MENTRE AFERPI LO INVADE CON LA GRANDE CURVA DEL BINARIO DI MANOVRA

Il Comune, se lo vuole, può salvare il Quagliodromo

· Inserito in Sotto la lente
Leonardo Mezzacapo

PIOMBINO 20 agos­to 2017 – L’occupazione del Quaglio­dro­mo, con un bina­rio di manovra in cur­va, può essere evi­ta­ta a favore di una soluzione di bina­rio drit­to con scam­bio e doppio sen­so di mar­cia.
Se ad oggi è man­ca­ta da parte di Afer­pi una val­u­tazione tec­ni­ca appro­fon­di­ta, con­tem­po­ranea­mente il Comune di Piom­bi­no, abdi­can­do al ruo­lo di “padrone di casa” forte di un manda­to popo­lare, non ha saputo esercitare un ruo­lo di crit­i­ca e dis­senso, là dove appari­va pri­or­i­taria la tutela del ter­ri­to­rio rispet­to a paven­tate “neces­sità logis­tiche”.
Ma se il Comune volesse lo potrebbe anco­ra fare. L’oc­ca­sione è data dal­la Val­u­tazione Ambi­en­tale Strate­gi­ca (VAS) che deve essere anco­ra approva­ta.

Sono in pub­bli­cazione, infat­ti, dal 5 luglio (ci rester­an­no fino al 2 set­tem­bre, tem­po entro il quale chi­unque può pre­sentare osser­vazioni) le inte­grazioni al Rap­por­to Ambi­en­tale nell’ambito del pro­ced­i­men­to di Val­u­tazione Ambi­en­tale Strate­gi­ca rel­a­ti­vo alla “Vari­ante urban­is­ti­ca ai vigen­ti Piano Strut­turale d’area e Rego­la­men­to Urban­is­ti­co per l’attuazione del piano indus­tri­ale Afer­pi”. Esse sono state richi­este ad Afer­pi dal Nucleo Tec­ni­co di Val­u­tazione, com­pos­to da tec­ni­ci comu­nali, nel­la sedu­ta del 31 mar­zo 2017 con­vo­ca­ta per l’esame del pro­ced­i­men­to del­la VAS stes­sa.
Riguardano anche il cam­bio di des­ti­nazione d’uso di aree aperte a veg­e­tazione palus­tre e di per­ti­nen­za flu­viale:
«.…Con­sideran­do inoltre che deve essere perse­gui­ta l’ottimizzazione del con­sumo di suo­lo attra­ver­so il cor­ret­to dimen­sion­a­men­to e una razionale orga­niz­zazione degli spazi occu­pati dagli impianti, preve­den­do pri­or­i­tari­a­mente l’utilizzazione di aree già urban­iz­zate e quelle des­ti­nate ad inse­di­a­men­ti pro­dut­tivi, si richiede di esporre det­tagli­ata­mente le moti­vazioni che han­no por­ta­ta alla scelta del­la soluzione tec­ni­ca adot­ta­ta per la real­iz­zazione del­la nuo­va via­bil­ità fer­roviaria rispet­to alle pos­si­bili alter­na­tive prog­et­tuali che non preve­dono l’occupazione di nuove zone…».
Insom­ma l’oc­cu­pazione delle aree del Quaglio­dro­mo.

Per la ver­ità il tema era già sta­to affronta­to in sede di osser­vazioni alla vari­ante Afer­pi con la pro­pos­ta di una soluzione alter­na­ti­va, così l’ave­va descrit­ta lo stes­so Comune, alla lin­ea fer­roviaria nec­es­saria al tran­si­to dei con­vogli fer­roviari per il trasporto di lunghe rotaie (120 metri) pro­pos­ta dal­la Vari­ante adot­ta­ta che “con una grande cur­va va ad inter­es­sare la zona del Quaglio­dro­mo”:

Bina­rio di manovra area Quaglio­dro­mo pro­pos­to da Afer­pi: il bina­rio di evac­uazione delle rotaie descrive una grande cur­va, che va ad occu­pare la total­ità del Quaglio­dro­mo

L’al­ter­na­ti­va pro­pos­ta, di minor lunghez­za, (Soluzioni alter­na­tive per Quaglio­dro­mo e SS398) non sarebbe anda­ta ad inter­es­sare “l’area pre­gia­ta del Quaglio­dro­mo” ma il Comune l’ave­va respin­ta pro­prio citan­do quelle inte­grazioni (evi­den­te­mente il Comune già le conosce­va) che oggi sono ogget­to di pub­bli­cazione ma non scen­den­do nel det­taglio delle risposte date:

Pos­si­bile alter­na­ti­va, ma non l’unica, al per­cor­so ipo­tiz­za­to da Afer­pi, che con­sente agevol­mente il tran­si­to dei con­vogli evi­tan­do l’occupazione dell’area del Quaglio­dro­mo

È dunque oggi moti­vo di sod­dis­fazione con­statare che la soluzione di bina­rio drit­to con movi­men­to avanti/addietro in alter­na­ti­va al bina­rio cur­vo, sia sta­ta anal­iz­za­ta e con­sid­er­a­ta dai tec­ni­ci Afer­pi al pun­to da svilup­par­la in tre diverse soluzioni, a dimostrazione del­la indub­bia valid­ità del­la soluzione stes­sa.
Det­to questo vedi­amo le moti­vazioni per le quali queste soluzioni sono state suc­ces­si­va­mente scar­tate da Afer­pi a favore del bina­rio cur­vo.

