Conoscere piano industriale e garanzie

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 29 mag­gio 2015 — Esprim­i­amo apprez­za­men­to nei con­fron­ti delle OO.SS che , da quan­to risul­ta, non han­no cedu­to alle pretese azien­dali sot­to il pesante ricat­to occu­pazionale e han­no cer­ca­to di rag­giun­gere un’in­te­sa che dovrebbe sal­va­guardare parte dei dirit­ti acquisi­ti . Ciò dimostra che, come da sem­pre noi abbi­amo sostenu­to, quan­do il sin­da­ca­to svolge il pro­prio ruo­lo riesce ad ottenere risul­tati .
Ma c’è una novità di queste ultime ore, che sono anche le ultimis­sime ore del­la cam­pagna elet­torale, impos­si­bile non ril­e­var­lo. Abbi­amo appe­na appre­so che nel­la notte è sta­to fir­ma­to un ver­bale e che l’in­con­tro è sta­to aggior­na­to al 3 giug­no a Piom­bi­no per la stesura defin­i­ti­va dell’ accor­do e che le assem­blee e il ref­er­en­dum saran­no svolti subito dopo. Non capi­amo per­ché sia sta­to di nuo­vo cam­bi­a­to il per­cor­so che era sta­to illus­tra­to alla stam­pa dai rap­p­re­sen­tan­ti sin­da­cali, i quali si impeg­na­vano per il 3 a fare un pri­mo pas­sag­gio tramite assem­blee infor­ma­tive ai lavo­ra­tori, e dopo il ritorno al Mise le assem­blee finali, segui­te dal ref­er­en­dum alla pre­sen­za dei seg­re­tari nazion­ali. Ciò avrebbe per­me­s­so ai lavo­ra­tori di appro­fondire i con­tenu­ti del­l’ac­cor­do e di votare con cog­nizione di causa .
Se tut­to viene schi­ac­cia­to nelle gior­nate del 3/4 giug­no, rib­a­di­amo che invece occorre che sia dato il tem­po nec­es­sario affinché i lavo­ra­tori abbiano la pos­si­bil­ità di decidere aven­do chiaro tut­ti i det­tagli del­l’ac­cor­do e del piano indus­tri­ale. In caso con­trario si svuoterebbe il sen­so di democrazia diret­ta del ref­er­en­dum e lo si ridur­rebbe a un mero plebisc­i­to (pren­dere o las­cia­re), poiché ver­rebbe a man­care la pos­si­bil­ità per i lavo­ra­tori di esprimere con­sen­so o dis­senso vis­to che il pro­nun­ci­a­men­to non cam­bierebbe l’e­si­to ora­mai rag­giun­to e sot­to­scrit­to da tut­ti : orga­niz­zazioni sin­da­cali e isti­tuzioni .
Per­tan­to pro­poni­amo che:

  • si svol­ga, al più presto e comunque pri­ma del­la fir­ma defin­i­ti­va, un’Assem­blea uni­ca dei lavo­ra­tori diret­ti e del­l’in­dot­to, con il sup­por­to di tec­ni­ci per agevolare la com­pren­sione del piano indus­tri­ale;
  • sia defini­to e reso pub­bli­co il crono­pro­gram­ma con i numeri effet­tivi dei lavo­ra­tori diret­ti e indot­to e rel­a­tivi steps del loro rein­gres­so lavo­ra­ti­vo;
  • si com­in­ci a par­lare nel­lo speci­fi­co delle boni­fiche dicen­do quante per­sone potran­no essere for­mate adeguata­mente per esservi reimp­ie­gate, pur sapen­do che occor­reran­no pro­fes­sion­al­ità speci­fiche;.
  • si det­tagli­no le garanzie chi­este e ottenute dal sin­da­ca­to e dalle isti­tuzioni nel caso in cui il prog­et­to siderur­gi­co Cevi­tal venisse abban­do­na­to pri­ma del­la com­ple­ta real­iz­zazione del piano indus­tri­ale; la sto­ria di Piom­bi­no e delle scelte del pas­sato inseg­nano molto a questo ter­ri­to­rio, come pure i numerosi fal­li­men­ti dei pat­ti ter­ri­to­ri­ali;
  • ref­er­en­dum e assem­blee siano aperte a tut­ti, dipen­den­ti diret­ti e del­l’in­dot­to, in nome del­l’u­nità dei lavo­ra­tori.

Occorre poi un pro­to­col­lo di inte­sa con i Comu­ni del ter­ri­to­rio per con­sis­ten­ti agevolazioni su tasse e tar­iffe locali. Bisogna infat­ti tenere con­to che tut­ti i lavo­ra­tori stan­no suben­do da lun­go tem­po una situ­azione pesan­tis­si­ma, e seg­nata­mente quel­li del­l’in­dot­to non han­no nep­pure cop­er­ture come la cas­sa inte­grazione, men­tre si sti­ma che 300 per­sone sono già in mobil­ità e cioè a tut­ti gli effet­ti licen­ziati. Pro­poni­amo infine che si valu­ti in modo appro­fon­di­to la pos­si­bil­ità di imp­ie­gare, con con­seguente inte­grazione del red­di­to, i lavo­ra­tori e le lavo­ra­tri­ci posti in cig o in mobil­ità, nelle attiv­ità social­mente utili — ovvi­a­mente non sos­ti­tu­tive di altri posti di lavoro.

Grup­po di Mino­ran­za Sin­da­cale

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