Dei cinquanta tornati a lavoro molti di nuovo a casa
PIOMBINO 11 settembre 2018 — Era il 9 agosto quando l’azienda Aferpi in un incontro formale ci comunicava l’intenzione, oltre al prossimo riavvio dell’impianto di laminazione rotaie, il rientro di circa 50 lavoratori definiti “inattivi” ossia provenienti dalle aree che da più tempo erano fermi a casa, come AFO, COK etc..
Lavoratori che dovevano essere destinati ad attività di pulizie approfondite per poi essere utilizzati negli impianti che via via sarebbero stati riavviati.
Un fatto che avevamo definito positivo seppure in un quadro di cauto ottimismo imposto dalle esperienze di questi anni.
È di questi giorni la notizia di una chiara inversione di tendenza.
I lavoratori richiamati in larga misura sono nuovamente a casa con lo strumento dell’ammortizzatore sociale.
Abbiamo chiesto all’azienda un incontro urgente per capire i motivi di questo cambiamento di rotta e temiamo gli effetti che questo passo falso avrà sul giudizio, sulle aspettative e sull’opinione nei confronti di questa azienda.
Come abbiamo già avuto modo dei esprimere, riteniamo che una gestione oculata e non allegra delle risorse dello stabilimento sia un fatto positivo.
Ma non possiamo sottacere che le aspettative del territorio sono immense e che bastano pochi passi falsi, per mandare in frantumi una credibilità costruita con pazienza.
Ci aspettiamo che nell’incontro l’azienda possa chiarire le reali intenzioni e possa anticipare l’assetto produttivo dei tre treni di laminazione traguardando la fine dell’anno.
In definitiva un doppio binario di lavoro per le organizzazioni sindacali:
quello verso il ministero, nei confronti del quale abbiamo già prodotto una nuova e ulteriore richiesta di incontro per affrontare il delicato tema degli ammortizzatori sociali,
quello interno dove dovremo discutere di sicurezza, occupazione, metodi di lavoro e organizzazione.
Fim, Fiom, Uilm Aferpi e Piombino Logistics