Da 14 a 6 imprese senza il Nuovo Pignone per 3 lotti
PIOMBINO 12 febbraio 2020 — Un comunicato stampa dell’11 febbraio 2020 dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale informa che sono state “aperte le buste contenenti la documentazione amministrativa relativa alla selezione ad evidenza pubblica finalizzata all’assegnazione delle nuove aree a Nord del porto e individuate nei lotti 1,2 e 3 evidenziati con i colori viola, celeste e giallo nella planimetria sottostante
Sono 6 le imprese che hanno risposto alla lettera di invito. Il RUP (Responsabile Unico del Procedimento, ndr), coadiuvato da personale interno all’UTP (Ufficio Territoriale di Piombino, ndr) di Piombino ha proceduto quindi a verificare la completezza formale della documentazione presentata, per l’ammissione alla fase successiva della selezione.
Si tratta delle seguenti imprese:
1. SEA STYLE s.r.l. di Massafra (TA);
2. PIOMBINO MULTITERMINAL s.r.l. di Piombino;
3. MANTA LOGISTIC s.r.l. di Piombino;
4. PIOMBINO LOGISTICS s.p.a. di Piombino;
5. LIBERTY MAGONA s.r.l. di Piombino;
6. VERBRUGGE TERMINALS BV di Terneuzen (Olanda).
Le offerte tecniche/piani di impresa degli operatori ammessi verranno prossimamente valutatati e giudicati da una commissione (esterna) di esperti che li vaglierà uno per uno.”.
Dei 14 gli operatori economici ammessi a presentare la loro offerta per l’insediamento di attività produttive in porzioni della macro area denominata “Macro Area n.1” delle nuove aree portuali solo 6 sono rimasti in gara. Gli altri hanno risposto alla lettera di invito.
I 14 erano
1) SALES S.P.A.;
2) COMPAGNIA PORTUALI PIOMBINO SOC. COOP. A R.L.;
3) MANTA LOGISTICS S.R.L.;
4) EULIP S.P.A.;
5) MARTERNERI S.P.A.;
6) PIOMBINO LOGISTICS S.P.A.;
7) COMPAGNIA IMPRESA LAVORATORI PORTUALI S.R.L.;
8) LIBERTY MAGONA S.R.L.;
9) PIOMBINO MULTI-TERMINAL S.R.L.;
10) R.T.I. SICMI SERVICE S.R.L. (mandataria)/SEA STYLE INDUSTRY S.R.L.;
11) NUOVO PIGNONE S.R.L.;
12) IDROTHERM 2000 S.P.A.;
13) VERBRUGGE TERMINALS B.V.;
14) SERVIZI INTEGRATI TERRESTRI MARITTIMI — SINTERMAR S.P.A..
Come si può vedere, confrontando i due elenchi, non compaiono imprese locali come SALES S.P.A. e, almeno singolarmente, COMPAGNIA PORTUALI PIOMBINO SOC. COOP. A R.L., ma soprattutto è scomparso NUOVO PIGNONE S.R.L..
Il che fa pensare che il progetto di insediamento del Nuovo Pignone su cui erano stati spesi protocolli su protocolli, accordi su accordi e dichiarazioni su dichiarazioni sia tramontato.
Il presidente di Nuovo Pignone Michele Stangarone nel febbraio 2019 aveva del resto legato l’insediamento industriale al completamente delle infrastrutture portuali dichiarando: “Piombino per noi rimane un’area di interesse, l’impegno che ci siamo presi è presentare entro giugno un progetto” che è però legato “a infrastrutture che devono essere ancora implementate sulla banchina” e nello stesso “ATTO DI INDIRIZZO Porto di Piombino – Progetto di allocazione delle nuove aree portuali”, preliminarmente approvato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, compariva un elenco di “Istanze di concessione demaniale e manifestazioni d’interesse pervenute” in cui compariva anche NUOVA S.R.L. — HUGHES COMPANY PIGNONE BAKER A GE ma senza nessuna indicazione sull’istanza, sullo scopo, sull’oggetto e sullo stato del procedimento.
Il gruppo Ge Oil&Gas, attraverso Nuovo Pignone, aveva formalizzato nel luglio 2016 (cfr l’articolo di Stile libero Idee dalla Val di Cornia Terreni per GE: c’è ancora l’acqua e manca la strada, ndr) la richiesta per avere in concessione 200mila metri quadri nel porto di Piombino per mettere in pratica il progetto, annunciato nel marzo 2015, di un polo di assemblaggio di moduli industriali per la produzione di energia e gas.
