Concordia e giornali: naufragi, relitti e business
PIOMBINO 8 luglio 2014 — In due anni, dal naufragio alla scelta del porto di destinazione finale del relitto della Costa Concordia, sono state riempite pagine e pagine di giornali e realizzati infiniti servizi sulle tv e sui più diversi media. Un continuo alternarsi di notizie, di comunicati, di indicazioni, di rassicurazioni, di delusioni, di annunci spesso senza senso e senza una minima pezza di appoggio che potesse giustificare certezze “granitiche”. I giornali e le tv indubbiamente ci hanno messo del loro, molto spesso sottraendosi alla normale esigenza di una verifica, ma di certo la politica non li ha aiutati e, anzi, spesso li ha utilizzati. Dal canto nostro — e di certo non siamo stati immuni da errori — abbiamo cercato di scrivere in punto di fatto superando, in nome della correttezza e del buon senso, accuse anche pesanti che non ci sono mancate e che il tempo ha dimostrato infondate.
Il giudizio sui torti e sulle ragioni, a cose fatte, ha poco senso mentre ne avrebbe molto di più un esame personale di coscienza in chi ha promesso senza poter mantenere, ha sparato a zero sulle critiche senza considerare che esse erano costruttive e non puntavano al disfattismo; in chi, avendo responsabilità, ha imboccato e perseguito strade che non hanno portato da nessuna parte. Troppo facile annunciare oggi, quasi fosse una vittoria, di “averci provato” e di “averci messo la faccia”. Provarci e metterci la faccia è compito della politica e non è un merito ma un normale, essenziale metodo per chi sia eletto ad amministrare la cosa pubblica. Perché di questa lunga, incredibile vicenda resti traccia, abbiamo deciso di rispolverare gli archivi che pazientemente, giorno dopo giorno, abbiamo messo insieme. Quella che di seguito presentiamo è una rassegna stampa selezionata, una sintesi, certamente molto lunga (ce ne scusiamo) e forse anche non priva di possibili involontarie omissioni, di quello che è stato pubblicato dal momento in cui si è iniziato a parlare della destinazione del relitto fino alla scelta del porto di Genova. Ci proponiamo di realizzare con questo materiale un piccolo opuscolo inserito nelle “Pubblicazioni” del sito.
.
Inverno e primavera 2013: promesse e scontri
I giorni e i mesi immediatamente seguenti al naufragio del 13 gennaio 2012 furono occupati soprattutto dall’emergenza: i soccorsi, i tristi momenti del ritrovamento dei cadaveri, l’assistenza ai feriti, un aiuto ai parenti delle vittime. Non ci fu neanche occasione di occuparsi del recupero della Concordia e della sua demolizione. Si capiva che il business sarebbe stato ghiotto ma non si aveva la minima intenzione di come e dove poter smantellare un ammasso di lamiere adagiato su un fianco a pochi metri dalla costa del Giglio. E, anche quando si è avvertita l’urgenza di rimuovere la grande nave, troppi sono stati i problemi da risolvere prima di poter pensare al trasferimento.
Di certo la Toscana ha sempre avvertito come propria una tragedia consumata su una delle più belle isole dell’arcipelago e ha ritenuto di essere legittimata a richiedere un sorta di risarcimento per quel che aveva dato. Una pretesa, secondo molti, discutibile ma indubbiamente è nata soprattutto da questa premessa l’idea di demolire la Concordia in Toscana. Si è pensato prima al porto di Livorno, rimasto sempre estraneo alla disputa per conquistare il relitto, e poi si è puntato su Piombino, tra l’altro il porto più vicino al Giglio. Ma anche un porto che, per accogliere e demolire la carcassa della nave aveva bisogno di ingenti opere di adeguamento e di ammodernamento. Tuttavia, in un giorno di novembre, approfittando di una iniziativa sulla banchina dello scalo marittimo piombinese la proposta venne lanciata.
Il 24 NOVEMBRE 2012 titola: “Il relitto smantellato a Piombino”.
Si legge nel testo: “Porteremo la Concordia in porto”, ha detto il presidente della Regione Enrico Rossi intervenendo all’iniziativa del Pd con Massimo D’Alema che si è svolta ieri mattina nel capannone della Smepp sulle banchine dello scalo piombinese. E questo progetto lo aveva svelato poco prima anche il sindaco Gianni Anselmi. È molto di più che una voce, a questo punto, la possibilità che il relitto della nave naufragata al Giglio sia trasportato e smantellato proprio a Piombino, il porto più vicino all’isola.
Il 14 DICEMBRE 2012 titola: “Concordia, Clini conferma Piombino”
Si legge nel testo: “Per portare la Concordia a Piombino, manca ormai solo l’ok della Costa Crociere, dato comunque ormai per scontato da tutti”.
Il 10 GENNAIO 2013 titola: “Concordia sempre più vicina a Piombino”.
Nel sommario del titolo di legge: “Pressing del ministro e della Regione sulla Costa: la nave potrebbe essere alleggerita al Giglio per diminuire i costi”.
L’attacco dell’articolo di Giorgio Pasquinucci recita: “Manca solo la decisione definitiva della Costa crociere e delle assicurazioni ma dopo l’incontro tra il presidente della Regione Rossi, il ministro Clini e il commissario straordinario Gabrielli sembra fatta”.
.
Il 28 FEBBRAIO 2013 titola: “Il decreto-Concordia è pronto”.
Si legge nel testo: “Il decreto legge per ampliare il porto di Piombino è praticamente pronto. Corrado Clini, ministro dell’ambiente, lo firmerà la prossima settimana. Risulterebbe all’ordine del giorno per venerdì 8 marzo. Prevede di dragare il fondale, portandolo dagli attuali 9–11 metri fino a 20. E soprattutto impone lavori rapidi: sei mesi. Ossia in tempo per accogliere il relitto della Concordia che dovrebbe essere pronta per lasciare il Giglio fra ottobre e novembre galleggiando sulle nuove «stampelle».”
Il 5 MARZO 2013 titola: “Concordia, ecco il decreto per sbloccare 160 milioni”.
Si legge nel testo: “Ovvio che l’arrivo del decreto potrebbe spostare definitivamente la decisione della Costa verso Piombino, visto che il costo delle opere portuali – 160 milioni – sarebbe tutto a carico di governo, Comune e Autorità portuale. Le spese sono quelle necessarie per realizzare il molo sottoflutto, il dragaggio dei fondali e la predisposizione del cantiere, in totale 112 milioni, mentre altri 50 milioni sono la cifra che occorre per la strada 398 da prolungare fino al porto. Questa sarebbe la divisione delle spese: 25 milioni del Comune legati all’accordo sui fanghi di Bagnoli, 32 milioni dell’Autorità portuale, il resto appunto del governo”.
Il 7 MARZO 2013 titola: “Rinunciamo alle bonifiche per la Concordia?”.
Si legge nel testo: «Rinunciamo alle bonifiche per la Concordia?». Riccardo Gelichi, portavoce della lista civica Ascolta Piombino, analizza la cifra economica del decreto ministeriale per i lavori al porto, necessari per la demolizione della Concordia”.
L’8 MARZO 2013 titola: “Concordia farà rotta verso il porto di Piombino”.
Si legge nel testo: “Il relitto, quando tornerà ad essere messo in galleggiamento dall’isola del Giglio farà rotta verso il porto di Piombino. Cioè il porto toscano caldeggiato a Costa anche dal presidente della Regione Enrico Rossi ….Adesso quella rotta è sottolineata anche dal ministro dell’ambiente Corrado Clini”.
L’Agenzia della giunta regionale toscana l’8 MARZO 2013 titola: “La Costa Concordia a Piombino”.
Si legge nel testo: “Accolto il nostro progetto. Una notizia positiva e attesa — dice il presidente Enrico Rossi che continua: “La decisione presa dal Consiglio dei ministri risponde al nostro progetto, per il quale ci siamo battuti fin dall’inizio di questa vicenda con insistenza. Dunque avevamo ragione, l’avevamo detto per primi e alla fine ci siamo riusciti. E oggi siamo soddisfatti. La nostra proposta era motivata da ragioni sia ambientali che economiche. Ambientali, perché il porto di Piombino è il più vicino al Giglio e quindi riduce i rischi durante la navigazione di trasferimento del relitto. Economiche, perché gli interventi che dovremo realizzare al porto di Piombino aggiungono a quella realtà industriale un importante vantaggio competitivo, oggi ancora più necessario a fronte della crisi della siderurgia. D’accordo con il sindaco della città Gianni Anselmi già nella prossima settimana ci incontreremo per definire meglio tutte le iniziative necessarie per consentire nei tempi previsti la realizzazione del progetto”.
Nel sito del Consiglio dei Ministri l’8 MARZO 2013 si legge il seguente comunicato: “Su proposta del ministro Clini il Consiglio dei ministri ha autorizzato il dipartimento della Protezione civile – in stretto raccordo con il Ministero dell’ambiente e il Ministero dei trasporti – ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, utilizzando le risorse già stanziate ed effettivamente disponibili, in raccordo con il Ministero dell’economia”.
Il 9 MARZO 2013 titola: “Concordia destinazione Piombino”.
Il sommario del titolo recita: “Ok del Governo: 160 milioni di investimenti per accogliere il relitto e lavoro per 300 persone”. Nel testo si legge: “Il Governo ha fatto la sua scelta: la Concordia deve essere trasportata e smantellata nel porto di Piombino. La decisione attesa con apprensione ieri mattina, dopo mesi di progetti e di incontri ai ministeri e con gli stessi rappresentanti della Costa Crociera…”.
Il 9 MARZO 2013 titola “È fatta, la Concordia verrà a Piombino”.
Si legge nel testo a firma Giorgio Pasquinucci: “Una mattinata ansiosa attesa per chi ha lavorato intensamente in questi mesi al progetto, il presidente dell’Autorità portule Guerrieri e il sindaco Gianni Anselmi in particolare… “.
Il 9 MARZO 2013 titola: “Concordia, il relitto a Piombino”.
Si legge nel testo: “Il relitto della Costa Concordia, la nave da crociera naufragata un anno fa nei pressi dell’isola del Giglio, sarà portato a Piombino”. Su proposta del ministro dell’ambiente Corrado Clini, Il Consiglio dei ministri ha autorizzato ieri il dipartimento della Protezione civile — in stretto raccordo con il Ministero dell’ambiente e con quello delle infrastrutture — ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, utilizzando le risorse già stanziate ed effettivamente disponibili, in raccordo con il Ministero dell’economia”.
Il 9 MARZO 2013 titola nel richiamo di prima pagina: “Concordia, a Piombino”. E a pagina 17 riprende con il titolo: “Concordia, la svolta: a Piombino. Ma è scontro nel Pd”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il governo pronto a pagare il trasporto”.
Si legge nel testo: “C’è la firma del governo sul decreto per il via a tutti gli interventi per adeguare il porto di Piombino allo smaltimento della Costa Concordia., pronto a stanziare tutte le risorse necessarie (circa 160 milioni di euro)”.
Il 9 MARZO 2013 titola: “Guerrieri: Faremo miracoli per essere pronti in tempo”.
Nel testo si legge: “Sul destino del relitto della Concordia il dado è tratto. Almeno da parte del Governo italiano si è deciso che dovrà venire a Piombino e che vanno adottati immediatamente i necessari provvedimenti per predisporre il nostro porto ad accogliere l’ingombrante scafo del rottame.”.
Il 9 MARZO 2013 titola: “Concordia, c’è l’ok per Piombino. E nel Pd scoppia la guerra del porto”.
Nel sommario del titolo si legge: “Via libera definitiva del governo ai lavori. Ma è rissa a sinistra”.
Si legge nel testo a firma Sandra Bennucci: “Il Consiglio dei ministri ha autorizzato il dipartimento della Protezione civile al trasporto della nave Concordia nel porto di Piombino per lo smaltimento”.
Il 9 MARZO 2013 titola: “Concordia verso Piombino. Rossi: «Sì al nostro progetto»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Soddisfatti il governatore e il segretario Pd Manciulli. Ma tre deputati scrivono al Quirinale: «Può un governo in prorogatio prendere una decisione come questa?”.
Si legge nel testo a firma David Evangelisti: “Il Consiglio dei ministri ha autorizzato il dipartimento della Protezione civile ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della Costa Concordia nel porto di Piombino. La comunicazione ufficiale è arrivata poco dopo pranzo direttamente con un comunicato stampa diramato da palazzo Chigi”.
Il 9 MARZO 2013 titola: “Concordia a Piombino”.
Si legge nel testo: “Su proposta del ministro dell’ambiente Corrado Clini, Il Consiglio dei ministri ha autorizzato ieri il dipartimento della Protezione civile — in stretto raccordo con il Ministero dell’ambiente e con quello delle infrastrutture — ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento, utilizzando le risorse già stanziate ed effettivamente disponibili, in raccordo con il Ministero dell’economia”.
Il 10 MARZO 2013 titola: “Concordia, ora il porto può decollare”.
Nel sommario del titolo si legge: “Opere e fondali già previsti da realizzare in pochi mesi anziché in 4–5 anni con i poteri del commissario straordinario”.
Si legge nel testo: “Di sicuro per il momento c’è solo l’atto del governo che autorizza la Protezione civile ad adottare i provvedimenti necessari per trasferire e smantellare la Concordia nel porto di Piombino. Il secondo capitolo, quello del reperimento della risorse, è per il momento generico”.
Il 10 MARZO 2013 titola: “Quanto costa la Concordia: il Pd incassa un porto nuovo di zecca a Piombino”.
Si legge nel testo: “Quanto costa la Concordia! Chi se ne frega del grattacielo parcheggiato nel mare del Giglio. Intanto il Pd incassa un porto nuovo di zecca a Piombino. Poi si vedrà. Il pasticcio by Monti-Clini-Bersani. La nave potrebbe essere tirata su mesi prima che i lavori a Piombino siano finiti (almeno un anno). E poi dove la mettono? La colata di cemento (con tanto di nuovo raccordo autostradale) proprio davanti alla villa di Grillo sulla spiaggia di Bibbona: Beppe fatti sentire! Dalemiani in sonno: il ras del porto di Piombino, Luciano Guerrieri, è l’ex sindaco diessino che abolì l’obbligo per i massoni di dichiararsi appartenenti alle logge…”
Il 12 MARZO 2013 titola: “Il sindaco di Civitavecchia: La Concordia? Meglio qui”.
Nel testo di legge: ” Il sindaco di Civitavecchia Pietro Tidei (Pd) chiede un ripensamento del governo sulla decisione di far demolire la Concordia a Piombino…”
Il 13 MARZO 2013 titola: “Clini non cede: la Concordia a Piombino”.
Si legge nel testo: “Il ministro dell’ambiente, Corrado Clini, rispondendo indirettamente alle polemiche sollevate in questi giorni dal provvedimento assunto dal governo, rivendica l’opportunità della scelta del porto di Piombino per lo smaltimento della Costa Concordia…”
Il 13 MARZO 2013 titola: “Concordia, lo stop su Piombino”.
Si legge nel testo: “Un pasticcio burocratico istituzionale rischia di far perdere a Piombino la partita della Concordia. Il provvedimento deciso venerdì dal governo, che affidava alla protezione civile tutte le competenze, compresi i lavori per l’abbassamento dei fondali del porto, è bloccato…”.
Il 14 MARZO 2013 titola: “Costa Concordia, commissario cercasi”.
Nel sommario del titolo si legge: “Serve un provvedimento per realizzare l’operazione di smantellamento a Piombino. Gabrielli non ci sta, decisione in arrivo”.
Si legge nel testo: “Cercasi commissario per la Concordia. Non disperatamente, magari, ma certo senza perdere troppo tempo, visti i giorni contati del governo Monti. Infatti chi pensava che la vicenda dello smantellamento della Concordia fosse ormai conclusa con l’ultima decisione presa dal governo, e cioè la classificazione del relitto come rifiuto speciale e il suo trasporto a Piombino, sbagliava di grosso.… Il ministro dell’Ambiente Corrado Clini martedì scorso ha ribadito con forza la volontà politica di portare la Concordia a Piombino, rintuzzando dopo la Costa Crociere il tentativo estremo di Civitavecchia di inserirsi nell’affare, impegnata invano a sfruttare le ambiguità di un provvedimento che ancora deve essere precisato nei dettagli. Sì, perché espressa la volontà politica del governo uscente, restano ancora particolari importanti da definire. E per questo entro la settimana si terrà un nuovo incontro a Roma tra il ministro dell’Ambiente Corrado Clini, quello dello Sviluppo economico Corrado Passera, il sindaco Gianni Anselmi, il presidente della Regione Enrico Rossi e il presidente dell’Autorità portuale Luciano Guerrieri: a Roma il vertice servirà a precisare questioni importanti legate alle competenze nell’operazione, ai tempi e ai finanziamenti”.
Il 15 MARZO 2013 titola: “Concordia, il governo farà un decreto”.
Nel sommario del titolo si legge: “Confermata la scelta di Piombino, il finanziamento delle opere e la nomina di un commissario per la demolizione.
Si legge nel testo: “Le risorse necessarie a realizzare le opere nel porto di Piombino saranno indicate in un decreto più generale che oggi il governo si è impegnato emanare. Allo stesso modo sarà nominato il commissario che dovrà sovrintendere allo smantellamento della Costa Concordia e verificata la fattibilità economica e ambientale delle relative operazioni. È questo il risultato dell’incontro che si è svolto nel tardo pomeriggio di ieri a Palazzo Chigi tra il presidente della Regione Rossi e il sindaco Anselmi coi ministri Clini e Passera, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Catricalà, i sottosegretari alle infrastrutture Improta e allo Sviluppo economico De Vincenti. Il governo è dunque intenzionato ad andare avanti nella decisione di portare la Concordia a Piombino, anche se resta da esaminare il progetto di fattibilità della parte che riguarda le operazioni di smantellamento della nave, sia per quanto riguarda gli aspetti economici che quelli delle necessarie garanzie ambientali. Il ministro Passera, responsabile anche del dicastero delle infrastrutture, avrebbe dichiarato la sua disponibilità a trovare una soluzione anche per il problema della 398, la cui realizzazione è per la prima parte (da Montegemoli al Gagno) legata al progetto dell’autostrada, ancora non completamente definito. Risorse, poteri e tempi. Queste le variabili che si è cercato ieri di fissare nell’incontro di oggi. Di progetti di massima per realizzare le opere nel porto di Piombino ce ne sono almeno tre”.
Il 15 MARZO 2013 titola “Concordia, vertice a Roma «Nuove assicurazioni»”.
Sì legge nel testo: “Il sindaco Anselmi ha incontrato i ministri Passera e Clini. Ieri, alla presenza dei ministri Passera e Clini, e del presidente della Regione Rossi, è stato discusso anche l’aspetto finanziario dell’intera operazione. «La questione finanziaria deve essere inserita in un prossimo decreto legge, per sbloccare le risorse serve una legge, anche quelle già disponibili per modificarne le destinazioni — ha precisato Anselmi — parallelamente si andrà avanti con le verifiche tecniche e sulla questione dei poteri commissariali. È stata ribadita la volontà di andare avanti. Il Governo si impegnerà a risolvere le questioni in ballo”.
Il 16 MARZO 2013 titola : “Concordia, guerra nel Pd e Clini non esclude il piano B”.
Si legge nel testo: “Se non ci saranno le possibilità nel porto di Piombino valuteremo altre sedi, ma al momento non stiamo lavorando su questo. Lo ha dichiarato il ministro dell’ambiente, Corrado Clini, parlando della rimozione della Costa Concordia”.
Il 17 MARZO 2013 titola: “PIOMBINO Lettera alla Nazione del ministro Corrado Clini / Ecco tutto il percorso per smaltire la Concordia”.
Si legge nel testo: “Sono costretto di nuovo ad intervenire sulla base degli atti che sono pubblici dal 13 gennaio 2013”.
Il 17 MARZO 2013 titola : “Concordia, Clini non molla la presa: Va a Piombino”.
Si legge nel testo: “Il Governo si sta preparando, non senza suscitare polemiche, ad emettere un decreto all’interno del quale saranno individuate le risorse necessarie per trasportare e smantellare a Piombino la Costa Concordia”.
Il 18 MARZO 2013 titola: “La lettera — Recupero Concordia, no alle speculazioni”.
Si legge nel testo a firma Corrado Clini: “Si sta sollevando una cortina fumogena di disinformazione sulla Concordia, che è nello stesso tempo irresponsabile e patetica”.
Il 20 MARZO 2013 titola: “Concordia dove vuole il governo”.
Si legge nel testo: “La Costa Crociere rompe il silenzio seguito al provvedimento del consiglio dei ministri dell’otto marzo che indicava Piombino come porto di smantellamento della Concordia”.
Il 20 MARZO 2013 titola: “Decisione sul relitto in base a criteri di sicurezza”.
Si legge nel testo: “Sulla rimozione della Concordia la Costa Crociere deciderà “in accordo con le autorità delegate tenendo in particolare considerazione la sicurezza del trasporto del relitto e la protezione dell’ambiente”.
Il 21 MARZO 2013 titola: “Il presidente Kutufà: La Concordia può rilanciare Piombino”.
Si legge nel testo: “Il patron di Azimut, Paolo Vitelli, lo aveva detto all’incontro organizzato a Livorno dalla Lista Monti in campagna elettorale: investiamo nel refitting degli yacht a Livorno, guardando ad un futuro ampliamento delle riparazioni navali del porto di Piombino. Ieri mattina, a Palazzo Granducale, il presidente della Provincia, Giorgio Kutufà, ha tracciato la stessa linea”.
