Demagogia sulla riorganizzazione della scuola
CAMPIGLIA 4 febbraio 2017 — “La demagogia e la strumentalizzazione con le quali viene attaccata la proposta dell’amministrazione comunale di riorganizzare la scuola partendo dalla scuola materna, primo livello scolastico interessato dal grave calo delle nascite, è imbarazzante” Lo afferma l’assessora alla scuola Alberta Ticciati (nella foto insieme all’assessore Viola Ferroni) che interviene per riaffermare le ragioni delle scelte dell’amministrazione comunale in fatto di riorganizzazione scolastica.
“Si dice che si potrebbe agire diversamente, che si potrebbe mantenere tutto in piedi com’è, nonostante che nel 2018 ci troveremo davanti a circa trenta bambini in meno in ingresso alla materna, si dice che le politiche a sostegno del borgo portate avanti da quest’amministrazione non sono state efficaci e sufficienti, nonostante ci sia un evento come Apritiborgo, il sostegno del Comune per l’acquisto della prima casa, ambulatori medici di eccellenza, un’ottima struttura di riabilitazione ortopedica, il teatro, il centro civico Mannelli. Ricordo inoltre che i temi del calo delle nascite e dello spopolamento dei borghi non sono certo problema della sola Campiglia, ma di tutta l’Italia. Tutte amministrazioni incapaci? E allora si portino le proposte, si dica, numeri alla mano, come si può riorganizzare la scuola, realisticamente, non per supposizione. Si chiude una sezione di materna a Venturina? Alcuni bambini di Venturina Terme che vogliano, o no, dovranno obbligatoriamente salire a Campiglia. Si mantiene tutto com’è? Ci saranno delle sezioni con un numero troppo basso e il Ministero dell’istruzione non le riconoscerebbe come legittime”.
Prosegue Ticciati: “Il compito e il dovere dell’istituzione scolastica e dell’amministrazione comunale è quello di offrire un servizio di qualità, che guardi alle prospettive future e alla validità del progetto formativo e educativo dei bambini. Se per far questo è necessaria un’organizzazione logistica piuttosto che un’altra, non c’è la lesione di nessun diritto delle famiglie, ma c’è in campo il dovere di Comune e Scuola di perseguire tutte le strade possibili per garantire qualità, efficienza, funzionalità del servizio. Personalmente comprendo la preoccupazione delle famiglie di fronte al cambiamento, sacrosanto diritto, legittimo, che ritengo però non possa essere sufficiente per interrompere un processo necessario per affrontare la crisi che oggi ci troviamo a combattere, gestendo le difficoltà e preservando la qualità e la ricchezze che grazie alle insegnati, alla scuola in generale e alla fattiva collaborazione tra amministrazione e istituzione scolastica, siamo stati capaci di coltivare. A questo proposito tengo a ripetere che quest’amministrazione non ha intenzione di tagliare, ma di rivedere la gestione e l’organizzazione dei servizi di fronte a una società diversa da quella anche solo di 5 o 6 anni fa e rivendica il ruolo di supporto e innovazione della scuola; soltanto nel 2016 tra interventi di manutenzione e adeguamento, trasporto scolastico, mensa e finanziamento dell’offerta formativa ha speso circa 380mila euro. Il Comune non è la controparte, ma il soggetto preposto a garantire la corretta formazione dei nostri bambini, attraverso la collaborazione e il lavoro dei professionisti del settore. Le difficoltà sono tante, il periodo è difficile, ma credo che la continua diffidenza, lo screditare i professionisti che costantemente lavorano per consegnarci una società più preparata e adeguata non ci porterà lontano”.
UFFICIO STAMPA COMUNE DI CAMPIGLIA