Istituzioni: in crisi di democrazia
E’ percezione diffusa che la crisi abbia origini profonde e che il futuro non sarà simile al passato, ma richiederà spirito creativo e capacità d’innovazione nell’economia, nell’organizzazione sociale e nelle istituzioni. La mia opinione è che per reagire al declino ci sia bisogno di più libertà e democrazia e che saranno più competitive le società che sapranno creare le condizioni per l’esercizio pieno di questi diritti, individuali e collettivi. Penso che queste condizioni non siano pienamente garantite e che si sia di fronte a preoccupanti fenomeni regressivi, nei diritti individuali e nel funzionamento delle istituzioni, anche localmente. Faccio solo tre esempi.
E’ frequente sentire persone che rinunciano ad esprimere pubblicamente le proprie opinioni per timore di ritorsioni. Ritorsioni da chi e per che cosa? Fondata o meno, dobbiamo interrogarci e togliere dalla mente dei nostri cittadini questa gravissima preoccupazione
La legge assegna ai Consigli comunali la funzione d’indirizzo e controllo politico-amministrativo, comprese le società partecipate che gestiscono i servizi comunali. In tre anni il Consiglio Comunale di Campiglia non si è mai pronunciato, con il voto, sulle strategie di servizi essenziali come l’acqua e i rifiuti. Di fatto decidono le società di gestione. I controlli non esistono o sono solo formali.
Nel 2010 è stato sciolto il Circondario che per decenni ha consentito ai Comuni della Val di Cornia di agire in forma associata. Di fronte ad un atto così rilevante, nessuna discussione si è mai svolta nei Consigli Comunali. I Sindaci si sono divisi sulla stampa tra fautori dell’’Unione o del Comune Unico, ma nella realtà tutti hanno deciso di non fare nulla. Questa decisione, però, non spettava a loro, ma ai Consigli Comunali.
Questi esempi ci dicono che i cittadini avvertono pericoli nell’esercizio della libertà individuali e che le assemblee elettive sono estromesse dal trattare temi che interessano la loro vita. Ci dicono anche che i Sindaci, consapevolmente o meno, prevaricano le funzioni dei Consigli Comunali contribuendo a ridurre gli spazi della democrazia. Se è vero l’assunto iniziale, in Val di Cornia sarà più difficile progettare il futuro e uscire dalla crisi. E’ un punto politico dirimente che precede il merito delle cose da fare.
(Foto di Pino Bertelli)