Cosa si fa se i profughi rifiutano l’hotel?

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 8 mag­gio 2015 — In mer­i­to alla notizia divul­ga­ta on line da alcune tes­tate gior­nal­is­tiche locali, in ordine all’episo­dio ver­i­fi­catosi alla Stazione fer­roviaria di Campiglia che ha vis­to alcu­ni pre­sun­ti profughi non gradire l’ho­tel prescel­to come loro momen­tanea sis­temazione, il sot­to­scrit­to pre­an­nun­cia che farà, in qual­ità di con­sigliere comu­nale di Piom­bi­no, una inter­rogazione vol­ta a conoscere se anche a Piom­bi­no sono pre­visti arrivi e quali strut­ture si pen­sa di uti­liz­zare: è mia inten­zione, infat­ti, assi­cu­rar­mi sin d’o­ra che a tali sogget­ti siano offer­ti, nat­u­ral­mente in modo gra­tu­ito, servizi di pri­maria impor­tan­za per la loro soprav­viven­za, quali con­nes­sione inter­net, TV e rete Wi-Fi.
Accan­to a tale provo­cazione, si ram­men­ta che a fronte di un incal­co­la­bile numero di immi­grati autode­fini­tisi “profughi”, solo una min­i­ma parte di essi viene riconosci­u­to effet­ti­va­mente tale.
In un con­testo eco­nom­i­co dove sem­pre più ital­iani non pos­sono per­me­t­ter­si servizi di quel genere, dob­bi­amo sot­tostare iner­mi alle pretese di queste per­sone, ricat­tati dal tim­o­re di essere defin­i­ti razz­isti.

Francesco Fer­rari, con­sigliere comu­nale del Comune di Piom­bi­no

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