Degrado impianti: il sindaco dica se ci sono rischi

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PIOMBINO 17 mar­zo 2018 — Il 20 dicem­bre 2017 il Coor­di­na­men­to Art. 1 — C.CIG scrisse una let­tera al sin­da­co di Piom­bi­no nel­la quale, con rifer­i­men­to ai pos­si­bili rischi cor­re­lati al degra­do degli impianti del­la ex area a cal­do del­lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co, richia­ma­va la neces­sità di val­utare i pos­si­bili rischi da infor­tu­nio per i lavo­ra­tori ed i pos­si­bili rischi da inalazione di fibre di amianto, sia per i lavo­ra­tori sia per la popo­lazione. Nes­suna rispos­ta ad oggi è arriva­ta per cui lo stes­so Coor­di­na­men­to Art. 1 — C.CIG sol­lecita l’am­min­is­trazione comu­nale a rispon­dere infor­man­do adeguata­mente la popo­lazione.
Di segui­to le due let­tere.

Al sig. Sin­da­co di Piom­bi­no
e p.c. Al Pres­i­dente del Con­siglio Comu­nale All’ Uffi­cio Ambi­ente
Agli organi di stam­pa
Ogget­to: sol­lecito rispos­ta a nos­tra del 20/12/2017

Egr. sig. Sin­da­co,
sono trascor­si cir­ca tre mesi da quan­do, a nome del Coor­di­na­men­to Art. 1 — C.CIG, Le scrissi una let­tera (20/12/2017, vedi alle­ga­to), rego­lar­mente pro­to­col­la­ta pres­so l’ appos­i­to uffi­cio, con rifer­i­men­to ai pos­si­bili rischi cor­re­lati al degra­do degli impianti del­la ex area a cal­do del­lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co. In par­ti­co­lare si face­va rifer­i­men­to alla neces­sità di val­utare i pos­si­bili rischi da infor­tu­nio per i lavo­ra­tori ed i pos­si­bili rischi da inalazione di fibre di amianto, sia per i lavo­ra­tori sia per la popo­lazione. Si chiede­va quin­di quali inizia­tive l’ Ammin­is­trazione Comu­nale avesse in cor­so o in pro­gram­ma per ver­i­fi­care quan­to seg­nala­to e per assumere le even­tu­ali nec­es­sarie inizia­tive; purtrop­po non abbi­amo rice­vu­to alcu­na rispos­ta. Con­sid­er­a­ta la seri­età dei rischi paven­tati, cre­di­amo che le domande da noi poste non pos­sano essere igno­rate e che la cit­tad­i­nan­za abbia il dirit­to di essere esauri­en­te­mente infor­ma­ta. Siamo per­tan­to a sol­lecitare l’ ammin­is­trazione a pro­cedere in tal sen­so.

Piom­bi­no 17/3/2018
Per il Coor­di­na­men­to Art. 1 – C.CIG
dot­tor Francesco Pap­palar­do

 

Al sig. Sin­da­co di Piom­bi­no
e p.c. Al Pres­i­dente del Con­siglio Comu­nale Ai Con­siglieri Comu­nali
All’ Uffi­cio Ambi­ente
Agli organi di stam­pa

