Limiti elettorali per i consigli comunali. E gli atti per l'urbanistica?

Delibere solo per casi urgenti e improrogabili

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PIOMBINO 23 mar­zo 2019 – Anche uffi­cial­mente ora siamo in cam­pagna elet­torale. Anzi lo siamo dal 20 mar­zo. Il min­istro dell’interno Mat­teo Salvi­ni ha infat­ti fir­ma­to il decre­to con il quale ven­gono defin­i­ti­va­mente fis­sate nel­la data di domeni­ca 26 mag­gio (even­tuale turno di bal­lot­tag­gio il 9 giug­no) le elezioni ammin­is­tra­tive per il rin­no­vo dei sin­daci e dei con­sigli comu­nali.
Per la cronaca in Val di Cor­nia andran­no al voto i Comu­ni di Piom­bi­no, Campiglia Marit­ti­ma, San Vin­cen­zo e Suvere­to.
Il min­istro dell’interno ha antic­i­pa­to di qualche giorno il lim­ite mas­si­mo dei 55 giorni (arti­co­lo 3 legge 7 giug­no 1991 numero 182) entro cui il gov­er­no deve emanare il decre­to di con­vo­cazione dei comizi elet­torali dan­done “imme­di­ata­mente” comu­ni­cazione ai prefet­ti per gli adem­pi­men­ti di loro com­pe­ten­za.
Come con­seguen­za dell’atto del min­istro scat­ta il peri­o­do di ridot­ta attiv­ità dei con­sigli comu­nali. Infat­ti, a far data dal­l’e­mis­sione del decre­to (20 mar­zo) i con­sigli, che dur­eran­no in car­i­ca fino all’elezione dei nuovi organ­is­mi, si dovran­no lim­itare ad adottare solo gli atti “urgen­ti ed impro­ro­ga­bili”.
Per una migliore definizione di quali siano gli atti “urgen­ti ed impro­ro­ga­bili” gio­va citare la cir­co­lare del min­is­tero dell’interno, 7 dicem­bre 2006, nel­la quale viene pun­tu­al­iz­za­to che “spet­ta ai con­sigli in sca­den­za, nel­la pro­pria autono­mia, indi­vid­uare i casi in cui ricor­rono gli estre­mi dell’urgenza e del­la impro­ro­ga­bil­ità” e che “ tali sono i casi in cui l’i­nat­tiv­ità com­por­ti un dan­no per l’ente o si con­fig­uri come un inadem­pi­men­to di fronte a obb­lighi derivan­ti da leg­gi, provved­i­men­ti ammin­is­tra­tivi o comunque col­le­gati a vin­coli con­trat­tuali”.
Sono tut­tavia pre­sen­ti situ­azioni in cui la giurispru­den­za ha ammes­so, nel peri­o­do preelet­torale, l’adozione di atti non carat­ter­iz­za­ti da un ter­mine per­en­to­rio rifacen­dosi alla con­sid­er­azione che spet­ta ai con­sigli, nel­la loro autono­mia, la scelta sul­la neces­sità dell’atto da assumere. Nel caso, i con­sigli comu­nali sono sta­ti comunque chia­mati a pro­durre una adegua­ta moti­vazione e si sono assun­ti ogni respon­s­abil­ità polit­i­ca per le loro deci­sioni.
Un caso di scuo­la e molto per­ti­nente anche alla situ­azione del­la Val di Cor­nia riguar­da la deci­sione adot­ta­ta dal Tar dell’Umbria che nel 1998, in emer­gen­za ter­re­mo­to, ritenne suf­fi­cien­te­mente moti­va­ta l’adozione di una vari­ante al piano rego­la­tore gen­erale facen­do rifer­i­men­to all’e­si­gen­za di “evitare gravi dan­ni al pae­sag­gio nat­u­rale o all’assetto urban­is­ti­co”.
Quali pos­sono essere le con­seguen­ze delle dis­po­sizioni cir­ca l’attività dei con­sigli comu­nali del­la zona in un peri­o­do preelet­torale come è quel­lo che decorre fino all’en­tra­ta in car­i­ca degli ammin­is­tra­tori elet­ti il 26 mag­gio?
Il caso più biz­zarro è quel­lo del Comune di Piom­bi­no che si è riu­ni­to il 22 mar­zo ovvero pro­prio nel giorno del­la pub­bli­cazione del decre­to del min­is­tero dell’interno che data­va nel giorno 20 mar­zo l’inizio del peri­o­do preelet­torale con le restrizione sul­l’at­tiv­ità dei con­siglio. Va riconosci­u­to che, in quel­la sedu­ta, sono sta­ti decisi argo­men­ti rifer­i­ti alle tar­iffe locali che, in assen­za di una indi­cazione, pote­vano portare a un dan­no per l’ente e a una dif­fi­coltà per gli uten­ti. Il resto dei pun­ti all’or­dine del giorno riguar­da­va inter­pel­lanze, mozioni e inter­rogazioni sen­za una ogget­ti­va neces­sità di pro­nun­ci­a­men­ti di val­ore ammin­is­tra­ti­vo.
