La dignità violata di cinquanta profughi

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 25 luglio 2014 — Nell’era mod­er­na, almeno in Italia, con­ta apparire e non essere. Anche per le prob­lem­atiche degli extra­co­mu­ni­tari vale questo prin­ci­pio. Ed allo­ra tut­ti a dirsi disponi­bili ad accogliere col­oro che sono di gran lun­ga meno for­tu­nati di noi., sem­pli­ci extra­co­mu­ni­tari in cer­ca di for­tu­na o profughi che fug­gono da guerre e dit­tature. Poco impor­ta se poi dal cen­tro di accoglien­za dove ven­gono cat­a­pul­tati, gli stes­si fug­gono all’arrembaggio, sen­za un sol­do, sen­za una sper­an­za, sen­za una prospet­ti­va. Già aver­li accolti pulisce le coscien­ze di molti. Questo bas­ta e autor­iz­za ad igno­rare le con­seguen­ze neg­a­tive che derivano anche per la comu­nità locale: poten­ziali rif­lessi neg­a­tivi sot­to il pro­fi­lo tur­is­ti­co, con­crete minac­ce per l’ordine pub­bli­co, peri­coli per la salute dei cit­ta­di­ni, con il ris­chio di epi­demie.
E’ dunque nec­es­sario rivedere le politiche nazion­ali dell’immigrazione; ma è altret­tan­to impor­tante che i gov­erni locali non si nascondi­no dietro un dito ed acqui­sis­cano la con­sapev­olez­za che le espe­rien­ze pas­sate sono dele­terie sia per chi viene accolto che per noi ital­iani.

Francesco Fer­rari, Grup­po con­sil­iare Fer­rari Sin­da­co — Forza Italia

 

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