Comitato Salute domanda, candidati rispondono
PIOMBINO 22 maggio 2019 — Il Comitato di Salute Pubblica Piombino – Val di Cornia ha inviato ai candidati sindaci nei Comuni di Campiglia, Piombino, San Vincenzo e Suvereto una lettera esternando i dubbi, più volte manifestati, sul futuro della discarica di Ischia di Crociano e delle sue linee di business e le iniziative che lo stesso Comitato ha in corso.
Su questo ha chiesto una risposta agli stessi candidati.
Di seguito la lettera del Comitato e le risposte prevenute.
Comitato di Salute Pubblica Piombino – Val di Cornia
Con questa lettera il Comitato Salute Pubblica Piombino Val di Cornia intende fare una precisa richiesta ai candidati Sindaco della Val di Cornia.
La campagna elettorale purtroppo non ha dissipato i dubbi sul futuro della discarica di Ischia di Crociano e delle sue linee di business.
Il 27 Maggio si riunirà il Nucleo valutazione VIA della Regione Toscana che probabilmente deciderà se approvare il progetto di una nuova discarica presentato da SPA RiMateria.
Noi reputiamo tale progetto un vero e proprio disastro dal punto di vista ambientale, economico, sociale e sanitario per tutta la Val di Cornia.
Nella bibliografia internazionale si raccomanda che una discarica (una “industria insalubre di prima categoria”) sia ubicata a non meno di cinque chilometri da una cittadina: non sarebbero sufficienti neanche i 500 metri previsti dalla consueta “fascia di rispetto”, che nel nostro caso non verrebbe comunque rispettata visto che i quartieri di Colmata e Montegemoli distano meno di 300 metri dal perimetro dell’impianto. Nel caso remoto ed incomprensibile che la Regione esprima parere favorevole al progetto, contraddicendo le numerose critiche avanzate da più parti, il CSP annuncia fin d’ora la propria intenzione di fare ricorso appellandosi al TAR per denunciare: la vicinanza ai centri abitati, la mancata presentazione di una VINCA che rispetti la formulazione standardizzata, la mancata risposta nel merito alle osservazioni del pubblico e degli enti Statali e Regionali, l’Analisi di Rischio incompleta e viziata da errori metodologici, l’inaccettabile cronologia dei lavori, ecc.
Ricordiamo chel’estrema vicinanza a due centri abitati è di per sé criterio escludente per la costruzione di una discarica e su questo intendiamo chiamare in causa sia il sindaco di Piombino sia gli altri sindaci soci di RiMateria: la tutela della salute, dei beni, delle attività economiche presenti nei quartieri di Colmata e Montegemoli sarebbero irrimediabilmente danneggiati dal progetto di ampliamento della discarica.
Ci sono famiglie che abitano a 200 metri dal perimetro dell’impianto, costrette a dimorare giorno e notte in un ambiente altamente insalubre. La distanza che deve intercorrere fra abitazioni civili e una discarica non è questione da poco: ogni impianto ha un importante impatto ambientale (dato dalla diffusione di una parte del biogas e delle polveri, che non potranno mai essere totalmente intercettati anche da impianti a norma).
Una donna incinta o un neonato sono molto più vulnerabili di un lavoratore che opera in discarica: in un neonato i meccanismi di detossificazione non sono ancora completi, molteplici organi ed apparati non sono ancora completamente formati e per di più la permanenza in un ambiente inquinato non si limiterebbe alle otto ore lavorative, ma potrebbe protrarsi per tutte le 24 ore.
Questo argomento, da solo, dovrebbe essere sufficiente ai candidati Sindaco della Val di Cornia per dire no alla mega discarica e per convincerli a firmare insieme al CSP l’eventuale ricorso al TAR.
Il sindaco è il responsabile della salute della popolazione e deve prendere provvedimenti per tutelarla. Il Comune di Piombino non può continuare ad appoggiare tale progetto e in Regione, durante le Conferenze dei Servizi, deve cominciare a fare valere le ragioni atte a tutelare i suoi cittadini, già gravemente svantaggiati dalla presenza di un SIN.
Questa discarica, anche per le dimensioni previste, è del tutto avulsa dalle necessità locali: essa si propone chiaramente di intercettare il mercato nazionale dei rifiuti speciali.
Il Comitato Salute Pubblica chiede pertanto ufficialmente ai candidati Sindaco della Val di Cornia l’impegno a partecipare al ricorso al TAR.
E’ un dovere civico da parte delle Amministrazioni: è giunto il momento di passare dalle parole ai fatti.