A Campiglia Marit­ti­ma è sta­to aper­to, con un atto del 30 luglio scor­so, una pro­ced­i­men­to per una vari­ante al rego­la­men­to urban­is­ti­co per “la riqual­i­fi­cazione di una area di trasfor­mazione AT6 – ex mag­a­zz­i­ni Com­er”.
Il 22 gen­naio 2019 il con­siglio comu­nale ha adot­ta­to la vari­ante e a par­tire dal 30 gen­naio è inizia­to il peri­o­do di 60 giorni pre­vis­to dal­la legge regionale per la pre­sen­tazione di even­tu­ali osser­vazioni.
Con­ti alla mano, i 60 giorni scad­ran­no il 31 mar­zo e sec­on­do l’iter dovran­no essere esam­i­nati dal con­siglio comu­nale per l’adozione degli atti suc­ces­sivi.
Come è sta­to chiar­i­to il con­siglio comu­nale non può però delib­er­are a far data dal 20 mar­zo se non per adottare provved­i­men­ti “urgen­ti e impro­ro­ga­bili”. E tale non pare essere una vari­ante al rego­la­men­to urban­is­ti­co per un’area che è rimas­ta per lun­go tem­po inuti­liz­za­ta così come oggi si può osser­vare.
Infor­mal­mente alcu­ni ammin­is­tra­tori, in occa­sione di incon­tri pub­bli­ci, avreb­bero gener­i­ca­mente par­la­to di una con­vo­cazione con­sil­iare pri­ma del­la fine del­la leg­is­latu­ra.
Sarà inter­es­sante vedere come il Comune intende pro­cedere. È prob­a­bile e forse pos­si­bile che il per­fezion­a­men­to dell’iter del­la vari­ante sia mate­ria per l’amministrazione futu­ra.
Sia il Comune di Piom­bi­no e quel­lo di Campiglia stan­no redi­gen­do il nuo­vo pianto strut­turale coor­di­na­to e per questo han­no orga­niz­za­to un per­cor­so parte­ci­pa­ti­vo che si è con­clu­so il 16 mar­zo. Lo stes­so sin­da­co di Piom­bi­no, Mas­si­mo Giu­liani, ha affer­ma­to che è inten­zione del­la giun­ta comu­nale di  “portare in adozione il nuo­vo piano strut­turale entro la fine del­la con­sil­iatu­ra” e la più alta diri­gente del set­tore urban­is­ti­ca, Camil­la Cer­ri­na Fer­oni, ha addirit­tura pre­cisato che l’ipote­si è quel­la “adottare il piano strut­turale inter­co­mu­nale ver­so la metà di aprile”.
Poiché ambedue i Comu­ni han­no tem­po fino al 27 novem­bre 2019 per adozione del Piano Strut­turale Inter­co­mu­nale non sem­bra ricor­ra­no le con­dizioni di urgen­za e impro­ro­ga­bil­ità.
Infine è da reg­is­trare una pres­sante richi­es­ta dei sin­da­cati (vedi doc­u­men­to alla fine di questo arti­co­lo) dopo una riu­nione che si è tenu­ta in  Comune a Piom­bi­no sul tema dell’annunciato inves­ti­men­to del treno di lam­i­nazione TPP nel­lo sta­bil­i­men­to Afer­pi.
Fim, Fiom e Uilm, nel­la sostan­za, chiedono l’approvazione di una vari­ante urban­is­ti­ca nec­es­saria per dar cor­so al prog­et­to del­la nuo­va pro­pri­età. Addirit­tura i sin­da­cati si riv­ol­go­no alle oppo­sizioni invi­tan­dole a dare sosteg­no all’Am­min­is­trazione “per­ché si approvi questo ulti­mo è fon­da­men­tale atto ammin­is­tra­ti­vo nec­es­sario all’in­ves­ti­men­to del treno rotaie”.
In questo caso si trat­terebbe solo di avviare, nel­la parte finale del­la leg­is­latu­ra, il pro­ced­i­men­to che ha un iter impos­si­bile da con­clud­er­si pri­ma del 26 mag­gio. Anche in questo caso pesano, comunque, in maniera davvero con­sis­tente i lim­i­ti imposti all’at­tiv­ità del con­siglio comu­nale dalle norme elet­torali.