Il 22 MARZO 2013 l’agenzia titola un suo dispaccio: “Costa Concordia: Pd Lazio, interrogazione di Gasbarra-Tidei a Clini”.
Si legge nel testo: “Su proposta del ministro Clini il Consiglio dei ministri dell’8 marzo scorso ha autorizzato il dipartimento della Protezione civile — in stretto raccordo con il Ministero dell’ambiente e il Ministero dei trasporti, ad adottare i provvedimenti necessari a consentire il trasporto della nave Costa Concordia presso il porto di Piombino per lo smantellamento”.
Il 23 MARZO 2013 titola: “Concordia, infuria la polemica ma intanto si prepara il decreto”.
Nel sommario del titolo si legge: “Scontro con Civitavecchia sulla destinazione del relitto del Giglio per la smantellamento. Il sindaco Anselmi a Roma però strappa l’impegno del governo a finanziare le opere in porto”.
Si legge nel testo: “Una bomba ad orologeria fatta scoppiare in ritardo sulle colonne del Messaggero: una lettera del capo della Protezione civile che, non senza forzature, viene interpretata come una bocciatura di Piombino e un assist per Civitavecchia come porto per lo smantellamento della Costa Concordia”.
Il 23 MARZO 2013 titola: “Civitavecchia vuole la nave, Clini dice no”.
Si legge nel sommario del titolo: “Ma la Protezione civile contesta il Ministero dell’ambiente. Passera però annuncia i 150 milioni per il porto di Piombino”.
Si legge nel testo: “Scontro in mare aperto tra Civitavecchia e Piombino sullo smantellamento della Costa Concordia”.
Il 24 MARZO 2013 titola: “Concordia, ci si mette anche Palermo”.
Si legge nel sommario del titolo: “Il sindaco Orlando candida il capoluogo siciliano per lo smantellamento, Rossi ribadisce: la nave resta in Toscana”.
Si legge nel testo: “La vicenda dello smantellamento della Concordia si arricchisce di una nuova puntata con l’inserimento di Palermo nel braccio di ferro Piombino-Civitavecchia”.
Il 24 MARZO 2013 titola: “Concordia, Piombino unica scelta”.
Si legge nel testo: “La questione relativa allo smantellamento della Costa Concordia nel porto di Piombino ha aperto, a nostro avviso ingiustamente, polemiche sull’adeguatezza del porto stesso”. Ad intervenire sulla questione Concordia è l’Area Dem Val di Cornia”.
Il 28 MARZO 2013 titola “Porto, primo ok del governo al decreto”.
Nel sommario del titolo si legge: “Prevista una tranche di 73 milioni per le opere necessarie ad ospitare la nave. Un commissario seguirà i lavori d’urgenza”.
Si legge nel testo: “La Costa Concordia ha fatto un altro, decisivo, braccio di mare verso il porto di Piombino. Il Consiglio dei ministri ha infatti esaminato ieri mattina e “approvato salvo intese” lo schema del decreto legge — passato ora al ministro del Tesoro per la verifica dei finanziamenti — per il potenziamento del porto in modo da metterlo in condizione di ospitare e smantellare il relitto del Giglio”.
Il 28 MARZO 2013 titola: “Concordia, 73 milioni per il porto ma il decreto resta fuori dal tavolo”.
Si legge nel testo: “Il decreto legge per la Concordia, che stanzia 73 milioni per lo smaltimento della nave e la riqualificazione del porto, è arrivato ieri in consiglio dei ministri ma è destinato a diventare eredità, per il via libera definitivo, del prossimo governo”.
.
Il 31 MARZO 2013 titola: “Debiti Pa e rinvio Tares, via libera in settimana Martedì l’ok parlamentare, mercoledì il decreto Monti”.
Si legge nel testo: “..Altro nodo da sciogliere con un decreto è la destinazione del relitto della Costa Concordia per lo smantellamento. Il decreto non è uscito dall’ultimo consiglio perché non è stato sciolto il nodo delle risorse stanziate per l’operazione. Da una parte il ministro Corrado Clini aveva indicato nel suo schema di decreto la scelta dello smaltimento del relito secondo il rispetto degli standard e dei regolamenti europei e la bonifica ambientale del porto toscano di Piombino. Dall’altra parte c’è la proposta del ministro dello sviluppo economico che punta alla riqualificazione industriale ed occupazionale dell’intera area siderurgica che ruota intorno al porto di Piombino”.
Il 6 APRILE 2013 titola: “Concordia, anche la Costa dice sì”.
Si legge nel sommario del titolo: “La compagnia accetta la scelta di Piombino e si impegna entro giugno a presentare il progetto per lo smantellamento”.
Si legge nel testo: “È un breve comunicato diffuso ieri sera dal Ministro dell’ambiente a far segnare un altro punto a favore di Piombino nella vicenda dello smantellamento del relitto della Concordia e, soprattutto, della realizzazione degli interventi necessari all’adeguamento infrastrutturale del porto”.
Il 6 APRILE 2013 titola: “La Concordia è più vicina”.
Si legge nel sommario del titolo: “Piombino: Costa presenterà il progetto entro giugno”.
.
La svolta dopo l’audizione di Gabrielli
Il 17 aprile 2013 il prefetto Franco Gabrielli, commissario per l’emergenza Concordia, viene ascoltato in Commissione ambiente alla Camera e, il quella occasione egli dà le prime indicazioni sulla destinazione finale del relitto della Concordia.
Gabrielli riferisce che la scelta non è stata ancora effettuata (indicherà il mese di maggio per un pronunciamento che ci sarà oltre un anno dopo) e che quindi restano in campo alcune opzioni ovvero i porti italiani di Genova, Piombino e in qualche minima misura anche di Civitavecchia e lo scalo turco di Nemrut Bay ad Aliaga nei pressi di Smirne dove la nave verrebbe trasportata con il Vanguard, la nave semi sommergibile di cui fino ad allora pochissimo si era parlato. Nei tre porti italiani la Concordia verrebbe trasportata al traino di rimorchiatori senza l’ausilio del Vanguard. Le dichiarazioni di Gabrielli, una autentica svolta nel dibattitto sulla Concordia, il 18 aprile 2013 e nei giorni seguenti, sono state oggetto delle attenzioni di quasi tutti i media. Qui di seguito diamo un sunto degli articoli pubblicati.
Il 18 aprile 2013 titola: “GIGLIO – Gabrielli: se accade non è uno scandalo/ Il relitto della Concordia potrebbe andare a Smirne: chiede solo 40 milioni”.
Il giornale si limita ad un articolo a pagina 23 nel quale fa solo il resoconto dell’audizione del prefetto aggiungendo una smentita di Palermo circa l’affermazione che il porto siciliano si sarebbe ritirato dalla gara per aggiudicarsi il relitto. Anche nell’edizione fiorentina del Corriere la vicenda viene ripresa in un articolo di Alfredo Faetti nel quale viene dato conto della audizione del prefetto Gabrielli in commissione parlamentare e, riguardo a Piombino vengono, tra l’altro riportate le dichiarazioni del governatore Rossi, da sempre fautore della candidatura del porto della Val di Cornia, del vice ministro alle infrastrutture Riccardo Nencini anche lui tra gli sponsor piombinesi, e del presidente della Commissione ambiente al Senato Giuseppe Marinello il quale così si esprime: “Mi meraviglio che alcuni soggetti politici abbiano creato aspettative diverse sulle strutture portuali di Piombino: non potevaNO essere adeguate allo smaltimento in tempi ristretti. Nel mar Tirreno ci sono grandi cantieri ma Piombino non lo è”.
Il 18 aprile 2013 il giornale di Torino torna ad occuparsi della vicenda con Teodoro Chiarelli che il 28 marzo scorso aveva già anticipato in dettaglio il piano di Genova per lo smaltimento della nave. Questa volta il titolo è: “Concordia vince l’ipotesi Genova / Gabrielli: Per lo smaltimento Turchia più conveniente. Ma Costa avrebbe già deciso”.
Il giornale scrive che “La demolizione della Concordia si avvicina sempre più a Genova” e ritiene che le dichiarazioni di Gabrielli siano “un’ipotesi di scuola”. Bocciata Piombino (“Non sarà pronta con i dragaggi e le infrastrutture prima dell’autunno”), Chiarelli liquida anche Aliaga (“Si sa infatti che le demolizioni in Turchia sostano meno anche perché non sono un esempio di rispetto dell’ambiente e di tutela dei lavoratori”). Un nuovo scandalo o un incidente su questo fronte sarebbe devastante per l’immagine di Costa crociere”). La conclusione dell’articolo è netta: “Dunque alla fine non rimane che Genova, dove i cantieri Mariotti e San Giorgio, con il supporto dell’Autorità portuale, hanno ormai predisposto nei minimi dettagli un piano operativo, che recepisce indicazioni e osservazioni fatte dai tecnici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Costa, riferiscono fonti della partita, avrebbe già dato il proprio ok”.
Il quotidiano del gruppo Monti-Riffeser si affida a Cristina Rufini che firma, sui giornali di riferimento del gruppo (La Nazione, Il Resto del Carlino e Il Giorno) un articolo dal titolo: “Doccia fredda sui porti italiani, la Concordia finirà in Turchia / Gabrielli: A Smirne risparmieremo per la demolizione. Ma è polemica”.
Nel pezzo vengono riportate le affermazioni di Gabrielli, del ministro Galletti ed anche quelle del governatore Rossi per il quale “La nave deve essere rimossa il prima possibile e smantellata in Italia. A Piombino se il porto sarà pronto”. Nella cronache locali della Nazione di Grosseto e Livorno vengono in particolare firmati articoli per spiegare il significato delle affermazioni di Gabrielli di fronte alle diverse ipotesi sui porti di smaltimento della Concordia.
Il giornale romano il 18 aprile 2013 punta sui risparmi e in un articolo, a pagina 15, titola: “Concordia più conveniente smantellarla in Turchia / Protezione civile, la provocazione di Gabrielli: Fuori mercato le richieste dei porti italiani”.
Nel testo si legge un passo dell’audizione di Gabrielli in Commissione ambiente: “È vero che il prezzo lo deve pagare la Costa, che è sempre una società privata, che può andare a gambe all’aria”. E ancora: “Oggi ci scandalizziamo sulla Turchia ma è lì che mandiamo le nostre navi militari. Da 25 anni in Italia non facciamo smantellamento di navi, le nostre navi militari le portiamo in Turchia”. Come contrappasso il giornale romano riporta una dichiarazione del ministro dell’ambiente, Gianluca Galletti: «La Concordia deve essere smantellata in Italia. Dalla tragedia, avvenuta nei nostri mari con danni ambientali e vittime, devono esserci opportunità economiche per il nostro Paese»”.
L’organo di stampa della Confindustria il 18 aprile 2013 dedica alla Concordia due articoli ed un breve commento. I servizi, a pagina 9, danno conto della audizione di Gabrielli e delle caratteristiche del porto turco di Aliga. Il pezzo portante, a firma di Jacopo Giliberto, ha per titolo: “Gabrielli in audizione alla Camera — più bassa la richiesta turca, 40 milioni di dollari contro i 110 chiesti da Genova / Concordia, due cantieri in corsa / Galletti: in Italia il disarmo della nave, abbiamo partito la disgrazia, ora posti di lavoro”.
Nel testo si legge tra l’altro: “Sono sopravvissute pochissime della trentina di candidature presentate da mezzo mondo alla Costa Crociere (gruppo Carnival) per l’opera milionaria di disarmo della nave. Piombino — il candidato naturale allo smantellamento, con costi sugli 80 milioni — prima dell’autunno non sarà pronto ad accogliere il relitto immenso. La candidatura di Palermo si è dissolta (ma ieri hanno tuonato a difesa della sicilianità del disarmo il sindaco Leoluca Orlando e il senatore Giuseppe Marinello). Civitavecchia ha presentato una prima offerta salatissima nell’ordine dei 200 milioni («Fuori mercato», osserva Gabrielli), per poi proporre un costo più sobrio sui 120 milioni. Il porto turco ha i costi di gran lunga più succinti, ma a questi si dovrà aggiungere la colossale piattaforma navigante Vanguard, che la Dockwise noleggerà alla Costa Crociere da settembre per una cifra vicina a un milione al dì”. Nel secondo articolo di Vittorio De Rold si parla del sito turco (titolo “Aliaga, il sito turco in forte espansione”) per il quale il giornale della Confindustria scrive: “Il porto turco dove dovrebbe essere demolita la Costa Concordia dovrebbe essere, salvo sorprese, quello di Aliaga, a un’ora da Smirne, lo stesso dove venne smantellata la “Love boat”, la famosa nave da crociera “Pacific Princess” della fortunata serie televisiva americana degli anni ’70 e ’80, una nave che faceva la spola da Acapulco e altre amene località turistiche. Al di là di questo episodio di colore in Turchia c’è una realtà cantieristica di tutto rispetto: grazie a costi del personale competitivi, maestranze qualificate e una legislazione ambientale meno severa di quella europea, Ankara è stata capace di attrarre numerose commesse tra cui la demolizione, anche di navi militari — da mezzo mondo. Il terzo articolo del “Sole” è un breve commento dal titolo “Il disarmo della Costa sia momento di riscatto”.
Nella parte principale si legge: “Chi ci governa deve far vedere al mondo che l’Italia non manda in giro per il Mediterraneo un gigantesco rifiuto pericoloso, che il Paese non spreca l’esperienza dell’efficace coordinamento del commissario all’emergenza Franco Gabrielli; deve far vedere che i tecnici italiani sono i migliori del mondo, che l’Italia ha ancora le conoscenze e le capacità di risolvere i problemi. I danni devono essere risarciti, e visto che i costi economici dell’operazione Concordia sono a carico dei Lloyds, il modo giusto di risarcire è dare all’Italia il lavoro di smantellamento”.
Il giornale livornese il 18 aprile 2013 presenta un articolo di Francesca Gori nelle pagine regionali. Il titolo è: “La Concordia in Turchia, decisione presa a Londra”.
Il giornale fornisce importi in euro per le offerte dei vari candidati rispetto quelli in dollari indicati da Gabrielli per la Turchia e da molti altri quotidiani per Piombino e Genova. Solo una curiosità dal momento che la sostanza non cambia. Il Tirreno tira in ballo anche Londra, intendendo riferirsi alle assicurazioni che avrebbero scelto “l’ipotesi meno costosa”. Il giornale livornese affronta l’argomento Concordia anche nelle cronache locali. In Piombino Alessandro De Gregorio intervista tra l’altro il commissario all’Autorità portuale, Luciano Guerrieri che non ha proprio gradito le esternazioni di Gabrielli: “Io vorrei capire — riporta il Tirreno — come si permette il capo della Protezione civile di andare oltre il proprio ruolo che cessa con il rigalleggiamento. E vorrei capire per quale motivo deve dare informazioni sbagliate. Piombino non ha un bacino? Presumo che si riferisca a quello di carenaggio. Ma lo avrà come secondo step dei lavori di ampliamento che prevedono non solo lo smantellamento ma anche la manutenzione e il refitting. Neanche in Turchia c’è un bacino del genere. E neanche a Genova, dove si prevedono due movimentazioni: alleggerire il relitto a Voltri e trasferirlo da un’altra parte, in un bacino che non ha le dimensioni della Concordia. Non è la prima volta che Gabrielli sbaglia…”.
Il giornale di Venezia il 18 aprile 2013 titola: “La Concordia verso la Turchia”.
Nel testo, oltre al riassunto dell’audizione di Gabrielli, si dà conto di una dichiarazione del sindaco dell’Isola del Giglio, Sergio Ortelli: “Tutta questa grande incertezza che regna sui tempi, sulle modalità di rimozione e sul porto di destinazione non fa altro che aggiungere ulteriori danni agli evidenti danni già riscontrati”. Perché, aggiungono i cronisti del giornale veneto, “senza una metà finale la Concordia non si muoverà dal Giglio”.
Il giornale del direttore Luca Landò, il 18 aprile 2013, ci va giù discretamente pesante. L’articolo di pagina 14, a firma Vincenzo Ricciarelli, ha per titolo: “L’Italia resta a bocca asciutta Concordia verso la Turchia?”.
Nell’attacco del pezzo Ricciarelli scrive: “La guerra dei porti italiani rischia di finire con una vittoria straniera e la rimozione del relitto della Costa Concordia prendere la via della Turchia”. Sulle candidature italiane il giornale spende le parole di Gabrielli: “Piombino non ha il bacino e Genova ha il rischio del traino” per la distanza dal Giglio.
Anche il giornale di Maurizio Belpietro, il 18 aprile 2013, vede la Turchia in pole position. L’articolo firmato da Rita Cavallaro (pagina 18) ha per titolo “La Turchia ci soffia la demolizione della Concordia”.
Dopo aver sottolineato la migliore offerta turca e la debolezza della candidatura di Piombino (“Non ha il bacino”), la giornalista rileva che “è pur vero, però, che la questione economica non basta. Nella decisione peseranno anche i rischi ambientali del trasporto con il Vanguard, la grande chiatta che dovrebbe trasportare la Concordia dal Giglio alla Turchia. Resta quindi aperta la speranza per la filiera italiana”.
Il quotidiano diretto da Ezio Mauro, il 18 aprile 2013, sceglie di confinare la notizia nella sua edizione fiorentina. Un richiamo della pagina vetrina dal titolo: “Concordia, Gabrielli spiazza tutti “Smaltirla in Turchia costa meno”, rimanda a due articoli interni di Michele Bocci. Il primo dal titolo: “Gabrielli gela Piombino. L’offerta della Turchia è quella più economica” mette a confronto le affermazioni del prefetto, che fanno ipotizzare una possibile scelta estera, con le contrarietà del ministro Galletti, del presidente della Commissione ambiente della Camera Ermete Realacci, dell’ex ministro Corrado Clini e di alcune associazioni ambientaliste favorevoli alla soluzione italiana. Il secondo articolo di Bocci è dedicato alle reazioni. Ne fa fede il titolo che recita “La partita non è chiusa se tutto slitta a settembre il nostro scalo sarà pronto”. L’affermazione virgolettata può essere sottoscritta da almeno due degli intervistati, il commissario dell’autorità portuale di Piombino Luciano Guerrieri ed il governatore Enrico Rossi. Il sindaco del Giglio Ortelli si sofferma invece sull’esigenza di avere certezze sui modi e sui tempi per la rimozione del relitto”.
Il giornale genovese, il 18 aprile 2013, non lesina spazio alla vicenda. Inizia infatti con un commento in prima pagina di Samuele Cafasso. Il titolo dice già tutto: “Ecco perché la Costa Concordia va demolita a Genova”.
Partendo dalla netta convinzione che il relitto deve essere smaltito in Italia, il giornalista scrive che “Genova è in questo quadro, lo scalo che finora ha fornito migliori garanzie: costi più contenuti di Civitavecchia, strutture già pronte, al contrario di Piombino, un raggruppamento imprenditoriale che, diversamente dalla Fincantieri di Palermo, è determinato ad ottenere la commessa. La proposta genovese è anche — almeno sulla carta, ma è chiaro che gli impegni andranno verificati passo dopo passo — una di quelle più tutelanti dal punto di vista ambientale”.
Cafasso chiude indirizzandosi all’armatore: “Quest’ultimo soprattutto — che è di proprietà americana ma ha sede in Italia ed issa la bandiera tricolore sulle navi — deve avere ben chiaro quale valore ha non fuggire via ora dal Paese per mettere termine, nel migliore dei modi possibili, a una storia tragica per lo shipping tricolore”.
In secondo articolo il Secolo XIX fa il riassunto dell’audizione di Gabrielli e conclude con una rassicurazione ambientale del sindaco genovese Marco Doria: “Dal punto di vista ambientale la soluzione di Genova è assolutamente adeguata e la città, il suo porto e le sue aziende sono pronte a svolgere nel modo migliore il lavoro di demolizione”.
Infine in un terzo articolo dal titolo “Concordia il piano di Genova in 3 mosse”, il giornale ligure descrive le operazioni previste per lo smaltimento genovese del relitto. Si indicano in particolare due mesi di sosta nello spazio di levante della diga di Voltri dove la Concordia sarà alleggerita per consentirle di emergere quel tanto che basta per farle raggiungere l’ex super bacino per le riparazioni navali nell’area industriale di Levante. E qui verranno effettuati lavori di bonifica dei rifiuti pericolosi contenuti nel ventre della nave per arrivare poi alla selezione ed al trasporto nei siti di stoccaggio. E questo, a causa della viabilità cittadina, secondo il giornale “sarebbe un aspetto molto delicato”.
Il giornale napoletano, il 18 aprile 2013, dà spazio ad un notizia che gli altri riferiscono senza particolare approfondimento. Il senso è già tutto nel titolo: “Concordia, scoppia il caso rimozione. Gabrielli: Il porto di Palermo non la vuole. Ma l’autorità portuale smentisce”.
Nel corpo del servizio si dà conto della diatriba: l’affermazione di Gabrielli, la smentita dei siciliani che si dicono pronti ad accogliere il relitto e, a ruota, la conferma della Protezione civile che scrive: “Non si può che affermare quanto riferito dal prefetto Gabrielli nel corso dell’audizione alla Commissione ambiente della Camera nella mattinata odierna. Come può l’Autorità portuale con una tale sicumera dire che un funzionario dello Stato — Commissario delegato del Governo per la gestione dell’emergenza Concordia — vada di fronte al Parlamento mentendo?”. Dallo staff di Gabrielli giunge anche una spiegazione: “la società candidata che aveva indicato come luogo di smantellamento della Concordia l’area del proprio cantiere interno al porto di Palermo, dopo la prima selezione ha ritirato la propria candidatura poiché tali aree — e in particolare il bacino — non sarebbero state disponibili perché impegnate in altre attività con altre commesse. Questi sono i fatti, non illazioni, in attesa delle doverose scuse”.
