Concordia, tre conferme e qualche deduzione
ISOLA DEL GIGLIO 14 aprile 2014 – Dall’affollata conferenza stampa all’ ”Hotel Saraceno” non è uscita la notizia che molti attendevano, ovvero l’indicazione sulla destinazione del relitto della Concordia per la demolizione. Però alcune conferme sono giunte dal tavolo dove sedevano il commissario Franco Gabrielli, il sindaco del Giglio Sergio Ortelli, l’ingegner Franco Porcellacchia, responsabile della rimozione del relitto per la Costa, la coordinatrice dell’Osservatorio regionale per l’ambiente, Maria Sargentini.
Innanzi tutto c’è da dire che hanno avuto il carattere della conferma le parole dell’ingegner Porcellacchia. “È un azzardo — ha detto il dirigente — ipotizzare di sistemare tutti i cassoni e effettuare il rigalleggiamento della Concordia entro il mese di giugno”. Franco Gabrielli, commissario all’emergenza, non si è spinto a tanto ma, continuando a sperare in giugno, ha sostenuto che inizio dell’estate oppure autunno, la faccenda cambia di poco. L’importante — e Maria Sargentini, dell’osservatorio ambientale della Regione ha annuito — è che tutto si svolga nel rispetto dell’ambiente e nella salvaguardia delle esigenze dell’economia dell’isola”. Quindi una piccola previsione si può azzardare: il relitto sarà rimosso alla fine dell’estate. “Non oltre — ha precisato Gabriellli — perché se si superasse l’autunno dovremmo certificare il nostro fallimento”.
Per inciso si può dire che il sindaco Ortelli, che voleva preservare la stagione del turismo gigliese, dai rischi e dall’ingombro dei lavori della rimozione, può tirare un primo respiro di sollievo.
Seconda conferma. Presto, ovvero a giorni, Costa e chi di dovere dovrebbero comunicare finalmente la destinazione ultima del relitto. “Siamo al rush finale. — ha assicurato il commissario — A breve l’armatore e le assicurazioni incontreranno i responsabili del Ministero dell’ambiente, la Regione Toscana e la provincia di Grosseto per le autorizzazioni finali indispensabili per la rimozione del relitto”.
Terza conferma. Ad una precisa domanda, l’ingegner Porcellacchia ha riferito che il Vanguard è ancora tra le possibili opzioni di Costa per il trasferimento della Concordia e che l’accordo con la Boskalis copre anche il periodo degli eventuali ritardi nei lavori al Giglio. Per la cronaca giova ricordare che il Vanguard è una nave semi sommergibile, un enorme gigante frutto delle più avanzate tecnologie, capace di accogliere il relitto nel proprio ventre e, senza neanche fargli lambire l’acqua, di trasportarlo in sicurezza anche in porti lontani.
Nello scorso mese di ottobre, l’armatore dette per primo la notizia dell’opzione del Vanguard e questo, sul momento, sembrò cambiare gli scenari dell’operazione rimozione Concordia.
Poteva il dirigente di Costa, dire altro, in un momento di discussione sulla destinazione del relitto? Certamente no. Tanto che è il caso di cercare di interpretare. Si può così ragionevolmente affermare che il Vanguard, che costerebbe 30 milioni dollari, è un’estrema ratio per l’armatore ma che, come si ben capito dal contesto del dibattito al “Saraceno”, ormai ci si sta orientando verso l’uso dei più economici rimorchiatori.
Cosa si può dedurre dalle tre conferme gigliesi? Innanzi tutto che le destinazioni lontane sembrano ormai escluse dalla disputa per ospitare il relitto. Napoli, Palermo, Aliaga, porto turco, gradito e ben noto a Costa (lì si sta demolendo la Costa Allegra, danneggiata da un incendio nell’Oceano indiano poco dopo il naufragio della Concordia), diventano candidati con poche chances. Invece si rafforzano le possibilità per i porti più vicini (Piombino, 38 miglia dal Giglio, Civitavecchia 43 miglia, Genova 150 miglia), tutti scali raggiungibili con minori rischi nelle operazioni di traino.
L’indicazione di una prossima decisione sul destino del relitto può invece costituire un elemento a favore di chi già oggi ha i requisiti per ospitare la nave. In parole concrete uno svantaggio per Piombino che ha appena iniziato i consistenti lavori necessari per adeguare il suo porto. Lavori che nessuno può oggi affermare con certezza se potranno essere conclusi in tempo utile.
Su Civitavecchia pesa una convinzione che non è del tutto infondata e che, a suo tempo, anche il sindaco della città, Pietro Tidei, non negò. Dal porto laziale partono molte crociere della Costa che non sottovaluta il poco edificante biglietto da visita che si potrebbe offrire al popolo della vacanze. Della serie parto per l’agognata crociera mentre mi si mostra la demolizione di una stupenda nave da crociera naufragata su uno scoglio.
Su Genova, addirittura ci sono certezze in molti ambienti dove si sostiene che la scelta sia stata già fatta e che si aspetti solo il momento per presentarla ricavandone la minore, pur prevedibile, reazione da parte dei porti bocciati. Certo cinque giorni di traino per giungere a Voltri in autunno per un nave malmessa e puntellata con i cassoni per stare a galla non sono uno scherzo. Se davvero non è già stato tutto deciso, scegliere non sarà comunque facile. Attendiamo.