Naturalmente la Regione Toscana si era affrettato a dire che “Gli interventi realizzati sulle infrastrutture portuali consentiranno di accogliere a breve le nuove attività di demolizione e costruzione delle navi e, dall’altro, e di completare le banchine finali entro la fine del 2018, al fine di poter insediare le attività previste da Ge».
Da parte sua il commissario straordinario dell’Autorità portuale di Piombino Luciano Guerrieri aveva sottolineato come l’ente fosse “fortemente impegnato a garantire il completamento delle infrastrutture previste nei tempi, peraltro molto stretti, necessari all’investimento ed alle commesse già acquisite dal proponente”.
Anche il sindaco di Piombino Massimo Giuliani interveniva ricordando: “Quanto previsto dall’Accordo di Programma del 12 agosto 2013 in termini di infrastrutture portuali è stato già interamente realizzato e consentirà, da un lato, di accogliere a breve le nuove attività di Ship Recycling (quindi demolizioni ma anche costruzioni e refitting) e, dall’altro, di completare le banchine finali in due fasi, entro l’inizio e la fine del 2018, al fine di poter insediare le attività previste da GE”.
Il 27 giugno 2017, l’ Autorità portuale trasmise alla Direzione regionale competente:
a) la Deliberazione del Comitato Portuale dell’ Autorità Portuale di Piombino n. 16bis/2016 concernente, in riferimento ad una istanza della Generale Electric Oil &Gas – Nuovo Pignone srl, la concessione di durata ventennale di una superficie di mq. 200.000 circa, rilasciata in conformità al PRP vigente, rilasciata “al fine di espletare operazioni di logistica industriale quali operazioni di assemblaggio, montaggio e collaudo di apparecchiature meccaniche, elettriche e di controllo nel porto di Piombino”;
b) lo Studio di fattibilità per realizzare aree per la logistica industriale nel porto di Piombino, concernente opere infrastrutturali e impiantistiche per circa 60.000.000 di euro, da realizzare in almeno 30 mesi naturali e consecutivi.
Sembrava tutto semplice e pacifico ma che le cose non sarebbe andate così, o almeno così facilmente, lo indicava subito il fatto che sempre nel 2017 un progetto del Nuovo Pignone, insieme ad altre cinque aziende collegate (Costruzioni geometra Vettorini Pietro, BCUBE, Ellegi Service, Briel, S.A.O.), aveva ottenuto per questo insediamento finanziamenti regionali pari a 7.711.023,55 euro ma aveva rinunciato ed i soldi non erano mai stati erogati e spesi.
Ciò nonostante il 28 dicembre 2017, l’ Autorità di Sistema Portuale trasmise alla Direzione regionale competente il progetto definitivo concernente gli “Interventi connessi al nuovo PRP e/o all’ APQ del 13/08/2013 e all’ APQ del 24/04/2014 integrato dall’informativa al CIPE sopra citata per la realizzazione di un’area per la logistica industriale nel porto di Piombino”, comprendente opere ed impianti underground del piazzale, pavimentazioni, viabilità di accesso e sistemazioni a verde, per un importo complessivo pari a 45 milioni di Euro.
Nell’aprile 2018 veniva firmato dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale e da Nuovo Pignone un accordo che così veniva commentato dalla Regione Toscana: “L’accordo firmato tra l’Autorità portuale di sistema e BHGE rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato grazie al lavoro congiunto tra professionalità del personale di Piombino dell’Autorità stessa ed i tecnici di BHGE. Il porto di Piombino ha infatti attratto l’interesse del principale investitore estero in Toscana (ed uno dei più importanti in Italia) per le sue nuove caratteristiche infrastrutturali (nuova diga foranea, nuove banchine, fondali a 20mt, nuovi piazzali attrezzati), rese possibili anche dall’azione sinergica del Commissario straordinario per i lavori al porto di Piombino attivato a seguito del primo accordo di programma del 2013. Tutte opere che hanno visto investire Regione Toscana più di 200 milioni e che risulteranno determinanti anche per le future necessità del Gruppo Jindal e di altri attori nel campo della logistica, così come ci auguriamo anche per attività di refitting e carpenteria navale”.