.
Il decreto dell’ultimo giorno
Dal libro; “L’utimo inchino” edizione Medicea: “Il 27 aprile 2013 si conclude l’esperienza del Governo Monti. Dopo le dimissioni del premier alla vigilia di Natale, il gabinetto resta in carica per l’ordinaria amministrazione per altri quattro mesi. E appena 24 ore prima di lasciare palazzo Chigi, i tecnici licenziano un decreto nel quale è contenuta ogni possibile risposta alle più diverse emergenze del paese, Piombino in testa. È il provvedimento «omnibus» numero 43 nel quale si parla della raccolta dei rifiuti a Palermo, dell’emergenza ambientale in Campania, dei lavori per l’Expo di Milano, della ricostruzione delle zone terremotate in Abruzzo e, addirittura nel primo articolo, del riconoscimento della zona di Piombino come area di crisi industriale complessa”. “Nel testo non si cita mai la Concordia ma gli interventi che si indicano riguardano tutti la realizzazione di infrastrutture portuali. Il decreto non stanzia un euro ma rimanda la valutazione sui finanziamenti a un Accordo di programma che dovrà essere sottoscritto entro trenta giorni dai ministri dell’ambiente e delle infrastrutture nonché dai presidenti di Regione e Provincia di Livorno e dal sindaco di Piombino.
Così come, entro trenta giorni il Cipe sarà chiamato a deliberare sulla bretella necessaria per collegare il porto alla Variante Aurelia, prossima alla trasformazione in autostrada. Per accelerare i tempi nel decreto si prevede anche la nomina di una commissario straordinario che verrà successivamente individuato nel governatore Rossi. Di fatto, in barba ai tempi ristretti, le scadenze vengono bellamente disattese: sono ignorati i trenta giorni per l’Accordo di programma e per i provvedimenti del Cipe. Lo stesso decreto percorre una strada accidentata prima di arrivare alla conversione. Abbondantemente emendato, passa al Senato il 12 giugno 2013, e incontra alla Camera un forte ostruzionismo del Movimento cinque stelle. Per evitare la decadenza il nuovo governo Letta, il 24 giugno 2013, è addirittura costretto a porre la questione di fiducia. Nel testo finale cambiano anche i tempi per le scadenze: al Cipe viene dato tempo fino al 25 agosto 2013 “per deliberare in ordine al progetto definitivo” della bretella da Montegemoli al Gagno e sono invece previsti novanta giorni dalla conversione del decreto per sottoscrivere l’Accordo di programma quadro. Una firma che verrà posta a metà agosto, preceduta da un Protocollo d’intesa, siglato qualche giorno prima dai rappresentanti di quattro ministeri, della Regione, della Provincia di Livorno dell’Autorità portuale e del Comune. Un documentino pieno solo di buone intenzioni del quale, di certo, non resterà traccia nei libri di storia. Nel testo dell’Accordo di programma emerge il modesto sforzo del governo che, su un totale 133 milioni di investimenti, si fa carico di un contributo assai misero (appena il 7,5 per cento)”.
“Da Roma giunge soltanto una decina di milioni, cinque reperiti nel bilancio del Ministero delle infrastrutture ed altri cinque dalle poste del Ministero dell’ambiente. La parte del leone la recita la Regione Toscana che non solo eroga un nuovo stanziamento di 10,8 milioni ma soprattutto si fa garante per un mutuo di 50 che l’Autorità portuale contrarrà con la Cassa depositi e prestiti. Il resto, per arrivare ai 133 milioni, è tutta roba vecchia, stanziamenti (il 47% del totale) già erogati al Comune e all’Autorità portuale e mai impegnati. Operativamente i finanziamenti vengono distinti per destinazione: 21,6 milioni, nella disponibilità del Comune fin dal 2008, vengono indirizzati alle bonifiche mentre gli altri 111,5 milioni sono previsti per gli interventi di carattere strutturale e ambientale contemplati dal piano regolatore del porto”.
Di questa parte della vicenda fanno testo i riferimenti ad una parte degli articoli pubblicati dalla fine di aprile a buona parte dell’estate 2013”.
Il 24 aprile 2013 titola: “Quella contesa dei porti per il relitto della Concordia”.
Si legge nel testo: “Sulle banchine del porto ci si sente soli. Le enormi vasche costruite anni fa nella speranza di una ripresa del polo siderurgico sono opere incompiute che nessuno spera più di vedere finite”.
Il 25 aprile 2013 titola: “Arrivano i soldi: Piombino è pronta per la Concordia”.
Si legge nel testo: “È arrivato all’ultimo tuffo il decreto del governo che riconosce Piombino area di crisi industriale complessa cui vengono destinati i primi 90 milioni di euro per lo sviluppo del porto”.
Il 28 aprile 2013 titola: “L’ex governo stanzia i soldi per Piombino. Il relitto non si sa dove va. Giglio dimenticato”.
Si legge nel testo: “Il decreto sulla Concordia sbandierato come il provvedimento ultimo per la sorte finale della nave e per il business legato alla sua demolizione, non parla della nave naufragata al Giglio. Neanche una misera riga, neanche un inciso, niente di niente”.
Il 4 maggio 2013 titola: “Silvia Velo: «Smantellamento, dobbiamo essere pronti»”.
Si legge nel testo: “«Il porto di Piombino deve essere pronto per lo smantellamento». A dichiaralo è la vicepresidente del gruppo del partito democratico alla Camera, Silvia Velo”.
Il 4 maggio 2013 titola: “Olando conferma: «Avrete i 160 milioni»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il ministro all’ambiente ha annunciato gli interventi infrastrutturali al porto”.
Si legge nel testo a firma Maila Papi: “Il neo ministro Andrea Orlando ha fatto visita ieri mattina a Piombino. Dopo una ricognizione sul Giglio, è arrivato in elicottero in città. Ha confermato l’impegno del governo e ha annunciato tempi stretti per la firma che rende esecutivo il decreto che ha dichiarato Piombino area di crisi industriale complessa”.
Il 4 maggio 2013 titola: “Rossi: «Tranquilli, la Concordia arriverà»”.
Si legge nel testo: “«Bisogna provare ad essere ottimisti. I tempi possono coincidere». A sostenerlo è il governatore e oggi anche commissario straordinario Enrico Rossi, riferendosi all’arrivo della Concordia nel porto di Piombino per la demolizione”.
.
Il 4 maggio 2013 titola nel rimando di prima pagina all’articolo in cronaca: “Il porto, poi la Concordia”. Nel sommario dello stesso titolo si legge: “Il ministro Orlando conferma: la nave a Piombino”.
Il 4 maggio 2013 titola: “Niente cedimenti: qui la Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il ministro dell’ambiente Orlando conferma la volontà del governo di fare le opere in porto e far arrivare la nave”.
Si legge nel testo a firma Giorgio Pasquinucci: “Cambia il governo ma la linea resta la stessa. Il relitto della Costa Concordia deve essere demolito nel porto più vicino. Lo ha ribadito ieri il neo ministro dell’ambiente Andrea Orlando a Piombino dove è arrivato dopo aver sorvolato in elicottero il cantiere del Giglio e incontrato le autorità dell’isola”.
.
Il 18 maggio 2013 titola: “La Costa ora è favorevole all’arrivo della Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Nell’incontro al ministero la compagnia ha espresso un primo parere positivo. Via al bando di preselezione per realizzare le opere necessarie in porto”.
Si legge nel testo a firma Giorgio Pasquinucci: “«Sono ottimista sulla possibilità che la Concordia sia trasferita a Piombino per lo smantellamento». Lo afferma l’onorevole Silvia Velo (Pd) che ieri ha avuto a Roma contatti con il ministro dell’ambiente Andrea Orlando. Nel corso di un incontro al ministero i rappresentanti della Costa Crociere per la prima volta avrebbero dato un parere positivo al trasferimento della nave nel porto di Piombino una volta completato il lavoro per la rimessa in galleggiamento in fase di esecuzione all’Isola del Giglio”.
Il 31 maggio 2013 titola: “Porto, pronto il decreto per finanziare i lavori”.
Si legge nel testo a firma Cristiano Lozito: “Sui finanziamenti al porto di Piombino sono giorni di fibrillazione: le voci su nuove difficoltà sono collegate al rinvio del decreto 43 che indica Piombino come area di crisi industriale ma che al suo interno racchiude anche provvedimenti per Genova, L’Aquila e l’Expo di Milano e quindi di particolare complessità”.
Il 9 giugno 2013 titola: “Lavori sul porto, Rossi è il commissario”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il presidente del Consiglio Enrico Letta ha firmato la nomina. E martedì il Senato vota il Decreto Piombino”.
Si legge nel testo: “Con la firma del presidente del Consiglio Enrico Letta ieri è stata formalizzata la nomina di Enrico Rossi a commissario per i lavori di adeguamento del porto di Piombino, peraltro ormai scontata e attesa da giorni”.
Il 14 giugno 2013 titola: “Rossi e Renzi, lite sulla Concordia”.
Nell’occhiello del titolo si legge: “Il renziano Faraone vuol demolire il relitto in Sicilia e non a Piombino. Il governatore dice no” e il sommario del titolo recita: “Sullo spostamento il sindaco di Firenze sta con il M5s”.
Il 15 giugno 2013 titola: “Porto, accordo per 111 milioni”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il commissario Rossi: «Tempi brevi per accogliere la Concordia»”.
Si legge nel testo: “È stato raggiunto a Roma al ministero per lo sviluppo economico l’accordo da 111 milioni di euro per la realizzazione delle opere di ammodernamento del porto di Piombino”.
Il 22 giugno 2013 titola: “Ok della Camera al Decreto Piombino”.
Nel sommario del titolo si legge: “Silvia Velo dura sull’ostruzionismo dei 5 Stelle. Ora si attende l’accordo di programma per fissare tempi e risorse”.
Si legge nel testo a firma Valeria Parrini: “La Camera ha votato sì alla fiducia richiesta dal governo sul disegno di legge per il rilancio dell’area industriale di Piombino e di contrasto ad una serie di emergenze ambientali”.
Il 26 giugno 2013 titola: “Concordia dubbi sulla rimozione”.
Nel sommario del titolo si legge: “Non si sa ancora se potrà avvenire a dicembre o primavera anche la destinazione dipende dalle condizioni del relitto”.
Si legge nel testo a firma Alfredo Faetti: “La Costa Concordia sott’acqua nasconde ancora delle incognite. Dubbi che ad ora negano qualsiasi certezza sia per quanto riguarda il ritorno in assetto verticale sia per la rimozione dall’Isola del Giglio”.
Il 23 luglio 2013 titola: “Imbarazzante silenzio sulle scadenze previste dal decreto «Salva Piombino»”.
Si legge nel testo: “Alla frenesia per renderlo efficacie fa ormai seguito un silenzio che non è comprensibile e meno che mai giustificabile. Per giorni il decreto che ha riconosciuto Piombino come area di crisi industriale complessa è stato argomento al centro del dibattito politico”.
Il 17 agosto 2013 titola: “Concordia, ipotesi per un relitto «A settembre proveremo a tirarlo su»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il piano di Gabrielli, Giglio isolato. «Non sappiamo cosa accadrà»”.
Si legge nel testo a firma Cristina Rufini: “L’isola ancora più isolata. Sarà così il Giglio il giorno in cui il relitto della Concordia verrà sollevato per essere rimesso in asse. Stop ai collegamenti marittimi, l’area di Giglio Porto più vicina al relitto sarà evacuata”.
Il 21 agosto 2013 titola: “Fatto l’accordo: 111 milioni per il porto”.
Nel sommario del titolo si legge: “Entro settembre prevista l’approvazione del progetto della bretella 398 da parte del Cipe che vale altri 50 milioni”.
Si legge nel testo a firma Giorgio Pasquinucci: “Che la Concordia arrivi o no nella prossima primavera, l’accordo di programma, firmato separatamente nei giorni scorsi da quattro ministeri, la Regione, la Provincia, il Comune è l’Autorità portuale, è destinato a dare un notevole impulso allo sviluppo del porto e delle infrastrutture”.
Il 13 settembre 2014 titola: “Più di venti navi e 500 uomini «Così solleveremo la Concordia»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Lunedì all’alba prende il via un recupero mai tentato nella storia”.
Il giornale del gruppo Monti-Riffeser nelle sue edizioni della Nazione, il Resto del Carlino ed il Giorno pubblica una pagina a cura di Alessandro Farruggia con una documentazione grafica per illustrare le operazioni per la rimessa in asse della Concordia, il cosiddetto Parbuckling. Si legge nel testo: “«Mi fa paura solo il vento da sudovest, il libeccio. Ma per metterci in difficoltà dovrebbe essere una vera tempesta e siamo a metà settembre. Non sarà una passeggiata ma tireremo su quel bestione e libereremo il Giglio dalla paura». Con i suoi 27 anni di esperienza di recupero in mare, il comandante Nick Sloane, salvage master del Consorzio Titan-Micoperi è pronto alla sfida che inizierà lunedì mattina alle sei”.
Il 13 settembre 2013 titola: “Gabrielli: ok al relitto a Piombino”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il capo della Prociv scioglie le riserve. Già avviata la gara per i lavori al porto”.
Si legge nel testo a firma Nicola Stefanini: “«Il relitto della Concordia sarà smaltito a Piombino se il porto sarà in grado di ricevere la nave, altrimenti insieme a Costa valuteremo soluzione alternative». Queste le parole del capo della Protezione civile Franco Gabrielli, ieri a Roma durante la conferenza stampa alla vigilia delle operazioni di rotazione per rimettere in posizione verticale il relitto della nave naufragata all’Isola del Giglio”.
Il 14 settembre 2013 titola: “Concordia, nuova offensiva palermitana”.
Nel sommario del titolo si legge: “Per Gabrielli la partita è aperta, spot del senator4e Marinello per Fincantieri. Anselmi: il governo ponga fine a questo teatrino”.
Si legge nel testo a firma Cristiano Lozito: “La dichiarazione del prefetto Franco Gabrielli di giovedì («Il relitto della Concordia sarà smaltito a Piombino se il porto sarà in grado di ricevere la nave, altrimenti insieme a Costa, valuteremo destinazioni alternative») aveva nella sua semplicità il sapore di una chiusura definitiva della vicenda”.
Il 16 settembre 2013 titola: “Rossi: al sicuro gli investimenti sul porto”.
Nel sommario del titolo si legge: “«Ma noi lavoriamo e ora escludo che la Concordia non venga a Piombino per la rottamazione»”.
Si legge nel testo: “«Io sono una persona responsabile e se al momento che la Costa Concordia sarà portata via dal Giglio, noi non saremo pronti con Piombino, dovremo allora cercare, garantendo la sicurezza della navigazione, altre soluzioni»”.
Il 19 settembre 2013 titola: “Concordia, ancora un mare di ostacoli”.
Nel sommario del titolo si legge: “Si cercano i corpi dei dispersi e i loro parenti gettano fiori in acqua. E intanto i politici litigano per spartirsi il relitto”.
Si legge nel testo a firma Francesca Angeli: “Un lungo inverno attende la Concordia. Ora che si è spenta anche l’ultima eco per il successo del parbuckling, riaffiorano all’orizzonte tutti gli ostacoli che andranno superati per arrivare alla chiusura dell’operazione”.
Il 16 settembre 2013 titola: “Studi Fincantieri sul relitto «Porti italiani inadeguati»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il dossier: Palermo può accoglierlo ma non smaltirlo”.
Si legge nel testo firmato da Marco Imarisio: “Cominciamo dalla conclusioni. «Fincantieri ha invece da tempo manifestato la sua disponibilità ad accogliere il relitto solo per attività connesse al disinquinamento e alla sua messa in sicurezza, per consentire il seguito il trasferimento presso altri cantieri mediterranei specializzati in demolizioni navali, già individuati dai proprietari del relitto, gli assicuratori, al pari di quanto oggi avviene per ogni altra unità, di bandiera italiana e non, da avviare alla demolizione. Su richiesta degli assicuratori tale disponibilità è stata riconfermata ancora di redente»”.
.
L’annuncio del Vanguard
Ne aveva parlato tra i primi il prefetto Franco Gabrielli nella sua audizione in commissione ambiente alla Camera. Altri ne aveva indicato le grandi possibilità. Il 10 ottobre 2013 quella che era sempre stata considerata come “una eventualità” prese la forma di una concreta intenzione dell’armatore per trasferire il relitto della Concordia.
Il Vanguard, un chiattone appartenente ad una società olandese, neanche un anno di vita dopo il varo nei cantieri della Hyundai nella Corea del sud, da quel momento è diventato un protagonista del dibattito sul destino della nave naufragata al Giglio. Capace di immergersi e risalire in superficie con un carico fino a 120mila tonnellate, il bestione della Dockwise è apparso per mesi come lo strumento più sicuro per trasportare la nave anche per lunghi tratti. Alla fine l’armatore ci ha rinunciato per le difficoltà di un impiego su una nave che al varo pesava 114mila tonnellate ma che, con i cassoni e con l’acqua ancora presente nello scafo, raggiungeva livelli impossibili anche per un mostro come il Vanguard. Lo spettro del chiattone ha turbato comunque per mesi i sogni di chi puntava su un porto italiano. Centinaia gli articoli dedicati alla nave che poteva accogliere la Concordia nel proprio ventre strappandola dai fondali del Giglio.
L’11 ottobre 2013 titola: “Ma la Toscana non teme lo scippo «Il porto di Piombino sarà pronto”.
Nel sommario del titolo si legge: “Enrico Rossi: «Prima si libera l’isola da questa ferita e meglio è»”.
Si legge nel testo di Sandro Bennucci: “Addio Concordia? Nell’estate 2014 lascerà il Giglio diretta a Palermo, in Turchia in qualche altro remoto porto? No la Regione non molla”.
L’11 ottobre 2013 titola: “Costa prenota il colosso olandese. La Vanguard rimorchierà il relitto”.
Nel sommario del titolo si legge: “Manovra entro l’estate. Bocche cucite sulla destinazione finale”.
Si legge nel testo a firma di Cristina Rufini: “La accoglierà nella sua enorme pancia per trasportarla nel porto — ancora non individuato – dove la Concordia sarà smantellata”.
Il 13 ottobre 2013 titola: “Concordia sempre più vicina alla Turchia”.
Si legge nel testo a firma di Silvia Pieraccini: “All’Isola del Giglio è cominciata la fase 2 del progetto di rimozione della Costa Concordia (la stabilizzazione del relitto in vista dell’inverno) ma la Toscana aspetta a esultare perché aumentano i timori che la grande nave da crociera – naufragata il 13 gennaio 2012 e raddrizzata il 13 settembre scorso – finisca per essere rottamata in un porto straniero anziché in quello di Piombino”.
Il 14 ottobre 2013 titola: “Quel mezzo miliardo in rotta per Smirne”.
Nel sommario del titolo si legge: “La bonifica della Concordia si allontana dall’Italia per il disaccordo tra Civitavecchia e Piombino”.
Si legge nel testo a firma di Sergio Rizzo: “Il risultato della sfida sembra purtroppo già acquisito: tra Piombino e Civitavecchia vincerà Smirne”.
Il 15 ottobre 2013 titola: “La Costa tace e intanto va avanti. In Turchia ha già portato Allegra”.
Nel sommario del titolo si legge: “Piombino: dopo l’accordo per il Vanguard più concreta l’ipotesi estero”.
Si legge nel testo: “La politica rassicura insiste, si affanna intorno ad un progetto difficile da realizzare in tempi brevi e intanto la Costa, che tace sulla destinazione finale della Concordia, silenziosamente va avanti per una strada che potrebbe portare verso una beffa non solo per Piombino ma per il Paese”.
Il 15 ottobre 2013 titola: “Concordia, no alla soluzione turca”.
Nel sommario del titolo si legge: “Costa prenota la superchiatta Vanguard da agosto ma tutti smentiscono che il relitto andrà all’estero”.
Si legge nel testo di Giorgio Pasquinucci: “Ogni volta punto e accapo. La vicenda del porto di destinazione della Concordia è una litania che periodicamente si ripropone”.
Il 16 ottobre 2013 titola:”«Saremo pronti per gestire La Concordia». D’Angelis assicura il sostegno del Governo”.
Si legge nel testo: “«L’Italia sarà pronta e sarà perfettamente in grado di gestire in piena sicurezza lo smaltimento e la rottamazione della Concordia –afferma il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Erasmo D’Angelis – e non hanno alcun senso oggi Il toto-porti né immaginare conflitti tra regioni come Lazio e Toscana»”.
Il 30 ottobre 2013 titola: “Costa Concordia , Orlando: «Il relitto è un rifiuto, decidiamo io e il presidente della Toscana»”.
Si legge nel testo: “Stamattina il ministro dell’ambiente Andrea Orlando ha convocato una riunione con tecnici dei ministeri per fare il punto della situazione della Costa Concordia”.
Il 9 novembre 2013 titola: “Relitti come rifiuti, adottato il regolamento europeo”.
