Commercio a Piombino: per l’assessore non male

· Inserito in Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 12 novem­bre 2017 — Siamo qua­si a fine anno e un bilan­cio sul­la situ­azione del com­mer­cio a Piom­bi­no si pone. Questo mio inter­ven­to, che parte da sem­pli­ci dati numeri­ci, vuole essere uno sti­mo­lo all’aper­tu­ra di un ampio dibat­ti­to sul tema, provan­do nel con­tem­po ad indi­care delle strade da bat­tere.
Par­ti­amo dai dati, rias­sun­ti nel­la tabel­la, che riguardano tut­to il 2016 ed 2017 sino ad oggi. Per sem­pli­fi­care l’in­ter­pre­tazione, occorre dire che nel dato PE (pub­bli­ci eser­cizi) sono com­pre­si non solo i bar e i ris­toran­ti, ma anche le pizzerie a taglio e la som­min­is­trazione in genere, nel dato RI vi sono le strut­ture ricettive com­pre­si gli affit­ta­camere ed i B&B, nel dato NA gli eser­cizi com­mer­ciali non ali­men­ta­ri, nel dat AL le attiv­ità ali­men­ta­ri. Sem­pre per pre­ci­sione, occorre anche dire che in alcu­ni casi le ces­sazioni cor­rispon­dono con nuovi inizi o con sub­in­gres­si, per cui il numero fisi­co delle attiv­ità è sicu­ra­mente infe­ri­ore al numero che esce fuori da ques­ta tabel­la, ma a noi inter­es­sa avere un dato com­p­lessi­vo per capire comunque l’an­da­men­to del com­mer­cio in cit­tà e comunque omo­ge­neo nei due anni con­siderati.
Guardan­do il dato aggre­ga­to dei due anni, vedi­amo come la som­ma tra le aper­ture di nuove attiv­ità con i sub­in­gres­si meno le ces­sazioni dà un risul­ta­to com­p­lessi­va­mente pos­i­ti­vo (+85) che riguar­da pri­ma di tut­to i PE (pub­bli­ci eser­cizi, + 41) e in misura minore le NA (non ali­men­ta­ri, + 26), con a seguire le AL (ali­men­ta­ri, + 10) e le RI (ricettiv­ità, + 8).
Pos­si­amo quin­di dire, inter­pre­tan­do i dati, che dal 2016 al 2017 il numero delle attiv­ità aperte, com­pren­sive dei sub­in­gres­si, è sta­to mag­giore di quel­lo del­la attiv­ità chiuse.

Tut­to a pos­to quin­di? Man­co per sog­no! Il dato mostra la pre­ca­ri­età del­la situ­azione, dato che nel 2017 il minor numero di ces­sazioni deri­va prob­a­bil­mente dal mag­gior numero dei sub­in­gres­si (che ammon­tano cir­ca al 40% del­la som­ma tra aper­ture e ces­sazioni). Cosa fare quin­di? Le risposte non sono sem­pli­ci. Occorre ani­mare la cit­tà con inizia­tive nei vari peri­o­di del­l’an­no, non solo in quel­li dove il flus­so tur­is­ti­co è alto. Per questo abbi­amo investi­to su Hal­loween, per questo inve­stire­mo per quan­to pos­si­bile sul peri­o­do natal­izio e sul carnevale, per questo incen­tivi­amo le inizia­tive fuori dal­l’al­ta sta­gione. Su questo c’è piena con­ver­gen­za del resto con Con­fe­ser­centi, Con­f­com­mer­cio e Cna che sposano appieno ques­ta strate­gia.
Però occor­rono anche azioni strut­turali. Dob­bi­amo creare ovvi­a­mente più red­di­to in cit­tà favoren­do la creazione di nuove oppor­tu­nità impren­di­to­ri­ali. Col­ma­ta, le aree por­tu­ali per nuove imp­rese che han­no già intrapre­so l’iter per inse­di­ar­si, le vari­anti al rego­la­men­to urban­is­ti­co del­l’asses­sore Maestri­ni van­no in ques­ta direzione.
Fare del tur­is­mo un’in­dus­tria sig­nifi­ca appun­to, come abbi­amo più volte det­to, creare red­di­to sta­bile. Anche il nuo­vo piano strut­turale dovrà andare in ques­ta direzione. Dob­bi­amo inve­stire sulle opere pub­bliche e la risis­temazione in ter­mi­ni di arredo urbano per Cor­so Italia e Piaz­za Ver­di (quest’ul­ti­ma già a par­tire dai pri­mi mesi del 2018, come deciso in Giun­ta), il salot­to del­la cit­tà da trop­pi anni trasanda­to, per ridare vital­ità, sen­za dimen­ti­care le azioni sul resto del­la cit­tà, van­no anch’esse in ques­ta direzione.
Occor­rono poi azioni sul­la via­bil­ità (nuovi sen­si uni­ci e riv­is­i­tazione di alcu­ni esisten­ti, parcheg­gi con dis­co orario e a paga­men­to per favorire il ricam­bio ed anche nuovi parcheg­gi a ridos­so del cen­tro) che pos­sono incen­ti­vare il com­mer­cio. Su questo tema occorre impostare diret­ta­mente una con­cer­tazione con le asso­ci­azioni di cat­e­go­ria ed il Comune per meglio cogliere le oppor­tu­nità da inserire nel piano del­la mobil­ità.
Voglio poi assi­cu­rare che nes­suno sposta­men­to del mer­ca­to set­ti­manale è nelle pre­vi­sioni di questo asses­so­ra­to (anche per­ché deve essere pre­vis­to dal piano del com­mer­cio su aree pub­bliche e a meno di mod­i­fiche decise dal con­siglio comu­nale nes­sun altro stru­men­to può deter­mi­narlo) e che comunque ogni pas­sag­gio, anche in pre­sen­za di esi­gen­ze legit­time di sicurez­za o altro, saran­no ogget­to appun­to di quel­la con­cer­tazione indis­pens­abile per con­di­videre prog­et­ti ed obi­et­tivi strate­gi­ci.
Obi­et­tivi e metodolo­gia di con­fron­to che sarà defini­ta in un pro­to­col­lo di inte­sa sul com­mer­cio e l’ar­ti­giana­to su cui a breve inizier­e­mo un con­fron­to per arrivare a fir­mar­lo entro l’an­no o i pri­mi del 2018.
I dati da cui siamo par­ti­ti devono spinger­ci a muo­vere tutte le pedine per rag­giun­gere il risul­ta­to di dare una prospet­ti­va di svilup­po per ques­ta cit­tà nel­la quale il com­mer­cio e l’ar­ti­giana­to pos­sano svol­gere un ruo­lo di pri­mo piano.

Ste­fano Fer­ri­ni, vicesin­da­co di Piom­bi­no

Commenta il post