Altri, con mag­gior autorev­olez­za del­la nos­tra , han­no par­la­to negli ulti­mi tem­pi dei prob­le­mi di inquina­men­to legati allo sta­bil­i­men­to ed alle aree ex Luc­chi­ni e dei pos­si­bili rif­lessi sul­la salute (vedi “Il Tir­reno” del 25/10/2017 – seg­nalazione di Legam­bi­ente).
Gli inadem­pi­men­ti con­tes­ta­ti dal Com­mis­sario Straordinario1 alle soci­età Afer­pi e Cevi­tal ci spin­gono a chieder­ci se non pos­sano esser­ci inadem­pi­men­ti anche sul piano del­la sicurez­za e del­la pro­tezione del­la salute per i cit­ta­di­ni che abi­tano nelle zone lim­itrofe agli impianti in dis­mis­sione e, a mag­gior ragione, per i lavo­ra­tori che anco­ra lavo­ra­no nel­lo sta­bil­i­men­to. La situ­azione del­la ex area a cal­do e in gen­erale degli impianti fer­mi da anni, appare degra­da­ta, con i tam­pon­a­men­ti esterni dei capan­noni in pre­da alla rug­gine ed alla cor­ro­sione, col ris­chio di dis­tac­chi di lamiere e con la neces­sità urgente di accertare se non pos­sano ver­i­fi­car­si anche crol­li con­sis­ten­ti (come paven­ta­to dal­la cronaca locale). Questi potreb­bero met­tere allo scop­er­to par­ti di impianto in cui in pas­sato non si sia pro­ce­du­to alla sos­ti­tuzione di mate­ri­ale con­te­nente amianto ritenu­to ad,impianti inte­gri, “con­fi­na­to” e come tale sen­za ris­chio di dif­fu­sione di fibre nell’ ambi­ente.
Cre­di­amo che sia urgente dare pre­cise risposte ad alcune sem­pli­ci domande in relazione al degra­do degli impianti: vi è un ris­chio di infor­tu­nio per quei lavo­ra­tori che, anche solo occa­sion­al­mente, fos­sero costret­ti a tran­sitare o inter­venire nelle zone degli impianti in dis­mis­sione? Vi è un “ris­chio amianto” per gli addet­ti incar­i­cati dei “pic­coli sman­tel­la­men­ti” , che pare siano in parte già avvenu­ti’ ? Si sono messe e si met­ter­an­no in atto tutte le pro­ce­dure di pre­ven­zione dovute ? Vi è un ris­chio amianto, in atto o poten­ziale, per la popo­lazione? Sono sta­ti atti­vati gli organi tec­ni­ci di con­trol­lo per una val­u­tazione del­la situ­azione? La mas­si­ma autorità san­i­taria locale, (cioe’ Lei, sig. sin­da­co) sta eserci­tan­do inci­si­va­mente i suoi poteri/doveri in mate­ria di pro­tezione del­la salute dei suoi cit­ta­di­ni?
Egr. sig. Sin­da­co, a questi inter­rog­a­tivi solo Lei può rispon­dere con chiarez­za a noi e alla cit­ta’ intera.
Oggi, men­tre i tem­pi per una ripresa delle attiv­ità si allungano sen­za fine, nel­la piu’ totale con­fu­sione delle forze di gov­er­no, è sem­pre piu’ indis­pens­abile agire con urgen­za. Per affrontare ques­ta situ­azione si devono met­tere in cam­po azioni di sman­tel­la­men­to e bonifi­ca almeno delle aree piu’ prossime al cen­tro abi­ta­to, che sono anche poten­zial­mente piu’ esposte ai rischi. La real­iz­zazione di queste opere deve essere affi­da­ta ai lavo­ra­tori dis­oc­cu­pati, pri­mi fra tut­ti col­oro che proven­gono dal­l’in­dot­to. Con fon­di gov­er­na­tivi e region­ali si devono orga­niz­zare seri cor­si di for­mazione ret­ribuiti, al ter­mine dei quali i cor­sisti dovran­no essere inser­i­ti nelle imp­rese idonee e incar­i­cate di pro­cedere alle azioni di sman­tel­la­men­to e bonifi­ca; imp­rese che dovran­no essere pri­or­i­tari­a­mente quelle locali, o anche coop­er­a­tive di nuo­va for­mazione, cre­ate con il sup­por­to delle isti­tuzioni pub­bliche, tra lavo­ra­tori parte­ci­pan­ti ai cor­si. Questo darebbe un pri­mo seg­nale di ripresa per la cit­tà, cre­an­do pro­fes­sion­al­ità nuove e un min­i­mo di ripresa di cir­co­lazione mon­e­taria.
Nell’ atte­sa di sol­lecita rispos­ta por­giamo i nos­tri rispet­tosi salu­ti.

Piom­bi­no 20/12/2017
Per il Coor­di­na­men­to Art 1 – Camp­ing CIG
dot­tor Francesco Pap­palar­do

(Foto di Pino Bertel­li)

 

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