Comitato  Salute Pubblica versus Legambiente

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PIOMBINO 7 feb­braio 2020 — L’associazione “Cir­co­lo Legam­bi­ente Val di Cor­nia” ha pre­sen­ta­to  nove osser­vazioni ed oppo­sizione alla Vari­ante con la quale il Comune di Piom­bi­no ha deciso di cam­biare la des­ti­nazione d’u­so del­l’area di Ischia di Cro­ciano da zona per smal­ti­men­to rifiu­ti a par­co pub­bli­co urbano. Una vari­ante adot­ta­ta che per essere approva­ta dovrà pas­sare di nuo­vo dal Con­siglio Comu­nale che dis­cuterà le osser­vazioni che nel frat­tem­po sono state pre­sen­tate. Tra queste, appun­to, le osser­vazioni di Legam­bi­ente. Nel frat­tem­po su tali osser­vazioni ha pre­so una posizione molto  crit­i­ca il Comi­ta­to  Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia con una let­tera invi­a­ta al Pres­i­dente di Legam­bi­ente Italia, Ste­fano Ciafani, e al Pres­i­dente di  Legam­bi­ente Toscana, Faus­to Fer­ruz­za.
Pub­blichi­amo il comu­ni­ca­to stam­pa di Legam­bi­ente del­la Val di Cor­nia e la let­tera del Comi­ta­to  Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia.

Cir­co­lo Legam­bi­ente Val di Cor­nia
Sono nove le osser­vazioni che avanzi­amo nei con­fron­ti del­la vari­ante del­la zona di Ischia di Cro­ciano. Ques­ta vari­ante cam­bia la des­ti­nazione d’uso da area di trat­ta­men­to, rici­clo e smal­ti­men­to rifiu­ti (F6) in area di par­co pub­bli­co urbano (Fg).
Tra le prin­ci­pali osser­vazioni rile­vi­amo che il cam­bio di des­ti­nazione d’uso causerebbe l’insostenibilità eco­nom­i­ca degli inter­ven­ti di bonifi­ca già prog­et­tati, sia per quan­to con­cerne le dis­cariche già esaurite, sia dell’area Li53 che dell’intera area Sin in quan­to si neces­si­tano con­cen­trazioni infe­ri­ori dei para­metri chimi­ci del suo­lo. In aggiun­ta, l’impossibilità di ges­tione dei rifiu­ti prove­ni­en­ti dal­la rimozione dei cumuli abban­cati abu­si­va­mente, dal­la mes­sa in sicurez­za dell’area, dalle demolizioni, dal­la rimozione dei cosid­det­ti hot spot e la bonifi­ca dei ter­reni prove­ni­en­ti da Cit­tà Futu­ra.
La demolizione dell’impianto TAP sarebbe un enorme dan­no erar­i­ale, dato il cos­to di cir­ca 10 mil­ioni di finanzi­a­men­ti pub­bli­ci e con­sis­ten­ti con­tribu­ti comu­ni­tari, con la prospet­ti­va che l’Unione Euro­pea richie­da il rim­bor­so delle somme ver­sate come cofi­nanzi­a­men­to. Inoltre, si priverebbe il ter­ri­to­rio di asset strate­gi­ci indis­pens­abili al risana­men­to ambi­en­tale ed alla com­pet­i­tiv­ità del sis­tema ter­ri­to­ri­ale.
Si ril­e­va il con­trasto con le final­ità indus­tri­ali dell’area, pre­viste nel piano strut­turale e la man­ca­ta dimostrazione del­la com­pat­i­bil­ità, in ter­mi­ni di salute pub­bli­ca, dei poten­ziali fruitori di tale area a par­co in relazione con gli ambiti indus­tri­ali cir­costan­ti che rimar­reb­bero anco­ra in essere.
Esiste già un prog­et­to di rinat­u­ral­iz­zazione delle dis­cariche già approva­to con VIA e con parere pos­i­ti­vo del­la Soprint­en­den­za, di cui si avrebbe la certez­za di essere real­iz­za­to, al con­trario del­la Vari­ante. Questo è pre­vis­to dal piano indus­tri­ale di RIMa­te­ria, dopo la chiusura delle dis­cariche. La vari­ante inter­ferisce con questo prog­et­to preesistente sen­za assi­cu­rarne la real­iz­zazione.
Si osser­va il con­trasto con il PTC del­la Provin­cia di Livorno che prevede un Sis­tema fun­zionale delle attiv­ità eco­nomiche e indi­vid­ua obi­et­tivi prestazion­ali per il con­sol­i­da­men­to del­la pre­sen­za indus­tri­ale, tra i quali: un Sis­tema fun­zionale dei rifiu­ti, che deve pot­er sod­dis­fare lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti prodot­ti sul ter­ri­to­rio.
