Dipinti di Carlo Guarnieri al Comune di Campiglia

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CAMPIGLIA 29 mar­zo 2018 — Due bei dip­in­ti del mae­stro Car­lo Guarnieri andran­no ad arric­chire la mostra-museo per­ma­nente gra­zie alla don­azione che il Comune di Campiglia Marit­ti­ma ha rice­vu­to dal­la sig­no­ra Luisa Moni. Il con­siglio comu­nale ha accetta­to la don­azione nel­la sedu­ta del 28 novem­bre 2017 e da qualche giorno i quadri han­no rag­giun­to Campiglia. Saran­no presto col­lo­cati nel loro ambi­ente nat­u­rale, quel­lo, appun­to, del museo a Palaz­zo Pre­to­rio. La sig­no­ra Luisa Moni si è det­ta molto lieta di effet­tuare ques­ta don­azione che tra l’altro è moti­va­ta dal­la volon­tà del padre, l’ing. Liciano Moni, il quale espresse in vita la volon­tà di donare a Campiglia questi due dip­in­ti ad olio risalen­ti agli anni ’50 e legati alle vacanze che i Moni trascor­re­vano a Campiglia, in estate, nel­la casa del fat­tore vic­i­na a Vil­la Mus­sio dove i ragazzi Luisa Moni e Gian­ni Guarnieri diven­nero insep­a­ra­bili com­pag­ni di giochi. “Anni molto bel­li che ricor­do con piacere. I miei conosce­vano molti artisti – dice la sig­no­ra Luisa – ma quan­do si dice­va il Pit­tore, non pote­va essere che Car­lo Guarnieri”. I quadri donati sono una lumi­nosa vedu­ta di 38x28 cm di Vil­la Mus­sio, res­i­den­za del pit­tore per molti anni, e il “Ritrat­to di Licia Masi Moni”, moglie dell’ingegner Moni e madre di Luisa. L’ingegnere desider­a­va che questi dip­in­ti tor­nassero e si mostrassero lad­dove era­no nati, per accom­pa­g­nar­si, tes­ti­mo­ni­an­za di una lon­tana ami­cizia famil­iare tra i Guarnieri e i Moni, ai dip­in­ti che la stes­sa famiglia Guarnieri ha dona­to al Comune, anche in questo caso con grande gen­erosità e nel rispet­to del­la volon­tà del mae­stro, nel­la sua Campiglia, paese natale. L’apertura del prezioso pac­co ad opera del set­tore cul­tura è avvenu­ta alla pre­sen­za del­la sin­da­ca Rossana Sof­frit­ti e dell’assessore alla cul­tura Jacopo Bertoc­chi che ha sot­to­lin­eato l’importanza del­la don­azione “sia dal pun­to di vista dell’arricchimento del pat­ri­mo­nio cul­tur­ale con­ser­va­to nel museo, sia per il val­ore sim­bol­i­co di una memo­ria che si mantiene viva”.

Il sin­da­co Rossana Sof­frit­ti e l’asses­sore Jacopo Bertoc­chi mostra­no i due quadri di Car­lo Guarnieri

Una gen­erosità – com­men­ta Bertoc­chi — che deri­va dal­la luci­da con­sapev­olez­za che l’opera d’arte è pri­ma di tut­to pat­ri­mo­nio col­let­ti­vo e che la sua migliore val­oriz­zazione non può che essere la fruizione pub­bli­ca nei luoghi dep­u­tati. Nell’ottobre del 2013 abbi­amo avu­to l’onore di inau­gu­rare nel nos­tro Palaz­zo Pre­to­rio uno spazio per­ma­nen­te­mente ded­i­ca­to a uno dei nos­tri più gran­di campigliesi del ‘900, oggi fac­ciamo un pas­so avan­ti e non pos­si­amo che esprimere la più alta sod­dis­fazione ed un ringrazi­a­men­to sen­ti­to alla sig­no­ra Luisa Moni”. Vale anche la pena ricor­dare breve­mente la lev­atu­ra dell’ing. Liciano Moni, nato a Gen­o­va e poi trasfer­i­tosi in varie cit­tà, tra cui Livorno dove fu com­pag­no di liceo di Car­lo Azeglio Ciampi (fonte La Repub­bli­ca, 2002). Moni lavorò al Comune di Piom­bi­no, alla Provin­cia di Livorno come ingeg­nere capo e fu al fian­co di Ren­zo Piano nel recu­pero del Por­to Anti­co, dall’ 89 al ’ 95. E’ autore di vari lib­ri tra cui “Licia e Liciano, sto­ria di una vita” rac­con­to auto­bi­ografi­co del mat­ri­mo­nio con la sig­no­ra ritrat­ta da Guarnieri. Tra gli altri scrisse un inter­es­sante sag­gio sul­la fon­dazione e costruzione di Livorno cit­tà por­tuale, con un orig­i­nale ed esplic­i­to trib­u­to, alla molti­tu­dine degli “ignoti”, la man­od­opera sen­za nome com­pos­ta da gale­ot­ti, brac­cianti, schi­avi liberati, che, spes­so pagan­do il prez­zo più alto, edi­fi­carono mate­rial­mente la cit­tà.

Uffi­cio stam­pa Comune di Campiglia

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