È con queste parole che il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi esprime la sua soddisfazione per una firma che si pone l’obiettivo di completare, nel più breve tempo possibile, le opere in corso di realizzazione e la progettazione delle opere restanti nell’area della Darsena Nord e consentire così l’insediamento di assemblaggio moduli industriali di Nuovo Pignone, società del gruppo Baker Hughes, a GE company (BHGE), nel Porto di Piombino.
È infatti questo l’obiettivo dell’accordo procedimentale firmato nei giorni scorsi a Firenze alla presenza del presidente della Regione, Enrico Rossi, dal presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, Stefano Corsini, e da Massimo Messeri, presidente di Nuovo Pignone fino allo scorso 31 marzo, accompagnato dal neo presidente Michele Stangarone.
Assemblaggio e collaudo di grandi moduli industriali per la compressione del gas o la produzione di energia elettrica: sono queste le attività che Nuovo Pignone intende svolgere nello scalo piombinese e per sviluppare le quali sono state avviate nei mesi scorsi le opere di completa infrastrutturazione dell’area e di completamento della viabilità di accesso alla Darsena Nord.
In particolare, sono in corso di svolgimento le attività di consolidamento di 200 mila metri quadri di piazzale operativo della banchina interna della Darsena Nord, mentre le attività di realizzazione dei sotto servizi e realizzazione dei piazzali sono in fase di progettazione esecutiva (l’affidamento dei lavori è previsto entro il 2018).
Con l’accordo BHGE si impegna ad avviare a proprio carico le attività di progettazione esecutiva dei sotto servizi e delle platee per assemblaggio e collaudo dei moduli industriali. L’Authority penserà alla progettazione delle restanti opere e alla realizzazione entro il 2019.
Nuovo Pignone si impegna inoltre ad investire una somma di 20milioni di euro nel triennio 2018- 2020 finalizzata anche alla realizzazione di infrastrutture per la logistica tra cui un magazzino coperto di 14 mila metri quadrati.”.
Il 9 luglio 2018 la Regione Toscana approvava con una deliberazione un “Accordo di Programma tra Regione Toscana e Autorità’ di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale per la realizzazione di aree per la logistica industriale nel Porto di Piombino — Approvazione Schema”, contenente in allegato allo schema di accordo: l’ “elenco sintetico delle opere di aree per la logistica industriale nel porto di Piombino”, il quadro economico del progetto esecutivo per Euro 49.307.475,00, il cronoprogramma dei lavori, il rapporto di monitoraggio tipo;
Nel novembre 2018 veniva firmato da Regione Toscana, Comune di Piombino, Autorità portuale e Nuovo Pignone un protocollo che, di nuovo, la Regione Toscana così commentava:
“Creare le condizioni perché possa essere realizzato nel porto di Piombino un cantiere destinato all’assemblaggio e a collaudo dei grandi moduli industriali per la compressione del gas o la produzione di energia elettrica da parte di Nuovo Pignone. E’ rivolto a questo obiettivo il protocollo sottoscritto oggi a Piombino da istituzioni (Regione, Comune e autorità portuale) e Nuovo Pignone – società del gruppo Baker Hughes e GE Company (BHGE). La posta è altissima: la definizione del piano di investimenti è parte delle attività da realizzarsi nell’ambito dell’accordo, ma si stima che l’investimento complessivo possa essere nell’ordine di 40 milioni di euro. Nuovo Pignone BHGE ha manifestato il proprio interesse a realizzare questo insediamento grazie alle caratteristiche assunte, negli ultimi anni, dalla Darsena Nord del porto di Piombino: possibilità di accesso diretto alla banchina portuale, pescaggio a 20 metri di profondità, disponibilità di nuovi piazzali in corso di consolidamento con superficie fino a 200.000 mq.
Il documento sottoscritto ha il compito di favorire un coordinamento tra istituzioni e azienda al fine di far maturare le condizioni per una proposta finale di insediamento industriale-logistico di Nuovo Pignone BHGE. Il gruppo interessato è leader a livello mondiale nel settore delle tecnologie per l’Oil & Gas; gestisce 24 segmenti e linee di prodotto, impiega circa 64.000 dipendenti nel mondo (di cui oltre 5.000 in Italia e circa 4.500 in Toscana) e svolge attività in più di 120 Paesi”.
