica
Riccardo Gelichi

PIOMBINO 2 aprile 2016 — Se si guar­da il bilan­cio del­la Parchi Val di Cor­nia, è subito evi­dente la com­po­nente eco­nom­i­ca che gra­va sui comu­ni, di un mil­ione di euro l’anno, come con­trat­to di servizio, ma che serve a sostenere lo sbi­lan­cio fra entrate e uscite del­la soci­età. C’è sta­ta descrit­ta inoltre un’evidente dif­fi­coltà per l’esecuzione delle spese ordi­nar­ie, quin­di la com­po­nente finanziaria è un’evidente crit­ic­ità.
La Parchi Val di Cor­nia è una risor­sa per il ter­ri­to­rio, deve essere sostenu­ta e val­oriz­za­ta, bisogna evitare che ques­ta spa­da di Damo­cle, il peso eco­nom­i­co sui comu­ni, pos­sa domani essere agi­ta­ta da qual­cuno per liq­uidare la soci­età o pen­sarne una pri­va­tiz­zazione.
Per miglio­rare le per­for­mance eco­nomiche bisognerebbe dotare ques­ta soci­età pub­bli­ca di ulte­ri­ori spazi in ges­tione, zone pre­giate dove si pos­sa avviare attiv­ità di servizio legate al tur­is­mo.
E’ per questo moti­vo che vogliamo sti­mo­lare il nuo­vo CdA a perseguire tutte le strade per poten­ziare la com­po­nente eco­nom­i­ca, attra­ver­so le risorse già disponi­bili vaglian­do con atten­zione le nuove anco­ra inespresse.
Gius­to per fare un esem­pio, un’ area già in dotazione alla Parchi è la Ster­pa­ia, che sec­on­do le vec­chie pre­vi­sioni mai attuate, ma ripro­poni­bili in fase di riadozione, potrebbe divenire un cen­tro di servizi ludi­co ricre­ativi e di ricettiv­ità leg­gera.
Su quest’argomento esiste già un parere pos­i­ti­vo del­la mag­gio­ran­za del Con­siglio comu­nale di Piom­bi­no che impeg­nerebbe la stes­sa ammin­is­trazione a perseguirne gli scopi sud­det­ti.
Inoltre a Barat­ti ci sareb­bero alcune pre­vi­sioni del piano par­ti­co­lareg­gia­to, anch’esse ad oggi inat­tuate, come la torre adi­a­cente Canes­sa, l’edificio ex croce rossa e quel­lo ex Finan­za, aree con des­ti­nazione ricetti­va, l’ultima potrebbe andare tran­quil­la­mente nel­la disponi­bil­ità del­la Parchi.
L’offerta tur­is­ti­ca dovrebbe dotar­si di com­po­nen­ti aggiun­tive oltre l’attrazione stor­i­ca cul­tur­ale, come il per­not­ta­men­to in situ, l’eventuale bal­neazione per non par­lare delle inespresse poten­zial­ità del promon­to­rio e il fas­ci­no inver­nale del nos­tro gol­fo.

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