Con noi finirà il tempo delle scelte calate dall’alto
PIOMBINO 15 maggio 2019 — Sono Daniele Pasquinelli, ho 45 anni e sono un impiegato Aferpi. Per 23 anni ho lavorato nello stabilimento siderurgico di Piombino, croce e delizia di questo territorio; dal luglio del 2014 sono in cassa integrazione guadagni a zero ore.
Da maggio 2014 sono capogruppo in Consiglio Comunale per il Movimento 5 Stelle. Sono nato e cresciuto a Piombino, qui ho vissuto tutti i momenti importanti della mia vita e voglio continuare a farlo insieme ai miei affetti, parenti, amici di una vita. Voglio costruire una Piombino che sia il luogo dove tornare a vivere, con una buona qualità della vita, e dove progettare il proprio futuro. Non voglio più assistere passivamente al lento, ma inesorabile, declino che ormai da decenni sta vivendo il nostro territorio. Declino che si traduce in un continuo calo demografico ed in una continua perdita di servizi essenziali: scuola, sanità, sicurezza. Alle spalle ho un gruppo di persone eccezionali, con esperienze in tutti i settori lavorativi e sociali presenti nel nostro territorio ed abbiamo la convinzione e le energie per attuare i nostri programmi, ma soprattutto abbiamo le idee chiare su come farlo.
Con noi finirà il tempo delle scelte calate dall’alto, vogliamo amministrare questo Comune nella massima trasparenza e condividendo le scelte con la cittadinanza, con le associazioni di categoria, con i sindacati, con il tessuto associativo, perché chi vince le elezioni non diventa il padrone del Comune, ma riceve una delega per amministrare pro tempore tutti i cittadini, sia quelli che lo avranno votato che gli altri. Nessun cambiamento sarà mai possibile senza la partecipazione ed il coinvolgimento della cittadinanza, senza che ognuno di noi torni a sentirsi parte di una comunità.
Vogliamo una diversificazione economica reale, non la solita vuota enunciazione di principio che fino ad oggi ha riempito la bocca di chi ci ha amministrato, che guardi convintamente a settori mai valorizzati come il turismo, la cultura, l’agricoltura, il commercio e la piccola e media impresa in generale, la cantieristica navale, le bellezze naturalistiche come l’oasi del WWF e non ultima la portualità con tutto il suo indotto. Questo tenendo sempre presente che nessuna attività che possa comportare un rischio per la salute dei cittadini o anche solo una situazione di incertezza troverà mai posto nei nostri piani di sviluppo economico.
Viviamo in un territorio vasto e ricco di potenzialità inespresse che comprende due importanti frazioni come Populonia, naturale porta di accesso al golfo di Baratti, e Riotorto, frazione che attira presenze turistiche con numeri di tutto rilievo, che meritano di essere valorizzate e concepite come parte integrante di un unico comune. Abbiamo un’estesa area a vocazione agricola che deve essere riscoperta ed assistita con tutti i servizi che il Comune può offrire. Non ci dimenticheremo delle periferie perché i loro abitanti hanno pari dignità rispetto agli altri cittadini e non permetteremo più che realtà come la borgata Poggetto Cotone e Colmata debbano subire i disagi di scelte programmatiche che li relegano di fatto a zone urbane di serie B.
Per noi il tempo in cui le scelte pianificatorie erano figlie di interessi privati e non di quelli generali è finito, per noi qualsiasi investimento privato sarà ben accetto, e dunque sostenuto, nel limite in cui concorrerà a realizzare la pianificazione territoriale che la Politica ha scelto.
Siamo tuttavia consapevoli che tutte le questioni inerenti la reindustrializzazione e la bonifica del SIN, così come l’infrastrutturazione del territorio e del porto, abbracciano una sfera di competenza sovracomunale, quindi ci impegneremo ad aprire un percorso di fattiva collaborazione con tutte le istituzioni sovraordinate, ben sapendo che l’amministrazione comunale ha in mano i poteri e le competenze per svolgere una parte importante di questo lavoro e su queste concentreremo le nostre energie.
Le scelte urbanistiche della prossima amministrazione vincoleranno indelebilmente il futuro del territorio e noi abbiamo un’idea di sviluppo fatta di scelte concrete e sostenibili. Per fare questo ci affideremo alle migliori risorse umane che questo territorio può offrire, collaborando con tutti gli esponenti della società civile che si sono distinti nel proprio settore di appartenenza e mai affidando ruoli apicali a riciclati della politica.
(Foto di Pino Bertelli)
Ti dovresti vergognare.…sputi nel piatto dove per anni hai mangiato e ricordati che noi operai ex Lucchini siamo tutto tranne che dei privilegiati. Diglelo ai tuoi amichetti del movimento!!!
Non ho da offendere nessuno, ma precisare una cosa sì. E’ un fatto che i dipendenti exLucchini sono dei privilegiati a confronto dei dipendenti dell’indotto. I primi a tutt’oggi percepiscono gli ammortizzatori, i secondi no, niente , nada, nisba e questa è verità, infatti molti sono migrati altrove per trovare lavoro e mangiare e questa è realtà. Comunque non è questo l’argomento. L’unica cosa che ho da chiedere al sig. Pasquinelli, ma che potrei chiedere a chiunque altro canditato è: come pensate di ritrovare i 3.500 posti di lavoro persi tra diretti ed indiretti exLucchini? Ciò che ho letto fino ad ora nelle proposte dei vari candidati, a parte le solite enunciazioni di rito da campagna elettorale, è il vuoto di idee e se leggete bene tutti dicono le stesse cose. Basta prendere in giro le persone!! Sapete meglio di me che turismo , artigianato, agricoltura, cultura ecc. possono dare una mano ma non saranno mai e poi mai la soluzione al problema del lavoro che non c’è più.