Cultura del turismo e servizi
SUVERETO 14 agosto 2014 — In questi giorni stiamo assistendo ad un ulteriore sviluppo del confronto in atto per negozi commerciali aperti o chiusi nelle giornate festive, al solito il dilemma è doppio, chi sostiene che i lavoratori hanno diritto al riposo e alla festività e altri che invece sostengono il bisogno di dare servizio agli attesi o presenti turisti nelle varie località. A mio modesto parere il problema è duplice e posso dire che entrambi le posizioni esprimono cose condivisibili. Per altro il vecchio adagio espresso è sempre il solito, turismo come fosse la panacea dei mali del mondo, si continua ad esprimere visioni parziali e sostanzialmente miopi, ma questa è altra storia, oggi vorrei riflettere sulla apertura dei negozi.
Certamente il turismo è parte importante della nostra offerta complessiva e da esso ci aspettiamo molto in termini di ricchezza e lavoro per i nostri giovani, ma non possiamo far finta di niente, la capacità di accoglienza è espressa da un insieme di cose che contribuiscono a dare immagine di professionalità che accompagna l’offerta culturale, storica, architettonica, culinaria e di divertimento, le quali sono corona al completo della nostra capacità di offerta e di risposta alle esigenze individuali, quelle che nella sostanza consentono di farci apprezzare e mantenere nei turisti la voglia di tornare in ogni altra occasione futura.
Spesso sono gli orari di apertura degli stessi negozi che sono proprio sballati, eppure sono stati liberalizzati e però ci dimostriamo incapaci di poter utilizzare l’opportunità oggettiva che ne deriva, nei nostri centri storici la presenza turistica, quando la giornata non consente di godere il mare, si può vedere fin dalla mattina per tutta la giornata fino a notte, con una sosta nel primo pomeriggio. Quando invece è possibile godere il mare, la presenza dei turisti inizia la sera non prima delle 18,00 e sempre fino a tarda notte. È dunque evidente che le attività commerciali dovrebbero essere organizzate in modo tale da dare risposte ed avere le attività aperte e pronte per servizi adeguati alla clientela che si può presentare. Dunque le necessità di apertura delle attività commerciali è lunga, non meno di dodici ore giornaliere, e chiaramente un dipendente non può dare questa disponibilità per sette giorni a settimana, ma queste sono le necessità se vogliamo dare giusto servizio al turismo e fare richiamo per un futuro.
Spetta quindi ai lavoratori e agli esercenti, con le loro rispettive organizzazioni sindacali, trovare adeguate soluzioni che sappiano garantire il meritato riposo ai lavoratori senza far pagare al servizio che dobbiamo garantire. Dare godibilità del nostro patrimonio culturale di ogni tipo è essenziale, ma se accanto ad esso si trova una fila di saracinesche sbarrate e nessuna attività di servizio oltre la ristorazione ed i bar, diamo immagine di assenza di vitalità e di accoglienza che invece sono elemento essenziale che attrae turismo. Trovo davvero sciocco pensare che possiamo fare turismo e avere visitatori nelle nostre città o paesi, e non trovare soluzioni che consentano la sera fino a mezzanotte e nei giorni di festa per garantire l’apertura delle attività commerciali, sarebbe davvero miopia e semplice mancanza assoluta di una professionalità che invece deve essere la stella che ci guida.
Walter Gasperini