Diritto di prelazione di Unirecuperi su 30% Navarra
PIOMBINO 11 febbraio 2019 — Barbara del Seppia, liquidatore di Asiu, ha fatto pervenire alla stampa il seguente comunicato col quale informa che Unirecuperi Srl, socia di RIMateria, ha esercitato il diritto di prelazione sul secondo lotto relativo al 30% delle azioni di RIMateria aggiudicato alla società Navarra Spa:
“La società Asiu Spa in liquidazione, in persona del liquidatore, comunica che in data 8 febbraio 2019 a mezzo pec, la UNIRECUPERI Srl, già socia in quanto acquirente del primo lotto di azioni di RIMateria, ha esercitato il diritto di prelazione sul secondo lotto relativo al 30% delle azioni di RIMateria la cui procedura di vendita ad evidenza pubblica si è conclusa con l’aggiudicazione in favore della società Navarra Spa.
Il liquidatore alla luce di tale evento convocherà per la prossima settimana l’assemblea dei soci di Asiu Spa così da consentire ai sindaci di effettuare le opportune e conseguenti valutazioni in merito alla cessione del secondo lotto del pacchetto azionario e l’azionato diritto di prelazione”.
Pare di capire, dal succinto comunicato, che è scattata la norma prevista dallo Statuto di RIMateria ed esattamente dall’art 9 che ha come oggetto il trasferimento delle azioni e la possibilità di esercizio del diritto di prelazione da parte di un socio (nella fattispecie attuale Unirecuperi, ndr) quando un altro (nella fattispecie attuale Asiu, ndr) voglia vendere in parte o in toto le sue:
“Le azioni sono trasferibili alle condizioni di seguito indicate. La clausola contenuta in questo articolo intende tutelare gli interessi della società alla omogeneità della compagine sociale, alla coesione dei soci ed all’equilibrio dei rapporti tra gli stessi: pertanto vengono disposte le seguenti limitazioni per il caso di trasferimento di azioni.
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Le azioni sono trasferibili liberamente solo a favore degli altri soci.
In qualsiasi altro caso di trasferimento delle azioni ai soci, regolarmente iscritti a libro soci, spetta il diritto di prelazione per l’acquisto.
Pertanto il socio che intende vendere o comunque conferire in tutto o in parte le proprie azioni dovrà darne comunicazione a tutti i soci risultanti dal libro soci mediante lettera raccomandata inviata al domicilio di ciascuno di essi indicato nello stesso libro; la comunicazione deve contenere le generalità del cessionario e le condizioni della cessione, fra le quali, in particolare, il prezzo e le modalità di pagamento.
I soci destinatari delle comunicazioni di cui sopra devono esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto delle azioni cui la comunicazione si riferisce facendo pervenire al socio offerente la dichiarazione di esercizio della prelazione con lettera raccomandata consegnata alle poste non oltre sessanta giorni dalla data di spedizione, risultante dal timbro postale, della offerta di prelazione.
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La comunicazione dell’intenzione di trasferire le azioni formulata con le modalità indicate equivale a proposta contrattuale ai sensi dell’articolo 1326 (milletrecentoventisei) Codice Civile. Pertanto il contratto si intenderà concluso nel momento in cui chi ha effettuato la comunicazione viene a conoscenza della accettazione dell’altra parte. Da tale momento il socio cedente è obbligato a concordare con il cessionario la ripetizione del negozio in forma idonea all’iscrizione nel libro soci, con contestuale pagamento del prezzo come indicato nella denuntiatio.
La prelazione deve essere esercitata per il prezzo indicato dall’offerente”.
Pare di capire che il diritto di opzione è chiaramente previsto nello Statuto e che Unirecuperi ha esercitato un suo diritto lì contemplato.
Certo è che l’eventualità che un socio arrivasse ad avere il 60% delle azioni di RIMateria non era certo nelle scelte politiche né dei Comuni né della stessa RIMateria.
Basta ricordare quanto ci disse nel corso di uno dei nostri forum l’allora Presidente di RIMateria Valerio Caramassi e ciò che scrisse il Comune di Piombino nella deliberazione del Consiglio comunale n. 101 del 2016 e n. 120 del 29 settembre 2017:
Valerio Caramassi il 5 febbraio 2017 (Non resta che attendere i nuovi soci di Rimateria) “L’iter per giungere alla cessione del 60 per cento delle quote a due soggetti pubblici o privati – è bene tornare a specificarlo non essendo necessariamente nostra intenzione privatizzare la società ma piuttosto garantirle apporti di esperienza, know out e consistenza economica – ha attraversato tutti i passaggi previsti in questi casi…Contiamo di concludere la gara e formalizzare l’arrivo dei due nuovi soci entro il prossimo marzo”.
Comune di Piombino nel 2016 e nel 2017 “l’alienazione congiunta fra ASIU SpA e Lucchini SpA AS, con procedura ad evidenza pubblica, con il sistema del prezzo più alto rispetto a quello che sarà fissato dall’advisor nominato da ASIU SpA., del 60,00% delle azioni RIMateria SpA, di cui detenute da ASIU per il 52,65% e da Lucchini SpA AS per il 7,35%: la quota complessiva del 60% di azioni di RIMateria SpA sarà alienata attraverso la cessione in due lotti separati a diversi acquirenti, ciascuno del 30,00%”.