Così va l’ospedale di Piombino, provate a smentire
PIOMBINO 26 maggio 2017 — Il sindaco e l’assessore alle politiche sociali di Piombino accusano la lista Un’Altra Piombino di aver diffuso dati falsi e allarmistici sulla situazione sanitaria locale, con il solo scopo, si dice, di screditare le strutture . Sono necessarie alcune precisazioni, per amore di verità. Intanto, se di inesattezze si vuol parlare, la prima inesattezza si rileva proprio in una affermazione del comunicato sopracitato: la soppressione di alcune specialistiche non è stata annunciata, come erroneamente si dice, in qualche incontro istituzionale, ma è nella realtà delle cose da alcuni anni a questa parte. È un’evidenza palese, che solo disinformazione o distrazione possono negare. Andiamo per ordine.
Unità di Terapia Intensiva Cardiologica (UTIC)
Nel comunicato si dice che l’UTIC è la stessa di quando è stata aperta nel 1984. Di quale unità operativa si sta parlando? La realtà attuale è ben lontana dalla struttura originaria, che era di nove posti di intensiva e di sei posti di subintensiva. Oggi sono rimasti solo quattro posti letto seguiti secondo i criteri della terapia intensiva coronarica. Quattro posti letto per un bacino di oltre 50mila abitanti. A questi si aggiungono altri quattro posti letto seguiti in medicina con assistenza di tipo internistico, cioè NON intensivo. Si menzionano come merito l’attività scientifica del reparto e i positivi indici di funzionamento: noi non mettiamo in discussione nè la professionalità nè la proficuità dell’impegno degli operatori, meriti ampiamente riconosciuti, diciamo solo che l’UTIC come era fino a qualche anno fa, non esiste più. Non esiste più l’elettrofisiologia e anche gli impianti di pacemaker non si fanno più. Le emergenze coronariche vengono centralizzate a Livorno, con tutta una serie di problematiche (disagi e rischi).
Laboratorio analisi
A Piombino si fanno solo gli esami urgenti , tutto il resto viene spedito a Livorno. Si dice che si sono fatti 438mila esami nel 2016 e si cita questa cifra con vanto: ma non si dice che con le stesse strumentazioni prima si faceva un numero di esami tre volte superiori: ciò significa che le apparecchiature sono sottoutilizzate (strano concetto di risparmio). Che tutta la sierologia venga dirottata a Piombino dalla provincia è vero solo in parte. Anche qui si citano la certificazione ISO e le pubblicazioni internazionali: ma anche in questo caso la competenza e la preparazione degli operatori non compensano certo la soppressione del servizio, anzi potebbero motivarne il ripristino. La verità è una sola: i campioni biologici (sangue e urine) prelevati ai pazienti la mattina, arrivano a Livorno molte ore dopo la loro raccolta e per alcuni tipi di campioni ciò può comportare conseguenze. Inoltre esami importanti non possono più essere comunicati al paziente in tempo reale ed utile per le necessarie correzioni, con disagi e rischi per i pazienti , nonchè incremento di costi per la struttura.
Senologia
È vero che è stato potenziato il servizio di diagnostica radiologica, ma le risposte, se positive, devono essere comunque ritirate a Livorno. A Piombino la senologia come era fino a poco tempo fa non c’è più: la chirurgia senologica è limitata alla sola patologia benigna, il resto va a Livorno. Neppure il linfonodo sentinella si fa più a Piombino. Le pazienti, anche le anziane, devono spostarsi con disagi importanti: possiamo dire anche che molte donne, avendo perso il riferimento che negli anni era stato loro offerto, dovendo spostarsi preferiscono andare in altri centri, con fughe onerose per la nostra azienda.
Urologia
Una sola seduta operatoria settimanale e un’offerta poco più che ambulatoriale, che i cittadini devono in gran parte alla disponibilità e allo spirito di sacrificio di un medico che si fa carico della maggior parte del lavoro ordinario e straordinaro. L’organico di questo servizio è insufficiente, per cui le liste di attesa si stanno allungando ed è facilmente prevedibile che con le ferie estive si andrà ben oltre gli attuali tre mesi di attesa. Che i piombinesi sono ormai da tempo costretti ad esodi faticosi e onerosi verso Livorno o altri ospedali e che di notte devono essere messi in ambulanza e mandati a Livorno la politica locale non dovrebbe ignorarlo. Si dice che a breve dovrebbe arrivare un urologo, ma nessuno garantisce che sarà a tempo pieno a Piombino.
Potremmo continuare con il punto nascita, con l’affanno estremo del pronto soccorso, con le problematiche del 118, con una differenza di organizzazione tra Cecina e Piombino, penalizzante per noi (nonostante si parli di un presidio unico) e la lista si allungherebbe. Non facciamo allarmismi, diciamo solo ciò che sta dietro alle solite narrazioni felici.
Un’Altra Piombino