Dietro le dimissioni del terzo AD di Aferpi
PIOMBINO 30 marzo 2017 — In due anni anche il terzo fra amministratori delegati e direttore generale di Aferpi se ne è andato. Tutti e tre vittime di uno stesso progetto industriale. La domanda nasce spontanea: “Cosa c’è dietro queste dimissioni ?”.
Forse oggi lo sapremo, chissà, anche se vi sono perplessità che possa essere la giornata decisiva. Purtroppo, la politica ha giocato in certi frangenti una partita strumentale in questa vicenda che, talvolta per incapacità o per altri motivi, ha ottenuto il solo risultato di mischiare le carte, creando incomprensione e confusione. Ora sembra che tutti cerchino di prendere le distanze da una situazione sempre più critica, ma è troppo tardi. Dopo la dichiarazione dell’allora sottosegretario al Mise sulla bontà del progetto Aferpi, tutte le istituzioni, nazionali, regionali e locali si schierarono dalla stessa parte con lui, senza nessun dubbio. In compenso, solo denigrazione ed insulti per coloro che cercavano di capire in modo meno strumentale e molto più concreto le questioni. Tant’ è che talvolta sorge un dubbio: se il vero progetto Aferpi sia nato con obbiettivi industriali o meramente assistenziali. Chi vivrà vedrà, anche se il coefficiente di tolleranza della comunità è oramai ai minimi storici. Altre dilazioni temporali o promesse da marinai saranno difficilmente tollerabili.
Luigi Coppola