Si omet­tono pareri ambi­en­tali come quel­lo del Nucleo regionale di Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale e suc­ces­si­va delib­era del­la Giun­ta Regionale rilas­ciati nell’ambito del pro­ced­i­men­to di VIA.
“- Sot­to il pro­fi­lo ambi­en­tale, nel sen­so di tutela dell’ambiente, l’opzione zero (man­ca­ta real­iz­zazione del prog­et­to RiMa­te­ria) non è quin­di preferi­bile, sia rispet­to al tema del­la neces­sità di provvedere alle oper­azioni di bonifi­ca, che rispet­to alle prob­lem­atiche di emis­sione degli odori, che potreb­bero invece essere gestite attra­ver­so speci­fiche pre­scrizioni e modal­ità di colti­vazione.”
Quel­lo che non è accetta­bile è che il doc­u­men­to pre­lim­inare, di assogget­ta­bil­ità ad una val­u­tazione strate­gi­ca (VAS), da sot­to­porre alla com­mis­sione regionale, sia così lacunoso e scar­so di anal­isi. In prat­i­ca man­ca del tut­to una val­u­tazione strate­gi­ca, da parte dell’amministrazione comu­nale, una sua pro­pos­ta di strate­gia di bonifi­ca, di ges­tione del ter­ri­to­rio indus­tri­ale e dei rifiu­ti spe­ciali-indus­tri­ali, da portare in dis­cus­sione. Non fa una seria anal­isi, di quel­li che potran­no essere gli impat­ti sec­on­dari ed indi­ret­ti che potran­no deter­mi­nar­si con una vari­ante di questo tipo, dan­do per scon­ta­to che il ter­mine “par­co o area verde” sig­ni­fichi salute e per­tan­to, una tale des­ti­nazione non deter­mi­ni impat­ti derivati di alcun tipo. Si richiede per­tan­to che si pre­sen­ti un vero e qual­i­fi­ca­to stu­dio di VAS come pre­scrit­to dal­la nor­ma­ti­va vigente. Si dica, almeno a gran­di linee, dove devono finire i rifiu­ti pre­sen­ti e futuri dell’area indus­tri­ale, come devono essere trat­tati e con quali con­ve­nien­ze eco­nomiche.
In con­clu­sione cre­di­amo che ques­ta vari­ante sia un atto che conc­re­ta­mente impedisce gli inter­ven­ti di risana­men­to ambi­en­tale di quell’area, al con­trario di ciò che l’amministrazione vuole far credere.

Comi­ta­to  Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no — Val di Cor­nia
Spett.le Legam­bi­ente Italia
Pres­i­dente Ste­fano Ciafani
Spett.le Legam­bi­ente Toscana
Pres­i­dente Faus­to Fer­ruz­za
Siamo il Comi­ta­to  Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no Val di Cor­nia, un Comi­ta­to for­ma­to da cir­ca quat­tro­cen­to per­sone che da oltre due  anni  com­bat­te con­tro l’am­pli­a­men­to del­la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano nel Comune di Piom­bi­no, una dis­car­i­ca che attual­mente  è cir­ca 1,850 mil­ioni di metri cubi per­venu­ti da nove regioni ital­iane, non un gram­mo dal nos­tro SIN, e che ha recen­te­mente ottenu­to la VIA per altri 2,850 mil­ioni di metri cubi di rifiu­ti spe­ciali. Alcu­ni di noi vivono vicinis­si­mi alla dis­car­i­ca, a cir­ca 200 metri, suben­do enor­mi dis­a­gi  da ques­ta azien­da, RIMa­te­ria. La soci­età che gestisce la dis­car­i­ca è ogget­to di con­tin­ue dif­fide da parte del­la Regione Toscana iner­en­ti la ges­tione del­la pro­duzione del per­co­la­to e del  bio­gas  poiché man­cano le cop­er­ture sia provvi­sorie che defin­i­tive. Insom­ma una soci­età che negli anni ha pen­sato a fare prof­itti e a inve­stire ben poco per la  mes­sa a nor­ma. In prat­i­ca attual­mente i cit­ta­di­ni di Piom­bi­no si trovano a dover con­vi­vere con i dis­a­gi di una dis­car­i­ca di rifiu­ti spe­ciali che avrebbe dovu­to smaltire i rifiu­ti del SIN di Piom­bi­no ma che neanche un gram­mo  di quei rifiu­ti ha smalti­to in tut­ti questi anni.