Si legge nel testo: “C’è una freccia in più da scoccare, o almeno più precisa, per fare arrivare a Piombino il relitto della nave Concordia per le operazioni di demolizione”.
.
I ritardi dei lavori al porto
A dispetto dell’esigenza di fare non presto ma prestissimo per avere una minima speranza di competere nella gara per l’assegnazione del relitto della Concordia, i lavori, peraltro ingenti, al porto di Piombino hanno subìto notevoli ritardi.
La partenza è stata ostacolata prima dalla conversione del decreto sull’area di crisi complessa di fine aprile che è passato solo con la mozione di fiducia a fine giugno. Poi con l’impasse per avere l’Accordo di programma previsto nello stesso decreto (siamo arrivati a metà agosto). Quindi la notevole serie di adempimenti burocratici che hanno finito per generare addirittura uno scontro tra le autorità locali ed il Consiglio superiore dei lavori pubblici accusato di ritardare gli adempimenti (ma le accuse sono sempre state respinte dal presidente della terza sezione dell’organismo, l’ingegner Massimo Sessa). Piombino ha continuato a sperare solo perché parallelamente al Giglio i lavori per arrivare alla rimozione della Concordia sono più volte slittati. Annunciata in diverse occasioni, l’apertura del cantiere al porto di fatto è arrivata solo tra le fine di febbraio e l’inizio dei marzo 2014. Tutti fatti documentati dai giornali.
Il 12 novembre 2013 titola: “Lavori al porto, via libera della Regione. Completato l’iter burocratico delle opere”.
Si legge nel testo: “Via libera della giunta regionale al potenziamento del porto di Piombino ritenuto in linea con quanto previsto dal piano regolatore portuale”.
Il 17 novembre 2013 titola: “Concordia, Costa vuol fare una gara Ocse”.
Si legge nel testo: “Si torna a parlare del porto di destinazione della Concordia, questa volta con un articolo del Sole 24 ore”.
Il 24 dicembre 2013 titola: “Approvato il progetto per la nuova strada”.
Nel sommario del titolo si legge: “Un intervento da dodici milioni di euro: il primo lotto da Montegemoli al Gagno”.
Si legge nel testo: “Nuova strada di ingresso al porto di Piombino. La giunta ha approvato il progetto preliminare dei lavori”.
L’8 gennaio 2014 titola: “Il Consiglio superiore dei lavori pubblici decide il14 sull’adeguamento di Piombino”.
Si legge nel testo: “Sul filo del rasoio del risiko della Concordia per Piombino: Saltato l’esame del Consiglio superiore dei lavori pubblici sul progetto del porto delle demolizioni navali – è stato rinviato al 14 gennaio – i tempi si sono fatti strettissimi per quella che è ormai diventata una gara sul filo delle ore”.
Il 10 gennaio 2014 titola: “Costa Concordia, a marzo si sceglie il porto. Orlando: «Meno strada fa e meglio è»”.
Si legge nel testo: “Rimozione della Costa Concordia a giugno e decisione sul porto in cui demolirla a marzo. A dirlo è il capo della protezioni civile Franco Gabrielli che conferma la tempistica prevista”.
L’11 gennaio 2014 titola: “Guerrieri: «Martedì apriamo il cantiere»”.
Nel sommario del titolo si legge: “L’ok di Roma è previsto per il 24, ultimo giorno di mandato per il commissario, che, a sorpresa, anticipa i tempi”.
Si legge nel testo: “Nel giorno in cui la Concordia sembra allontanarsi da Piombino, arriva l’annuncio che molti aspettavano da mesi: partono i lavori per l’ampliamento del porto”.
L’11 gennaio 2014 titola: “Concordia, quattro porti in lizza”.
Si legge nel testo a firma di Raoul de Forcade: “Il relitto di Costa Concordia sarà rimosso dall’Isola del Giglio a giugno 2014 e comunque, se si dovesse verificare qualche imprevisto, non oltre luglio”.
L’11 gennaio 2014 titola: “Piombino spera ancora nel miracolo. «Via ai lavori, nuovo molo in sei mesi»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il presidente dell’Authority, Guerrieri: «Parere finale il 24 gennaio»”.
Si legge nel testo a firma di Maila Papi: “Aprono i cantieri al porto di Piombino aspettando la Concordia. Dalla prossima settimana partiranno le opere per i lavori di ampliamento che nel complesso avranno un costo di circa 110 mila euro”.
L’11 gennaio 2014 titola nelle cronache nazionali: “La nave via dal Giglio e la ressa per averla: in lizza dodici società”.
Nel sommario del titolo si legge: “A fine giugno lascerà l’isola, a marzo la scelta del porto. Il ministro: meglio che sia italiano. Ma Piombino rischia”.
Si legge nel testo di Ilaria Bonuccelli: “La Concordia lascia il Giglio. Entro luglio. Ormai non ci sono più dubbi. Alla vigilia del secondo anniversario del naufragio, lo annuncia il capo della protezione civile, lo assicura il ministro dell’ambiente, ci mette il sigillo l’amministratore delegato di Costa crociere”.
Il 12 gennaio 2014 titola: “Missione… possibile. «Al lavoro anche di notte per accogliere il relitto»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Piombino non si arrende al pronostico negativo e dà il via al cantiere per allargare il porto: «Il contratto prevede 7 mesi, dobbiamo fare prima»”.
Si legge nel testo di Giorgio Pasquinucci: “Si lavorerà, se necessario 24 ore su 24, tre turni per sette giorni alla settimana, pur di non perdere l’occasione di accogliere il relitto della Concordia”.
Il 14 gennaio 2014 titola: “Concordia, ricordo senza ministri”.
Nel sommario del titolo si legge: “La maxi nave per spostare il relitto prenotata per settembre”.
Si legge nel testo a firma di Laura Montanari: “Due giri di calendario e la commemorazione del naufragio della Costa Concordia non richiama più nessun ministro all’Isola del Giglio, arriva soltanto il capo della Protezione civile Gabrielli”.
Il 14 gennaio 2014 titola: “Il progetto di rimozione della Concordia dovrà avere il via libera dalla Regione”.
Si legge nel testo: “L’Osservatorio di monitoraggio della Costa Concordia aspetta il progetto , con tutti i dettagli, per la rimessa in galleggiamento e la rimozione dall’isola del Giglio della nave da crociera”.
Il 15 gennaio 2014 titola: “Porto, una firma e il conto alla rovescia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Oggi la consegna del cantiere per cominciare la corsa contro il tempo. Sulla Concordia si dice tutto ed il suo contrario”.
Si legge nel testo: “Il giorno è oggi. La firma sul provvedimento era attesa ieri ma un lutto familiare ha colpito proprio il responsabile del provveditorato delle opere pubbliche della Toscana, e allora per il suo autografo si è rimandato di 24 ore”.
Il 25 gennaio 2014 titola: “Milioni dall’Europa per Piombino. Tajani spinge anche sulla Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il vicepresidente del governo Ue: «La neve può essere smantellata qui»”.
Si legge nel testo a firma Pino Di Blasio: “Prima la piena sintonia sulla nuova politica industriale che è indispensabile per ricostruire l’economia del Paese”.
Il 25 gennaio 2014 titola: “La Costa Concordia arriverà a Piombino e daremo un futuro al polo siderurgico”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani porta buone notizie”.
Si legge nel testo a firma di Luca Filippi: “Arriva puntuale anzi in leggero anticipo. E, a dispetto di una giornata scura con una pioggia torrenziale, porta un raggio di sole a Piombino”.
.
Il 26 gennaio 2014 titola: “«Concordia, niente alibi . Bisogna operare in fretta»”.
Nel sommario del titolo si legge: “«Garantire la sicurezza per lo smaltimento del relitto»”. Si legge nel testo: “«Non ci sono più alibi». Così il sottosegretario alle infrastrutture e trasporti Erasmo D’Angelis commenta le notizie arrivate venerdì a Piombino anche sulla vicenda dello smaltimento della Costa Concordia”.
Il 6 febbraio 2014 titola nello strillo di richiamo di prima pagina: “Porto, i lavori non partono”.
Nel sommario del titolo si legge: “Piombino: Anselmi e il Pd furiosi per i ritardi romani”.
Il 6 febbraio 2014 titola: “Roma tace, la Concordia si allontana”.
Nel sommario del titolo si legge: “L’ennesimo ritardo del Consiglio superiore dei lavori pubblici blocca l’operazione porto, sbottano Anselmi e il Pd”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “A questo punto anche i più ottimisti cominciano a perdere la speranza di vedere arrivare la Concordia a Piombino”.
Il 7 febbraio 2014 titola: “«Il parere spedito per via telematica, tempi nella media»”.
Nell’occhiello del titolo si legge: “Parla il presidente della Commissione dei lavori pubblici Massimo Sessa. L’assemblea lo ha esaminato il 24 gennaio”.
Si legge nel testo: “Sul tavolo dell’Autorità portuale di Piombino da ieri c’è il parere della terza sezione del Consiglio superiore dei lavori pubblici per l’adeguamento e la ristrutturazione del porto”. Ne dà conferma lo stesso presidente della commissione l’ingegner Massimo Sessa”.
Il 7 febbraio 2014 titola: “Via libera per l’ampliamento del porto. Ma c’è da aspettare la burocrazia”.
Si legge nel testo a firma Maila Papi: “È arrivato ieri da Roma, dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, il parere scritto che sblocca finalmente l’intera vicenda dei lavori sul porto”.
Il 7 febbraio 2014 titola: “Arrivato l’ok, i lavori possono partire”.
Nel sommario del titolo si legge: “Roma ha trasmesso l’autorizzazione all’Authority. Intanto Anselmi attacca Gabrielli sulla questione della Concordia”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Roma ha dato improvvisamente segni di vita e la prossima settimana potranno finalmente cominciare i lavori di ampliamento del porto”.
L’8 febbraio 2014 titola: “Gabrielli-Anselmi con c’è Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Dura replica del capo della protezione civile dopo le dichiarazioni del sindaco al «Tirreno». È scontro istituzionale”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Più discordia che Concordia: è diventato uno scontro istituzionale quello tra il sindaco di Piombino ed il capo della protezione civile a proposito del relitto di Costa crociere”.
Il 14 febbraio 2014 titola: “Porto risolte le ultime pratiche”.
Nel sommario del titolo si legge: “Guerrieri: «Sarà un cantiere verde con l’uso del conglomix»”.
Si legge nel testo: “Tra il 24 e il 26 febbraio partiranno ufficialmente i lavori di ampliamento del porto di Piombino”.
Il 15 febbraio 2014 titola: ì“Costa Concordia, lo smaltimento sarà in Italia. Un affare da 600 milioni”.
Nel sommario del titolo si legge: “Nonostante la gara per lo smaltimento della nave incagliata all’Isola del Giglio veda tra i partecipanti anche porti stranieri, l’opzione estera è di fatto già esclusa. Favorito il porto di Piombino”.
Si legge nel testo a firma Walter D’Amario: “La Costa Concordia verrà smaltita in Italia. Ormai è una certezza”.
.
I lavori al porto finalmente iniziano
Picchia e mena alla fine i lavori per ampliamento e la sistemazione del porto di Piombino iniziano. I tempi per arrivare a concludere le opere entro il mese di settembre sono stretti. Nessuno si fa illusioni anche se gli annunci del tipo «Ce la faremo» vengono ripetuti con determinazione e convinzione.
Finirà che tutto sarà inutile perché, a fronte di programmi per rimozione della Concordia a luglio, non verranno considerate sufficiente le rassicurazioni e gli inviti all’armatore, mai convinto di poter trovare a Piombino condizioni idonee per demolire la nave. E, del resto, convinzioni simili non sono state solo di Costa ma anche di influenti ambienti romani. Per tutti basta citare le considerazioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Più volte, sui media, verrà sottolineata la celerità con cui i lavori vengono portati avanti fino a indicare in 18 metri al giorno la progressione della nuova banchina, una esagerazione se solo si verifica con una banalissima operazione aritmetica da scuola elementare. Durante i lavori una teoria di camion (si parla di 400) ogni giorno fa la spola tra le cave di Campiglia e il porto per trasportare materiale necessario alla costruzione. Gli automezzi non possono passare per Venturina per un divieto del sindaco di Campiglia ed affollano la Variante all’ingresso di San Vincenzo. Giorno dopo giorno i già devastati crinali sopra Venturina cedono metri verso valle.
Il 19 febbraio 2014 titola: “piombino, avanti tutta: partono i lavori del porto”.
Nel sommario del titolo si legge: “Dalla prossima settimana a tutta velocità. Verranno utilizzati materiali riciclati per le vasche di colmata. A Livorno intanto si preparano gli ultimi sponsons per il relitto Concordia”. Si legge nel testo: “E alla fine si può schiacciare sull’acceleratore del grande piano di sviluppo del porto di Luciano Guerrieri; dalla prossima settimana infatti partono ufficialmente i lavori di ampliamento dello scalo”.
L’1 marzo 2014 titola: “Ruspe e tir in azione a pieno ritmo. Iniziati i lavori di ampliamento del porto”.
Nel sommario del titolo si legge: “Piombino: viaggio dei cantieri aperti con il commissario Luciano Guerrieri”.
Si legge nel testo: “Ruspe e camion sul porto di Piombino. Ieri mattina l’autorità portuale, il commissario straordinario Luciano Guerrieri, ha portato la stampa a fare un sopralluogo, insieme ai tecnici e al sindaco di Piombino, sul porto e a Ischia di Crociano, davanti all’uscita del porto di Marina di Terre Rosse, per verificare sul campo l’avvio dei lavori di ampliamento dello scalo per un importo di oltre 100 milio0ni di euro”.
L’1 marzo 2014 titola: “Si lavora al ritmo di 18 metri al giorno”.
Nel sommario del titolo si legge: “Un giorno sul cantiere Sales-Cmc. L’obiettivo: un anno per costruire il piazzale da otto ettari nell’area industriale”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Le ruspe lavorano senza fermarsi. Venti ore su ventiquattro all’inizio, poi procederanno su tre turni sette giorni su sette”.
Il 7 marzo 2014 titola: “Ecoacciai, obiettivo la Costa Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “La società di Pontedera insieme alla Ferriera Valsabbia propone anche un’acciaieria elettrica”.
Si legge nel testo: “Tra le manifestazioni d’interesse per la Lucchini, l’unica oltre a quella di Smc che almeno sulla carta propone un futuro produttivo in senso stretto con la realizzazione di un’acciaieria elettrica, è rappresentata dalla cordata Valsabbia-Ecoacciai”.
.
Due ipotesi: Genova o la Turchia
Mentre vanno avanti i lavori a Piombino, si definisce sempre più il ristretto numero delle possibile destinazioni della Concordia. In pratica restano in ballo i porti di Genova e di Aliaga nei pressi di Smirne. Due soluzioni che richiamano diversi metodi di trasporto del relitto: traino per i liguri e Vanguard per i turchi.
Il 20 marzo 2014 titola: “Concordia, Genova spinge con forza”.
Nel sommario del titolo si legge: “Indiscrezioni danno per favorito il terminal di Voltri. Il sindaco del Giglio ripete: «Nessuna operazione in alta stagione»”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Luciano Guerrieri lo aveva confidato giorni fa ai cronisti, durante la visita al cantiere sul porto: «Io spero che la Concordia venga qui, ma c’è una forte concorrenza di alcuni porti stranieri e, in Italia, il più agguerrito è Genova»”.
Il 22 marzo 2014 titola: “Avanti adagio, adagissimo quasi indietro”.
Si legge nel testo a firma Antonio Fulvi: “È come quel vecchio comando marinaresco dalla plancia alla macchina: avanti adagio, adagissimo, quasi indietro. Così sembra l’ordine — si fa per dire: il sussurro…- che arriva da Roma sulla destinazione del relitto della Concordia, a pochi giorni dal termine fornito dalla Costa crociere per la scelta”.
Il 25 marzo 2014 titola: “Costa Concordia verso Voltri”.
Nel sommario del titolo si legge: “Piombino resta in corsa ma a giugno non sarà ancora pronto ad accogliere il relitto”.
Si legge nel testo a firma Jacopo Giliberto: “L’ipotesi è che il relitto della nave da crociera Costa Concordia, affondata nel gennaio 2012 all’Isola del Giglio (Grosseto) sia trasportato in giugno con un interminabile viaggio di 150 miglia (280 chilometri) per cinque giorni a Genova Voltri”.
Il 25 marzo 2014 titola: “È deciso, andrà a Genova ma l’annuncio di Costa salta”.
Si legge nel testo a firma Ilaria Bonuccelli: “L’annuncio era previsto il primo di aprile: la Concordia andrà a Genova. Dove smaltire un relitto costerebbe meno che a Piombino. Invece, indiscrezione trapela, la politica a Roma e a Firenze entra il fibrillazione e Costa si ferma ne l braccio di ferro tra Toscana e Liguria”.
Il 28 marzo 2014 titola: “Trecento operai e diciotto mesi per smantellare la Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il piano di Genova: sarebbe rimorchiata a inizio estate, costo totale 200 milioni”.
Si legge nel testo a firma Teodoro Chiarelli: “L’annuncio di Costa crociere è fissato per la metà del prossimo mese di aprile. Allora si conoscerà finalmente il porto dove verrà realizzato lo smantellamento della Costa Concordia”.
Il 28 marzo 2014 titola: “Ma sull’isola c’è malumore, si tifa ancora per Piombino”.
Si legge nel testo a firma Grazia Longo: “Dopo la polemica sui tempi della rimozione — il sindaco del Giglio ed il presidente della Provincia optano per settembre mentre Costa e il prefetto Gabrielli per l’estate — s’impone quella per il porto dove avverrà lo smaltimento della Concordia”.
Il 2 aprile 2014 titola: “Ancora un rinvio per la Concordia ma perdono quota Turchia e Vanguard”.
Nel sommario del titolo si legge: “Costa crociere ha spostato a metà aprile la scelta del sito di demolizione, dopo le indicazioni di Genova. I tempi previsti per il rigalleggiamento e per la stabilizzazione del relitto”.
Il 5 aprile 2014 titola: “«Polo di rottamazione per le navi militari»”.
Nell’occhiello del titolo si legge: “L’idea del governatore della Toscana recepita dal ministero”.
Si legge nel testo: “Il porto di Piombino si candida ad essere il polo di rottamazione delle navi militari e di manutenzione delle navi da crociera Costa”.
Il 15 aprile 2014 titola: “Rimozione Concordia: ipotesi fine giugno azzardata”.
Si legge nel testo: “«La tempistica è molto difficile: dire entro giugno è azzardato». A dirlo è Franco Porcellacchia, responsabile dei lavori di rimozioni di Costa crociere nell’incontro che si è svolto questo pomeriggio all’Isola del Giglio per informare la popolazione sulla tempistica dei lavori”.
Il 16 aprile 2014 titola: “Passo indietro del ministro sul porto per la Concordia?”.
Nel sommario del titolo si legge: “E a Piombino si presenta come possibile premio di consolazione la demolizione delle vecchie navi militari. Il problema dei tempi ed i ritardi degli sponsons”.
Si legge nel testo: La scelta del porto di demolizione del relitto della Concordia spetta alla Carnival, proprietaria della compagnia Costa crociere”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Concordia ultimo atto”.
Il testo contiene un intervento del parlamentare del Pd Ermete Realacci e inizia: “Nella tragedia della Costa Concordia sono emerse due Italie. Una sbruffona, inaffidabile e irresponsabile, simboleggiata dal comandante Schettino; un’altra rappresentata dall’impegno nei soccorsi dei cittadini del Giglio e dall’eccellente azione di messa in sicurezza del relitto”.
.
Quando la Turchia sembrò favorita
Ci sono stati momenti diversi nel lungo balletto sui porti di destinazione della Concordia. Nel mese di aprile ad un certo punto è prevalsa, sui media, la convinzione che il relitto finisse in Turchia. Una possibilità che soprattutto gli americani della Carnival hanno caldeggiato a lungo per abbandonarla solo quando si è capito che la nave semisommergibile Vanguard non era utilizzabile e, senza il chiattone olandese, non era possibile affrontare lunghe distanze.
All’ipotesi straniera si è opposto soprattutto il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti. Al di là di alcune altre opzioni (francesi, cinesi, norvegesi), la candidatura straniera in concorrenza con l’Italia è stata quella del porto turco di Nemrut Bay ad Aliaga, una cittadina di 54 mila abitanti a 50 chilometri da Smirne. Il comprensorio di Aliaga vive di rottamazione delle navi da diversi anni. Nonostante le frequenti indicazioni negative sui criteri di lavoro ad Aliaga, espressi a più riprese da molti protagonisti politici, va detto che, per assicurazione della stessa Europa, il sito turco viene considerato “qualificato”. A vantaggio di Aliaga a lungo hanno giocato anche i costi (40 milioni il preventivo dei turchi, circa un centinaio quello di Genova e Piombino). La Costa ha già inviato diversi navi in Turchia per la rottamazione; l’ultima la Costa Allegra, danneggiata da un incendio nell’Oceano Indiano, poco dopo il naufragio della Concordia al Giglio.
Il 18 aprile 2014 titola: “Demolizione relitto, sfida sui costi: i turchi 40 milioni, gli italiani il doppio”.
Si legge nel testo: “L’offerta è considerata abbordabile ma il bacino non c’è e il progetto presentato da Piombino per demolire la Concordia lascia molto perplesso l’armatore”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Costa Concordia, Italia troppo cara il relitto viaggia verso la Turchia”.
