Concordia a Genova e Piombino senza chiarezza

· Inserito in Lettere, Vicenda Concordia
pervenuta in redazione

PIOMBINO 8 luglio 2014 — Legam­bi­ente ha sem­pre sostenu­to che la rimozione del relit­to Con­cor­dia dal Giglio va fat­ta presto e bene, abbi­amo per questo orga­niz­za­to man­i­fes­tazioni al Giglio con­tro i ritar­di del­la rimozione. Sarebbe sta­to alquan­to con­trad­dit­to­rio sostenere di dover aspettare anco­ra dei mesi per il moti­vo che il por­to di Piom­bi­no non è anco­ra pron­to. Si par­la tan­to di rischi ma un ris­chio è anche quel­lo di dover man­tenere anco­ra la nave sug­li scogli del Giglio e il dan­no che fa alla comu­nità locale. Altro ris­chio è che, nonos­tante i procla­mi, nes­suno può davvero garan­tire che a fine set­tem­bre siano com­ple­tate le opere por­tu­ali e questo è un grave ris­chio per­ché allo­ra diven­terebbe prob­lem­ati­co il trasfer­i­men­to a traino a Gen­o­va a causa del­la mete­o­rolo­gia non favorev­ole in quel peri­o­do. Allo­ra sì che il ris­chio ambi­en­tale diven­terebbe enorme e potrebbe rispuntare l’ipote­si Van­guard e Turchia.
Legam­bi­ente non si è mai pro­nun­ci­a­ta a pri­ori con­tro un polo per la rot­ta­mazione, anzi, Legam­bi­ente è inter­venu­ta numerose volte, chieden­do che rimanesse in Italia e che tutte le rot­ta­mazioni di navi europee si facessero in Europa. Purtrop­po anche le leg­gi che sono state approvate a Stras­bur­go non garan­tis­cono affat­to e inoltre par­lano di demolizione in pae­si Ocse, fra i quali la Turchia, e non di Europa. Il gov­er­no Mon­ti con il min­istro Cli­ni non han­no com­pi­u­to atti chiari ma fat­to tante chi­ac­chiere promet­ten­do lo sman­tel­la­men­to del­la Con­cor­dia a Piom­bi­no, con molti pun­ti inter­rog­a­tivi sui tem­pi, sen­za indi­vid­uare un piano alter­na­ti­vo.
Adesso ci ritro­vi­amo con una soluzione a Gen­o­va che è comunque un suc­ces­so parziale, rispet­to alle ipote­si ven­ti­late (fol­li ma verosim­ili) di Smirne e altre con­sim­ili indi­ane. Chiedi­amo che tut­ta la fase di sposta­men­to a Gen­o­va sia atten­ta­mente mon­i­tora­ta in tema di sver­sa­men­ti a mare … (ISPRA, Min­is­tero e ditte dedite al trasporto fac­ciano com­ple­ta­mente il loro mestiere).
Rimane il fat­to che il Sis­tema Toscana deve in qualche modo essere ris­arci­to dell’enorme dan­no ambi­en­tale e tur­is­ti­co subito con il naufra­gio al Giglio. E questo anco­ra non è avvenu­to.
A Piom­bi­no vor­rem­mo dis­cutere sul­la base di prog­et­ti parte­ci­pati, di fronte ad una val­u­tazione di impat­to ambi­en­tale e strate­gi­co e ragionare sulle com­pat­i­bil­ità e relazioni con altre attiv­ità indus­tri­ali, tur­is­tiche e por­tu­ali come le crociere, il rifaci­men­to inter­no delle navi e altri pos­si­bili usi delle zone por­tu­ali. Occorre ragionare una vol­ta per tutte dei flus­si dei traf­fi­ci por­tu­ali, delle even­tu­ali lavo­razioni a ter­ra delle mer­ci, del­la cantieris­ti­ca e di quale tipolo­gia, sen­za fare doppi­oni con Livorno ma spe­cial­iz­zan­dosi in attiv­ità remu­ner­a­tive e che pro­ducono occu­pazione.
Alcu­ni mesi fa abbi­amo pos­to anche delle domande sug­li spazi nec­es­sari, e forse non disponi­bili, per cantiere di demolizione e cantiere di refit­ting navale che non pos­sono coesistere nel­la soli­ta area ma devono nec­es­sari­a­mente essere sep­a­rati.
La trasparen­za in tut­ta ques­ta vicen­da non c’è sta­ta pro­prio, alle stesse per­sone che ora ci accu­sano di non essere disponi­bili addirit­tura a fare ricor­so al Tar , abbi­amo chiesto di infor­mare noi e l’opin­ione pub­bli­ca di cosa sig­nifi­ca demolire una nave, i pro e i con­tro, l’oc­cu­pazione, la pro­duzione di rot­tame, le quan­tità e la tipolo­gia dei rifiu­ti non metal­li­ci , gli impianti che neces­si­tano, i tem­pi ecc. su cui poi dare un giudizio ogget­ti­vo nes­suno lo ha fat­to e noi tor­ni­amo a chieder­lo. vogliamo che siano resi pub­bli­ci le carte ed i prog­et­ti dei cantieri e degli impianti per la demolizione navale da costru­ire a Piom­bi­no.
Noi dici­amo ”bas­ta!” alle pro­ce­dure emer­gen­ziali e ai com­mis­sari, alle opac­ità a vari liv­el­li con cui si è di fat­to impedi­ta una dis­cus­sione pub­bli­ca sul tema. “Bas­ta!” infine ai sospet­ti e alle dietrolo­gie con cui veni­amo tirati in mez­zo a polemiche ster­ili e fuor­vianti.

Legam­bi­ente Val di Cor­nia

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