Pd, accordo fatto. Ha vinto Massimiliano Cencelli
PIOMBINO 9 novembre 2017 - Tanto tuonò che alla fine piovve davvero. La federazione del Pd di Piombino — Val di Cornia — Elba ha emesso il comunicato atteso. Quello che di fatto prelude alla celebrazione dei congressi nella stessa federazione, nelle quattro unioni comunali (Piombino, Elba, Campiglia Marittima e San Vincenzo) e nei diversi circoli sparsi sul territorio.
La nota stampa è giunta dopo una lunga pausa di silenzio che ha fatto seguito a schermaglie e scontri durissimi sui giornali, in Facebook e ovunque e durante i quali i dirigenti delle due componenti in competizione (Orlandiani di Fabiani, Maestrini, Velo e Renziani di Anselmi e Roventini) non sono comunque rimasti inattivi. La ricerca di primeggiare, ovvero di ottenere più poltrone possibili, in una inedita riedizione del manuale del compianto Massimiliano Cencelli, ha coinvolto i vertici nazionali e regionali del partito. Vero è che a Piombino sono dovuti correre, a dirimere le controversie per i nuovi tesserati, prima Agostino Fragai e poi il braccio destro del braccio destro, ovvero Alessandro Giovannelli, uomo di fiducia del renziano Luca Lotti. Il quale ha dovuto faticare non poco a smistare il traffico delle richieste di posti al sole. Per i risultati finali passiamo il microfono al comunicato della federazione che così testualmente recita:
Dopo una fase precongressuale di confronto anche aspro che non ha tuttavia mai smarrito il senso dell’interesse generale e della funzione centrale che il nostro partito svolge nel territorio, anche nella federazione Val di Cornia-Elba — così come nella gran parte dei coordinamenti territoriali toscani — si è raggiunto un accordo per una candidatura unitaria alla segreteria della federazione e in tutte le segreterie delle unioni comunali. La serietà e lo spirito di appartenenza al nostro partito sono i principi che hanno ispirato chi, rinunciando alla propria candidatura, ha permesso di creare le condizioni per questo percorso unitario. Carla Maestrini e Gianni Anselmi hanno reso possibile una nuova fase che interesserà il PD nel nostro territorio. Unità e inclusività dovranno essere da oggi e dopo il congresso le parole d’ordine, all’interno del nostro partito e nel suo modo di stare nella società. Massimiliano Roventini alla federazione, Ettore Rosalba a Piombino, Matteo Brogioni a Campiglia, Dario Ginanneschi a San Vincenzo, Massimo Tosi a Suvereto, Simone De Rosas all’Isola d’Elba: questa la squadra con cui il Pd Val di Cornia-Elba si presenterà ai propri iscritti. E anche per Sassetta si va delineando una soluzione unitaria. Coerentemente con la composizione raggiunta è necessario che ciascuno, indipendentemente dal proprio ruolo, fornisca il proprio contributo per assicurare il massimo sostegno a chi assumerà incarichi di direzione politica, a fronte della delicata fase che il PD e le nostre comunità dovranno affrontare. Non sfugge a nessuno, del resto, che il nostro territorio sta attraversando momenti molto difficili; così come la necessità che il PD possa e debba essere il perno di una nuova stagione di innovazione, progettualità, slancio strategico. Per raggiungere questi obiettivi dobbiamo essere ancora più uniti e rivolgersi a tutte quelle forze democratiche di centrosinistra che possono dare il loro contributo. Così come vogliamo aprirci le migliori energie diffuse dell’economia e delle professioni, dell’ambientalismo, della cultura e del volontariato sociale, per costruire attraverso la partecipazione, la concretezza e la qualità dei progetti un progetto di innovazione territoriale in grado di essere all’altezza delle sfide nuove. E così contrastare con argomenti e autorevolezza l’inadeguatezza e l’incultura di governo, che sono un segno dei tempi e dalle quali il nostro territorio deve assolutamente essere salvaguardato.
