Delusione e rabbia tra operai e impiegati

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PIOMBINO 17 otto­bre 2015 — Ma a quale assem­blea han­no parte­ci­pa­to le RSU AFERPI? Durante l’ul­ti­ma assem­blea del giorno 9 si avverti­va subito la delu­sione e la rab­bia di operai e imp­ie­gati per quan­to emer­so nell’ incon­tro al MISE, tan­to che l’in­ter­ven­to fat­to dal seg­re­tario UILM a nome di FIOM FIM e UILM ha riscos­so una sono­ra con­tes­tazione da parte dei lavo­ra­tori che si sono cal­mati solo quan­do le seg­reterie nazion­ali, come richiesto anteceden­te­mente anche dal­la “mino­ran­za sin­da­cale”, han­no deciso di lan­cia­re l’ul­ti­ma­tum all’ azien­da affer­man­do che: il tem­po delle promesse era fini­to e che c’era bisog­no di fat­ti con­creti a par­tire dall’ imme­di­a­to rien­tro di altri lavo­ra­tori in fab­bri­ca e che se entro una set­ti­mana non ci fos­sero stare risposte in tal sen­so sarebbe par­ti­ta la mobil­i­tazione.
Nei fat­ti la set­ti­mana è pas­sa­ta e non si è giun­ti a niente.
In mer­i­to alla parte salar­i­ale, del­la quale non si è par­la­to in alcun modo in assem­blea e di cui siamo venu­ti a conoscen­za solo dal comu­ni­ca­to, vogliamo chiedere al sin­da­ca­to a cosa si riferiscono.
Ci pos­sono essere due ipote­si:

  • 1. si vuole rimet­tere in dis­cus­sione la mora­to­ria sin­da­cale che limi­ta il salario dei lavo­ra­tori . Se fos­se ques­ta l’ipote­si siamo asso­lu­ta­mente d’ac­cor­do ma occorre par­larne con i lavo­ra­tori e avan­zare una richi­es­ta speci­fi­ca ;
  • 2. sec­on­do alcune indis­crezioni l’azien­da non riconoscerebbe com­ple­ta­mente le spet­tanze di PAR (per­me­s­si annu­ali ret­ribuiti)  e non erogherebbe
    a) l’indennità di fun­zione,
    b) l’importo (1/26 del­la ret­ribuzione men­sile fis­sa ) per la fes­tiv­ità qualo­ra cada di saba­to (in RO),
    c) l’importo di man­ca­ta men­sa.

Se invece fos­se così e quin­di fos­se ques­ta l’ipote­si occor­rerebbe un inter­ven­to imme­di­a­to da parte dei sin­da­ca­to per costrin­gere l’azien­da a rispettare i pat­ti sot­to­scrit­ti nel­l’ac­cor­do .
Con­clu­den­do, vis­to che la set­ti­mana è trascor­sa sen­za nes­sun risul­ta­to, nel caso l’e­si­to del prossi­mo incon­tro tra azien­da e sin­da­ca­to non por­ti i risul­tati chi­esti, con forza , dal­l’assem­blea dei lavo­ra­tori e rib­a­di­ti dal respon­s­abile nazionale FIOM per la siderur­gia Mau­ro Fat­i­can­ti, ( “Ora abbi­amo delle date , la prossi­ma set­ti­mana “ — cioè ques­ta cor­rente — “ci incon­tr­ere­mo con l’azienda per capire quan­ti lavo­ra­tori rien­tr­eran­no in fab­bri­ca. Ora e non a dicem­bre se arriver­an­no risposte neg­a­tive sarà mobil­i­tazione”, “ ora subito vogliamo vedere rien­trare i lavo­ra­tori, vogliamo vedere le ruspe buttare giù i capan­noni”), il sin­da­ca­to dovrà imme­di­ata­mente met­tere in atto azioni di mobil­i­tazione sen­za ulte­ri­ori indu­gi e ten­ten­na­men­ti.

