Dal no alla fusione alla “lista dei suveretani”

Luigi Faggiani

SUVERETO 15 feb­braio 2014 — A Suvere­to l’of­fer­ta polit­i­ca si arric­chirà con una lista civi­ca trasver­sale, nata spon­tanea­mente dal­l’es­pe­rien­za del ref­er­en­dum per l’u­nifi­cazione dei Comu­ni di Campiglia e Suvere­to. A Suvere­to la pro­pos­ta di unifi­cazione fu boc­cia­ta a grande mag­gio­ran­za e ques­ta è sta­ta la ragione per la quale ad essa non si pro­ced­erà. Col­oro che parte­ci­parono al ref­er­en­dum ed alla cam­pagna con­tro il ref­er­en­dum han­no sen­ti­to l’e­si­gen­za di con­tin­uare quel­l’es­pe­rien­za parte­ci­pan­do alle elezioni comu­nali del 2014 e per questo è nata la lista civi­ca.
Abbi­amo inter­vis­ta­to Jes­si­ca Pasqui­ni, Mau­r­izio Tram­busti, Luciano Pre­sen­ti, Giu­lia Sal­vadori, coor­di­na­tori del­la lista civi­ca  “Assem­blea popo­lare Suvere­to”

E dunque alle prossime elezioni comu­nali a Suvere­to si pre­sen­terà una lista civi­ca denom­i­na­ta Assem­blea popo­lare Suvere­to. Da chi è com­pos­ta ques­ta lista civi­ca? E’ trasver­sale? Si riconosce in qualche schiera­men­to politi­co? Di dove nasce l’idea?
Ques­ta lista civi­ca è nata sull’onda di una ritrova­ta parte­ci­pazione dei cit­ta­di­ni alla vita pub­bli­ca, sca­tu­ri­ta dal­la mobil­i­tazione popo­lare con­tro il prog­et­to di fusione por­ta­to avan­ti dal Pd Suvere­to. Tan­ti cit­ta­di­ni han­no lot­ta­to per man­tenere il comune e ora vogliono gov­ernarlo con un meto­do nuo­vo, parte­ci­pa­to e traspar­ente, sen­za impo­sizioni dall’alto. Così l’Assemblea popo­lare, fino ad ora for­ma­ta da oltre un centi­naio di cit­ta­di­ni, ha lan­ci­a­to il prog­et­to di una lista trasver­sale, in una log­i­ca inclu­si­va, sen­za riconoscer­si in uno schiera­men­to politi­co pre­ciso. La gente ci chiede uno sfor­zo uni­tario e noi vogliamo far­lo.
La lista è in fase di com­po­sizione, l’assemblea dei cit­ta­di­ni ha nom­i­na­to una com­mis­sione di garan­ti con lo scopo di fare delle con­sul­tazioni per l’individuazione dei nomi. La rosa dei nomi disponi­bili sarà poi ripor­ta­ta in assem­blea, che sceglierà le can­di­da­ture in modo aper­to e traspar­ente, sec­on­do cri­teri già approvati e con­di­visi da tut­ti.

Quali sono questi cri­teri?
I can­di­dati a sin­da­co e a con­sigliere dovran­no essere legate al paese, che abbiano mat­u­ra­to un sen­so di apparte­nen­za a Suvere­to, per nasci­ta o per scelta di lavoro o di vita, e che credano nell’autonomia comu­nale; non dovran­no essere sem­pli­ci “alza­tori di mano” che dicano sem­pre sì sen­za sapere e sen­za capire, devono avere capac­ità crit­i­ca; devono avere voglia e capac­ità di con­tribuire allo svilup­po del ter­ri­to­rio; rap­p­re­sen­ta­tivi di tutte le cat­e­gorie e di tut­to il ter­ri­to­rio: cen­tro stori­co, per­iferie, frazioni, cam­pagna. Pun­ti­amo quin­di su per­sone che abbiano radica­men­to nel­la comu­nità e parte­cipino alla vita sociale, con espe­rien­ze e com­pe­ten­ze da met­tere al servizio del­la col­let­tiv­ità. Nat­u­ral­mente tut­ti dovran­no iden­ti­fi­car­si nei val­ori di uguaglian­za, gius­tizia e sol­i­da­ri­età e riconoscere i prin­cipi del­la democrazia e del­la parte­ci­pazione.

Quali sono i motivi fon­da­men­tali per i quali avete assun­to ques­ta deci­sione?
L’obiettivo è gov­ernare Suvere­to in modo nuo­vo, con un nuo­vo rap­por­to tra ammin­is­trazione e cit­ta­di­ni, sen­za nes­sun par­ti­to che impon­ga scelte dall’alto o sogget­ti esterni che met­tano veti, come purtrop­po spes­so è suc­ces­so.
Nell’ultimo anno i Suvere­tani han­no com­bat­tuto e vin­to già due battaglie, una con­tro la real­iz­zazione di una cen­trale a bio­masse nel mez­zo del­la cam­pagna dove si svilup­pano le pro­duzioni di qual­ità l’altra con­tro la chiusura del comune, e si apprestano a com­bat­terne una terza con­tro una cat­ti­va polit­i­ca di par­ti­to che non mette più al cen­tro i cit­ta­di­ni, ma logiche lon­tane dal­la gente, che bloc­cano anche prog­et­ti impor­tan­ti come ad esem­pio la real­iz­zazione delle Terme che portereb­bero ben­efi­cio a tut­to il paese e din­torni. Quan­do i cit­ta­di­ni vin­cono con­tro gli appa­rati e le pro­poste calate dall’alto è un buon seg­no. Ma il moti­vo prin­ci­pale è che Suvere­to sec­on­do noi è una bel­la comu­nità, anco­ra ric­ca di val­ori sociali e di poten­zial­ità pro­dut­tive, quin­di meri­ta di più di quel­lo che ha avu­to negli ulti­mi anni, meri­ta una ammin­is­trazione più vic­i­na ai cit­ta­di­ni e al ter­ri­to­rio, che lo conosca e o curi con com­pe­ten­za e pas­sione. E con rispet­to.

