Credibilità e correttezza istituzionale, che sarà mai
PIOMBINO 15 maggio 2018 — Le recenti vicende dell’acquisto da parte di Jindal delle azioni delle acciaierie di Piombino di Rebrab, non ancora terminate (ad oggi mercoledì 16 maggio ore 11:09 niente stato firmato), ripropongono due temi di rilevanza politica che ormai da molti anni affliggono la Val di Cornia. L’uno è quello della credibilità dei rappresentanti istituzionali comunali e regionali, l’altro quello della correttezza democratica di ciò che fanno o di ciò che dicono.
Non è poco.
Con un messaggio tweet inviato al ministro Carlo Calenda il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha scritto : “Caro ministro Calenda se domani chiudiamo davvero con Jindal l’accordo per l’acciaieria di Piombino, io sono pronto, per il tuo impegno, a consegnarti il Pegaso della Regione Toscana. Il lavoro paga, contro Salvini e Grillo che su Piombino hanno raccontato balle».
A parte il riferimento al Pegaso d’Oro, davvero di cattivo gusto, promesso come col tono di un feudatario medievale, davvero curiosa è l’altra filippica con la quale Rossi accusa di “raccontare balle” sia Matteo Salvini sia Beppe Grillo. Non facciamo i difensori di nessuno, ma francamente le parole di Rossi, che da anni proprio su e a Piombino di balle ne ha raccontate a iosa , francamente lasciano allibiti.
Vogliamo dimenticare quel “Su Piombino con 160 milioni di euro abbiamo fatto il più grande investimento in un’area industriale, che tra 18 mesi riprenderà a produrre acciaio. Un’esperienza positiva che mi piacerebbe replicare in altre parti della Toscana” del giugno 2015?
Vogliamo dimenticare quel “sulla Concordia decido io” la cui perentorietà nessuno ha mai capito?
E ancor più recentemente vogliamo dimenticare quella conclusione del contratto tra Rebrab e Jindal più volte annunciata come imminente a partire dal febbraio 2018 e ad oggi ancora non arrivata?
Cos’erano, verità rivelate di cui il presidente era l’unico possessore e come tali vere a prescindere?
È vero che in questo esercizio il presidente è stato preceduto e seguito da tanti altri ma questo non lo giustifica, anzi porta alla conclusione che un’intera classe dirigente ha perso la credibilità.
Ma c’è anche un problema di correttezza democratica.
Leggiamo l’ultimo messaggio facebook scritto dal sindaco di Piombino Massimo Giuliani ieri dopo che il contratto tra Rebrab e Jindal non era stato firmato ma il sindaco ricordava “gli elementi di scenario messi in campo dalle istituzione”. A parte l’oscurità della frase (quali e cosa sono gli elementi di scenario?) essa fa seguito ad altri precedenti pronunciamenti in cui si esaltavano le possibilità e le garanzie assicurate dal Comune. Tutte le aree portuali già date in opzione a Rebrab? L’esecuzione veloce delle demolizioni degli impianti? O cos’altro? Roba comunque decisiva per l’assetto di questo territorio nel futuro.
Il problema vero è il seguente: con quale mandato il sindaco dà assicurazioni ed esalta rassicurazioni e disponibilità (di scenario, egli dice) che hanno a che fare, sembra di capire, con scelte strategiche? Il mandato lo dovrebbe aver avuto dal consiglio comunale ma non ci risulta che una discussione approfondita e soprattutto un documento di indirizzi pieno di contenuti e con prese di posizione chiare sui vari problemi che si stanno ponendo sia mai stato approvato. Non lo è certamente quello contenuto nella mozione del 20 dicembre 2017 di cui Stile libero ha ampiamente parlato. Eppure dal momento che è proprio questa la funzione del consiglio comunale questo avrebbe dovuto richiedere il sindaco. Ma sembra che non lo abbia ritenuto utile.
Evidentemente tutto ciò non rientra nella visione delle istituzioni che il sindaco, e non solo lui, ha.
Mancanza di credibilità e non rispetto di ruoli e funzioni delle istituzioni.
Non è roba da poco.