Si legge nel testo: “La carcassa della Costa Concordia presto potrebbe viaggiare verso la Turchia”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Pista turca per la Concordia”.
Si legge nel testo: “Si allontana sempre di più dall’Italia lo smaltimento del relitto della Costa Concordia”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Relitto Concordia, Gabrielli boccia Piombino”.
Nel sommario del titolo si legge: “«Non ha bacino e per l’armatore è una soluzione problematica. L’offerta migliore è quella turca»”.
Si legge nel testo: “Turchia o Genova, ormai sembra certo che il relitto della Costa Concordia non andrà a Piombino.
Il 18 aprile 2014 titola: “La Concordia in Turchia, decisione presa a Londra”.
Si legge nel sommario del titolo: “Le assicurazione di Costa scelgono l’ipotesi meno costosa: 29 milioni di euro contro i 100–110 di Genova e Piombino. «Ma l’ok ancora non c’è» frena Gabrielli”.
Si legge nel testo a firma Francesca Gori: “Sono i costi alla fine quelli che devono tornare”.
Il 18 aprile 2014 titola: “E ora Gabrielli fa infuriare Guerrieri”.
Si legge nel sommario del titolo: “Concordia e smantellamento delle navi militari, secca replica al capo della protezione civile: «Va oltre il proprio ruolo»”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Ogni volta che apre la bocca regala un titolo ai giornali e fa infuriare qualcuno. Franco Gabrielli, capo della protezione civile, ieri di cose ne ha dette tante e tutte riguardano il porto di Piombino”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Concordia, scoppia il caso rimozione. Gabrielli: «Il porto di Palermo non la vuole», ma l’autorità portuale smentisce”.
Si legge nel testo: “Allo stato per lo smaltimento della Concordia rimangono «due ipotesi, quella italiana e quella turca». Chiaro che “noi auspichiamo che sia un porto italiano» ma non scandalizziamoci se il gigante venisse portato in Turchia”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Ecco perché la Costa Concordia va demolita a Genova”.
Si legge nel commento di Samuele Cafasso: “Ho appena telefonato a Franco Gabrielli al Giglio. Gli ho detto che tutti coloro che stanno lavorando lì sono un grande orgoglio italiano”.
Il 18 aprile 2014 titola nell’edizione fiorentina: “Gabrielli gela Piombino «L’offerta della Turchia è quella più economica»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Sul piatto 40 mln di dollari contro i 200 chiesti da Civitavecchia in mezzo Genova e la Toscana. Il ministro: la nave tocca all’Italia”.
Si legge nel testo: “Lo smaltimento della Concordia in Turchia sarebbe il più economico”.
Il 18 aprile 2014 titola nell’edizione fiorentina: “La partita non è chiusa. «Se tutto slitta a settembre il nostro scalo sarà pronto»”.
Si legge nel testo: “Forse ieri è stato fatto un passo in avanti verso lo smantellamento della Concordia a Piombino, che fine a poche settimane fa sembrava sfiorito”.
Il 18 aprile 2014 titola: “La Turchia ci soffia la demolizione della Concordia”.
Si legge nel testo a firma Rita Cavallaro: “La smantellamento della Costa Concordia potrebbe avvenire in Turchia. Sarà deciso entro i primi di maggio quale sarà il porto che dovrà rottamare il relitto della nave da crociera, naufragata il 13 gennaio 2012 nelle acque del Giglio”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Concordia, due i cantieri in corsa”.
Nel sommario del titolo si legge: “Galletti: in Italia in disarmo della nave, abbiamo patito la disgrazia ora i posti di lavoro”.
Si legge nel testo a firma Jacopo Giliberto: “Per il disarmo della nave da crociera Costa Concordia, naufragata con 32 morti all’Isola del Giglio, restano in gara solamente le soluzione di Aliaga in Turchia e Genova”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Aliaga, il sito turco in forte espansione”.
Si legge nel testo a firma Vittorio Da Rold: “Il porto turco dove dovrebbe essere demolita la Costa Concordia dovrebbe essere, salvo sorprese, quello di Aliaga”.
Il 18 aprile 2014 titola: “La Concordia verso la Turchia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Offerti quaranta miliardi per recupero e smantellamento contro i 200 prospettati dal porto di Civitavecchia”.
Si legge nel testo: “Allo stato per lo smantellamento della Concordia rimangono due ipotesi, quella italiana e quella turca”.
Il 18 aprile 2014 titola: “L’Italia resta a bocca asciutta. Concordia verso la Turchia?”.
Nel sommario del titolo si legge: “L’annuncio di Gabrielli: «Costa la metà che Genova o Piombino: da 25 anni smantelliamo lì anche le navi militari». Il ministro dell’ambiente Galletti si oppone”.
Si legge nel testo a firma Vincenzo Ricciarelli: “La guerra dei porti italiani rischia di finire con una vittoria straniera e la rimozione del relitto della Costa Concordia prendere la via della Turchia”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Doccia fredda sui porti italiani «La Concordia finirà in Turchia?»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Gabrielli: «A Smirne risparmieremo per la demolizione». Ma è polemica”.
Si legge nel testo a firma Cristina Rufini: “Tutti la vogliono ma, alla fine, potrebbero no averla. In Italia. Al ballottaggio sul porto dove verrà smantellata la Concordia, ieri si sono aggiunte parole che pesano come macigni”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Concordia a Civitavecchia? Zingaretti: superabili i costi”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il governatore: La nave deve andare nel porto più vicino”.
Si legge nel testo a firma Paolo Foschi: “Nicola Zingaretti rilascia l’idea di smaltire a Civitavecchia la Costa Concordia, nonostante il problema dei costi”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Il relitto della Concordia potrebbe andare a Smirne: «Chiede solo 40 milioni»”.
Si legge nel testo: “Il concorrente più temibile per i porti italiani per aggiudicarsi lo smantellamento della Costa Concordia è la Turchia: lo ha detto il capo della Protezione civile Franco Gabrielli in audizione alla Commissione ambiente della Camera”.
Il 18 aprile 2014 titola: “Concordia, più conveniente smantellarla in Turchia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Protezione civile, la provocazione di Gabrielli «Fuori mercato le richieste dei porti italiani»”.
Si legge nel testo: “Per lo smantellamento del relitto della Concordia «Allo stato c’è una soluzione italiana e una turca», la Turchia ha presentato l’offerta più conveniente: «40 milioni di dollari»a fronte di una richiesta di 200 milioni fuori mercato da parte di Civitavecchia”.
.
Piombino fuori gara e la rimonta di Genova
I giornali liguri, il Secolo XIX e la Stampa di Torino che a Genova ha una delle due maggiori redazioni, hanno prima di altri annusato che il relitto della Concordia sarebbe finito dalle loro parti. A loro si è unito il Sole 24 Ore, il giornale che più di altri ha fornito notizie puntuali e fondate nella vicenda della Concordia. La rimonta di Genova ha definitivamente affossato le speranze di Piombino. Infatti il porto più vicino al Giglio non è stato neanche preso in considerazione nel momento in cui stava prevalendo l’opzione italiana e il trasferimento con i rimorchiatori, due condizioni che potevano favorire lo scalo toscano.
Il 18 aprile 2014 titola: “Concordia, vince l’ipotesi Genova”.
Nel sommario del titolo si legge: “Gabrielli: «Per lo smaltimento Turchia più conveniente». Ma Costa avrebbe già deciso”.
Si legge nel testo a firma Teodoro Chiarelli: “La demolizione della Costa Concordia, la nave naufragata oltre due anni fa all’Isola del Giglio, si avvicina sempre più a Genova”.
Il 18 aprile 2014 titola: “«Neanche la Turchia ha i bacini»”.
Nel sommario del titolo si riporta una affermazione del commissario all’Autorità portuale di Piombino Luciano Guerrieri: “«Noi stiamo facendo i lavori, a settembre pronti per la nave Costa»”.
Si legge nel testo: “«A settembre il porto di Piombino sarà in grado di ospitare il relitto». Così Luciano Guerrieri commissario all’Autorità portuale di Piombino e dell’Elba, replica alle dichiarazioni rilasciate dal presidente Gabrielli nel corso di un’audizione informale sull’evoluzione della vicenda relativa alla rimozione della Costa Concordia, tenutasi innanzi alla Commissione ambiente della Camera dei deputati”.
Il 19 aprile 2014 titola: “«Confindustria Genova: qui garanzie migliori per Concordia»”.
Si legge nel testo: “Gli assicuratori che coprono l’armatore Costa crociere hanno messo in tetto massimo di 100 milioni di dollari alla spesa sostenibile per la demolizione del relitto della Concordia, ma spingono comunque per la soluzione turca ben più economica (40 milioni)”.
Il 20 aprile 2014 titola: “Piombino fuori gara già da un mese”.
Nel sommario del titolo si legge: “Bocciata la richiesta di attendere la fine dei lavori. Presto la scelta”.
Si legge nel testo: “Carte alla mano, la legnata alle speranze piombinesi di ottenere la Concordia data 25 marzo 2014 e il commissario Gabrielli, giovedì nell’audizione in Commissione ambiente alla Camera, ha riferito solo una notizia vecchiotta”.
Il 25 aprile 2014 titola: “Concordia: la battaglia per avere il relitto non si ferma. Genova non molla”.
Si legge nel testo: “Continua la partita per aggiudicarsi il relitto della Costa Concordia. «Genova è il porto che offre la massima sicurezza per lo smaltimento di Costa Concordia e noi continuiamo ad insistere perché si possa raggiungere questo obbiettivo». Il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, spera ancora che la demolizione della nave, naufragata al Giglio, possa avvenire nel capoluogo ligure”.
L’ 1 maggio 2014 titola: “Concordia, la partita è ancora aperta”.
Nel sommario del titolo si legge: “Murzi (Asiu) incalza Costa: i tempi non sono un problema, pronti a limare l’offerta. Solo Piombino offre garanzie ambientali”.
Si legge nel testo: “La decisione della Costa crociere, annunciata al ministro dell’ambiente, Gianluca Galletti, di portare la Concordia per la rottamazione a Genova o in Turchia, fa ancora discutere”.
.
.Il 3 maggio 2014 titola: “Banchina oltre i 400 metri. Il dragaggio a fine giugno”.
Nel sommario si legge: “I lavori rispettano la tabella di marcia secondo il commissario Guerrieri. Due turni di 20 ore (stop da mezzanotte alle 4) per essere pronti a settembre”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Il nuovo piazzale operativo comincia a prendere forma. Il molo foraneo, che ne sta disegnando un lato, è penetrato in mare per oltre quattrocento metri”.
L’8 maggio 2014 titola: “Al Giglio si ritarda, Piombino ci spera”.
Nel sommario del titolo si legge: “Cede il nuovo cassone ma aumentano anche le possibilità di ricorso al Vanguard. Lettera anonima sui fanghi”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Il cassone è sbandato ancora, all’alba di ieri. Il modulo S13. il primo montato sul lato di dritta della Concordia e che già martedì aveva ceduto, si è inclinato di nuovo e ora verrà portato in cantiere”.
Il 15 maggio 2014 titola: “Concordia, si tace sul rischio connesso al cassone crollato”.
Nel sommario del titolo si legge: “Greenpeace e Wwf preoccupate per le lunghe traversate. Gabrielli: «Grande attenzione su ambiente e sicurezza»”.
Si legge nel testo a firma Cecilia Cecchi: “Greenpeace e Wwf allarmate per la Concordia, per quel cassone crollato due volte che non ha determinato solo un nuovo ritardo nelle operazioni ma ha anche spinto a una riflessione: e se fosse successo in navigazione? Una domanda che gioca in favore di Piombino, il porto più vicino al Giglio”.
Il 20 maggio 2014 titola: “Rossi boccia l’ipotesi Vanguard: «Improponibile sia dal punto di vista ambientale che sociale»”.
Si legge nel testo: “Avviso ai naviganti: il presidente della Regione dice no all’uso della Vanguard per la rimozione dal Giglio di Costa Concordia”.
Il 20 maggio 2014 titola nell’edizione fiorentina: “Le Barchette contro la Vanguard”.
Nel sommario del titolo si legge: “Lloyd’s e Costa chiedono di usare la maxi nave per sollevare e trasportare il relitto via dal Giglio. Il no del governatore Rossi: «Comporterebbe un enorme sversamento di liquami: pronti a fare una barriera»”.
Si legge nel testo a firma Michele Bocci: “Una catena di barche per non far avvicinare la Vanguard al Giglio. Il governatore Rossi annuncia proteste eclatanti se la Concordia confermerà l’idea di utilizzare la grande nave per portare via la Concordia”.
Il 20 maggio 2014 titola: “Concordia, la Toscana rilancia il porto di Piombino”.
Si legge nel testo: “Il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, è sceso in campo contro l’ipotesi dell’utilizzo della nave Vangurd per rimuovere il relitto della Concordia dall’Isola del Giglio: «Come regione — ha detto durante il Comitato di valutazione dei progetti, struttura nata la scorsa settimana e presieduta dal capo della Protezione civile, Franco Gabrielli — ci opporremo in tutti i modi, anche a costo di creare una catena di piccole imbarcazioni per impedire l’operazione”.
Il 24 maggio 2014 titola: “Concordia, la riffa”.
Si legge nel testo a firma Antonio Fulvi: “Vabbè, eravamo in campagna elettorale e come sempre in certi momenti si tende a esagerare. Ma che il presidente della Regione Toscana minacci di mobilitare una flotta di barchette per bloccare l’eventuale imbarco del relitto del Giglio sulla Vanguard — soluzione che sarebbe ormai quella decisa da Costa per portare alla demolizione la Concordia, ovviamente fuori d’Italia — la dice lunga sull’incapacità delle istituzioni a far valere i metodi delle legge”.
.
La vittoria della Liguria
Quando si sono tenute già due riunioni della Conferenza dei servizi, incaricata dal governo di esaminare la proposta di Costa crociere e quando ormai pare scontata la scelta del porto di Genova, i giornali si dividono i due gruppi: il primo del quale fanno parte soprattutto le testate nazionali, prende atto di un esito scontato e lavora sulla prospettiva della Concordia a Genova; il secondo invece cerca da un lato di invitare il governo ad un ripensamento in extremis e dall’altro, prendendo atto di una situazione ormai irrimediabile per Piombino, inizia a dar conto dei nuovi obbiettivi a cui dovranno tendere i lavori al porto che «comunque — si dice — andranno avanti secondo i programmi prestabiliti».
Il 30 maggio 2014 titola: “La Concordia demolita a Genova”.
Nel sommario del titolo si legge: “Gli assicuratori si allineano ai piani del governo per eseguire l’operazione in Italia”.
Si legge nel testo a firma Raoul de Forcade: “La destinazione finale della Costa Concordia sarà il porto di Genova, non la Turchia. Il crisma dell’ufficialità arriverà solo nei prossimi giorni ma, a quanto risulta al Sole 24 Ore, la decisione ormai è presa”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Il nostro programma va avanti”.
Nel sommario del titolo si legge: “Guerrieri, presidente Authority: «Non c’è ancora niente di ufficiale»”.
Si legge nel testo: “La osta Concordia sembra indirizzata verso Genova per la demolizione. Ma il governatore Enrico Rossi replica immediatamente: «Non modifichiamo di una virgola la nostra posizione: Piombino resta l’ipotesi più razionale e ragionevole»”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Appello del sindaco Giuliani al governo: ripensateci”.
Si legge nel testo: “«Faccio un appello al governo perché la Concordia venga smantellata qui».: così il neoeletto sindaco di Piombino Massimo Giuliani, dopo le notizie che indicherebbero il porto di Genova come destinazione finale per lo smantellamento della Costa Concordia”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Concordia a Genova, Toscana pronta al veto”.
Si legge nel testo: “Ora dovrà essere scritto nel dettaglio il progetto della Costa crociere per far galleggiare il relitto della nave Costa Concordia attorno al 20 luglio, e di disarmare la nave a Genova Voltri”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Concordia a Genova, Piombino sconfitta”.
Nel sommario del titolo si legge: “Decisione quasi ufficiale ma Rossi insiste: «Meglio da noi»”.
Si legge nel testo a firma Claudia Guarino: “Sarà il porto di Genova a smaltire il relitto della Concordia: manca solo l’ufficialità, ma Piombino e la Toscana sembrano ormai aver perso la speranza di ottenere la maxi commessa”.
Il 31 maggio 2014 titola: “I tre motivi che remano contro la Liguria”.
Nel sommario del titolo si legge: “trasferimento troppo lungo, primo approdo non collegato alla terra ferma, necessità di altri dragaggi”.
Si legge nel testo: “Dal Giglio a Genova. I chilometri più delle miglia nautiche rendono la distanza da percorrere. Quattro volte quella che separa il relitto da Piombino”.
Il 31 maggio 2014 titola: “«Noi lavoriamo ancora per averla qui»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Guerrieri (Authority portuale): «Il programma procede». Il sindaco: «Il governo ci ripensi». I 5 Stelle «Elezioni finite»”.
Si legge nel testo: “Piombino non ci sta e continua a credere che l Costa Concordia possa essere smaltita nel proprio porto”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Marras: «È un rifiuto, serve un piano di smaltimento»”.
Si legge nel testo: “Anche dalla Maremma arrivano reazioni molto negative all’ipotesi che a smaltire la Costa Concordia sia Genova e non Piombino”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Concordia via a luglio, il relitto a Genova e la Toscana si ribella alla scelta di Costa”.
Si legge nel testo: “Da Genova era partita, 9 anni fa, e lì tornerà, a fine luglio, prima di essere smantellata e sparire per sempre: manca solo l’ufficialità ma il destino della Concordia è deciso”.
Il 31 maggio 2014 titola nell’edizione fiorentina: “«La Concordia a Genova » Costa chiede l’ok al ministero ma la Regione non s’arrende»”.
Nel sommario del titolo si legge: “I liguri convocati alla conferenza dei servizi a Roma. Il governatore: «Piombino scelta più razionale»”.
Si legge nel testo: “Costa ha deciso per Genova. La scelta che da subito aveva privilegiato per la Concordia. In un incontro che doveva restare riservato, l’armatore, con le assicurazioni e gli addetti del ministero dell’ambiente, ha trovato l’accordo”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Concordia da rottamare, Costa sceglie Genova. La Toscana non molla: «Portatela a Piombino»”.
Si legge nel testo a firma Pino Di Blasio : “Da una parte il governatore della Liguria Claudio Burlando che rivela di «essere stato convocato a Roma il 5 giugno, assieme al sindaco di Genova Marco Doria alla conferenza dei servizi sul destino della Costa Concordia. È il luogo dove si deciderà il porto di demolizione del relitto, si può immaginare che ci sia un’ipotesi che ci coinvolga». Dall’altra il presidente della Toscana, Enrico Rossi, che fa l’emulo di Pier Capponi. «Se Costa e Genova suonano le loro trombe, noi suoneremo le nostre campane»”.
Il 31 maggio 2014 titola: “E la nave va. «La rimozione in piena estate non è l’ideale. Meglio settembre»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Gigliesi e sindaco non sono soddisfatti delle scelte di Costa. Ortelli: «Non è detta ancora l’ultima parola»”.
Si legge nel testo a firma Cristina Rufini: “Per andarsene dovrà tornare quasi fino al punto di collisione. L’enorme balena dovrebbe rigalleggiare intorno al 20 luglio”.
Il 31 maggio 2014 titola: “«L’ultima parola deve essere della Provincia»”.
Si legge nel testo: “Non manca la guerra di competenze. E il presidente della Provincia Leonardo Marras, anche se va in estinzione, giustamente fa capire che quell’enorme ammasso di lamiere contorte è classificato un rifiuto speciale. Quindi l’ultima parola per la rimozione in sicurezza deve essere messa dal palazzo Aldobrandeschi”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Così il porto di Genova ha strappato ai turchi il relitto della Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Accordo fra assicuratori e governo, annuncio il 16 giugno”.
Si legge nel testo a firma Simone Gallotti: “Una decisione tecnica più che politica. nel senso che è stato scelto chi fornisce al momento più garanzie sotto il profilo ambientale, delle infrastrutture e della competenza”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Galletti: «Ha scelto Carnival e adesso non voglio intoppi»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il ministro: «Non intendo prendermi responsabilità altrui»”.
Si legge nel testo a firma Paolo Crecchi si dà conto di una intervista al ministro dell’ambiente. L’attacco del pezzo recita: “Gianluca Galletti, bolognese, già deputato dell’Udc e consigliere comunale al tempo del sindaco Guazzaloca, ha sostituito da pochi mesi lo spezzino Andrea Orlando al vertice del ministero dell’ambiente”.
Il 31 maggio 2014 titola: “«Nessuno ci ha detto niente». Il piano Pinotti non placa l’ira toscana”.
Si legge nel testo a firma Gilda Ferrari: “La notizia di una Genova ormai deputata a ospitare la demolizione di Costa Concordia scatena il disappunto toscano. Non basta a Piombino il fatto che il ministero della difesa condotto da Roberta Pinotti abbia da poco messo a disposizione dell’accordo di programma parte delle 38 navi della Marina da demolire”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Concordia, 2 anni in bacino. Lavoro per trecento persone”.
Nel sommario del titolo si legge: “Posizionati sensori per il controllo della qualità dell’aria”.
Si legge nel testo a firma Francesco Ferrari e Vincenzo Galiano: “«La Concordia farà parte per molti mesi dello skyline di Genova e sono certo diventerà anche un elemento di attrazione turistica». Tomaso Gerbino accompagna l’osservazione con un sorriso: lui, chimico, esperto di emergenze ambientali, l’uomo che ha stilato il piano di “riciclaggio” della carcassa della nave Costa , è assolutamente convinto che si tratti di un’occasione straordinaria per la città”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Gli arresi salvati della nave in dono alle associazioni”.
