Con un debito di 17 milioni si fa di tutto
SAN VINCENZO 14 luglio 2016 — La maggioranza ha deciso all’unanimità che il Comune di San Vincenzo e tutto il territorio della Val di Cornia, per ripianare i debiti ASIU che la stessa gestione politica ha generato, in barba a tutti i proclami legati al turismo ed alla tutela dell’ambiente, si rilancerà gestendo i rifiuti speciali e pericolosi da tutta Italia.
L’atto che è stato approvato sancisce, per incomprensibili motivi di interesse pubblico, che seguendo un piano di razionalizzazione dismetteremo le azioni di ASIU — ex società pubblica di gestione e smaltimento rifiuti urbani e assimilati – facendo confluire le azioni dei Comuni in RiMateria s.p.a, già TAP s.p.a, società formata ad hoc per la gestione dei rifiuti speciali e pericolosi. Dietro a questa manovra c’è l’evidente necessità di spalmare il debito di ASIU, stimato secondo il presidente di RiMateria in 17 milioni di euro, in una nuova società che trarrà profitto dal mercato dei rifiuti portandoli dritti in quella Val di Cornia che doveva occuparsi di turismo e, nonostante il suo fallimento totale, c’è anche la volontà di portare avanti TAP, impianto di Tecnologia Ambientale Pulita che doveva riciclare le scorie di produzione di Lucchini rivendendo il prodotto come inerte, il conglomix, materiale che non ha mai avuto mercato.
Come si può dare fiducia a chi punta ancora su quello che ha distrutto una zona intera e decine di milioni di debiti con una serie di fallimenti dopo l’altro?
La cosa più sconcertante è che il Consiglio comunale non ha potuto visionare il Piano Industriale di RIMATERIA, tenuto nascosto dallo stesso presidente della società, e che quindi l’intera maggioranza – ad eccezione del sindaco che ha potuto visionarlo – ha votato un documento che condizionerà le vite di tutti i cittadini della Val di Cornia fino al 2070 basandosi unicamente sulle belle parole, come marionette che alzano la mano guidate dalla volontà altrui. San Vincenzo si merita di meglio, non è possibile che l’interesse pubblico venga sancito a scatola chiusa.
Questo atto è uno dei più gravi dall’inizio di questa legislatura, si condanna un territorio a cambiare vocazione, si rischia sulla salute delle persone, sulla qualità della vita, si rischiano infiltrazioni mafiose e lo si fa senza una solida motivazione di interesse pubblico.
Invece di pretendere di conoscere i responsabili del fallimento di ASIU, si nasconde ancora una volta il problema sotto al tappeto, cambiano i nomi delle società e la situazione viene aggravata dall’apertura al mercato dei rifiuti non solo al territorio della Val di Cornia ritrovandoci a sostenere oltre che il nuovo gestore del servizio pubblico di smaltimento rifiuti, con le bollette che direttamente o indirettamente saliranno sempre più, una nuova società che “nasconde” al suo interno ancora ASIU e TAP, simbolo del fallimento di chi ha amministrato il territorio fino ad oggi.
Gruppo consiliare Assemblea Sanvincenzina