Moti­vazione 1

  • Sono da evitare manovre a spin­ta, inevitabili con il bina­rio drit­to avanti/addietro per motivi di operatività/sicurezza degli oper­a­tori addet­ti alle manovre fer­roviarie e non solo, si evi­den­zia inoltre come lo stes­so decre­to delle FFSS 10/2010 pon­ga vin­coli alla loro effet­tuazione…

È pur vero che la manovra a spin­ta è dis­ci­plina­ta: in buona sostan­za viene pre­scrit­to di evitare urti dei car­ri con­tro osta­coli con veloc­ità supe­ri­ori a 7 Km/h, ma ques­ta è una veloc­ità che non potrà asso­lu­ta­mente essere super­a­ta in nes­suna fase di manovra e nep­pure per­cor­ren­do il bina­rio cur­vo. Nel prece­dente ciclo siderur­gi­co ormai dismes­so, le manovre a spin­ta soprat­tut­to in acciaieria, ma anche nei lam­i­na­toi, era­no nor­mal­mente prat­i­cate e mai sono state impu­tate a ques­ta prat­i­ca colpe sia per prob­le­mi alla pro­duzione che per inci­den­ti con dan­ni al per­son­ale addet­to. Le pro­ce­dure e le nor­ma­tive per il rispet­to del­la sicurez­za era­no pre­sen­ti e scrupolosa­mente osser­vate sia con manovre a spin­ta che a trazione, essendo la via­bil­ità fer­roviaria vic­i­na e stret­ta­mente connessa/intersecata a quel­la stradale. Tale situ­azione sarebbe sostanzial­mente pre­sente anche nel lay out del­la even­tuale futu­ra acciaieria, con la con­seguente log­i­ca neces­sità di dis­ci­pli­nare tut­to il tran­si­to fer­roviario, così come pri­ma, in ogni sua fase e non solo nelle manovre a spin­ta, che con­tin­uereb­bero ad essere nor­mal­mente uti­liz­zate nel­la prat­i­ca nor­male a sec­on­da delle situ­azioni.

Moti­vazione 2

  • Il bina­rio drit­to con movi­men­to avanti/addietro provocherebbe prob­le­mi nel­la logis­ti­ca con aumen­to dei tem­pi di trasfer­i­men­to delle rotaie e dei costi di pro­duzione…

Da quan­to si evince dal lay out gen­erale il bina­rio cur­vo sem­br­erebbe avere uno svilup­po di cir­ca 1200 metri, con­tro 900 del per­cor­so avan­ti /addietro del bina­rio drit­to ed un rag­gio di cir­ca 200 metri. Con­sideran­do che il con­voglio, in entram­bi i casi, si muo­va ad una veloc­ità di cir­ca 5/6 km/h i tem­pi di trasfer­i­men­to non si dis­costereb­bero in maniera sig­ni­fica­ti­va, anche con­sideran­do con il per­cor­so avanti/addietro un ral­len­ta­men­to, uno stop ed una riparten­za in direzione oppos­ta. È utile poi porre l’accento sul rag­gio di cir­ca 200 metri del bina­rio cur­vo, poiché un rag­gio così stret­to con pianali lunghi 125 metri (120 metri è la lunghez­za delle rotaie prodotte), non solo non con­sente veloc­ità supe­ri­ori a 5/6 Km/h, pena il deraglia­men­to, ma provo­ca usure ecces­sive sui bor­di delle ruote dei car­ri e dan­ni ai cin­e­ma­tis­mi di rotazione delle stesse. Questi aspet­ti, nel­la loro com­p­lessità, non sem­bra siano sta­ti pre­si nel­la dovu­ta con­sid­er­azione con le rel­a­tive onerosità, che invece sono da val­utare e con­sid­er­are atten­ta­mente per la loro inci­den­za sui costi gen­er­ali di pro­duzione. Il lim­ite di veloc­ità sopra ripor­ta­to mette per­tan­to in dis­cus­sione i dati di con­fron­to dei tem­pi di manovra ripor­tati nelle tabelle 28–29-30 delle inte­grazioni, tra la soluzione di bina­rio cur­vo e il bina­rio drit­to avanti/addietro.

Con­clu­sione
L’occupazione del Quaglio­dro­mo con il bina­rio di manovra in cur­va può essere evi­ta­ta a favore di una soluzione di bina­rio drit­to con scam­bio e doppio sen­so di mar­cia. Ad oggi è man­ca­ta da parte di Afer­pi una val­u­tazione tec­ni­ca appro­fon­di­ta e questo può sig­nifi­care l’assenza di una direzione tec­ni­ca adegua­ta all’importanza del prog­et­to nel­la sua com­p­lessità. Risul­ta inoltre incom­pren­si­bile come non siano sta­ti val­u­tati da parte del­la stes­sa Afer­pi i mag­giori costi di real­iz­zazione, rispet­to ad un bina­rio drit­to lun­go 900 metri, di un bina­rio cur­vo lun­go 1200 metri che oltre­tut­to, andan­do ad inter­es­sare un ter­reno in pen­den­za, neces­siterà di impor­tan­ti opere di riem­pi­men­to e livel­la­men­to.
Ma quelle sono le inte­grazioni pro­poste da Afer­pi.
Non è det­to che il Comune le deb­ba nec­es­sari­a­mente fare pro­prie trascu­ran­do tutte le obiezioni tec­niche.
Fino ad oggi il com­por­ta­men­to del Comune di Piom­bi­no è sta­to tale da abdi­care al ruo­lo di “padrone di casa”, forte di un manda­to popo­lare, e da non esercitare un ruo­lo di crit­i­ca e dis­senso, là dove appari­va pri­or­i­taria la tutela del ter­ri­to­rio rispet­to a paven­tate “neces­sità logis­tiche”, ma, come abbi­amo det­to in pre­mes­sa, se lo volesse lo potrebbe anco­ra fare.

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