Chiediamo inoltre al candidato Sindaco di Piombino di impegnarsi in Regione perché venga avviato il procedimento di VIS (valutazione di incidenza sulla salute) sempre nell’ottica di tutelare la salute dei cittadini e di preservarli da eventuali rischi causati dalla presenza troppo a ridosso della città di una discarica di rifiuti speciali.
Una discarica di rifiuti speciali di cinque milioni di metri cubi è un grave problema che riguarda tutta la Val di Cornia e non solo Piombino.
Restiamo in attesa di una vostra risposta che potrete inviare al seguente indirizzo email email hidden; JavaScript is required, entro il 22 Maggio in modo da renderla pubblica prima delle elezioni amministrative del 26 Maggio 2019.
Nicola Bertini, candidato a Campiglia
Con la presente Vi informo che il Gruppo 2019 che rappresento, parteciperà al ricorso presso il TAR contro un eventuale via libera della Regione al progetto in oggetto quale che sia l’esito del voto.
Ovviamente qualora eletto non esiterei, a tutela dell’interesse pubblico della mia comunità, a promuovere con gli strumenti dell’Ente, ulteriori iniziative amministrative per impedire il concretizzarsi del raddoppio della discarica.
Esprimo anche la mia costernazione per la decisione di riunire il nucleo di valutazione della Via il giorno successivo alle elezioni amministrative. Un gesto interpretabile come assoluto dispregio della necessità di considerare la volontà popolare attendendo il responso delle urne.
Contro la prospettiva di trasformare irreparabilmente questo territorio in un polo nazionale per l’accumulo dei rifiuti speciali, siamo con voi in prima linea.
Jessica Pasquini, candidata a Suvereto
Ringraziando per la lettera, confermo la mia contrarietà al progetto di discarica di rifiuti speciali, che oltre a configurare sempre più Piombino come polo nazionale per i rifiuti, recherebbe un danno ambientale ed economico all’intera Val di Cornia.
La politica dei rifiuti, come tutte le politiche sui servizi e sulla pianificazione territoriale, non può essere gestita solo al livello comunale, ma richiede un coinvolgimento istituzionale dell’intera area, con l’impegno e la forza per dare discontinuità a scelte errate.
Questo abbiamo affermato a chiare lettere anche nella campagna elettorale in corso a Suvereto, peraltro in continuità con le posizioni già assunte dal Comune di Suvereto in appoggio alla mobilitazione che giustamente il Vostro Comitato ha portato avanti nei mesi scorsi, stigmatizzando le politiche sbagliate che, anziché assumere la crisi industriale come occasione per il risanamento del territorio e per nuove forme gestionali, si sono mosse in direzione di ulteriori ferite all’ambiente e al paesaggio.
Rispondo pertanto affermativamente alla vostra richiesta di adesione, nelle forme possibili, ai ricorsi che vorrete intraprendere per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini di Piombino e dell’intera Val di Cornia, un territorio che anche dal punto di vista economico ha bisogno di una rigenerazione sostenibile e pulita, in grado di favorire la salvaguardia e lo sviluppo delle reali vocazioni e risorse del territorio, dall’agricoltura al turismo, dai beni culturali, all’innovazione nella piccola e media impresa, da promuovere con nuove politiche e forme di gestione delle istituzioni e delle aziende partecipate, sempre più orientate all’interesse collettivo.
Anna Tempestini, candidata a Piombino
Alberta Ticciati, candidata a Campiglia
Massimo Bandini, candidato a San Vincenzo
Cristina Solignani, candidata a Suvereto
Rispetto alle domande poste ai candidati sindaci posti dal Comitato di Salute Pubblica non possiamo che ribadire la posizione già espressa nel nostro programma su Rimateria e la discarica.
Il nostro obiettivo prioritario è quello di mettere in sicurezza i circa 60 ettari di discariche abusive presenti nell’area industriale dell’ex Lucchini, che consideriamo il vero pericolo per l’ambiente e la salute dei cittadini. Si tratta di oltre un milione di metri cubi di materiale che dovrà essere trattato, reso inerte e riciclato negli impianti di Rimateria. Solo parte di questo materiale potrà tuttavia essere trattato e commercializzato. Tutto il resto, inevitabilmente, dovrà essere messo a discarica, nel rispetto delle severe norme di legge. Ci impegnano a vigilare, nel pieno rispetto delle prerogative affidate ai sindaci, affinché tutto questo avvenga nel totale rispetto della salute dei cittadini, prevedendo controlli, sia con una rete di monitoraggio che in altro modo si ritenga opportuno.