Grup­po di mino­ran­za sin­da­cale-Camp­ing CIG

(Foto di Pino Bertel­li)

Una risposta a “Delusione e rabbia tra operai e impiegati”

  1. Capis­co la delu­sione per lo slit­ta­men­to (e spe­ri­amo che sia solo uno slit­ta­men­to!) degli inves­ti­men­ti promes­si, capis­co la delu­sione per il man­ca­to rispet­to di accor­di ret­ribu­tivi ed il rien­tro sul pos­to di lavoro. Para­dos­salmente li reputo però aspet­ti sec­on­dari su cui focal­iz­zarsi in un sec­on­do momen­to; l’aspet­to pri­mario, per me, rimane quel­lo di quan­to del prog­et­to orig­i­nario Afer­pi ha vera­mente inten­zione di real­iz­zare. E’ paci­fi­co e lam­pante che per acquisire le aree exLuc­chi­ni ed incam­er­are il con­sen­so min­is­te­ri­ale per tale acqui­sizione era nec­es­sario pre­sentare un grande pro­gram­ma di svilup­po che alla resa dei con­ti sta già mostran­do alcune falle che portereb­bero anche ad una revi­sione del­la quan­tità di per­son­ale nec­es­sario. Non met­terei in sec­on­do piano il pro­gram­ma di acqui­sizione da parte di Afer­pi del­l’ac­ciaieria Leali, già fun­zio­nante, già pro­dut­ti­va, pronta a fornire la mate­ria pri­ma per i treni lam­i­na­toi piom­bi­ne­si, con un cos­to ener­geti­co infe­ri­ore rispet­to a quel­lo appli­ca­to, in assen­za di un accor­do gov­er­na­ti­vo, a Piom­bi­no. Se ciò avvenisse, ver­rebbe a man­care la neces­sità del sec­on­do forno elet­tri­co e con­seguente­mente sarebbe da rivedere anche il numero degli addet­ti occor­ren­ti. E’ bene ricor­dar­si che l’al­geri­no è un impren­di­tore glob­ale e farà, o non farà, ciò che gli con­viene a pre­scindere dagli accor­di già pre­si, se il gov­er­no non gli riduce il cos­to ener­geti­co a Piom­bi­no, non real­izzerà ciò che ha promes­so per­chè lo por­rebbe auto­mati­ca­mente fuori mer­ca­to, semplice!.Perciò, pri­ma di lan­cia­r­si con­tro Afer­pi per spinger­la al rispet­to degli accor­di sin­da­cali pre­si, sarebbe meglio per tut­ti chia­mare il gov­er­no ital­iano ed il min­is­tero com­pe­tente a rispettare quel­lo che in fon­do ha promes­so ad Afer­pi ovvero la riduzione del cos­to ener­geti­co di cui ne gioverebbe anche la Mag­o­na la quale, a fronte del­la riduzione di questo cos­to, potrebbe anche ripren­dere la pro­duzione in pieno. Il cos­to del­l’en­er­gia è un prob­le­ma enorme, più del cos­to del­la man­od­opera, per le indus­trie che vogliono pro­durre in Italia, infat­ti le più chi­udono per andare a pro­durre altrove. L’Al­coa ne è uno dei tan­ti esem­pi: dal­la Sardeg­na se ne è anda­ta dal momen­to in cui sono venu­ti a man­care gli sgravi sul cos­to ener­geti­co. In più ci si mette anche l’ap­pli­cazione di tar­iffe a mac­chia di leop­ar­do, al nord (vedi Leali) cos­ta meno che a Piom­bi­no. Per questo io pen­so che per vedere real­iz­za­to quel­lo che Afer­pi ha promes­so, almeno la gran parte, e riportare lavoro e occu­pati a Piom­bi­no è nec­es­sario che il gov­er­no ital­iano rispet­ti le promesse fat­te all’al­geri­no e i sin­da­cati e i dipen­den­ti exluc­chi­ni si mobil­iti­no per­chè ciò avven­ga.
    P.S. sono un operaio, non sono un azien­dal­ista, ma non sono facile agli entu­si­as­mi e cer­co di capire le cose infor­man­do­mi, rifuggen­do i procla­mi politi­ci e/o sin­da­cali. Sono soprat­tut­to molto prag­mati­co.

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