Si legge nel testo: “Divani e sedie, letti e tavoli, mobili e panche, poltrone e tappeti, piatti e bicchieri, e molto altro ancora. Su un colosso da 55 mila tonnellate come la Concordia, vera città galleggiante dove l’accoglienza e il confort per i passeggeri sono al top, si trovano migliaia di oggetti, anche preziosi, di ogni tipo. Una parte, non si sa ancora quanto grande, di questo tesoro immenso, frutto della grande tradizione artigiana nazionale, potrebbe essere dato in dono alla città”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Concordia verrà portata a Genova”.
Si legge nel testo: “La destinazione finale della Costa Concordia sarà il porto di Genova, non la Turchia. Lo riferisce il Sole 24 Ore. La decisione è stata presa mercoledì nel palazzo di Costa crociere a Genova”.
Il 31 maggio 2014 titola: “La Concordia verso Genova, via dal Giglio entro il 20 luglio”.
Si legge nel testo: “Se Piombino piange il Giglio non ride. Perché i giochi sulla rimozione della Concordia, naufragata ventotto mesi fa nella notte del maledetto inchino, sembrano fatti”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Fine del toto-città, la Costa Concordia dal 20 luglio sarà demolita a Genova”.
Si legge nel testo a firma Tiziana Paolocci: “Il doloroso capitolo della Costa Concordia potrebbe chiudersi presto. Quasi sicuramente il 20 luglio la nave, naufragata al Giglio il 13 gennaio 2012 provocando 32 morti, sarà nel porto di Genova”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Il relitto della Concordia verso il porto di Genova. E la Toscana insorge”.
Nel sommario del titolo si legge: “Costa e lo smaltimento da 100 milioni di euro”.
Si legge nel testo a firma Marco Gasperetti: “Che il porto di Genova avesse vinto la concorrenza (di Piombino soprattutto) per accogliere e demolire il relitto della Concordia, era nell’aria già da qualche giorno. Adesso, anche se l’ufficialità arriverà tra il 12 ed il 16 giugno, sembra che le decisioni siano state prese e il 20 luglio, salvo situazioni meteo avverse, i rimorchiatori trascineranno quel che resta della nave da crociera verso il grande porto ligure”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Giglio, la Concordia verso Genova”.
Si legge nel testo: “Il 16 giugno si deciderà ufficialmente ma intanto, secondo quanto riportano alcune fonti e anche secondo quanto riferisce il ministero («È la soluzione cui sta lavorando il ministro») la scelta definitiva sarebbe avvenuta: il relitto della Costa Concordia sarà demolito nel porto di Genova”.
Il 31 maggio 2014 titola: “La Concordia fa rotta verso Genova”.
Si legge nel testo: “«La Carnival ci propone un piano di smaltimento a Genova». Il ministro dell’ambiente, Gianluca Galletti, conferma le voci sulla decisione della compagnia: la Costa Concordia sarà trasferita a Genova a fine luglio e lì verrà demolita”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Genova è pronta ad ospitare la Costa Concordia”.
Si legge nel testo: “Dunque, come anticipato nell’edizione di ieri, sarà Genova a smaltire il relitto della Costa Concordia, anche se l’ufficialità arriverà soltanto nei prossimi giorni”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Concordia a Genova, bocciati i porti campani”.
Nel sommario del titolo si legge: “Lo scalo ligure ritenuto più adatto per i lavori di smantellamento”.
Si legge nel testo a firma Antonino Pane: “Gli assicuratori inglesi si allineano alla volontà dell’armatrice: la Costa Concordia si smantellerà in Italia, a Genova per la precisione”.
Il 31 maggio 2014 titola: “La Concordia verso Genova. A metà luglio il rigalleggiamento”.
Si legge nel testo: “Il destino del relitto della Costa Concordia potrebbe essere stato deciso: entro il 16 giugno si riunirà la conferenza dei servizi indetta dal prefetto Gabrielli e pare che la scelta finale ricadrà su Genova”.
Il 31 maggio 2014 titola: “Niente Piombino per la Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Costa ha scelto Genova. Rossi: «Così più pericoli per l’ambiente». La Cisl: «Offesa la Toscana»”.
Si legge nel testo a firma Alfredo Faetti: “Addio Piombino, addio Toscana. Costa crociere e le sue compagnie assicuratrici hanno sciolto il nodo: il relitto della Concordia andrà a Genova”.
Il 31 maggio 2014 titola: “La Turchia non sale a bordo. Concordia demolita in Italia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Lo smantellamento della nave avverrà a Genova. Ma Piombino non si arrende: «Siamo l’ipotesi più razionale e ragionevole». Progetto da 100 milioni di euro”.
Si legge nel testo a firma Rita Cavallaro: “La Costa Concordia sarà smantellata in Italia. La certezza, che mette fine all’ipotesi tanto contestata di una soluzione turca, è arrivata ieri con un messaggio su Twitter del ministro dei trasporti , Maurizio Lupi: «Confermo che lo smaltimento della nave avverrà in un porto italiano»”.
Il 2 giugno 2014 titola: “La rotta per Genova allarma l’arcipelago”.
Nel sommario del titolo si legge: “Gli elbani preoccupati per i rischi: «Noi con il mare ci viviamo»”.
Si legge nel testo a firma Luca Centini: “Quel gigante arrugginito, trainato dai rimorchiatori, sfilerà a diverse miglia delle coste dell’Elba, nello stretto corridoio tra la costa orientale della Corsica e della occidentale di Capraia”.
Il 2 giugno 2014 titola: “L’isola vuole garanzie sulla Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Mario Ferrari preoccupato per i rischi ambientali legati al trasferimento del relitto dal Giglio via mar Tirreno”.
Si legge nel testo: “«L’Elba non può correre rischi ambientali per lo spostamento della Costa Concordia». Il nuovo sindaco di Portoferraio Mario Ferrari interviene sul caso del relitto dell’Isola del Giglio”.
Il 3 giugno 2014 titola: “Troppi rischi ambientali per trainare la Concordia fino al porto di Genova”.
Si legge nel testo: “Da Giglio al Genova sono 152 miglia. Dal Giglio a Piombino sono 38 miglia. Sono i numeri che ha ricordato il governatore della Toscana Enrico Rossi per ribadire la sua volontà di portare la Costa Concordia per la demolizione a Piombino”.
Il 3 giugno 2014 titola: “Concordia, lite Toscana-Liguria”.
Nel sommario del titolo si legge: “I presidenti in campo dopo la scelta di Genova per la demolizione”.
Si legge nel testo a firma Raoul de Forcade: “«Slitta di qualche giorno, dal cinque al 9 giugno, la Conferenza dei servizi referente su Concordia (le ragioni ufficiali attengono all’istruttoria dell’incontro), mentre resta fissata al 16 giugno quella deliberate”.
Il 4 giugno 2014 titola nell’edizione di Viareggio: “Per la Concordia un progetto targato Viareggio”.
Nel sommario del titolo si legge: “Renzo Pozzo (ex patron Sec): «Nasce nel nostro porto dalla professionalità del team della Ship project»”.
Si legge nel testo a firma Donatella Francesconi: “C’è un progetto made in Viareggio per demolire la Costa Concordia. A renderlo noto è Renzo Pozzo, uomo di darsena e di nautica, ex patron della Sec”.
Il 4 giugno 2014 titola: “Concordia, Carnival ufficializza Genova”.
Nel sommario del titolo si legge: “La conferma è del ministro Galletti. Già il governo prevedeva che fosse Costa ad indicare la preferenza”.
Si legge nel testo: “È ufficiale quanto da noi anticipato nel giorni scorsi con la pubblicazione della relazione ambientale sul progetto di trasferimento del relitto preparato dalla Costa”.
Il 4 giugno 2014 titola: “Galletti: «Non ci siamo dimenticati di Piombino»”.
Si legge nel testo: “Il ministro dell’ambiente, Gianluca Galletti rassicura il presidente della Regione Rossi sulla Concordia e afferma: «Non ci siamo dimenticati di Piombino»”.
Il 4 giugno 2014 titola: “A Genova maxipolo per navi in disarmo»”.
Si legge nel testo a firma Jacopo Giliberto: “Non ci sarà alcuna valutazione di impatto ambientale per il disarmo della nave Costa Concordia a Genova. Lo ha deciso la Regione Liguria dopo una valutazione delle 47 pagine del progetto proposto da Tommaso Gerbino della Theia per conto della San Giorgio del porto spa”.
Il 4 giugno 2014 titola: “Così la Concordia arriverà a Voltri”.
Nel sommario del titolo si legge: “Quattro rimorchiatori e cinque mezzi d’appoggio per trainare il relitto”.
Si legge nel testo a firma Daniele Grillo: “Ancora prima di iniziare l’ultimo viaggio, la Concordia si è guadagnato un posto nella storia della navigazione”.
Il 4 giugno 2014 titola: “La Toscana gioca la carta ecologista. «Il relitto violerà il santuario dei cetacei»”.
Si legge nel testo: “Ora Enrico Rossi cerca anche la sponda di Parigi. «Chissà cosa pensano i francesi del proposito di trainare un relitto per cinque giorni nel santuario dei cetacei?»”.
Il 5 giugno 2014 titola: “Manifestazione al molo per la Concordia. Ci sarà anche il presidente Enrico Rossi»”.
Si legge nel testo: “Sindacati sul piede di guerra: «La Concordia a Piombino o sarà il caos”.
Il 6 giugno 2014 titola: “Concordia, Rossi al porto insieme a sindacati e operai»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Al via una petizione tra i sindaci della Costa e delle isole per dire sì a Piombino e no al passaggio nel santuario dei cetacei”.
Si legge nel testo: A dieci giorni dalla decisione definitiva sulla destinazione della Concordi, sul molo dei lavori al porto di Piombino, oggi si manifesta”.
Il 7 giugno 2014 titola: “Dal Giglio alla Corsica per la Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “«Vogliamo far vedere che i lavori sono a buon punto»”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Dal mare una ventina di barche hanno seguito il sopralluogo del governatore Enrico Rossi sulla nuova banchina in costruzione al porto, al di là della Chiusa, nel perimetro industriale”.
Il 7 giugno 2014 titola: “La Concordia venga qui»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Rossi a Piombino sulla banchina con gli operai: «Renzi, niente inchini a Costa»”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Il signor Rosi non ci ha girato intorno. Al governo Renzi ha mandato un messaggio forte e chiaro: «Non faccia inchini alla Costa crociere»”.
Il 7 giugno 2014 titola: “Ma Genova non ha dubbi: ora il relitto, poi le altre navi”. Concordia”.
Si legge nel testo a firma dell’inviata Ilaria Bonuccelli: “Claudio Burlando ha cominciato a crederci un giorno a pranzo con Machael Thamm. Due ore di chiacchiere in tedesco. Da presidente della Regione Liguria a amministratore delegato di Costa crociere”.
Il 7 giugno 2014 titola: “La Concordia, la Toscana e la flotta Rossi”.
Si legge nel testo a firma Antonio Fulvi: “Diciamocelo chiaro e tondo: è la cronaca di una beffa annunciata. La decisione di Costa crociere di spostare a Genova il relitto del Giglio, fatta opportunamente filtrare attraverso anticipazioni di stampa due settimane prima di quello che sarà l’annuncio ufficiale, risponde a una sofisticata regia già da tempo decisa”.
Il 7 giugno 2014 titola: “Petizione di tutti i sindaci per la Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Massimo Giuliani il primo firmatario. Il governatore: «L’esecutivo dia una risposta»”.
Si legge nel testo a firma Maila Papi: “«A tutela dell’ambiente e del lavoro Concordia a Piombino». Questo lo striscione di Fi, Fiom e Uilm per ribadire che la nave della Concordia deve essere demolita a Piombino”.
L’ 8 giugno 2014 titola nell’edizione fiorentina: “Costa, ko a Piombino. E nel viaggio a Genova «rischio inquinamento». Replica furiosa di Rossi”.
Si legge nel testo: “Si infiamma la polemica tra Regione Toscana e Costa crociere dopo la diffusione della relazione dell’armatore che motiva la bocciatura di Piombino ad ospitare la Concordia e avverte sul rischio di inquinamento da idrocarburi nel trasferimento a Genova”.
L’8 giugno 2014 titola: “Ecco spiegato perché Costa dice no: manca il cantiere di demolizione”.
Si legge nel testo: “Arrivano i no di Costa crociere per Piombino. Proprio mentre continuano a riecheggiare, sul molo del porto, le parole del presidente della Regione Enrico Rossi: «A settembre i lavori saranno terminati»”.
L’8 giugno 2014 titola: “Concordia, riparte il circolo mediatico”.
Nel sommario del titolo si legge: “Rossi: «Esiste ancora un governo o Costa decide da sola?». Domani riunione a Roma. Legambiente dice Piombino”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “All’indomani della ferma presa di posizione del governatore Rossi sulla questione Concordia, l’Ansa ha scoperto il piano Costa (pubblicato in esclusiva dal Tirreno il 21 maggio a firma di Francesca Gori) e ne ha pubblicato alcuni passaggi: «Il porto di Piombino non è idoneo a ricevere il relitto», perché «i lavori non saranno completati prima di fine settembre» ed «è pertanto da escludersi che il relitto possa essere portato a Piombino»”.
Il 9 giugno 2014 titola: “Comincia tra le scintille la settimana più lunga”.
Nel sommario del titolo si legge: “Botta e risposta Gabrielli-Rossi, il sindaco del Giglio attacca Costa crociere. Oggi a Roma il governatore vuole portare Guerrieri, anche se non invitato”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Siamo alle strette finali e nel tutti contro tutti sulla Concordia torna a far sentire la voce anche il sindaco del Giglio, Sergio Ortelli. Aveva chiesto che non gli spostassero quella bomba ecologica in piena stagione turistica ma rassicurazioni Ortelli non ne ha mai avute”.
Il 10 giugno 2014 titola: “Concordia, slitta la decisione finale. Gabrielli si prende altri 10 giorni”.
Si legge nel testo: “Slitta la decisione del porto di destinazione finale della Concordia. Al termine della Conferenza dei servizi interlocutoria che si è tenuta ieri a Roma, stante le numerose integrazioni prodotte da Costa e le richieste di ulteriori documenti formulate dalle amministrazioni pubbliche, il commissario delegato, Franco Gabrielli, si è impegnato a chiedere al Consiglio dei ministri ulteriori 10 giorni dalla scadenza fissata il 16 giugno, per consentire i necessari approfondimenti del progetto presentato da Costa”.
Il 10 giugno 2014 titola: “Il via libera a Genova è solo rinviato”.
Si legge nel testo a firma Ilaria Bonuccelli: “Slitta al 25 giugno la decisione. Ma per Piombino cambia poco. Sarà Genova a smantellare la Concordia”.
Il 10 giugno 2014 titola: “Slitta la decisione su Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Gabrielli: «Una proroga per approfondire il progetto di Genova»”.
Si legge nel testo a firma Raoul de Forcade: “Slittano di qualche giorno al 25 giugno, le decisioni definitive su Concordia. Anche se lo smaltimento del relitto nel porto di Genova resta, come anticipato nei giorni scorsi dal Sole 24 Ore, l’unica soluzione prospettata alla Conferenza dei servizi, riunitasi ieri i sessione istruttoria, da Costa crociere e dagli assicuratori”.
Il 10 giugno 2014 titola: “Concordia a Genova. Rissa senza fine Toscana-Gabrielli”.
Nel sommario del titolo si legge: “Annuncio rinviato, ma il pressing su Renzi sarà inutile”.
Si legge nel testo a firma Simone Gallotti: “È stata una riunione lunga e movimentata e c’è stata, come prevedibile, una polemica furibonda. A rendere torrido il clima del primo dei tre appuntamento della Conferenza dei servizi che dovrà decidere dove demolire il relitto della Costa Concordia, ci hanno pensato gli eterni duellanti: da una parte il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e dall’altra il capo della protezione civile, Franco Gabrielli”.
L’11 giugno 2014 titola: “Appello al governo sui rischi Concordia”.
Si legge nel testo: “Oggi l’attualità italiana non può certo ignorare i grandi rischi legati alla messa in sicurezza ed allo smantellamento della grande nave da crociera Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio 2012 all’Isola del Giglio, e della quale nelle prossime settimane verrà deciso il poto di destinazione per lo smaltimento”. Così inizia il documento con l’appello del Gruppo informale per la geotermia e l’ambiente inviato al presidente del Consiglio dei ministri”.
L’11 giugno 2014 titola: “Gabrielli: «Decide la politica»”.
Nel sommario del titolo si legge: “«Traduciamo in atti pratici l’incarico del governo seguendo le regole»”.
Si legge nel testo: “Franco Gabrielli risponde alla Cgil. Il coordinatore Cgil di Piombino, Mirko Lami, ieri ha rivolto delle domande al commissario Gabrielli sulla vicenda Concordia, soprattutto sul suo ruolo nella scelta del porto di destinazione. Il capo della Protezione civile ha subito risposto alle domande poste da Mirko Lami attraverso le pagine della Nazione”.
L’11 giugno 2014 titola: “Concordia a Genova, un Sos dal mare”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il biologo marino: a rischio coralli, pesci, alghe, cetacei. E anche il turismo”.
Si legge nel testo a firma Viola Centi: “La Concordia dei veleni minaccia l’arcipelago toscano, il suo parco, il santuario dei cetacei, coralli, delfini, balenottere, zone protette e inesplorate, acque cristalline sono a rischio di sopravvivenza se il relitto dovesse essere trasportato a Genova come vuole Costa Concordia, proprietaria di quella montagna di metallo arrugginito”.
Il 13 giugno 2014 titola: “Gabrielli parla e riaccende le polemiche”.
Si legge nel testo: “Nuova esternazione del capo della Protezione civile e nuove polemiche. In un’intervista a Radio Capital Franco Gabrielli ha detto che «c’è un rapporto dell’ente europeo per la sicurezza marittima nel quale si afferma che la rotta che dovrà percorrere la Concordia per raggiungere Genova è tra le più problematiche per gli sversamenti delle petroliere. Credo che più che sporcare puliremo un pezzo di mare non particolarmente pulito»”.
Il 13 giugno 2014 titola: “Concordia, Rossi non si rassegna: «Non può decidere Costa»”.
Si legge nel testo: “Non indietreggia di un passo il governatore della Toscana, Enrico Rossi sulla questione della Concordia”.
Il 14 giugno 2014 titola: “Concordia, l’ipotesi alleggerimento. Lami risponde subito a Genova”.
Si legge nel testo: “«Chieda scusa ai lavoratori e ai cittadini di Piombino». Mirko Lami coordinatore Cgil Piombino — Val di Cornia non usa mezzi termini per rispondere a Luigi Merlo, presidente dell’Autorità portuale di Genova che, oltre a chiedere al governatore della Toscana, Enrico Rossi, di abbassare i toni, ha detto che se «la Costa Concordia sarà demolita in Italia sarà grazie a Genova» e ancora che «qualora la struttura fosse pronta, Piombino dovrebbe ancora dimostrare di avere i cantieri, le professionalità, le infrastrutture, i servizi, il know-how in grado di poter fare l’intervento»”.
Il 17 giugno 2014 titola: “«Decidono da soli a Roma: esclusi ingiustamente»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Nave Concordia parla Luciano Guerrieri: «Lo spostamento a luglio mette fuori causa il nostro porto»”.
Si legge nel testo: “«Non invitare Piombino al tavolo è scorretto e ingiusto». Così Luciano Guerrieri, il presidente dell’Autorità portuale di Piombino commentando la Conferenza dei servizi che si è tenuta a Roma in attesa del 26 giugno, data in cui sarà annunciato il porto di destinazione per la demolizione della Costa Concordia che dovrebbe essere, a questo punto, Genova, se l’idea di lasciare il Giglio fra metà luglio e i primi di agosto sarà confermata”.
Il 17 giugno 2014 titola: “«Siamo pronti e neppure ci sentono»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Concordia verso Genova, la rabbia di Guerrieri (Authority): «Scorretto non invitarci. Un errore il passaggio di competenze»”.
Si legge nel testo a firma Guido Fiorini: “La decisione, in un certo senso, pare ormai presa. Il governo togliendo l’ultima parola alla Provincia di Grosseto (che non avrebbe mai firmato per un porto diverso da Piombino) e mettendola nelle mani della Capitaneria di porto di Livorno, di fatto accetta che il relitto della Concordia possa essere trasportato fino a Genova, trainato per 5–6 giorni in mezzo all’arcipelago più bello del mondo e poi smantellato in almeno tre località diverse, visto che solo Piombino, sia pure a settembre, avrebbe garantito tutti i lavori in un’unica sede”.
Il 17 giugno 2014 titola: “Costa Concordia, è rush finale verso Genova”.
Si legge nel testo: “Resta indirizzata su Genova la scelta di Costa crociere e degli assicuratori in merito alla destinazione del relitto della Concordia. Ieri, nel corso della Conferenza dei servizi, riunitasi per la seconda volta in sede istruttoria a Roma, l’ipotesi alternativa di Piombino, caldeggiata nei giorni scorsi dal governatore della Toscana, Enrico Rossi, ha perso ulteriore smalto”.
Il 18 giugno 2014 titola: “Concordia, choc già a gennaio, esclusa Piombino”.