Accanto ai problemi ambientali derivati dalle discariche abusive ex Lucchini, ci sono quelli che deriveranno dalle demolizioni e dalle messa in sicurezza delle aree di proprietà di Aferpi e di quelle in concessione demaniale. Una parte sono costituiti da hot spot, cioè rifiuti nocivi e pericolosi, che non potranno andare nella discarica di Ischia. Tutto il resto dovrà necessariamente trattato e riciclato utilizzando gli impianti di Rimateria e, dove questo non sarà possibile, smaltito in discariche finalmente sotto controllo.
Tutti i candidati sindaci, inoltre, si sono dichiarati favorevoli alla ripresa dell’attività siderurgica. Ebbene, qualora il piano industriale previsto per Piombino dalla Jsw Steel andasse, come ci auguriamo al suo completo dispiegamento con la realizzazione di un’acciaieria elettrica addirittura dotata di tre forni elettrici, si riproporrebbe il problema dello smaltimento delle scorie che, di certo, nessuno potrà più permettere che siano sparse in modo incontrollato sul territorio. Nonostante alcune affrettate affermazioni, il migliore rapporto possibile, utilizzando le migliori tecnologie a disposizione, è di un 70 per cento di materiale riciclabile e di un 30 per cento che dovrà trovare posto in una discarica.
Per questo motivo siamo convinti che il miglior modo di tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini sia quello, in via prioritaria, di eliminare ciò che oggi costituisce il vero pericolo. Materiali depositati in modo incontrollato agli agenti atmosferici, che rappresentano un pericolo per la falda idrica.
Tutto questo sarebbe possibile avendo a disposizione ingenti risorse dello Stato. Soluzione di cui tuttavia intravediamo tutte le difficoltà. Basta ricordare l’esempio dell’Ilva di Bagnoli, chiusa nel 1992 e ancora alle prese di problemi di bonifica del suolo e del mare. La strada intrapresa da Rimateria, con l’ingresso dei privati, punta invece verso l’obiettivo di far convergere l’interesse pubblico alle bonifiche con quello dell’impresa. I contratti stipulati parlano chiaro: la strategia dell’azienda spetta al pubblico. Ma dalla stessa azione di bonifica, ad esempio della discarica abusiva di 36 ettari sequestrata nel 2007 dalla Guardia di Finanza, possono essere tratte risorse per liberare una vasta porzione di territorio e metterla a disposizione dell’insediamento di nuove aziende.
Nell’immediato riteniamo necessario sbloccare rapidamente il finanziamento di 50 milioni messi a disposizione dall’accordo di programma del 2014, assegnando al progetto di Rimateria parte delle risorse per rimuovere i cumuli di polvere di altoforno e acciaieria disseminati nella famosa LI53.
Ci sarebbe molto da discutere sul flusso dei rifiuti, mettendo sul piatto della bilancia quelli che importiamo e quelli che già esportiamo. Tuttavia, per quelli sostengono che nella discarica debbano essere ospitati solo i rifiuti industriali derivanti dalle bonifiche, rispondiamo che siamo anche d’accordo se riescono a rispondere a una domanda: è lo Stato che deve mettere le risorse? Ne parlino con i ministri dell’Ambiente e dell’Economia.
Francesco Ferrari, candidato a Piombino
Ringraziando per la lettera, confermo la contrarietà della coalizione che sostiene la mia candidatura a sindaco di Piombino — e quella mia
personale — al progetto di discarica di rifiuti speciali, noto come “progetto RIMateria”, su cui questa stessa società ha attivato la procedura regionale di Valutazione di Impatto Ambientale.
Intanto non posso non esprimere il mio stupore sul fatto che sia stata convocata una conferenza dei servizi, pare conclusiva, proprio per esprimere il parere definitivo sulla suddetta Valutazione il 27 maggio, giorno successivo allo svolgimento delle elezioni comunali, dopo che le difficoltà dell’argomento e della decisione già dimostrate da pareri, osservazioni e controdeduzioni avrebbero dovuto consigliare minore fretta.
Inoltre riaffermo che in caso di vittoria nella consultazione elettorale i rappresentanti della coalizione che siederanno in consiglio comunale ed io stesso assumeremo ogni decisione utile a far decadere il “progetto RIMateria”.
In questo quadro rispondo affermativamente alla vostra richiesta di adesione, nelle forme possibili, ai ricorsi che vorrete intraprendere per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini di Piombino.
Fabrizio Callaioli, candidato a Piombino
Prima di tutto ritengo inaccettabile la convocazione di una conferenza dei servizi che dovrebbe esprimere il parere definitivo sulla Valutazione di Impatto Ambientale per lunedì 27 maggio, il giorno successivo alle elezioni comunali. Dopo la negazione del referendum è un altro segnale di arroganza e di non rispetto di un corretto rapporto tra istituzioni locali e cittadinanza. Anche per questo motivo è necessario che Piombino cambi direzione e il PD e i suoi alleati responsabili di questa situazione lascino il passo. Noi ci candidiamo a governare Piombino evitando al contempo di farla cadere nelle mani delle destre.
