Concordia: Civitavecchia invoca il capo dello Stato

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Con il tito­lo ” Con­cor­dia, Luciani: <La deci­sione di Cli­ni è con­traria all’in­ter­esse nazionale>”, il vicesin­da­co di Civ­i­tavec­chia, Enri­co Luciani, ha fir­ma­to il seguente doc­u­men­to sul­lo sman­tel­la­men­to del­la nave Con­cor­dia:

Un atto dep­re­ca­bile e assur­do con­suma­to da un Gov­er­no al fotofin­ish. Per questo chiedi­amo che il Min­istro Cli­ni torni sui suoi pas­si ed  invochi­amo l’in­ter­ven­to imme­di­a­to  del Capo del­lo Sta­to. Dal Gov­er­no tec­ni­co ci aspet­tava­mo una scelta basa­ta su razion­ali tec­ni­ci ed eco­nomi­ci. E tut­ti questi ele­men­ti indi­cano Civ­i­tavec­chia come il sito più ido­neo per la demolizione del­la Cos­ta Con­cor­dia. I fon­dali anz­i­tut­to: già pron­ti a Civ­i­tavec­chia,  tut­ti da real­iz­zare a Piom­bi­no con opere di esca­vo in mare impo­nen­ti e pres­soché scon­tati ritar­di sui tem­pi. Questo sig­nifi­ca con­dannare il Giglio almeno ad un’al­tra estate all’om­bra del relit­to. La mia pro­pos­ta pun­ta­va invece alla col­lab­o­razione tra  le regioni Lazio e Toscana:  opere di sman­tel­la­men­to a Civ­i­tavec­chia ma joint ven­ture lavo­ra­ti­va tra imp­rese delle due regioni per garan­tire la man­od­opera più qual­i­fi­ca­ta e tem­pi cer­ti. Nes­suna battaglia di cam­panile, nes­suna brac­cio di fer­ro tra poteri politi­ci, dunque,  ma un dis­cor­so ragion­a­to in chi­ave di sis­tema-paese. Ed invece ci tro­vi­amo di fronte ad un’in­toller­a­bile scor­ret­tez­za da parte del min­istro Cli­ni che anziché atten­dere il nuo­vo Par­la­men­to e il nuo­vo Gov­er­no agisce d’im­pe­rio e oltre­tut­to in dis­pre­gio del ruo­lo di questo ter­ri­to­rio nel­l’e­cono­mia nazionale, un ter­ri­to­rio che sop­por­ta ele­vatis­si­mi  liv­el­li di inquina­men­to per la pre­sen­za delle servitù ener­getiche sul­la cos­ta tra Civ­i­tavec­chia e Mon­tal­to (Enel e Tir­reno pow­er). Lo stes­so por­to, dove tran­si­tano 3 mil­ioni di passeg­geri l’an­no, è una realtà ad alto ris­chio  e  res­ta espos­to,  sen­za nes­sun piano san­i­tario  d’e­mer­gen­za, sen­za nes­suna effi­cace pro­tezione  ad  una pos­si­bile epi­demia che sarebbe dev­as­tante, come ha di recente dimostra­to una eserci­tazione del­la pro­tezione civile. Chiedi­amo dunque di ricon­sid­er­are subito la scelta alla luce del­la pro­pos­ta da me avan­za­ta di col­lab­o­razione  tra  Lazio e Toscana e per questo vogliamo che sia il Capo del­lo Sta­to a pren­dere in mano ques­ta deci­sione,  in chi­ave di econo­mia nazionale e di sis­tema Paese facen­do prevalere l’in­ter­esse nazionale sug­li scon­tri politi­ci e le mis­ere lotte di cam­panile.

Enri­co Luciani. vicesin­da­co di Civ­i­tavec­chia

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