Coop in una zona inidonea alla grande distribuzione

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 2 otto­bre 2014 — Una cosa emblem­at­i­ca è accadu­ta, la delib­era sul­la COOP ha avu­to un solo voto con­trario, nonos­tante nel­la pas­sa­ta leg­is­latu­ra vi fos­sero state pre­cise con­sid­er­azioni che avreb­bero dovu­to vedere mag­giore rigid­ità di giudizio da parte delle oppo­sizioni.
Ricor­do che il Rego­la­men­to Urban­is­ti­co per quel che riguar­da le aree in ques­tione, su cui dovrà sorg­ere il nuo­vo super­me­r­ca­to COOP, è sta­to appro­pri­ata­mente elab­o­ra­to per la COOP stes­sa, la quale ovvi­a­mente nel frat­tem­po ne è diven­ta­ta pro­pri­etaria.
Nor­mal­mente l’ente pub­bli­co piani­fi­ca ed indi­vid­ua la des­ti­nazione d’uso di aree sen­za pen­sare ad un sogget­to speci­fi­co.
Quel­la zona è inidonea ad accogliere la grande dis­tribuzione per l’ assen­za di una bretel­la par­al­lela che flu­id­i­fichi il flus­so del traf­fi­co ver­so il por­to, nonchè per una serie di altre ques­tioni di ordine urban­is­ti­co, fra le quali ad esem­pio la pos­si­bil­ità di pot­er prevedere una serie di servizi atti­nen­ti alla por­tu­al­ità, vis­to che la cit­tà pen­sa in grande per un adegua­to svilup­po in quell’ambito.
Inoltre, nelle più evo­lute cit­tà ital­iane ed europee, ma forse non han­no gran­di visione urban­is­tiche altrove, i cen­tri com­mer­ciali di nuo­va costruzione sono ubi­cati in zone per­iferiche con adeguate infra­strut­ture e servizi annes­si, non cer­to nel cen­tro urbano ed in una zona con una via­bil­ità già alta­mente con­ges­tion­a­ta.
Ora­mai nei cen­tri urbani si pen­sa a sostenere il pic­co­lo com­mer­cio al det­taglio, cre­an­do i cen­tri com­mer­ciali nat­u­rali, che non han­no nul­la a che vedere con la grande dis­tribuzione.
La COOP ha fat­to una pre­cisa e legit­ti­ma val­u­tazione per spostar­si in Via Fle­malle, ed ancor pri­ma pen­san­do allo Sta­dio Mag­o­na in pre­vi­sione del­la costruzione delle palazz­ine al cam­po mar­rone, cosa for­tu­nata­mente bloc­ca­ta più dal­la crisi immo­bil­iare che da scelte politiche. Infat­ti quell’ubicazione potrebbe essere impor­tante per incon­trare il flus­so dei tur­isti ver­so il por­to, il che però avreb­bero potu­to far­lo anche la DESPAR, ESSELUNGA, CONAD, CARREFOUR, EUROSPIN e chissà chi altro se ne avessero avu­to la pos­si­bil­ità, nonos­tante sia una scelta anacro­nis­ti­ca sot­to il pro­fi­lo urban­is­ti­co.
Infine ricor­do, che qual­cuno ha par­la­to di sper­an­za che in 5 anni pos­sano essere fini­ti i lavori di trasfer­i­men­to defin­i­ti­vo del­la COOP da Via Gori in Via Fle­malle, altrove al con­trario in poco tem­po real­iz­zano tali prog­et­ti, sol­di e bilan­ci per­me­t­ten­do ovvi­a­mente, vis­to che di soli­to si parte con obbi­et­tivi defin­i­ti e non solo pre­vi­sioni (tan­to se non lo fa COOP comunque non lo fa nes­sun altro).
Nel frat­tem­po si par­la anche di arretra­men­to di bina­ri e cose varie iner­en­ti l’utilizzo dell’attuale sta­bile del­la COOP in Via Pietro Gori, ed in quel caso molti mil­ioni di euro che il comune dovrà pagare a Tren­i­talia per inter­venire in quel­l’area.
Sarebbe oppor­tuno capire chi darà i sol­di al comune che ha le casse vuote.
Cer­ta­mente non potrà far­lo COOP Toscana-Lazio, che oltre a non nav­i­gare nell’oro, visti i momen­ti di dif­fi­coltà gen­erale, non è neanche pro­pri­etaria di Piom­bi­no tan­to meno di Via Pietro Gori.

Lui­gi Cop­po­la, Seg­rete­ria Provin­ciale UDC Livorno

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