Difendiamo la cassa mutua integrativa piombinese
PIOMBINO 30 dicembre 2017 — Dal 1° ottobre 2017 è scattata l’iscrizione automatica al fondo sanitario integrativo mètaSalute (Fondo sanitario lavoratori metalmeccanici) per tutti i lavoratori dell’industria metalmeccanica, con una contribuzione a carico dell’azienda di 156 euro annui per ogni lavoratore. Di fatto un’assicurazione privata (gruppo Unipol) riceverà tale cifra. Con questa intesa si iscrivono d’ufficio tutti i lavoratori, salvo richiesta esplicita di rinuncia in forma scritta, ma così facendo non si ottengono i 156 euro in salario. Riteniamo che ciò rappresenti quantomeno la presa d’atto passiva dello smantellamento del sistema sanitario pubblico a favore del privato. Il servizio sanitario deve continuare ad essere pubblico e non comprendiamo i toni trionfalistici con cui è stato presentato l’accordo da parte di alcune organizzazioni sindacali. Il sistema sanitario pubblico garantisce copertura sanitaria universale per tutti i cittadini. Il sistema che sta nascendo divide i cittadini tra chi (più fortunato) può accedere a queste forme integrative e chi (pensiamo ai disoccupati) rimarrà in balia di un sistema sempre più disastrato. La realtà di Piombino conosceva già una forma di integrazione sanitaria: la cassa mutua integrativa, a cui, volontariamente, i lavoratori accedevano con un contributo. La nascita di mètaSalute per questo primo anno non comporta la chiusura della cassa mutua, ma nei prossimi anni la sua sopravvivenza è a rischio. Si tratta di un’esperienza che negli anni ha garantito prestazioni sanitarie anche ai pensionati della fabbrica, che adesso, con il nuovo sistema integrativo, rischiano di dover fare affidamento su di un servizio pubblico che, per carenze di organico e tagli economici, non riesce ad assicurare un servizio efficiente. Di fatto si andranno ad ingrossare ulteriormente le liste di attesa. Obiettivo di una forza politica dovrebbe essere quello di rafforzare e migliorare il sistema sanitario nazionale e non contribuire a smantellarlo a vantaggio di assicurazioni private, il cui interesse è il business e non la salute dei cittadini. Per questo noi del Movimento5Stelle Piombino, ritenendo la cassa mutua integrativa un’ottima risorsa da difendere e tutelare per la città, chiediamo alle confederazioni sindacali di non accettare passivamente questa nuova imposizione e attivarsi da subito per concordare (come hanno fatto in altre realtà) con l’azienda la destinazione di quegli stessi 156 euro annui, non a favore di questo fondo mètaSalute imposto dall’alto, bensì della già presente cassa mutua integrativa, nata, fatta crescere e difesa nel corso degli anni dal mondo operaio del nostro territorio.
MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO