I Comuni in discesa nella “differenziata”

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PIOMBINO 15 gen­naio 2015 — I Comu­ni del­la Val di Cor­nia non han­no fat­to del­la rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta una scelta polit­i­ca, anzi il con­trario. Lo dimostra­no anco­ra una vol­ta i numeri.
In mate­ria di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta i Comu­ni del­la Val di Cor­nia han­no pro­gres­si­va­mente per­so pun­ti nel­la grad­u­a­to­ria dei 289 Comu­ni Toscani dal 2006 al 2013.
L’u­ni­co che ha miglio­ra­to le posizioni pur rima­nen­do molto in bas­so è sta­to il Comune di Suvere­to che dal 227° pos­to è pas­sato al 200°. Tut­ti gli altri han­no peg­gio­ra­to le posizioni scen­den­do anco­ra pur par­tendo da posizioni di metà clas­si­fi­ca: Campiglia è pas­sa­ta dal 120° pos­to al 186°, Piom­bi­no dal 75° al 195°, San Vin­cen­zo dal 51° al 133° e Sas­set­ta dal 61° al 253°:

RD POSIZIONE 2006_2009

 

RD POSIZIONE 2010 2013

Il moti­vo è molto sem­plice: men­tre gli altri Comu­ni del­la Toscana si sono posti il prob­le­ma di dif­feren­ziare la rac­col­ta dei rifiu­ti sol­di urbani ciò in Val di Cor­nia non è avvenu­to. Del resto bas­ta ricor­dare ciò che han­no det­to in Con­siglio Comu­nale a Piom­bi­no l’am­min­is­tra­tore uni­co di Asiu Murzi che ha chiam­a­to in causa i meto­di di cal­co­lo cam­biati nel 2013, come se ciò non valesse anche per gli altri Comu­ni Toscani, o quel­lo che ha dichiara­to l’asses­sore all’ ambi­ente Chiarei che si è lan­ci­a­to a sostenere che liv­el­li alti di dif­feren­zi­a­ta in Italia sono inutili per­ché non esiste la cate­na indus­tri­ale su cui pog­gia­r­la. Di nuo­vo come se questo non valesse anche per gli altri Comu­ni toscani e come se gli obi­et­tivi sta­bil­i­ti dall’ Italia potessero non essere da un lato indi­ca­tori e dal­l’al­tro obb­lighi e come se il loro non rispet­to non por­tasse i cit­ta­di­ni a pagare delle penali e cioè un’ad­dizionale del ven­ti per cen­to, la cosid­det­ta eco­tas­sa.
Ricor­diamo che il decre­to leg­isla­ti­vo 152/2006 sta­bilisce che “In ogni ambito ter­ri­to­ri­ale otti­male deve essere assi­cu­ra­ta una rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta dei rifiu­ti urbani pari alle seguen­ti per­centu­ali min­ime di rifiu­ti prodot­ti:
a) almeno il trentac­inque per cen­to entro il 31 dicem­bre 2006;
b) almeno il quar­antac­inque per cen­to entro il 31 dicem­bre 2008;
c) almeno il ses­santac­inque per cen­to entro il 31 dicem­bre 2012”.
La situ­azione dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia è ben lon­tana:

RD VAL DI CORNIA 2006_2009

raccolta differenziata val di cornia 2010 2013

Sec­on­do i dati cer­ti­fi­cati, i Comu­ni toscani che han­no super­a­to l’o­bi­et­ti­vo del 65% di rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta sono 46, 14 dei quali han­no super­a­to addirit­tura il 90% e questi ulti­mi sono: Capra­ia e Lim­ite (94,66%), Castelfiorenti­no (90,53%), Cer­re­to Gui­di (94,31%), Cer­tal­do (93,26%), Empoli (94,26%), Fucec­chio (95,32%), Gam­bassi Terme (99,30%), Lam­porec­chio (97,27%), Lar­ciano (98,57%), Mon­sum­mano Terme (94,71%), Mon­taione (93,99%), Mon­telupo fiorenti­no (93,52%), Ser­ravalle pis­toiese (96,69%) e Vin­ci (91,68%).
Come si vede non sono Comu­ni di pic­col­is­sime dimen­sioni.
Ed infine, per capire come le cose stan­no in Toscana e cosa si deve fare las­ci­amo la paro­la all’asses­sore regionale all’ ambi­ente Brameri­ni che il 4 otto­bre ebbe a dire:«.…La rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta in Toscana nell’anno 2013 si è attes­ta­ta a quo­ta 45,53 per cen­to con un incre­men­to rispet­to al 2012 di 2 pun­ti: un tas­so di cresci­ta più incor­ag­giante rispet­to all’anno prece­dente. La pro­duzione di rifiu­ti urbani nel 2013 si con­fer­ma in sig­ni­fica­ti­va dimin­uzione, col dato pro capite che è pas­sato da 616 a 598 kg/abitante, quin­di una dimin­uzione di 18 kg per abi­tante rispet­to al 2012, atte­s­tandosi su val­ori analoghi a quel­li del 1999….E’ fon­da­men­tale puntare su una rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta di qual­ità, final­iz­za­ta al rici­clo e al recu­pero di mate­ria effi­ciente – con­tin­ua l’assessore -, infat­ti il Piano pone l’obiettivo di allargare all’80% del­la popo­lazione toscana sis­te­mi di rac­col­ta domi­cil­iare e di prossim­ità e di pro­muo­vere la dif­fu­sione del­la tar­if­fazione pun­tuale come stru­men­to di incen­ti­vazione alla rac­col­ta dif­feren­zi­a­ta e di equi­tà con­tribu­ti­va, facen­do pagare i cit­ta­di­ni per i rifiu­ti che pro­ducono.…».

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