Costa molto avere figli a Campiglia
CAMPIGLIA 1 giugno 2016 — Nelle passate settimane Campiglia democratica approvava il bilancio portato in Consiglio comunale dalla Giunta guidata dalla Sindaca Soffritti. In quell’occasione l’assessore Ferroni prima, e la Sindaca poi, recitavano il solito aneddoto che a fronte dei tagli dei trasferimenti statali hanno mantenuto i servizi essenziali, come il nido, i trasporti e così via. Nella stessa occasione si faceva notare come nelle statistiche demografiche del DUP si registrava un preoccupante calo delle nascite ormai da diversi anni.
Questo è un elemento allarmante per un Comune, significa che questa zona sta vivendo un momento difficile a livello sociale dove la situazione economica non permette di programmare una vita con una famiglia. Certo che a vedere il bilancio non si può dire che questa amministrazione abbia fatto molto per invertire la tendenza, infatti oltre alle aliquote delle tasse comunali che sono fissate sempre ai massimi imponibili, proprio le tariffe dell’asilo nido sono le più alte della Val di Cornia e non solo.
Andando a ricercare sui vari siti istituzionali dei Comuni si trova che San Vincenzo fissa la quota massima mensile per i redditi più alti a 290€, Piombino a 321€, Suvereto a 350€, e Campiglia 420€ mensili.
Un bel salasso per le famiglie del nostro Comune soprattutto dopo che questa amministrazione si è sempre vantata di avere un occhio di riguardo per i servizi e per l’istruzione; forse questa amministrazione invece di piangere il basso tasso di natalità dovrebbe iniziare a fare mea culpa e abbassare le tasse e i costi dei servizi.
Comune dei Cittadini