Si legge nel testo: “La rotta del relitto della Costa Concordia, dal Giglio punta dritta verso Genova. Come rivela un articolo del Sole 24 Ore, durante la riunione della Conferenza dei servizi di lunedì, i tecnici di Costa crociere avrebbero tirato fuori dal cassetto un parere del Consiglio superiore dei lavori pubblici, data 24 gennaio 2014, per screditare l’alternativa piombinese”.
Il 18 giugno 2014 titola: “Dove andrà la Concordia? «Nulla è ancora deciso»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il sottosegretario Velo è possibilista. Fabiani (Pd) preannuncia battaglia. Il sindaco del Giglio attacca Costa: «Non è stata l’isola a picchiare sulla nave…»”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Alla fine sembra proprio che avessero ragione i «gufi», quelli che sanno sempre tutto e sin dal primo momento hanno escluso che la Concordia potesse venire a Piombino”.
Il 19 giugno 2014 titola: “Coppola: «Si sapeva che la Concordia non sarebbe venuta»”.
Si legge nel testo: “Concordia: mentre oggi il Pd preannuncia novità (non si sa di che genere) in una conferenza stampa convocata nel pomeriggio nella sede di via Polo, c’è chi come Luigi Coppola (Udc) continua a spiegare perché secondo lui ilo relitto non arriverà mai a Piombino”.
Il 20 giugno 2014 titola: “Ora il Pd s’imbarca sulla rotta della Concordia?”.
Nel sommario del titolo si legge: “L’iniziativa del segretario Fabiani: 5 giorni in mare per testare i rischi del trasferimento”.
Si legge nel testo a firma Maila Papi: “Garibaldi partì da Quarto ed arrivò a Talamone, il Pd piombinese farà la rotta inversa: dal Giglio al porto di Genova per dimostrare che il trasferimento del relitto della nave Concordia non sarà una passeggiata”.
Il 20 giugno 2014 titola: “Il Pd s’imbarca sulla rotta Giglio-Genova”.
Nel sommario del titolo si legge: “Un rimorchiatore effettuerà il percorso indicato da Costa per il trasferimento della Concordia. A bordo anche il sindaco”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Enrico Rossi scrive a Matteo Renzi al quale anche Luigi Merlo (presidente dell’Autorità portuale di Genova) tira la giacchetta suggerendogli maliziosamente di fare in fretta con la riforma delle Authority. Poi lo stesso Merlo sferra un durissimo attacco al presidente della Regione Toscana. Insomma la burrasca intorno alla Concordia sta diventando una violenta tempesta. E intanto il Pd piombinese che fa? Si imbarca su un rimorchiatore e si lancia sulla rotta Giglio-Genova. Per vedere l’effetto che fa”.
Il 21 giugno 2014 titola: “Piombino torna alla carica. «Pronti per quel relitto»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il consorzio di sei imprese toscane assicura lo smantellamento in piena sicurezza. Porto ok il 30 settembre. Rossi: «Se la data non sarà rispettata scegliete Genova»”.
Si legge nel testo a firma Gabriele Firmani: “Piombino è pronta ad accogliere il relitto della Costa Concordia. «Entro il 30 settembre — assicura il presidente dell’Autorità portuale Luciano Guerrieri — avverrà la consegna del nuovo porto, i cui lavori procedono a ritmo spedito con un tasso di avanzamento del nuovo molo pari a 18 metri al giorno»”.
Il 21 giugno 2014 titola: “Il governo alla fine dovrà darci spiegazioni”.
Nel sommario del titolo si legge: “Fulvio Murzi (Asiu) ribadisce che il Progetto Piombino era e rimane il migliore. «Qualunque decisione verrà presa abbiamo il diritto di conoscere i motivi»”.
Si legge nel testo a firma Alessandro De Gregorio: “Sono andati a Firenze non solo a ricordare che ci sono, smentendo per esempio l’Autorità portuale di Genova (Luigi Merlo aveva detto che per la Concordia non esistevano altri progetti) ma per ribadire che il loro piano è il migliore sotto tutti i punti di vista”.
Il 22 giugno 2014 titola: “Il rimorchiatore parte per Genova»”.
Nel sommario del titolo si legge: “A bordo il sindaco Giuliano ed il segretario Pd Fabiani”.
Si legge nel testo: “Parte stamani il gruppo guidato dal sindaco Massimo Giuliani, che a bordo di un rimorchiatore, percorrerà la rotta prevista per il trasferimento della Concordia a Genova, se appunto alla fine verrà deciso che la sede ultima per la rottamazione del relitto sarà il capoluogo ligure”.
Il 22 giugno 2014 titola: ì“Stamani parte la missione sulla rotta della Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Fabiani: «Documenteremo i rischi per Genova»”.
Si legge nel testo: “#PESTEROSSAON BOARD. Hanno deciso di chiamarla così sui social network la spedizione che partirà questa mattina alle 9 dal molo 1 della banchina «navi in partenza per la Sardegna» del porto di Piombino. Una spedizione, organizzata dalla Federazione del Pd, Piombino-Giglio e Giglio-Genova effettuando la rotta prevista dalla Concordia quando lascerà il Giglio, sul rimorchiatore Phalesia, per dimostrare tutta la pericolosità dell’operazione di traino della nave nel mezzo dell’arcipelago toscano”.
.
Il 23 giugno 2014 titola: “In viaggio per Genova, subito lo scirocco”.
Nel sommario del titolo si legge: “Mare agitato e onde di un metro e mezzo. Il Pd insiste col governo: «Portare il relitto in Liguria comporta gravi rischi ambientali»”.
Si legge nel testo a firma Cristiano Lozito: “È iniziato il viaggio del rimorchiatore che, con a bordo il segretario del Pd Valerio Fabiani e due operai (il consigliere comunale del Pd Valerio Pietrini e Carmelo Galimi che farà anche le riprese video)percorrerà la rotta per Genova, la stessa prevista per la Concordia se verrà deciso che il suo smantellamento avvenga nel capoluogo ligure”.
Il 23 giugno 2014 titola: “Una crociera demagogica e populista”.
Nel sommario del titolo si legge: “Sull’iniziativa del Pd severe critiche di Ferrari e Coppola: «Semmai facciano pressione su Renzi»”.
Si legge nel testo: “L’iniziativa del Pd sulla Concordia non è piaciuta a tutti. Francesco Ferrari consigliere comunale della lista che porta il suo nome, sostiene che «mentre a Piombino aumenta il disagio e l’angoscia dei lavoratori della Lucchini, in una città in piena crisi occupazionale e economica, il segretario del Pd Fabiani ed il suo apparato non trovano di meglio che andare in… crociera»”.
Il 24 giugno 2014 titola: “«Costa non ha ancora inviato il piano: se il trasferimento slitta, va rivisto»”.
Nell’occhiello del titolo si legge: “Il sottosegretario all’ambiente Silvia Velo sul «Caso Concordia»”.
Nel sommario del titolo si legge: “«Personalmente considero il trasporto a Genova un progetto ad alto rischio»”.
Si legge nel testo: “Costa crociere insiste nel suo progetto di trasferire il relitto della Concordia a Genova, con un’operazione di rimorchio attraverso l’arcipelago toscano che un po’ tutti gli esperti considerano ad alto rischio, sia per la distanza, sia per l’impossibilità di una copertura meteo per l’intero percorso”.
Il 24 giugno 2014 titola: “Prima «vittima» della missione Phalesia”.
Si legge nel testo: “È iniziato il terzo giorno di navigazione del rimorchiatore Phalesia. L’equipaggio ieri ha perso un componente: La spedizione infatti ha dovuto far rotta verso Marciana Marina. Carmelo Galimi, il cameramen ufficiale che ha documentato tutte le manifestazioni e le lotte che sono state fatte dai lavoratori a Piombino e che aiutava la federazione Pd a documentare anche questo viaggio, si è sentito male per il mal di mare”.
Il 24 giugno 2014 titola: “«Test verità: la Concordia doveva riparare due volte»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Onde alte un metro e mezzo e scirocco forte: al secondo giorno in mare il rimorchiatore del Pd che percorre la rotta per Genova si trova già in difficoltà”.
Si legge nel testo a firma Claudia Guarino: “«Se avessimo avuto la Concordia attaccata al rimorchiatore ci saremmo dovuti fermare già due volte». Diario di viaggio, giorno due, Valerio Fabiani, segretario del Pd di Piombino, lancia l’allarme”.
Il 24 giugno 2014 titola: “«Il 12 luglio inizia il rigalleggimaneto»”.
Nel sommario del titolo si legge: “L’Osservatorio: «Se slittano i tempi, obbligatorio rivalutare l’ipotesi Piombino”.
Si legge nel testo a firma Ilaria Bonuccelli: “Due cassoni sono già in posizione per essere agganciati al relitto; gli altri due che mancano sono già a Porto Santo Stefano, in partenza per il Giglio”.
Il 25 giugno 2014 titola: “Scirocco a 20 nodi sulla rotta della Concordia”.
Nel sommario del titolo si legge: “Diario di bordo della spedizione del Pd per testare i rischi del trasporto in Liguria”.
Si legge nel testo: “Il rimorchiatore Phalesia rientra a Piombino. L’arrivo è previsto per questo pomeriggio alle 18:30. Quattro i giorni di navigazione non cinque come erano stati previsti ripercorrendo la rotta che dovrebbe fare la Concordia se il porto di demolizione sarà quello di Genova”.
Il 25 giugno 2014 titola: “Concordia, il relitto verso Genova. La Toscana tenta l’ultima virata”.
Nel sommario del titolo si legge: “Oggi la Conferenza dei servizi. Gabrielli commissario fino a dicembre”.
Si legge nel testo a firma Pino Di Blasio: “La decisione finale sul porto dove sarà rottamata la Concordia potrebbe non arrivare oggi. Ma il presidente toscano Enrico Rossi non è ottimista sugli esiti”.
Il 25 giugno 2014 titola: “Concordia, il rimorchiatore torna a casa”.
Nel sommario del titolo si legge: “Fabiani: «Abbiamo visto quanto sono precarie le condizioni meteomarine e come sono delicati i passaggi vicino alle isole»”.
Si legge nel testo: “Nella giornata in cui la Conferenza dei servizi dovrebbe dire la parola decisiva sulla destinazione finale della Concordia (ma in realtà, visto che occorre l’unanimità è praticamente scontato che la palla passerà al Consiglio dei ministri) fa ritorno a Piombino il rimorchiatore. del Pd con a bordo Valerio Fabiani e Valerio Pietrini”.
Il 25 giugno 2014 titola: “Silvia Velo: «Ribadisco che niente è ancora deciso»”.
Si legge nel testo: “Dopo qualche polemica il sottosegretario all’ambiente, la piombinese Silvia Velo, charisce: «Sono sempre stata e sarò dalla parte di Piombini e dei piombinesi. Ho sempre sostenuto che la destinazione di Piombino fosse la scelta migliore e mi sono battuta (e lo faccio tutt’ora) per questa soluzione. Alcune precisazioni, però sono dovute. Il Consiglio dei ministri, di cui io non faccio parte, ha deciso lo scorso 16 giugno, con una delibera, che lo spostamento della Concordia va effettuato il prima possibile e inoltre che la Conferenza dei servizi valuti solo le proposte presentate da Costa, che ha avanzato Genova come unica opzione. Ho espresso il mio dissenso ma il Consiglio dei ministri ha preso una decisione di cui prendo atto»”.
Il 26 giugno 2014 titola: “«Follia portare la Concordia a Genova»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il segretario del Pd Fabiani racconta il viaggio verso la Liguria: «Verificata sul campo gli enormi rischi ambientali»”.
Si legge nel testo: “È tornato ieri pomeriggio il Phalesia, il rimorchiatore con a bordo il segretario del Pd Valerio Fabiani ed il consigliere comunale Valerio Pietrini che domenica scorsa, dopo una tappa al Giglio, aveva percorso la rotta prevista dalla Costa per trasferire a Genova il relitto della Concordia”.
Il 26 giugno 2014 titola: “Pronti a salpare fra tre settimane»”.
Nel sommario del titolo si legge: “Costa accelera i tempi per lasciare il Giglio, ma la decisione tocca lunedì al governo”.
Si legge nel testo a firma Ilaria Bonuccelli: “«Tre settimane e saremo pronti ad avviare le operazione di rimorchio della Concordia”. Quasi gongola Michael Thamm, l’amministratore delegato di Costa crociere”.
Il 26 giugno 2014 titola: “«Fabiani: «Lo abbiamo verificato, un viaggio rischioso per Genova»”.
Si legge nel testo: “È rientrato in porto alle 17:30, il rimorchiatore Phalesia. Si è conclusa così l’operazione #PESTEROSSAON BOARD organizzata dal Pd”.
.
L’sms di Renzi con una sola parola: “Genova”
Il 30 giugno 2014, dopo un balletto durato venti mesi, arriva la decisione definitiva sulla destinazione del relitto della Concordia per lo smaltimento. Il Consiglio dei ministri prende atto delle indicazioni emerse in sede di Conferenza dei servizi e stabilisce che il relitto della Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio 2012, venga smaltito nel porto di Genova secondo il progetto presentato da un raggruppamento di imprese che fa capo alla spa San Giorgio del porto.
Ovviamente all’esame del governo, nell’occasione, c’è solo il progetto dell’armatore, individuato come attore principale per la presentazione di una proposta.
Nella sostanza, nonostante indicazioni circa soluzioni diverse da quella ligure circolate fino a poche prima della decisione, il Consiglio dei ministri non discute di nessun altro piano se non quello relativo al porto di Genova, esaminato dalla Conferenza dei servizi e soggetto a prescrizioni soprattutto per la tutela dell’ambiente.
La notizia viene ufficializzata durante una conferenza stampa convocata nel tardo pomeriggio al termine della seduta del consiglio dei ministri. È lo stesso premier Renzi, accompagnato dai ministri Andrea Orlando e Angelino Alfano, a rendere nota ai giornalisti la scelta sottolineando di comprendere «chi puntava su soluzioni diverse» ma di andare avanti sulla scelta indicata da Costa e Carnival e sostenuta in Conferenza dei servizi da 17 voti su 19.
Dopo la riunione, il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti firma a sua volta un comunicato nel quale si dice, tra l’altro: «Con l’approvazione in Consiglio dei ministri del progetto di smaltimento della Concordia in un porto italiano come Genova viene premiata la linea del governo per la quale mi sono battuto sin dall’inizio».
Mentre immediatamente esulta la Liguria con una nota, piena di entusiasmo, del governatore Claudio Burlando (Renzi lo avverte attraverso un sms, contenente la sola parola “Genova”), i principali attori che hanno sostenuto altre candidature, Piombino in particolare, rimandano di qualche ora, o anche al giorno dopo le loro, considerazioni.
Praticamente tutte le testate italiane nelle edizioni del primo luglio 2014 aprono le loro pagine alla decisione sul destino della Concordia e non lesinano spazio alla notizia.
.
L’1 luglio 2014 il giornale di Livorno dedica il richiamo con foto di prima pagina alla Concordia con il titolo secco: “La Concordia a Genova” / Renzi ha deciso la destinazione del relitto. Piombino e Toscana battuti”. In un primo piano alle pagine 2–3 Ilaria Bonuccelli firma il servizio principale che ha per titolo “Renzi manda il relitto a Genova” e per sommario: “La nave lascerà il Giglio il 18 con una scorta aggiuntiva di mezzi antinquinamento”. La giornalista inizia il suo pezzo con un virgolettato: «Genova», riferendosi al messaggio sms inviato dal premier al governatore ligure Burlando. Sempre nel primo piano nazionale del Tirreno si possono leggere un articolo dal titolo “Il rigalleggiamento in quattro fasi” e il commento di Fabrizio Brancoli: “Un sms di una sola parola”. Nel testo di Brancoli si legge: “Ora che la grande eliminatoria è terminata, è tempo di guardare con ancora più attenzione alle prossime settimane. La questione del «dove» è finita: la maxi carcassa con ciò che resta della Concordia andrà a Genova. Piombino ha detto, scritto, gridato che era in grado di occuparsi del relitto, nei tempi di un primo autunno, invece che nel cuore dell’estate”.
In cronaca di Piombino il Tirreno pubblica un articolo di Alessandro De Gregorio dal titolo: “«Ma sul porto andiamo avanti»”. Il giornalista riferisce la delusione del commissario dell’Autorità portuale di Piombino Luciano Guerrieri che riferendosi alla decisione del governo parla di «una profonda ingiustizia per Piombino».
In cronaca di Grosseto Pierluigi Sposato titola “«Il timone ha funzionato eccome»” un suo resoconto su una fase del progetto per il naufragio.
L’1 luglio 2014 Pino Di Blasio firma il titolo di apertura della pagina 16 in cui si dà notizia della decisione sulla destinazione della nave: “Concordia, il relitto va a Genova. Ma a Piombino sale la protesta”. Il sommario del titolo recita: “Il 20 luglio la nave partirà dall’Isola del Giglio per il viaggio finale”. Il giornalista inizia così il suo pezzo: “La suspence è durata fino all’ultimo, anche se l’epilogo era scontato”.
L’1 luglio 2014 Il giornale fiorentino impegna le sue edizioni di Livorno e Grosseto con le notizie sulla decisione del governo. In cronaca di Livorno Maila Papi firma un pezzo dal titolo: “Genova si prende la Concordia. «Noi continueremo a lavorare»”. Nel sommario del titolo si legge: “Guerrieri: «Si sapeva, ma la nostra rotta non cambia»”.
In cronaca di Grosseto l’articolo principale è di Cristina Rufini che titola: “«La riemersione inizierà il 14 luglio. La luce in fondo al tunnel è vicina»”. Nel pezzo si dà conto delle dichiarazioni del sindaco del Giglio, Sergio Ortelli, per il quale «siamo di fronte ad una decisione di un privato sulla quale io non ho alcunché da dire».
Nell’edizione grossetana della Nazione è ospitato anche un articolo dal titolo: “«Concordia, ascensori impazziti»” che riassume una fase della vicenda processuale della Concordia.
L’1 luglio 2014 Si respira aria di vittoria negli articoli del giornale genovese che dedica alla decisione del governo le pagine 2, 3 e 7. In prima pagina il richiamo ha per titolo: “Concordia a Genova, è fatta” / Sì del governo al piano Costa. L’arrivo della nave previsto entro fine luglio”.
Il pezzo principale ha per titolo: “Fine della rissa: la Concordia rottamata a Genova”. Nel sommario del titolo si legge: “Il governo approva il progetto di Costa crociere. Merlo: «Grazie a noi l’Italia diventerà leader nel mondo»”.
Un secondo articolo di appoggio ha per titolo:“Renzi, la decisione in un weekend”. Da sottolineare è l’occhiello di questo titolo che recita: “Così il presidente del Consiglio ha detto no alla sua Toscana”. Nel sommario sotto le due righe principali si leggono passi riferiti al premier: “«Se armatore e assicuratori dicono Genova un motivo ci sarà». Domenica sera due telefonate a Burlando e «Pinotti: Ho scelto»”.
L’incipit dell’articolo a firma di Ilario Lombardo sprizza gioia: “Un risultato, un traguardo. Un grassetto sulla slide, e non più nella colonna delle promesse”.
Il giornale genovese ospita anche un articolo a firma Gilda Ferrari che ha per titolo: “Quei settecento demolitori che entreranno nella storia”. Il riferimento è a “saldatori, sub, ingegneri” che lavoreranno per 22 mesi intorno al relitto.
L’1 luglio 2014 Sono due gli articoli che la redazioni genovese della Stampa dedica al relitto della Concordia. Il primo è firmato da Teodoro Chiarelli e recita nel titolo: “Concordia a Genova entro fine luglio”.
Nel sommario del titolo di legge: “Dopo tanti rinvii il governo ha approvato il piano di trasferimento dall’Isola del Giglio e lo smantellamento”.
In due manchette la Stampa riporta le dichiarazioni dei due sindaci di Genova e Piombino, Doria e Giuliani, ovviamente di segno opposto.
In un secondo articolo, dal titolo “Per rimuoverla battelli antibalene e pannelli ecologici”, Alessandra Pieracci descrive i criteri con cui, secondo il progetto di Costa, il relitto della Concordia verrà trasferito dal Giglio nel porto ligure.
L’1 luglio 2014 l’inviato a Roma, Claudio Bozza, inizia il proprio articolo con questo incipit: “Il colpo di scena non è arrivato, addio alle speranza per Piombino”. Il titolo dell’articolo, annunciato con uno scritto di prima pagina, è “Concordia rotta Genova, dal 20 luglio”.
Nel sommario del titolo si legge: “Renzi: una vittoria smaltirla in Italia. A vuoto gli appelli di Rossi per Piombino”.
L’1 luglio 2014 titola: “Concordia a Genova, via dal Giglio il 20 luglio per la demolizione”. E nel sommario del titolo si può leggere: “Il governo annuncia la meta finale. Sconfitta Piombino. Quattro giorni di navigazione per raggiungere la Liguria”.
L’articolo è di Massimo Minella e inizia così: “Era l’anno dei Mondiale, quelli del 2006, e la Costa Concordia partiva per la sua crociera inaugurale nel giorno in cui l’Italia batteva in finale la Francia ai rigori. A otto anni di distanza da quel battesimo, la Costa Concordia naufragata davanti al Giglio nel gennaio 2012, conosce ora la sua nuova destinazione, quella finale, che la condurrà fino alla demolizione: Genova”.