Comu­ni­ca­to dei sin­da­cati dopo l’incontro in Comune del 19 mar­zo 2019

Mart­edì scor­so si è tenu­to pres­so il Comune di Piom­bi­no un incon­tro con l’Amministrazione Comu­nale in mer­i­to all’an­nun­ci­a­to inves­ti­men­to del­lo sta­bil­i­men­to AFERPI sul­l’impianto del Treno di lam­i­nazione TPP, rel­a­ti­vo al trat­ta­men­to ter­mi­co del­la tes­ta del­la rota­ia.
Questo inves­ti­men­to già noto e pre­sente nelle pre­sen­tazioni delle linee gui­da più volte pre­sen­tate nei vari incon­tri al Min­is­tero del­lo Svilup­po Eco­nom­i­co e del piano indus­tri­ale JSW.
Per­tan­to un inves­ti­men­to ampia­mente pre­an­nun­ci­a­to, che Fim, Fiom e Uilm non han­no mai per­so occa­sione di richiederne l’anticipazione, così come stan­no tut­t’o­ra facen­do per quel­lo rel­a­ti­vo ai forni elet­tri­ci; e già con­tenu­to nel piano indus­tri­ale alle­ga­to all’accordo di pro­gram­ma fir­ma­to dalle Isti­tuzioni e dal­la soci­età suben­trante il 24 luglio 2018.
Un inves­ti­men­to vitale per ren­dere mag­gior­mente com­pet­i­ti­vo il prodot­to forse più qual­i­f­i­cante del­lo sta­bil­i­men­to piom­bi­nese su un mer­ca­to agguer­ri­to che con­sen­tirebbe di man­tenere e ampli­are la con­dizione di leader nel­la for­ni­tu­ra di rotaie di qual­ità nel mon­do fer­roviario in Italia e all’es­tero.
Nel­l’in­con­tro l’Amministrazione ci riferisce che la doman­da per la richi­es­ta delle autor­iz­zazione è sostanzial­mente incom­ple­ta e che, dato l’approssimarsi delle con­sul­tazioni ammin­is­tra­tive, i tem­pi potreb­bero non con­sen­tire un’autorizzazione in tem­pi bre­vi.
Rite­ni­amo che di fronte ai tan­ti sforzi che cias­cun sogget­to, lavo­ra­tori e sin­da­ca­to in tes­ta, Isti­tuzioni ad ogni liv­el­lo e l’im­pren­di­tore in ulti­mo in ordine tem­po­rale, han­no pro­fu­so, affinché lo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co, con tutte le dif­fi­coltà che vivi­amo, potesse tornare a nuo­va vita, ogni ritar­do negli inves­ti­men­ti sia un atto deplorev­ole e scon­for­t­ante.
Per ques­ta ragione: Chiedi­amo all’Azienda di recu­per­are i ritar­di nel­la pre­sen­tazione del­la doc­u­men­tazione autor­iz­za­ti­va nec­es­saria e di far­lo in tem­pi rapidis­si­mi, in modo da uti­liz­zare l’ultima data utile del con­siglio comu­nale per avviare la pro­ce­du­ra.
Chiedi­amo all’Amministrazione Comu­nale di dedi­care in questo scor­cio di leg­is­lazione lo stes­so impeg­no serio e respon­s­abile di cui è sta­ta capace, per avviare e con­sen­tire l’investimento per il treno rota­ia sen­za ritar­di.
Un impeg­no che ques­ta ammin­is­trazione ha già ampia­mente dimostra­to nel­l’ap­provazione dell’attuale vari­ante urban­is­ti­ca, tas­sel­lo fon­da­men­tale che ha pos­to l’algerino con le spalle al muro costrin­gen­do­lo a pas­sare la mano.
Chiedi­amo infine alle oppo­sizioni di dare sosteg­no all’Am­min­is­trazione per­ché si approvi questo ulti­mo è fon­da­men­tale atto ammin­is­tra­ti­vo nec­es­sario all’in­ves­ti­men­to del treno rotaie.
Il nos­tro Ter­ri­to­rio ha bisog­no di lavoro, di inves­ti­men­ti, di infra­strut­ture, di far par­tire i vari prog­et­ti annun­ciati sul por­to ed ha bisog­no del­la siderur­gia, con una fab­bri­ca mod­er­na, sal­va­guardan­do un prodot­to di alta qual­ità come quel­lo delle rotaie di cui siamo leader nel mon­do e uni­ci pro­dut­tori in Italia.
Rite­ni­amo che tut­ti deb­bano adop­er­ar­si per spin­gere dal­la parte gius­ta e fare in modo che il prog­et­to Jin­dal si pos­sa real­iz­zare in toto, nel più breve tem­po pos­si­bile, nel­l’in­ter­esse dell’economia di tut­to il Com­pren­so­rio.

Seg­reterie
Fim Fiom Uilm Provin­ciali

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