suveretoQuali sono i pun­ti pro­gram­mati­ci fon­da­men­tali che pro­ponete agli elet­tori di Suvere­to?
Sti­amo lavo­ran­do per un pro­gram­ma parte­ci­pa­to, costru­ito dal bas­so, fonda­to sui reali bisog­ni dei cit­ta­di­ni e del ter­ri­to­rio. Negli ulti­mi due mesi quat­tro grup­pi di lavoro (ter­ri­to­rio, econo­mia, cul­tura, servizi) han­no incon­tra­to i cit­ta­di­ni e le asso­ci­azioni e han­no prodot­to una pri­ma boz­za di pro­gram­ma che è sta­to pre­sen­ta­to a tut­ti nell’ultima riu­nione dell’Assemblea popo­lare. Qui è sta­to inte­gra­to e dis­cus­so; il lavoro con­tin­uerà. Le idee e le pro­poste non man­cano: pri­ma di tut­to il lavoro e il ter­ri­to­rio. Il pri­mo è una neces­sità, il sec­on­do una risor­sa. Attra­ver­so l’agricoltura, il tur­is­mo e il pic­co­lo com­mer­cio soster­re­mo la nos­tra econo­mia, ma pro­poni­amo anche cose nuove, come la pro­mozione di una “coop­er­a­ti­va di paese” final­iz­za­ta ad attiv­ità arti­gianali e ambi­en­tali, alla green econ­o­my e all’occupazione gio­vanile. Per un ter­ri­to­rio come il nos­tro è molto impor­tante il set­tore dei beni ambi­en­tali e cul­tur­ali, dal cen­tro stori­co al pae­sag­gio rurale e fore­stale, dai mon­u­men­ti alle attiv­ità di for­mazione. Vor­rem­mo aprire una nuo­va sta­gione di cura del ter­ri­to­rio, spes­so trascu­ra­to e fer­i­to. Sul piano tur­is­ti­co lo svilup­po ter­male, uti­liz­zan­do una risor­sa nat­u­rale, deve rap­p­re­sentare la novità dei prossi­mi anni. Purtrop­po è un prog­et­to che l’attuale ammin­is­trazione ha osta­co­la­to. Poi c’è tut­ta la parte dei servizi e dell’organizzazione comu­nale: il sociale, la scuo­la e un comune aper­to e vici­no ai cit­ta­di­ni sono i nos­tri pri­mi obi­et­tivi, ridan­do val­ore al con­siglio comu­nale e alla parte­ci­pazione come meto­do per costru­ire le scelte.

Quali sono i rap­por­ti che, nel caso di vit­to­ria, ter­rete con i Comu­ni del­la Val di Cor­nia? Quale soluzione pro­ponete per risol­vere il prob­le­ma del­la pro­gram­mazione del ter­ri­to­rio e del­la ges­tione comune dei servizi con gli altri Comu­ni del­la val di Cor­nia?
Beh, il prog­et­to di ques­ta lista nasce pro­prio su questo ter­reno, cioè quel­lo di un cor­ret­to rap­por­to tra i Comu­ni, sen­za pre­poten­ze o annes­sioni. Il nos­tro mot­to è sta­to e sarà ‘Autono­mi e insieme’. Su questo abbi­amo idee molto chiare. Per noi la sovra­co­mu­nal­ità è un val­ore, come lo è l’autonomia comu­nale, quin­di i due ter­mi­ni devono coni­u­gar­si. Pun­ti­amo a un comune ben ammin­is­tra­to all’interno con coer­en­ti col­lab­o­razioni ver­so l’esterno. Accan­to­na­ta defin­i­ti­va­mente la fusione, tra i nos­tri pun­ti fer­mi c’è sicu­ra­mente la volon­tà di portare avan­ti l’Unione dei comu­ni, che invece il Pd – pur aven­dola mes­sa in pro­gram­ma – ha incred­i­bil­mente can­cel­la­to. Una Unione di municipi autono­mi che svol­ga fun­zioni che porti­no miglio­ra­men­to dei servizi ai cit­ta­di­ni e rispar­mi, un prog­et­to fal­li­to a causa di forze cen­trifughe nel Pd del­la Val di Cor­nia che han­no por­ta­to ogni comune a nav­i­gare a vista andan­do per la pro­pria stra­da. Siamo per politiche sovra­co­mu­nali serie che con­sen­tano una ges­tione più effi­ciente dei servizi pub­bli­ci con­di­visi, con una visione polit­i­ca strate­gi­ca d’insieme per risol­vere le crit­ic­ità e svilup­pare le poten­zial­ità di un ter­ri­to­rio che deve guardare al futuro in un’ottica di col­lab­o­razione isti­tuzionale, sen­za pro­poste vec­chie e anti­s­toriche come il comune uni­co o le fusioni, che colpireb­bero la rap­p­re­sen­tan­za demo­c­ra­t­i­ca sen­za risol­vere i prob­le­mi. La nos­tra lista sarà la lista di Suvere­to, di chi vuole bene al paese, ma se avre­mo suc­ces­so pos­si­amo dire, sen­za pre­sun­zione, che ne benefi­cerà anche il resto del­la Val di Cor­nia, la sua econo­mia e la sua democrazia.

Commenta il post