Per la cronaca a questo punto dovrà riunirsi la commissione locale di garanzia la quale chiederà un’ulteriore proroga sul termine delle operazioni congressuali (si doveva concludere tutto entro il 22 ottobre scorso) fino al 19 novembre. Così è previsto che i congressi si tengano in contemporanea nel weekend del 18 e 19 prossimi. I nuovi eletti resteranno in carica quattro anni.
Fin qui le notizie che non possono non sposarsi con alcune considerazioni. Dopo la dura battaglia nel periodo di propaganda precongressuale, il ricorso a una sistematica spartizione di ogni strapuntino non garantisce sulla futura pace anche se può conseguire il vantaggio immediato di sedare gli animi. D’altra parte il rimedio a tanta litigiosità offre invece una bruttissima immagine pubblica della vita interna del partito, presenta una pratica mai osservata prima almeno per quanto riguarda le forze politiche nella nostra zona e svilisce il dibattito congressuale dove di fatto i rappresentanti della tesi vincente non saranno scelti da un libero voto degli iscritti ma semplicemente da una imposizione giunta dall’alto a cui i partecipanti dovranno adeguarsi. Con la conseguenza che il candidato unico, pur sicuro di vincere, finirà per non essere legittimato dal consenso maggioritario della base ma da una scelta estranea ad almeno una parte degli iscritti. In una simile situazione non ci sarebbe da meravigliarsi se la partecipazione ai congressi non fosse proprio quella attesa.
Peraltro la rigida applicazione del manuale Cencelli è giunta a iter congressuale avanzato, ovvero quando tutte o gran parte delle firme per sostenere le candidature erano già state raccolte. E non si potrà sostenere che la cosa sia marginale se è vero come è vero che entrambe le componenti si sono prodigate in una impegnativa ricerca di sostenitori che ha prodotto il raddoppio delle iscritti alla federazione negli ultimi mesi. Ci sarà da spiegare a 1000–1300 nuovi tesserati che la situazione è cambiata e magari che i candidati che essi volevano sostenere non sono più in gara.
Quindi rischi grandi in un momento in cui è più che mai pericoloso deludere il corpo elettorale che è già abbastanza disgustato dalle pratiche della politica.
In termini sportivi c’è da dire che la partita delle spartizioni ha visto primeggiare la squadra di Anselmi che in molti circoli aveva comunque e almeno nominalmente la maggioranza di iscritti. I renziani hanno avuto la federazione con il candidato Massimiliano Roventini, la maggioranza nell’unione comunale che sarà guidata dall’orlandiano Ettore Rosalba e anche un bel po’ di segreterie dei circoli. Oltre all’unione di San Vincenzo con Dario Ginanneschi, il circolo di Campiglia (si parla di Giovanni Piazza) e quelli di Suvereto con Massimo Tosi e di Sassetta dove comunque esiste una candidatura meno di parte che altrove. Rimangono agli orlandiani i circoli di Venturina che resterà a Alberta Ticciati e quello di Cafaggio con la riconferma di Elisa Liberati. Soprattutto a loro va l’unione di Campiglia con Matteo Brogioni che l’ha spuntata su Luigi Lucaioli su cui i renziani puntavano non poco. Per i cinque circoli di Piombino (Salivoli, Berlinguer, Fabbrica, Cotone e Ritorto) si è convenuto su una situazione paritaria nei direttivi con conseguente successiva scelta dei segretari la più unitaria possibile. L’impressione è che si arrivi alla fine ad un tre a due per i renziani.
Difficile azzardare altre candidature soprattutto nei circoli perché per una delle stranezze del regolamento congressuale si possono presentare candidati fino a venti minuti dopo l’inizio delle operazioni. Per cui i due schieramenti, ferma restando la spartizione, potrebbero cambiare o indicare all’ultimo minuto il loro rappresentante soprattutto nei circoli più piccoli.
Nota della redazione
A fronte di due gruppi che nel Pd locale si stanno fronteggiando abbiamo usato, per connotarli, le categorie nazionali “Orlandiani e Renziani” nelle quali peraltro si riconosce la maggioranza degli appartenenti agli schieramenti in questione. È ovvio che localmente esistono sfumature e anche eccezioni che sarebbe stato difficile chiarire senza appesantire la lettura, già molto pesante, di un testo che tratta l’attuale situazione della federazione Pd.