Inoltre intendo appoggiare il ricorso del Comitato di Salute Pubblica nelle forme consentite dalle leggi.
Sintetizzando dal programma di Rifondazione Comunista io credo che le aree del SIN debbano essere bonificate. Il governo 5 Stelle-Lega faccia quello che il PD non ha mai fatto. Le aree abusive ex Lucchini devono essere messe in sicurezza con finanziamenti pubblici ad hoc prevedendo un rientro pro quota nella proprietà della parte pubblica. Rimateria deve essere ripubblicizzata e devono essere accertate le responsabilità del non utilizzo di TAP e del debito ASIU per ripianare il quale si conferiscono rifiuti da siti lontani. Invece le aree messe in sicurezza devono essere a servizio dei rifiuti di prossimità e delle scorie industriali della fabbrica alla ripresa della produzione. Deve essere rivista la riorganizzazione dei rifiuti in toscana e dell’Ato Sud per riportare negli impianti locali i rifiuti solidi urbani. I lavoratori devono essere tutelati attraverso un accordo Comune /Sei Toscana che preveda, in caso estremo, il loro reintegro in quella Società. La salute dei cittadini deve essere tutelata, effettuando i carotaggi e monitoraggi continui dell’attività di smaltimento dei rifiuti di cui i Comuni devono essere costantemente informati. Le discariche devono essere di piccole o medie dimensioni perché i grandi impianti sono impattanti ambientalmente, inquinanti e criminogeni.
Consentitemi di rilevare come Rifondazione Comunista, diversamente da altri che pur si dichiarano contrari al Progetto Rimateria, sia ancora determinata a chiedere la ripubblicizzazione di Rimateria. Per noi è condizione necessaria per bloccare il progetto.
Giovanni Marconi, candidato a Campiglia
A nome mio personale e come candidato Sindaco di Campiglia M.ma, nonchè a nome dei miei candidati consiglieri, comunico a codesto spettabile Comitato di Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia che sosterremo ogni vostra iniziativa contro la discarica Rimateria, ed incondizionatamente ogni vostra iniziativa avrà anche l’appoggio dello Studio Legale e dei miei associati.
Daniele Pasquinelli, candidato a Piombino
In piena coerenza con l’azione politica portata avanti dal sottoscritto e dal MoVimento 5 Stelle Piombino in Consiglio Comunale durante l’ultima consiliatura, confermo la mia assoluta contrarietà e della mia eventuale futura Giunta alla realizzazione sull’area denominata LI53AR di una discarica per rifiuti speciali da 2,5 milioni di metri cubi. Discarica alla quale la mia Amministrazione si opporrà con tutti i mezzi forniti dalla legge italiana.
La città di Piombino ha già dato troppo in termini ambientali e di salute dei cittadini, sul nostro territorio esistono già due discariche esaurite, una terza in fase di chiusura e numerose altre abusive.
Questo territorio, in affannosa ricerca di diversificazione economica, non può permettersi in alcun modo di asservire ulteriori aree allo smaltimento/trattamento di rifiuti di qualsiasi natura. Piombino non deve diventare la pattumiera d’Italia.
Trovo assolutamente strumentale la narrazione fatta dalle forze di maggioranza, secondo la quale la nuova discarica sarebbe essenziale per un’eventuale ripresa della produzione siderurgica, in quanto un socio privato di RiMateria ne detiene i diritti commerciali e, stante così la situazione, nessuno potrà mai obbligare l’azienda a ricevere esclusivamente il materiale derivante da bonifica o tanto meno eventuali futuri scarti siderurgici.
Sono disposto a sottoscrivere insieme al Comitato un eventuale ricorso al TAR, anche se nutro qualche perplessità sulla legittimazione a sottoscrivere di cittadini non residenti entro la fascia di rispetto di 500 metri prevista dall’Allegato4 del PRB della Regione Toscana. In ogni caso ci attiveremo insieme per valutare ciò che la legge ci consente di fare per arrivare all’obiettivo comune.
Mi impegno inoltre a richiedere alla Regione Toscana l’attivazione del procedimento di VIS, cosa peraltro specificata anche nel programma elettorale 2019 – 2024 del MoVimento 5 Stelle Piombino.
Stefano Ferrini, candidato a Piombino
Scusandomi per il ritardo nella risposta, non voluto ma dovuto ai molteplici impegni di questa campagna elettorale, confermo mio impegno a sostegno del ricorso