Nell’edizione fiorentina del giornale Simona Poli firma un articolo dal titolo: “Addio Piombino, Renzi sceglie Genova”.
Nel sommario del titolo di legge: “Il governo approva il progetto di smaltimento di Costa. La partenza intorno al 20 luglio. Gabrielli: «Impensabili altri rinvii». Sergio Ortelli, il sindaco del Giglio, inizia il conto alla rovescia: «Riuscire a liberarsene è ormai la cosa più importante».
L’1 luglio 2014 il giornale milanese ospita un corsivo a firma Marco Imarisio che ha per titolo “L’unica alternativa era una figuraccia. Ha vinto la logica”. Nel testo del commento si legge: “L’unica alternativa a Genova era un’altra figuraccia internazionale. E siccome in quanto a sberleffi e prese per i fondelli con la Costa Concordia avremmo dato, la scelta del governo pare improntata a buon senso. «Il rischio non è accettabile». Le società di assicurazioni inglesi non sono obbligate a seguire il cicaleggio della nostra politica. E quindi in nome e per conto di Costa, che mette i soldi, avevano bocciato Piombino con una certa severità. Il piano del porto toscano presentava «lacune evidenti» a cominciare dai tempi”.
Il commento appoggia un titolo che recita: “La Concordia smantellata a Genova. «Via dal Giglio entro il 20 luglio». Nel sommario del titolo si legge: “Scartata Piombino, l’ira della Toscana contro Renzi”.
L’articolo, a firma Fabrizio Caccia, inizia così: “Non è stata una scelta facile, ci sono state «discussioni politiche nelle ultime ore», ammette Matteo Renzi e «comprendiamo le ragioni di quelli che speravano in altri porti» ma alla fine «il Consiglio dei ministri — annuncia il premier — ha approvato il documento della Conferenza dei servizi sulla smaltimento della Concordia, che avverrà a Genova»”.
L’1 luglio 2014 il giornale della Confindustria titola: “Concordia a Genova, arriva l’ok”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il premier «Abbiamo preso atto della valutazione della Conferenza dei servizi». L’articolo è di Raoul de Forcade che inizia senza indugio: “Costa Concordia sarà smantellata a Genova”. In un secondo pezzo di appoggio lo stesso de Forcade titola: “Il 20 luglio l’allontanamento della nave”.
Il Sole 24 Ore ospita nelle proprie pagine anche un commento non firmato nel quale si può leggere: “…Eppure era lampante che l’unico porto della penisola capace di demolirlo al meglio e nei tempi previsti era Genova. E allora è un buon segno che il Consiglio dei ministri di ieri, chiamato a prendere la decisione finale, abbia stabilito, in corner ma senza ulteriori rinvii, che la destinazione di Concordia sarà Genova”.
L’1 luglio 2014 il giornale romano titola: “Concordia. Sarà demolita a Genova”. Nel testo si legge: “Il ministro dell’ambiente Gianluca Galletti lo ha annunciato via twitter: «Cdm ha deciso: Concordia va a Genova. Soluzione italiana premia nostro impegno per massima tutela ambiente» — ha scritto ieri sera a beneficio dei suoi follower”.
L’1 luglio 2014 con un occhiello in cui parla di “Disastro del Giglio, il giornale veneto titola “La Concordia torna a Genova per essere rottamata”. Il testo ha un attacco non diverso da quello di quasi tutti gli altri giornali: “Lo smaltimento del relitto della Costa Concordia avverrà a Genova. Lo ha deciso il Consiglio dei ministri, secondo quanto ha annunciato il presidente del Consiglio, Matteo Renzi”.
L’1 luglio 2014 è questo il titolo sul relitto del Giglio scelto dal direttore Luca Landò: “A Genova lo smaltimento della Costa Concordia”. Nel sommario del titolo si legge: “L’annuncio del premier: «Comprendiamo chi sperava il altri porti, ma è la decisione dei privati e noi l’abbiamo autorizzata». Il ministro Galletti: «Ora vigilare per la massima tutela ambientale».
Nel testo di legge: “«Nei tempi previsti». La Costa Concordia «sarà smaltita in Italia nel porto di Genova»”.
L’1 luglio 2014 Francesco Melis firma sul giornale diretto da Maurizio Belpietro un articolo dal titolo “La Concordia a Genova. Un inchino alla Pinotti”.
Nel sommario del titolo si legge: “Dal Consiglio dei ministri l’ok: al capoluogo ligure e non alla Toscana va l’affare dello smaltimento”.
Nel testo si legge: “Ore 18 e 30. Il ministro della difesa Roberta Pinotti esprime l’auspicio che la Concordia venga demolita a Genova perché così richiede nientemeno che «l’interesse del Paese». Ore 20 e 44. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi annuncia che il relitto della nave da crociera incagliato all’Isola del Giglio sarà smaltito a Genova perché quella del capoluogo ligure «è la soluzione sulla quale i privati hanno convenuto»”.
L’1 luglio 2014 il giornale diretto da Antonio Padellaro pubblica un articolo a Firma di Daniele Martini e che reca il seguente titolo: “Concordia, nella guerra delle lobby vince Genova”.
Nel testo si legge: “Alla fine ha vinto Genova. Nella guerra di lobby che si è scatenata intorno allo smantellamento del relitto della Concordia ha prevalso la scelta di un porto italiano”.
L’1 luglio 2014 il giornale maremmano titola: “La Concordia andrà a Genova”
Nel testo dell’articolo di legge: Il Consiglio dei ministri ha deciso: la Concordia andrà a Genova. «Nei tempi previsti» la Costa Concordia «sarà smantellata in Italia nel porto di Genova». Così il premier Matteo Renzi al termine del Consiglio dei ministri”.
L’1 luglio 2014 il giornale diretto da Norma Rangeri propone un articolo a firma Riccardo Chiari che reca il seguente titolo: “No a Piombino, Costa Concordia andrà a Genova”.
Nel testo si legge: “Il gigantesco relitto della Costa Concordia sarà rimorchiato per almeno cinque, sei giorni attraverso l’Arcipelago toscano, passerà il braccio di mare fra l’isola di Capraia e la Corsica, e finalmente arriverà a Genova per essere smantellato”.
Il 5 luglio 2014 Pierluigi Sposato firma un articolo dal titolo “Concordia dissequestrata ora Costa può portarla via”.
Nel sommario del titolo si legge: “Ieri la decisione del Tribunale di Grosseto, sul relitto non saranno compiuti ulteriori accertamenti. Il processo: dal 22 settembre verranno sentiti i feriti”.
Nel testo si legge: “Dal primo pomeriggio di ieri la Concordia è tornata nella disponibilità di Costa crociere”.
Nell’edizione di Grosseto il giornale livornese dà conto delle vicende processuali sul relitto riferendo che quella trascorsa è stata «una settimana ad alta tensione dentro e fuori dall’aula-teatro»”. Sempre in cronaca di Grosseto Francesca Gori firma un articolo relativa ad un polemica sulle piattaforme installate per i lavori sulla Concordia e sulla possibilità o meno della loro rimozione dopo la partenza della nave.
Nell’edizione di Piombino, invece, viene pubblicata una presa di posizione di Lega ambiente ospitata sotto il seguente titolo “«Sulla Concordia non si poteva perdere altro tempo»”.
Il 5 luglio 2014 è a firma Giancarlo Capecchi un articolo dal titolo “Concordia dissequestrata”.
Nel testo si legge: “«I compiti li avete, buone vacanze e buon riposo, davvero di cuore. Ci rivediamo il 22 settembre». Ha salutato tutti, con la consueta signorilità, simpatia e cordialità il presidente Giovanni Puliatti che nell’ultima udienza al Moderno sulla tragedia della Concordia, conclusasi ieri alle 13:40 (la sera precedente si era fatto mezzanotte e mezza), prima della sospensione estiva, ha preso decisioni importanti”.
Il 5 luglio 2014 il giornale fiorentino pubblica due articoli. Nel primo, dopo una strillo che, in prima pagina di cronaca, recitao “Nave dissequestrata: si parte”, a pagina 5 si titola: “Ultimi giorni della nave al Giglio”.
Nel sommario del titolo si legge: “Il Tribunale dissequestra il relitto. Costa: «Lunedì 14 inizia la fase finale»”.
Nel testo si legge: “«La nave torna nella piena disponibilità di Costa crociere». È un passaggio che il presidente del collegio giudicante, Giovanni Puliatti, ha letto ieri in aula quando ha annunciato il dissequestro del relitto della Concordia”.
Nel secondo pezzo il giornale riferisce dell’atteggiamento del comandante Francesco Schettino, che al termine della udienza della giornata nell’aula del teatro Moderno «non ha voluto parlare».
Il 5 luglio 2014 il giornale diretto da Paolo Ermini riferisce del dissequestro della nave con un titolo a piè di pagina 13: “La Concordia non è più sotto sequestro”.
In un secondo articolo, richiamato in prima pagina e pubblicato a pagina 5 il giornale titola: “Rossi: «Io un populista? Domenici non ha popolo»”.
L’articolo dà conto della polemica tra il governatore e l’ex parlamentare europeo del Pd dopo un dura intervista di quest’ultimo nei confronti di Rossi rilasciata dopo la decisione sulla destinazione ligure della Concordia”.
Il 5 luglio 2014 dopo l’abbondante spazio riservato alla vicenda Concordia nei giorni precedenti e successivi alla decisione favorevole al porto di Genova, il giornale ligure pubblica in pezzo con un titolo a due colonne (“Dissequestrata la Concordia. Il relitto può partire per Genova”, a pagina 6, per riferire della decisione del Tribunale di Grosseto.
Il 5 luglio 2014 anche il giornale della Confindustria liquida con un titolo sotto una foto del relitto la decisione del dissequestro della nave: “Concordia, il tribunale dà l’ok al dissequestro”.
Nel testo si riferisce che «Le operazioni di rimozione della Costa Concordia dall’Isola del Giglio inizieranno il 14 luglio».
Il 5 luglio 2014 il giornale romano concentra la sua attenzione sul processo e pubblica, a firma Francesca Mariani, un articolo dal titolo: “Schettino dà la colpa al suo timoniere”.
Nel sommario del titolo si legge: “Per la difesa sono stati eseguiti male gli ordini”.
Il testo inizia: “La colpa non è stata sua. La Concordia non è naufragata per una manovra azzardata del suo comandante. È questa la difesa di Francesco Schettino davanti al tribunale di Grosseto”.
Il 5 luglio 2014 Antonio Fulvi firma un commento dal titolo: “Concordia, una scelta da lontano”.
Nel testo di legge: “Troppo facile adesso scrivere: l’avevamo detto. Troppo facile anche capire il perché della scelta di Genova, a cinque giornate di (difficile) navigazione dal Giglio contro Piombino a una sola giornata: Costa crociere e l’area Fincantieri, un asse consolidato da sempre, che non può non dare garanzie a Costa — garanzie di ogni tipo — molto più sostanziose che non Piombino”.
Il 7 luglio 2014 il giornale ligure titola: “«Segui la Concordia in barca». Polemica sull’ultimo viaggio”.
Nel sommario del titolo si legge: “«Non speculiamo sui morti, ma è un evento imperdibile per tecnica e tecnologia>”
Nell’articolo a firma Rossella Galeotti si legge: “«Se la nostra idea si concretizzerà non sarà un baraccone da circo tragico ma un esperienza unica per gli aspetti tecnici e tecnologici. Non abbiamo mai pensato, neppure lontanamente, di speculare su una vicenda che è costa la vita a 32 persone». Così Sergio Michelini, uno dei responsabili del Consorzio servizi marittimi del Tigullio, spiega il suo progetto di accompagnare, in battello, chi è interessato a seguire l’ultimo viaggio della Costa Concordia”.
Il 7 luglio 2014 il giornale aretino titola: “Concordia via dal Giglio. I naufraghi aretini: ci saremo per dimenticare quella notte”.
Nell’articolo a firma Marco Antonucci si legge: “Vogliono vedere la Concordia andare via. E sperano in questo modo di allontanare per sempre anche quell’ombra che si portano dentro da quella drammatica notte di gennaio. Ugo Rimo ed Enza Vanni erano al ristorante, stavano cenando, quando la nave da crociera impattò contro lo scoglio delle Scole”.
Il 7 luglio 2014 Cristina Rufini firma un articolo dal titolo: “Concordia, oggi c’è l’ultimo via libera. Manca il nulla osta sul trasferimento”.
Nel testo si legge: “Giorni fondamentali per avvicinarsi al giorno «x», quando il relitto della Concordia lascerà l’Isola del Giglio, dopo due anni e mezzo di convivenza con la perla del Tirreno, davanti a Punta Gabbianaia. La parte burocratica, però, non è ancora del tutto esaurita. Oggi a Firenze si riunirà l’Osservatorio per il monitoraggio della Costa Concordia”.
L’8 luglio 2014 titola: “Concordia, a Londra prevedono indennizzo record: due miliardi”.
Nel testo si parla della somma di risarcimento che dovranno pagare gli assicuratori inglesi i quali, secondo i conti del giornale Daily Mail, saranno costretti a sborsare due miliardi di dollari.
Un record che indurrà, secondo il giornale di Antonio Padellaro, gli stessi assicuratori a “seguire da vicino le mosse per rimettere a galla la nave”.
L’8 luglio 2014 il giornale livornese titola: “Concordia, slitta l’ok al rigalleggiamento”.
Nel sommario del titolo si legge: “Per l’Osservatorio di monitoraggio documentazione incompleta. Nuova riunione sabato. Ma Costa insiste, iniziamo il 14”
Nell’articolo a firma Ilaria Bonuccelli si legge: “Ancora nessuna autorizzazione al rigalleggiamento della Concordia. Mancano i documenti per la valutazione definitiva. Per questo l’Osservatorio di monitoraggio si riunirà di nuovo sabato”.
L’8 luglio 2014 titola: “Il punto sulle procedure di sicurezza”.
Nel testo si riportano le considerazioni del responsabile dell’Osservatorio ambientale Maria Sargentini per la quale «vanno ancora approfonditi aspetti procedurali operativi, analogamente a quanto fatto in occasione dell’operazione di raddrizzamento e deve comunque essere messo a punto lo scambio di informazione durante le operazioni per garantire un controllo costante»”.
L’8 luglio 2014 ha un titolo nelle pagine regionali ed alcuni ritorni nelle edizioni locali. A pagina 18 viene pubblicato il seguente titolo “Concordia, navi «spugna» per ripulire il mare”.
Nel testo si descrivono le prescrizioni volute dall’Osservatorio ambientale e così descritte dalla responsabile Maria Sargentini: “«Devono partire subito le operazioni di ripristino del fondale, quelle immediatamente eseguibili con la mappatura e le operazioni già avviare di rimozione. Poi ci dovranno dire le procedure e i tempi per le operazioni più complesse come la rimozione delle undici torrette di ancoraggio e le procedure e i tempi certi per il recupero dei sacchi di malta cementizia che hanno fatto da letto alla Concordia , oltre agli interventi relativi al ripristino dei fondali»”.
Nell’edizione di Livorno il giornale fiorentino ospita una corrispondenza da Portoferraio dal titolo: “«Concordia a Genova, scelta rischiosa in piena estate». Il Pd preoccupato”.
Sempre nell’edizione di Livorno viene riproposto un articolo di Cristina Rufini dal titolo: “Concordia, nonostante il maltempo in arrivo si lavora per il rigalleggiamento della nave”, apparso il giorno prima sulla sola edizione di Grosseto.
Il 9 luglio 2014 titola: “Ok la Concordia a Genova ma dateci le navi militari”.
Si legge nel sommario del titolo: “Rossi propone un patto: do il mio via libera se il governo mantiene l’impegno sullo smaltimento a Piombino dei 32 mezzi della Marina. Servono 40 milioni”.
Si legge nel testo a firma Ilaria Bonucelli: “Non è uno scambio, ma quasi. L’intesa della Regione a portare via la Concordia, in cambio dei soldi — 40 milioni — per smantellare le navi a Piombino. Lealtà per lealtà, dice il presidente della Regione, Enrico Rossi mentre al Giglio si accelerano i test sui cassoni che devono far rigalleggiare il relitto. Forse il 14 luglio, condizioni meteo permettendo”.
il 9 luglio 2014 titola: “Costa Concordia, prosegue l’offensiva”.
Si legge nel sommario del titolo: “Possibili ricorsi degli ambientalisti, mentre Rossi per l’ok a Genova chiede 40 milioni per il polo di smaltimento a Piombino”.
Si legge nel testo a firma Cristiano Lozito: “II futuro della Concordia sarà pure blindato dalla decisione del Consiglio dei ministri che ha scelto Genova per la demolizione, ma certo nei giorni che precedono la partenza del relitto (prevista tra il 18 e il 20 del mese) la vicenda torna a riaccendersi”.
il 9 luglio 2014 titolo: “«Navi militari a Piombino»”.
Si legge nel testo: «Sarebbe cosa giusta che un giorno prima dell’intesa che io firmerò sulla rimozione della Concordia e sul suo trasporto a Genova, venisse dal Governo un segnale in cui si accordano a Piombino i 40 milioni promessi nell’accordo per lo smaltimento del naviglio militare. Chiedo lealtà per lealtà».
In cronaca di Grosseto, il giornale titola: «Concordia, troppe cose da capire». Ortelli bacchetta Costa. «Chiedo il programma e nessuno risponde».
Nel testo dell’articolo si legge: “Mentre dall’Osservatorio per il monitoraggio della Concordia arrivava uno stop al trasferimento del relitto per mancanza di documenti, il sindaco dell’Isola del Giglio, Sergio Ortelli ha ribadito con maggiore forza quanto va dicendo da mesi. «Costa per ora — ha detto Ortelli — non è stata in grado di indicare, neppure approssimativamente, una minima programmazione delle operazioni di rigalleggiamento, che il Comune, senza esito, ha più volte e in più sedi chiesto di conoscere».
Il 9 luglio 2014 titolo: “Lunedì il rigalleggiamento della Costa Concordia”.
Si legge nel testo: “Le operazioni di rigalleggiamento della nave Concordia all’Isola del Giglio sono pronte a partire — lunedì 14 luglio, se non ci saranno intoppi e se Costa crociere integrerà la documentazione richiesta dall’Osservatorio di monitoraggio — con il sì del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che però non cambia idea sulla pericolosità dell’operazione scelta”.
Il 9 luglio 2014 titolo: “Il Giglio, Concordia test per il trasporto”.
Si legge nel testo: “Da alcuni giorni si sta giocando la partita decisiva dell’opera ingegneristica che deve portare a galla la Costa Concordia e condurla via al porto di Genova per lo smantellarla”.
Il 9 luglio 2014 titolo: “Concordia: rigalleggiamento, test decisivi”.
Si legge nel testo: “Test decisivi ieri al Giglio per verificare il funzionamento dei movimenti della zavorra artificiale formata dalla cintura di cassoni aria-acqua per far rigalleggiare la nave”.
il 9 luglio 2014 Il giornale fiorentino lancia in pagina uno un articolo interno con questo strillo: “Concordia, già scontro sul mare”. A pagina 8 il titolo a cui ci si riferisce suona: “Concordia, braccio di ferro con Costa”.
Si legge nel sommario del titolo: “L’Osservatorio e il sindaco: ripulite subito i fondali. L’armatore: no, a settembre”.
L’articolo è di Alfredo Faetti e Giulio Gori; in esso di legge: “Tutto pronto per lunedì. Anzi no: mancano le parti importanti che riguardano la fattibilità del progetto”.
il 9 luglio 2014 titola: “Concordia, i tecnici al lavoro sott’acqua per spostare la nave”.
Si legge nel testo: “Le manovre per spostare la Costa Concordia e condurla nel porto di Genova, dove sarà smantellata, vanno avanti”.
il 9 luglio 2014 Michele Bocci firma un articolo dal titolo: “Primi test sulla Concordia. Lunedì parte l’operazione. Il Giglio contro Costa”.
Si legge nel sommario del titolo: “Il sindaco: «Non ci dicono come bloccheranno l’isola». Rossi: «Firmo lo spostamento dopo l’ok dell’Osservatorio».
Si legge nel testo: Lunedì è il giorno della Concordia, o meglio lo sarà se l’Osservatorio per il recupero del relitto darà il via libera a Costa”.
Il giornale propone ai lettori anche un secondo articolo a firma Laura Montanari che ha il seguente titolo: “Genova, Piombino e lo smaltimento. La nuova partita è sulle navi militari”.
Complimenti Fiorenzo per la tua ostinazione a documentare ai ciechi e ai sordi quello che molta gente di buonsenso sapeva.Io credo che se non avessi potuto lavorare in libertà avrei cambiato lavoro o forse paese. Certo la tua categoria ha pochi giornalisti e molti esecutori di ordini.
Grazie per il tuo lavoro.
Piombino dovrebbe diventare il polo di rottamazione di politici demagoghi, come Rossi che ha preso vergognosamente in giro i lavoratori della Lucchini, salvo poi cercare vigliaccamente di scaricare la sua inettitudine su Renzi, che in questa vicenda c’entra come il cavolo a merenda. Mi auguro che il PD regionale, che in questa vicenda si è pesantemente compromesso, abbia almeno la decenza di non ripresentarcelo il prossimo anno.
Un’altra grande vergogna italiana.
Ai succitati titoli ne va aggiunto un altro fresco fresco. Quello che evidenzia la richiesta al governo da parte di ‘Cacciaballe’ Rossi di quaranta milioni per demolire a Piombino le navi militari!