Concordia quasi persa, 398 e porto in salita

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PIOMBINO 3 mag­gio 2013 — Uni­ti come sposi­ni nov­el­li: da una parte il piano per rilan­cio dell’industria e del por­to di Piom­bi­no, dall’altra, sot­to lo stes­so tet­to, lo sman­tel­la­men­to del­la Cos­ta Con­cor­dia. Così si è andati avan­ti per mesi con il relit­to qua­si sem­pre nel ruo­lo di capo­famiglia. Recen­te­mente però ci si è accor­ti che il mat­ri­mo­nio dif­fi­cil­mente pote­va reg­gere e allo­ra ognuno per pro­prio con­to e Dio per tut­ti. Pri­ma le mis­ure anti­crisi poi la nave, se ci sarà modo di ospi­tar­la. Altri­men­ti rester­an­no le strut­ture.
La sep­a­razione, annun­ci­a­ta da alcu­ni giorni, è diven­ta­ta net­ta nel­la con­feren­za stam­pa che il nuo­vo min­istro dell’ambiente Andrea Orlan­do ha tenu­to nel­la sala del con­siglio comu­nale di Piom­bi­no. Un’occasione per definire il ruo­lo del­la nave che potrà essere sman­tel­la­ta nel por­to del­la Val di Cor­nia solo se i lavori di real­iz­zazione delle strut­ture anti­crisi saran­no ulti­mate. Ci spera ed è anco­ra pos­si­bilista il gov­er­na­tore del­la Regione, Enri­co Rossi per il quale comunque la pri­or­ità è oggi lo sposta­men­to del relit­to dal Giglio. Orlan­do ha rib­a­di­to i tem­pi: set­tem­bre per la mes­sa in asse del­la Con­cor­dia, dicem­bre al mas­si­mo per il trasfer­i­men­to nel por­to di des­ti­nazione. E ha anche annun­ci­a­to, entro il mese di giug­no, la pre­sen­tazione di un piano di smal­ti­men­to per il relit­to da parte del­la Cos­ta. Un doc­u­men­to che, sec­on­do il nuo­vo tito­lare dell’Ambiente, sarà essen­ziale per decidere la des­ti­nazione finale del­la Con­cor­dia.
Saran­no suf­fi­ci­en­ti questi pochi mesi per real­iz­zare le infra­strut­ture nec­es­sarie a ospitare e smontare un sim­i­le bestione? Quelle che una vol­ta era­no certezze oggi, negli inter­locu­tori, sono solo sper­anze. Lo stes­so ottimista Rossi ha con­fes­sato: “Sarebbe sta­to meglio par­tire in otto­bre: inizian­do ora si può farcela solo con l’impegno di tut­ti”.
Impres­sione è che neanche l’impegno di tut­ti, che comunque deve esser­ci, pos­sa bastare. Questo va det­to per non ali­menta­re facili illu­sioni ver­so la con­quista di nuovi posti di lavoro che fareb­bero como­do ma che sarà arduo rag­giun­gere.
Orlan­do ha pre­so impeg­no per­ché il recente decre­to, che riconosce Piom­bi­no come area di crisi indus­tri­ale com­p­lessa, pos­sa essere attua­to nei tem­pi che ven­gono indi­cati. E cioè entro un mese dal 26 aprile scor­so (data di pub­bli­cazione del decre­to sul­la Gazzetta uffi­ciale) il Cipe dovrà delib­er­are in ordine al prog­et­to defin­i­ti­vo rel­a­ti­vo alla bretel­la di col­lega­men­to al por­to. Un trat­to di stra­da fino al Gag­no (cos­to 50 mil­ioni) che, sec­on­do quan­to ha rifer­i­to il sin­da­co, sarà svin­co­la­to dal prog­et­to del­la Tir­reni­ca. E sem­pre entro un mese dal 26 aprile scor­so dovrà essere stip­u­la­to un Accor­do di pro­gram­ma quadro per indi­vid­uare le risorse des­ti­nate agli speci­fi­ci inter­ven­ti per il por­to e le boni­fiche. A sot­to­scriver­lo dovran­no essere i Min­is­teri dell’ambiente e delle infra­strut­ture, la Regione, il Comune di Piom­bi­no e l’Autorità Por­tuale.
Anche in questo caso la stra­da, sicu­ra­mente da bat­tere con tut­to l’impegno pos­si­bile, non appare in disce­sa: trovare finanzi­a­men­ti di questi tem­pi non è facile. Nell’incontro il sin­da­co Gian­ni Ansel­mi ha rib­a­di­to che 160 mil­ioni di euro ci sareb­bero già ancorché nel decre­to legge non siano citati. Di essi qual­cosa è già sta­to eroga­to, altri li deve met­tere questo o quell’ente, 110 riu­nis­cono un incom­pren­si­bile bal­let­to di impeg­ni o pre­sun­ti impeg­ni che andran­no almeno con­sol­i­dati. Ed anche in questo caso, se, come dice il Min­istro, l’impegno tem­po­rale deve essere man­tenu­to, ci sarà abbas­tan­za da galop­pare.

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