Crisi di bilancio al Comune di San Vincenzo
SAN VINCENZO 2 novembre 2017 — Il Comune di San Vincenzo non può più pagare le fatture. Una crisi di bilancio profonda, gravissima e ingiustificabile, sottovalutata per troppo tempo, investe un Comune amministrato al peggio.
Se infatti è vero che la crisi economica che dal 2008 flagella tutto il Paese e le politiche di austerità hanno contratto le possibilità di manovra anche degli enti locali, è altrettanto vero che il Comune di San Vincenzo, all’interno di questo contesto, è più che fortunato. L’economia locale ha subito il grave colpo della crisi del mercato immobiliare ma non è certamente investito come le aree industriali dalla crisi economica. L’acuta crisi di bilancio è da ricondursi a cause puramente amministrative.
Innanzi tutto la giunta Bandini ha completamente perso il controllo dei servizi essenziali ai cittadini e delle relative società partecipate. L’Asiu è sparita lasciando un debito enorme che rischia di riversarsi sui Comuni soci e con il passaggio a Sei Toscana le tariffe sono aumentate assieme ai problemi. I crediti che il Comune vantava nei confronti di Asiu immaginiamo quale fine possano fare e la situazione dei pagamenti a Sei Toscana è critica. Con il gestore del servizio idrico integrato, l’Asa, la situazione non è migliore. I crediti che il Comune vanta per il canone del servizio non sono mai stati riscossi e in parte sono stati malamente compensati. Gli impegni di spesa nei confronti della Parchi Val di Cornia pare non siano stati onorati e oggi, il combinato disposto di questi fattori, mette in seria difficoltà l’ente.
Ad aggravare la situazione ci sono le solite vecchie, scandalose storie. Le penali mai richieste per il ritardo pluriennale nell’esecuzione delle opere del porto, i parcheggi pubblici presso il Garden Club, l’area Feste concessa al Pd dietro pagamento di 2.700 euro di cosap l’anno … e molti altri beni pubblici svenduti che omettiamo per brevità.
A fronte delle mancate entrate ci sono le spese sostenute da un’amministrazione che non pare neppure in grado di evitare di spendere i soldi che non ha. Progettazioni, riprogettazioni, incarichi esterni e ricorsi legali fantasiosi che si concludono con inesorabili condanne per il Comune costretto a sostenere le spese. Spesso ci viene rimproverata inesperienza, impreparazione o cialtroneria, sarà, tuttavia nella nostra inettitudine non avremmo mai avviato opere pubbliche, alcune delle quali magari pure azzeccate, senza avere i soldi per pagarle. Non avremmo mai pensato, nella nostra inesperienza, di iscrivere a bilancio esorbitanti introiti per oneri d’urbanizzazione quando il mercato immobiliare è palesemente al palo, e di fondare su quest’aleatoria scommessa il bilancio dell’ente.
Una responsabilità gravissima quella di aver aggravato fino a questo punto la sofferenza finanziaria del Comune solo per mantenere livelli di spesa ingiustificabili e non intaccare intollerabili posizioni di vantaggio a danno delle finanze comunali.
Di fronte a un disastro amministrativo di questa portata ci chiediamo come sia possibile continuare a credere in un sindaco che si è autoproclamato esperto e navigato in clima elezioni ma che oggi conferma quello che pensiamo da sempre, oltre alle parole il sindaco svela il suo bluff, non c’è alcuna pianificazione urbanistica, alcuna visione di sviluppo per il turismo e oggi scopriamo che non ha nessuna strategia economica per traghettare il paese attraverso la crisi. I nodi sono arrivati al pettine e i cittadini pagheranno le incompetenze di questa amministrazione a carissimo prezzo.
Gruppo consiliare Assemblea Sanvincenzina