Dichiarazioni che lasciano allibiti

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pervenuta in redazione

SUVERETO 16 novem­bre 2014 — Con tan­ti sol­di si gov­ernerebbe meglio. Questo lo san­no anche gli scioc­chi. Leggen­do le dichiarazioni del­la Sof­frit­ti, sin­da­co di Campiglia Marit­ti­ma, si rimane alli­biti. La lezione non è sta­ta suf­fi­ciente, eppure è sta­ta davvero impor­tante. Sia a Suvere­to che a Campiglia. La fusione non è pas­sa­ta per­ché la sire­na dei sol­di non ha con­vin­to e la stra­grande mag­gio­ran­za dei cit­ta­di­ni ha dimostra­to che non si vol­e­va far incantare.
È miope e inutile stare girati indi­etro, pos­si­amo solo con­tin­uare i dis­s­apori e cer­ta­mente questo non pro­duce niente di buono. Ma peg­gio anco­ra è non vol­er leg­gere le cose nel­la gius­ta maniera. Anal­izzi­amole insieme, sen­za dem­a­gogia. A Suvere­to il risul­ta­to è travol­gente, han­no vota­to il 70 per cen­to degli elet­tori e l’83 per cen­to ha det­to un chiaro NO. A Campiglia ha vota­to soltan­to il ven­ticinque per cen­to, e di questi votan­ti cir­ca il 30 per cen­to ha det­to NO alla fusione. Ma quel­lo che è più evi­dente è che il 75 per cen­to dei cit­ta­di­ni di Campiglia non ha parte­ci­pa­to al voto. Quin­di, la stra­grande mag­gio­ran­za dei suoi concit­ta­di­ni non si è fat­ta incantare dalle sirene dei sol­di. Non solo alle ammin­is­tra­tive a Suvere­to si reg­is­tra una parte­ci­pazione di cir­ca l’80% degli elet­tori men­tre a Campiglia si fer­mano al 70%. Non voglio esager­are nel definire niente, ma sarebbe utile una rif­les­sione ser­e­na su ques­ta dimin­uzione di votan­ti e quin­di di fidu­cia. Che non riguar­da il ref­er­en­dum ma la fidu­cia nel­la polit­i­ca in gen­erale. Inoltre sarebbe ora che tut­ti noi si guardasse al numero degli elet­tori che votano, non solo le per­centu­ali che i par­ti­ti otten­gono e così sco­prirem­mo quan­ta dis­af­fezione ver­so la polit­i­ca che dovrebbe far gioire meno delle per­centu­ali ottenute.
Ma il tema sec­on­do la mia mod­es­ta opin­ione non è nem­meno questo. La realtà è quel­la che gli ammin­is­tra­tori dovreb­bero lavo­rare su quel­lo che han­no, invece di sognare lidi impos­si­bili e mag­a­ri invece di ringraziare chi ha cre­du­to in quel­la scelta sen­za una preparazione demo­c­ra­t­i­ca alle scelte, dovrebbe avere il buon sen­so di tacere e lavo­rare per il bene comune, di tut­to il ter­ri­to­rio sen­za avere mire annes­sion­is­tiche di nes­sun genere. La rap­p­re­sen­tan­za non può essere cedu­ta e soprat­tut­to non ha costi, quin­di per­ché si con­tin­ua a guardare indi­etro sen­za un brici­o­lo di rispet­to ver­so i cit­ta­di­ni.
Anche questo ci aiu­ta a leg­gere le reali inten­zioni per una sovra-comu­nal­ità che riconosca la realtà delle cose e si fac­cia cari­co, nel suo insieme, del rispet­to delle autonomie, che sono e vogliono rimane il pri­mo impor­tante rifer­i­men­to dei cit­ta­di­ni. Questo è guardare avan­ti con la fidu­cia e la forza del­la gente.

Wal­ter Gasperi­ni

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