Il Comune di Piombino tra bizze e ripicche
PIOMBINO 12 settembre 2017 — La vicenda relativa alla riunione sui rifiuti convocata dal Comune di Suvereto e disertata da quello di Piombino aggiunge sconforto al già deprimente panorama delle dinamiche politiche territoriali degli ultimi anni. I fatti sono noti: il Comune di Suvereto ha chiesto ai Comuni del territorio l’apertura di un tavolo di lavoro per la definizione di obiettivi sovracomunali condivisi: all’invito hanno risposto positivamente e partecipato i Comuni di Campiglia Marittima e di San Vincenzo e di ciò prendiamo atto con piacere. Nessuna riposta è pervenuta dal Comune di Castagneto, mentre il Comune di Piombino ha comunicato il suo netto rifiuto a partecipare, adducendo motivazioni che con il tema in oggetto hanno ben poco a che vedere. Infatti, come si evince dalla risposta del sindaco Giuliani e dell’assessore Chiarei , il rifiuto è motivato dalla scarsa partecipazione del Comune di Suvereto agli incontri precedenti e con lo scarso senso di sovracomunalità dimostrato dal sindaco Parodi. Nel comunicato si legge anche che “la generosa offerta di collaborazione mostrata dal Comune di Piombino nei confronti di Suvereto” si è affievolita negli anni a causa dello scarso interesse verso le politiche territoriali e dello scarso rispetto verso gli amministratori piombinesi. Come se le politiche sovracomunali da dovere istituzionale, si fossero trasformate in una concessione elargita con benevolenza e magnanimità alla giunta Parodi, ammessa nel consesso nonostante il suo diverso colore politico. E siccome Parodi mostra diffidenza, quando è lui a chiedere un tavolo congiunto, Piombino dice no. Più che di una posizione politica, si tratta in tutta evidenza di un atteggiamento di pura ripicca.
Inoltre l’assessore alle politiche ambientali rifiuta ufficialmente di partecipare a un tavolo di lavoro perché il sindaco Parodi non ha, a suo vedere, un sufficiente senso di appartenenza territoriale e in questi anni ha mostrato diffidenza nei confronti dei colleghi di Piombino. Non rientra nelle competenze amministrative la facoltà di porsi come giudici del senso di appartenenza territoriale, scarso o presunto tale, di altri amministratori, né la facoltà di decidere sulla legittimità degli altri di partecipare o no alle attività comprensoriali. Tra l’altro è opportuno ricordare che la dialettica democratica contempla la possibilità di avere identità politiche difformi e contrastanti. Da considerare poi che l’assessore alle politiche ambientali di Suvereto sostiene di non aver mai ricevuto convocazioni ufficiali ai tavoli di lavoro sui rifiuti.
In realtà siamo di fronte ad un atteggiamento politicamente arrogante: l’ennesima prova del fatto che gli amministratori PD non riconoscono nessuna legittimità ad un Comune che, interrompendo un monopolio settantennale di controllo del territorio, è visto come un corpo estraneo da isolare e da demonizzare. Si continua a confondere le logiche del partito con quelle delle istituzioni e ad anteporre gli interessi di partito a quelli generali dei cittadini.
*Carla Bezzini è consigliere comunale di Un’Altra Piombino