Comuni meno coinvolti nel governo del territorio

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pervenuta in redazione

SUVERETO 30 luglio 2017 — Leg­gere l’intervento del­la sin­da­ca di Castag­ne­to Car­duc­ci su quan­to sta avve­nen­do al Romi­to­rio e Monte Coro­na­to serve a com­pren­dere quan­to sia dif­fi­cile ammin­is­trare un Comune dove i cit­ta­di­ni chiedono con­to ogni giorno di tut­to quel­lo che suc­cede sul ter­ri­to­rio, men­tre invece vi sono pezzi del­lo Sta­to, sem­pre più gran­di e impor­tan­ti, che cam­mi­nano sen­za nem­meno un parere del Comune. Ma al Comune spet­ta comunque rispon­dere di tut­to quel­lo che avviene. Il fat­to grave è la creazione di una stra­da sul Monte Coro­na­to dove vi era un sem­plice e pic­co­lo viot­to­lo ma enti tito­lati han­no autor­iz­za­to la trasfor­mazione in stra­da carra­bile e i sin­daci inter­es­sati lo han­no saputo quan­do chi vuol bene all’ambiente ha denun­ci­a­to pub­bli­ca­mente la cosa. Quel­lo che però mi scon­cer­ta un poco è la affer­mazione di sup­po­nen­za che deri­va da man­ca­ta infor­mazione e crea allarmis­mi fuori luo­go e può solo fra perdere fidu­cia nelle isti­tuzioni. Mi per­me­t­to di ricor­dare alla sin­da­ca che spet­ta pro­prio ai Comu­ni garan­tire la tutela del ter­ri­to­rio e un gov­er­no adegua­to ad una gius­ta val­oriz­zazione, affinché sia chiaro che tut­ti (cit­ta­di­ni, ammin­is­tra­tori e ambi­en­tal­isti) stan­no lavo­ran­do per miglio­rare le con­dizioni di vita e impedire che l’ambiente ven­ga offe­so e quin­di reso più frag­ile.
Le cose por­tate in maniera chiara da Legam­bi­ente mi sem­bra­no evi­den­ti: quel­la stra­da non c’era, era solo un viot­to­lo per­cor­ri­bile a pie­di e con i muli, così come avveni­va all’epoca del mag­giore uti­liz­zo del bosco. Non sarà mica che gli enti autor­iz­zan­ti han­no ritenu­to gius­to cam­biare il pos­si­bile uti­liz­zo dai vec­chi muli alle nuove fuoristra­da? Non è cer­to scrit­to da nes­suna parte che il tito­lare di una com­pe­ten­za abbia sicu­ra­mente anche le giuste atten­zioni alla sal­va­guardia ambi­en­tale, quel­lo che però deve essere cer­to è che il sin­da­co deve dare con­to di tut­to quel­lo che avviene sul pro­prio ter­ri­to­rio e se altri enti non ten­gono in con­sid­er­azione il pen­siero degli ammin­is­tra­tori locali spet­ta a loro saper ricor­dare un ruo­lo incan­cella­bile di pri­mo ref­er­ente dei concit­ta­di­ni. Viste così le cose, le serene repri­mende andreb­bero ind­i­riz­zate ver­so chi non con­sid­era invece il bisog­no di atten­zione all’ambiente che cresce ogni giorno piut­tosto che ver­so quel­li che soll­e­vano il prob­le­ma. In fon­do il sin­da­co rimane sem­pre il sin­da­co: spet­ta a lui nel­la sua veste uffi­ciale saper coor­dinare e dirigere, tenen­do alti i suoi prin­cipi fon­da­men­tali, sen­za cedere il potere e tan­to meno il rap­por­to con la sua cit­tad­i­nan­za. Cer­to per pri­ma cosa dovrà però essere con­di­visa la con­vinzione che il ter­ri­to­rio deb­ba essere fruito men­tre si val­oriz­za, nel­la certez­za che solo così si costru­is­cono basi del­la conc­re­ta sosteni­bil­ità del­lo svilup­po e non rimane mai chiu­so nel suo forti­no a difend­ere l’indifendibile. Il ruo­lo del sin­da­co è quel­lo di atten­zione con­tin­ua, per essere la voce dei suoi cit­ta­di­ni tut­ti, vero garante affer­ma­to e soprat­tut­to riconosci­u­to.

Wal­ter Gasperi­ni

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