Si arriva al giugno 2019. Sono trascorsi undici mesi da quando la Regione Toscana approvò un accordo di programma con l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, per la realizzazione di aree per la logistica industriale nel Porto di Piombino, con il quale prendeva atto che il costo dell’opera era pari a 49.307.475 euro dei quali 39.445.980 euro a carico del bilancio regionale e 9.861.495 a carico della stessa Autorità. Si trattava di realizzare le infrastrutture necessarie all’insediamento del Nuovo Pignone nei 20 ettari richiesti nel 2016 da Generale Electric Oil &Gas – Nuovo Pignone (Ge Oil&Gas — NP) e ad essa assegnati dall’Autorità portuale, allora solo di Piombino, nello stesso anno per permettere operazioni di logistica industriale quali operazioni di assemblaggio, montaggio e collaudo di apparecchiature meccaniche, elettriche e di controllo.
In realtà quell’accordo non era mai stato firmato e così il 3 giugno 2019 la Regione Toscana ne approvò un altro che cancellava quello vecchio. Il costo degli interventi diminuiva di molto perché ora era stimato in 22.745.000 euro, dei quali 18.196.000 a carico del bilancio regionale e 4.549.000 a carico della stessa Autorità.
Evidentemente il progetto precedente era stato revisionato “in ragione delle mutate esigenze di assetto logistico industriale sull’area di che trattasi” ed oggi consisteva nella completa infrastrutturazione di un’area di circa 20 ettari e nel completamento della viabilità di accesso alla stessa. In questa versione del progetto, la stessa superficie di intervento del precedente, era stata suddivisa in tre macro-lotti attraverso la realizzazione di una viabilità perimetrale pubblica direttamente connessa alla viabilità di accesso.
Oggi la decisione odierna che interessa proprio quelle aree portuali ancora da completare che pare non interessino più al Nuovo Pignone. Non sarebbe il primo gruppo industriale su cui le istituzioni locali e regionali fanno tanto affidamento ma che, prima o poi, scompaiono.
D’altra parte, probabilmente per memoria, nel sito dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale è sempre in bella evidenza, tra i progetti per il potenziamento del porto di Piombino, la scheda AREA UNITÀ DI BUSINESS PER LA LOGISTICA INDUSTRIALE:
“L’Accordo di Programma sottoscritto in data 24 febbraio 2014 “Per la disciplina degli interventi per la riqualificazione e la riconversione del Polo industriale di Piombino”, è volto a definire una manovra complessiva ed unitaria per l’area di crisi industriale complessa di Piombino, finalizzata alla riqualificazione produttiva del polo siderurgico, alla riconversione e riqualificazione ambientale dell’area di crisi industriale, anche tramite interventi di reindustrializzazione, rafforzamento produttivo e misure per la salvaguardia dei livelli occupazionali tramite l’attuazione di un Progetto di Messa in sicurezza, riconversione e riqualificazione dell’area di che trattasi.
Uno degli interventi previsti ha per oggetto la realizzazione di un’area logistica con accesso diretto alla banchina nord dell’omonima darsena ed alle aree industriali retroportuali, dotata di tutti gli impianti ed attrezzature necessarie per consentire l’insediamento di attività di logistica industriale.
Le opere previste in questo intervento sono quelli necessari per completare le infrastrutture marittime ed adeguare le caratteristiche dei piazzali disponibili alle esigenze delle previste attività di logistica industriale ed in particolare:
- consolidamento dei rilevati della porzione occidentale della piazzale nord e del primo settore della vasca di contenimento impermeabile, realizzati con i materiali di risulta dei dragaggi eseguiti negli interventi precedenti;
- pavimentazione del piazzale per una superficie complessiva di 200.000 mq;
- realizzazione di tutti gli impianti dei piazzali (raccolta e trattamento delle acque meteoriche, impianto elettrico e di illuminazione, impianto antincendio ed impianto acqua potabile ed industriale), di platee per assemblaggio e collaudo di moduli industriali.
Il tempo complessivo necessario per realizzare le opere infrastrutturali sopradescritte è stato stimato in circa 18 mesi naturali e consecutivi per la realizzazione di tutte le opere underground a cui andranno sommati ulteriori 12 mesi per la realizzazione delle opere overground a cura del futuro concessionario dell’area.
Si prevede di bandire la gara entro il primo semestre dell’anno 2018.
L’importo delle opere underground oggetto della procedura di gara è stimato in circa 40 Mln di euro.”.
.”