Costituita la Società della salute “Valli etrusche”
DONORATICO 27 giugno 2018 – Si chiamerà Società della salute “Valli etrusche”, è composta da 16 Comuni ed è nata dall’unione delle Società della salute Val di Cornia e Bassa Val di Cecina. L’assemblea costitutiva si è tenuta a Donoratico nel Comune di Castagneto Carducci, sede del nuovo Consorzio. Oltre alla direzione dell’Asl Toscana nord ovest, hanno partecipato tutti i Comuni della zona interessata, escluso il Comune di Suvereto.
Nel corso dell’assemblea sono stati nominati gli organi direttivi: il presidente è Samuele Lippi, sindaco di Cecina e Rossana Soffritti, sindaco di Campiglia Marittima, è il vice presidente.
La giunta esecutiva, oltre che dal presidente, dal vicepresidente e dal direttore generale della Asl sarà composta da Margherita Di Giorgi, assessore del Comune di Piombino, Daniele Donati, assessore e vicesindaco del Comune di Rosignano e da Sandra Scarpellini, sindaco di Castagneto Carducci.
Inoltre, alle sedute dell’esecutivo saranno invitati permanentemente, il sindaco di Montescudaio Simona Fedeli e il presidente dell’Unione dei Comuni delle Colline pisane, Salvatore Neri, sindaco di Riparbella.
È stata anche deliberata la composizione del Collegio dei revisori, del quale faranno parte Fabrizio Giusti, Laura Baroni e Lucia Batistoni. La giunta esecutiva ha deciso di proporre al presidente delle Regione Toscana la nomina di Donatella Pagliacci come direttore della nuova Società della salute.
L’assenza alla riunione costitutiva del sindaco di Suvereto ha suscitato molte polemiche. Giuliano Parodi ha presieduto il 13 giugno scorso una seduta della sua giunta in cui è stato bocciato l’atto di indirizzo per la fusione delle due precedenti società per arrivare alla nascita della Sds “Valli Etruschi”. L’esecutivo di Suvereto ha reclamato per un tardivo arrivo della documentazione necessaria per esprimersi sul caso. Ha altresì denunciato un aumento delle quote da corrispondere per ogni residente senza che contemporaneamente sia stato garantito per ora un miglioramento dei servizi. Nell’atto si può leggere: “La giunta ritiene che si stia andando verso un baratro perché la Regione tende a risolvere i problemi semplificando e riducendo il numero degli interlocutori”. Nella sostanza per la giunta di Suvereto “la nuova Sds non darà ai cittadini i risultati sperati”.
Durissima la replica a Parodi da parte del sindaco di Campiglia Marittima Rossana Soffritti. Riguardo ai documenti giunti in ritardo il primo cittadino campigliese ha dichiarato: “La documentazione è stata inviata a tutti i Comuni con posta certificata il primo marzo e abbondantemente discussa e presentata. È stata pubblicata nello stesso momento sul sito delle Sds. Il Comune di Suvereto è intervenuto alla presentazione e poi non ha più partecipato alle Assemblee regolarmente convocate. È stata fatta una commissione consiliare e gli uffici e la Presidente sono sempre stati a completa disposizione.
Riguardo all’aumento della quota il sindaco di Campiglia ha invece osservato: “All’aumento della quota, che non è <dovuto> ma <scelto> da chi da sempre pensa che i servizi sociali e sociosanitari siano fondamentali, si omette di dire che Suvereto investirebbe due euro a cittadino (circa seimila euro!) ma beneficerebbe di risorse ben maggiori. Senza contare cosa significhi stare dentro un sistema nel quale i Comuni più grandi investono di più per consentire che tutti i servizi arrivino ai cittadini in modo uniforme, ricordo tutti i progetti che abbiamo visto finanziati per esserci presentati uniti, i 150.000 euro a zona per 5 anni, il 30 per cento in più di entrate aggiuntive se tutti aderissero. Uso il condizionale perché ancora non si capisce bene la scelta del Comune di Suvereto. Sottolineo che questi 250.000 euro ( 50.000 euro aggiuntivi per 5 anni) li perderebbero tutti i cittadini della Val di Cornia e non solo quelli di Suvereto. Altro che due euro arriverebbero ai cittadini suveretani in termini di servizi”.
Il sindaco di Campiglia ha concluso rilevando: “All’assemblea erano presenti 15 Comuni su 16 che hanno firmato la convenzione, che porteranno le istanze delle loro comunità, le loro sensibilità e opinioni. Mancava solo Suvereto che non ha neanche ritenuto opportuno riportare in assemblea lo propria posizione. Senza parlare dell’educazione di avvisare decine di persone che diligentemente hanno preparato e partecipato a tutta la seduta.
Ma soprattutto bisogna che si chiarisca quale è questa posizione politica: se la volontà è recedere lo si dica chiaramente, se è quella di rimanere si torni in consiglio e si firmi la convenzione.La verità è che si pretende di stare all’interno di organismi, società, realtà che sono la storia di questo territorio perchè portano vantaggi, ma denigrandone costantemente l’esistenza o l’operato.Allora bisogna avere un po’ più di coraggio e fare da soli”.
Ovviamente, per una eventuale replica di Parodi, le nostre pagine sono aperte.