DEFERITI ALLA CORTE DI GIUSTIZIA PER PROROGHE SENZA GARA ALLA SAT

Corridoio tirrenico, perfino processati dall’Europa

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PIOMBINO 17 mag­gio 2017 – L’interminabile Cor­ri­doio tir­reni­co alla fine ci ha con­dot­ti nel­la stan­za peg­giore, quel­la di un’aula giudiziaria.
La Com­mis­sione euro­pea ha infat­ti deciso di deferire l’I­talia alla Corte di gius­tizia del­l’U­nione in Lussem­bur­go per vio­lazione del dirit­to comu­ni­tario pro­prio rel­a­ti­vo alla mai ter­mi­na­ta A12. La vio­lazione è con­seguente alla pro­ro­ga del con­trat­to di con­ces­sione autostradale, sen­za alcu­na, dovu­ta gara d’ap­pal­to, a favore del­la Sat, cioè la Soci­età autostra­da tir­reni­ca.
La Com­mis­sione ritiene che l’I­talia, che ha pro­roga­to di 18 anni il con­trat­to alla Sat, sia venu­ta meno agli obb­lighi che le incom­bono in base alle norme Ue in mate­ria di appalti pub­bli­ci, in par­ti­co­lare alla diret­ti­va 2004/18/Ce.
L’Europa in mate­ria è inf­lessibile volen­do garan­tire a tut­ti gli oper­a­tori eco­nomi­ci comu­ni­tari pari pos­si­bil­ità nel­la parte­ci­pazione ad un appal­to.
Di fat­to una pro­ro­ga equiv­ale a una nuo­va con­ces­sione e quin­di, alla sca­den­za con­trat­tuale, sarebbe sta­to nec­es­sario provvedere ad una gara per restare in lin­ea con le norme europee. Così invece non è sta­to.
La pri­ma con­ces­sione per la costruzione del­l’au­tostra­da Livorno-Civ­i­tavec­chia alla Sat risale al 1969: trent’anni di valid­ità scadu­ti nel 1999. Da allo­ra la con­ces­sione è sta­ta pro­ro­ga­ta due volte, fino al 2028 e poi fino al 2046, sem­pre, sec­on­do l’Europa, in vio­lazione delle regole Ue.
La Com­mis­sione ha avvi­a­to nel 2009 una pri­ma pro­ce­du­ra d’in­frazione nei con­fron­ti del­l’I­talia, chiusa però alla luce degli impeg­ni delle autorità ital­iane. Impeg­ni che però non sono sta­ti rispet­tati se è vero che nel 2014 si è ricor­si ad una nuo­va pro­ce­du­ra d’in­frazione che ha por­ta­to all’attuale defer­i­men­to alla Corte di gius­tizia.
Si potrà dire che sul piano prati­co il provved­i­men­to dell’Europa spos­ta di poco i ter­mi­ni del­la ques­tione. Nel doc­u­men­to di eco­nom­i­ca e finan­za 2017, approva­to in con­siglio dei min­istri, l’autostrada tir­reni­ca non è sta­ta inseri­ta tra i ven­ti inter­ven­ti pri­or­i­tari nel set­tore delle strade e delle autostrade. Quin­di di fat­to tutte le pre­vi­sioni, le ipote­si di trac­cia­to, le indi­cazioni di tem­pi  mille volte annun­ci­ate per il com­ple­ta­men­to dell’A12, sono al momen­to cadute e chissà sem­mai ci saran­no in futuro ritorni di fiamma.
Quin­di una prob­a­bile sen­ten­za di con­dan­na all’Italia da parte del­la Corte di gius­tizia porterebbe all’annullamento di atti che già di per sé sono fini­ti nei cas­set­ti più remoti. Potrebbe restare invece la sanzione che suonerebbe come una bef­fa dopo le tante promesse e i tan­ti fon­di già but­tati nel­la pre­lim­inare pre­dis­po­sizione di atti per avviare un’opera dove – non è male ricor­dar­lo – solo 56 chilometri dei 242 chilometri pre­visti sono sta­ti real­iz­za­ti. Sor­vo­liamo sul­la pes­si­ma immag­ine che potrem­mo con­tin­uare a fornire in sede comu­ni­taria ma purtrop­po essa, nel caso, non mer­av­iglierà alcuno.

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