Al fine di tute­lare la nos­tra salute ed il rispet­to del­l’am­bi­ente il  Comune di Piom­bi­no, con­trario all’ampliamento del­la dis­car­i­ca, ha  adot­ta­to una vari­ante urban­is­ti­ca che prevede una zona di “par­co urbano” vici­no alla dis­car­i­ca. Siamo rimasti  per­p­lessi quin­di , ed in alcu­ni casi increduli, davan­ti alle nove osser­vazioni che  Adri­ano Bruschi, in rap­p­re­sen­tan­za del Cir­co­lo Legam­bi­ente del­la Val di Cor­nia, ha appe­na pre­sen­ta­to in Comune sul­la vari­ante urban­is­ti­ca stes­sa.
Queste nove osser­vazioni  a noi sem­bra­no più un’arringa a sosteg­no dell’ampliamento di un impianto di rifiu­ti, una posizione per niente rispet­tosa dell’ambiente ma molto vic­i­na a una cer­ta parte polit­i­ca.
Con­trari­a­mente a quan­to sostenu­to dal vostro del­e­ga­to Adri­ano Bruschi, il Comi­ta­to ritiene estrema­mente peri­coloso con­sid­er­are la dis­car­i­ca di Ischia di Cro­ciano a servizio delle boni­fiche in quan­to ad oggi non è par­ti­to nes­sun prog­et­to di bonifi­ca, non si par­la di demolizioni d’impianti e nelle aree che un tem­po era­no des­ti­nate a zone cus­cinet­to a verde per la cit­tà, insistono ed insis­ter­an­no impianti indus­tri­ali siderur­gi­ci.  A Piom­bi­no sono arrivati solo rifiu­ti  da fuori, nonos­tante la dis­car­i­ca sia pre­sente dal 1997.
Quin­di per noi ben ven­ga la vari­ante a “par­co urbano”, forse sarebbe un pri­mo ma impor­tante pas­so in avan­ti per ridis­eg­nare un ter­ri­to­rio. Ques­ta vari­ante a nos­tro modo di vedere ci tutela molto di più per­ché allon­tanerebbe il perimetro del­la dis­car­i­ca dalle nos­tre case, per­me­t­terebbe un mag­giore fil­tro con essa, sarebbe final­mente chiaro a tut­ti che da una parte ci sono i rifiu­ti che devono essere mes­si in sicurez­za e dall’altra la cit­tà.
Inoltre, il  sis­tema fun­zionale dei rifiu­ti, come lo definisce  il vostro del­e­ga­to Adri­ano Bruschi, che dovrebbe pot­er sod­dis­fare lo smal­ti­men­to dei rifiu­ti prodot­ti sul ter­ri­to­rio, non tiene con­to che nel­la nos­tra zona le imp­rese sono sem­pre meno, tan­to che sono solo i rifiu­ti spe­ciali “da fuori” ad essere gesti­ti da RIMa­te­ria e, di cer­to,  non potran­no essere i rifiu­ti delle boni­fiche per il cui smal­ti­men­to l’azienda non è  autor­iz­za­ta. Se invece il Sig. Bruschi si riferisce allo smal­ti­men­to degli scar­ti del­la ripresa del­la siderur­gia basti sapere che le nuove acciaierie con forni elet­tri­ci non pro­dur­reb­bero più la stes­sa  quan­tità di rifiu­ti delle acciaierie con alto­forno, anzi i forni elet­tri­ci mod­erni riescono a rici­clare gran parte delle scorie di pro­duzione.  Purtrop­po sul nos­tro ter­ri­to­rio insiste già un’azienda che trat­ta rifiu­ti peri­colosi, la  Wecol­o­gis­tic, e a questo propos­i­to chiedi­amo che posizione abbia   Legam­bi­ente Val di Cor­nia: è favorev­ole anche a  ques­ta azien­da che incre­men­ta  un notev­ole sposta­men­to di  mer­ci peri­colose via ter­ra ‚via fer­rovia e via mare? Ma aldilà di tut­to, fare di una cit­tà di mare, una “cit­tà dei rifiu­ti” ren­derebbe qual­si­asi pos­to poco invi­tante per viver­ci e per svilup­pare economie alter­na­tive, meno impat­tan­ti di una dis­car­i­ca.
Soprat­tut­to rima­ni­amo mer­av­igliati  di quan­to con­ti­amo assai poco come cit­ta­di­ni  e res­i­den­ti per un’as­so­ci­azione che ha scel­to come sua mis­sione la dife­sa del­l’am­bi­ente! Per questo rib­a­di­amo che la posizione assun­ta da Legam­bi­ente Val di Cor­nia sia una posizione polit­i­ca e che di  fat­to non rien­tra nelle sue com­pe­ten­ze. Dopo mesi di una lot­ta sen­za inter­ruzioni, siamo stanchi e delusi da chi dovrebbe tute­lar­ci ed invece pen­sa alla sosteni­bil­ità di una dis­car­i­ca.
Ma  cosa ne pen­sano Legam­bi­ente Nazionale e Regionale?

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