Chi possiede la società dei parchi Val di Cornia
PIOMBINO 15 marzo 2014 — Ma di chi è la Società Parchi della Val di Cornia?
La domanda è lecita dato che, esaminando recenti atti ufficiali, non si capisce proprio la risposta.
Le contraddizioni cominciano già nello stesso sito della Società (http://www.parchivaldicornia.it/index.php) che pubblica insieme uno statuto dove sta scritto all’ art. 1 che è costituita una società per azioni, a totale capitale pubblico, denominata “Parchi Val di Cornia S.p.A.” (si capisce che i soci dovrebbero essere dei Comuni data la rilevanza dei poteri attribuiti alla Conferenza dei Sindaci) ma nell’ elenco dei soci, che è in un’altra pagina del sito, compaiono, oltre ai Comuni di Piombino, Campiglia, San Vincenzo, Suvereto e Sassetta anche la Provincia di Livorno, la Camera di Commercio Livorno e Baia Etrusca Snc.
Ma le contraddizioni non si fermano qui.
La Giunta comunale di Piombino nell’ ottobre 2013 approva una deliberazione, con la quale proroga l’accordo per la disciplina dei rapporti fra Ministero per i Beni e le Attività culturali, Regione Toscana e Comune di Piombino per l’esercizio coordinato delle attività di valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale dell’Area di Baratti, nella quale ammette che non è stata ancora completata l’operazione di acquisizione delle quote societarie dei privati per cui rimane tuttora presente nella società un socio privato anche se per una esigua percentuale dello 0,03% sul capitale totale.
La Giunta regionale della Toscana sempre nell’ ottobre del 2013, in una deliberazione con la quale assegna un contributo di 500.000 euro alla Società dei Parchi, la definisce società in house dei Comuni della Val di Cornia cioè a totale partecipazione comunale.
La stessa Giunta regionale nel novembre 2013 conferma che la Parchi Val di Cornia Spa è ancora, per la pur minima quota dello 0,03%, di proprietà privata in quanto è ancora in corso l’acquisizione pubblica da parte dei Comuni interessati e dunque da questo non si può non dedurre che non si tratta di una società in house.
Sempre nel novembre 2013 la Giunta comunale di Piombino approva un nuovo contratto di servizi per il triennio 2014–2016 con la Società parchi e nella delibera relativa afferma che la società svolge attività strumentali nei confronti dei Comuni soci, che la stessa esula dall’ambito dei servizi pubblici a rilevanza economica, che i Comuni soci esercitano sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e che in generale ricorrono tutte le condizioni del cosiddetto “ in house providing”, cioè l’affidamento diretto di servizi.
Finalità del contratto di servizio è quella di “attuare e consolidare per conto dei Comuni e secondo i criteri di efficienza, efficacia ed economicità, un sistema unitario ed integrato delle singole attività comunali amministrative e gestionali volte alla conservazione, alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio, archeologico, monumentale, culturale, paesaggistico ed ambientale”.
Ora si dà il caso che nel novembre 2011 il Comune di Piombino aveva chiesto un parere all’ Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato in merito all’affidamento diretto alla società Parchi Val di Cornia delle attività attinenti alle gestioni dei musei e delle aree archeologiche appartenenti al territorio della Val di Cornia e l’Autorità aveva affermato chiaramente che, affinché si possa procedere ad un affidamento diretto in deroga alle procedure ad evidenza pubblica, è necessario che l’ente affidante eserciti sulla società affidataria un controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi e che il primo presuppopsto di questo, ovvero la partecipazione pubblica totalitaria, non era rispettato in quanto nella compagine sociale vi era la presenza di un socio privato, sia pure con una quota minoritaria e marginale. L’ Autorità rimaneva in attesa di conoscere, entro il termine di sessanta giorni le iniziative adottate per correggere la situazione (per leggere clicca qui).
Non pare che la situazione sia stata corretta e così le contraddizioni sono aumentate. Ovviamente tutto questo ha conseguenze negativamente non piccole sul funzionamento di un società che, non avendo una missione chiara e contenporaneamente non avendo ben delineati i limiti entro cui muoversi, si trova ad operare senza un solido ed indiscutibile basamento.
Ovviamente tutto in barba ad efficienza ed efficacia.
Ma tant’è.
Non credo faccia differenza chi gestisce i parchi, ma come vengono tenuti, questo sì fa differenza e al momento so per certo che almeno uno dei parchi é mal tenuto: il parco di Montioni é in condizioni pietose. Gli stradelli non possono essere percorribili dai ragazzzi delle scuole! Ammesso che ci sia qualchuno che va nelle scuole, ha organizzare gite soprattutto in primavera? I tavoli sono rotti o addirittura portati via da qualche delinquente, mancano appostamenti per osservare gli animali ecc ecc Ho voluto esprimere il mio pensiero su di un parco in particolare.