Costi dei rifiuti e tariffe saranno “adeguati”
PIOMBINO 7 aprile 2016 — Avevano giurato e spergiurato che, entrando nell’ Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani Toscana Sud (Ato Toscana Sud), le tariffe sulla raccolta e lo smaltimento dei rifiuti non sarebbero aumentate e avevano portato questo elemento come decisivo per fare quella scelta. La realtà fin dall’inizio ha sentenziato il contrario.
Il 24 marzo si è riunita l’ assemblea dell’ Ato (erano presenti tra gli altri i Comuni di Campiglia, Castagneto Carducci, Piombino, San Vincenzo, mentre erano assenti quelli di Sassetta e Suvereto) che ha approvato un accordo pluriennale tra l’ Ato Toscana Sud ed il gestore unico del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti (Sei Toscana) per la concreta messa a regime del servizio di gestione integrato dei rifiuti urbani in Val di Cornia nel quale, appunto, quella smentita è formalmente espressa e sancita.
Ma andiamo con ordine.
Si tratta di un accordo provvisorio perché il costo definitivo sarà stabilito con precisione successivamente in un piano denominato Progetto dei Servizi Esecutivo di Preventivo 2016 (PSE-16) ma intanto per il 2016 si stabiliscono i seguenti costi:
- a titolo indicativo i servizi di raccolta, spazzamento, gestione strutture di supporto alla raccolta, trasporto, valorizzazione, ricavi, gestione combustibile derivato da rifiuto 9.425.164 euro (netto IVA),
- lo smaltimento nell’impianto delle Strillaie a Grosseto e Cannicci a Civitella Paganico 1.829.879 euro (netto IVA),
- lo smaltimento nell’impianto di Ischia di Crociano 2.504.632 euro (netto IVA),
in totale 13.759.675 euro (netto IVA).
Questo totale diventa in una delibera successiva, presa lo stesso giorno, 13.842.963 euro ma non è questa differenza che fa testo.
In realtà non c’è solo questo; occorre aggiungere
- quanto sarà riconosciuto a Sei a titolo di costo per il passaggio di proprietà degli automezzi e il subentro nelle infrastrutture di supporto ai servizi di raccolta dei precedenti gestori operanti in Val di Cornia,
- un importo annuo costante come fondo di svalutazione crediti vantati verso i Comuni.
Ci sono aumenti dei costi a carico dei Comuni rispetto a prima?
Sicuramente sì perché nello stesso accordo si dice esplicitamente che al fine di contenere l’impatto in termini di tributo da apllicare nei Comuni durante la fase di avvio del servizio, le Parti danno atto e riconoscono – ed il Gestore Unico, in particolare, accetta espressamente – che lo stesso gestore unico riscuoterà, per l’anno 2016, un corrispettivo di valore inferiore rispetto a quello dovuto e, per gli anni 2017–2019, un corrispettivo determinato secondo modalità che produrranno un effetto di progressiva messa a regime del corrispettivo fino al completo riallineamento a partire dal quinto anno di gestione. Conseguentemente, al netto di quanto dovuto per lo smaltimento negli impianti di Strillaie, Cannicci e Ischia di Crociano
- euro 8.250.000 (IVA esclusa) nell’ anno 2016,
- euro 9.200.000 (IVA esclusa) nell’ anno 2017,
- euro 9.650.000 (IVA esclusa) nell’ anno 2018,
- euro 9.850.000 (IVA esclusa) nell’ anno 2019.
Naturalmente questi importi sono calcolati sui servizi attualmente erogati. Ogni cambiamento aumenterà i costi.
Difficile spiegare come sia possibile far finta che il servizio costi meno di quanto costa in realtà e su questo calcolare la tariffa (vedremo in sede di deliberazioni di applicazione della tariffa nei diversi anni), ma, anche ammesso che quanto stabilito succeda e che sia corretto, rimane il problema di come Sei Toscana possa recuperare tutto il dovuto. Presto detto. La differenza tra quanto i Comuni avrebbero dovuto versare e quanto hanno effettivamente corrisposto costituirà un credito vantato da Sei Toscana che i Comuni pagheranno prolungando la durata della concessione del servizio cioé oltre i venti anni stabiliti nell’appalto vinto da Sei Toscana.
Cosa molto problematica sia sul piano giuridico sia sul piano politico dato che Sei Toscana è il gestore unico a livello di tutti i 106 Comuni dell’ Ato Toscana Sud in virtù di una gara pubblica che alla scadenza prevista non può che essere ripetuta.
Un’ ultima osservazione è d’obbligo: che la percentuale della raccolta differenziata nei Comuni della Val di Cornia è bassissima rispetto agli obiettivi regionali (prevedono che si raggiunga nel 2020 il 70% del totale dei rifiuti urbani) tutti si sono dimenticati.
Anche questa è cosa molto problematica almeno sul piano politico.