Discarica LI53 abusiva, la Regione ci rimette

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PIOMBINO 18 mar­zo 2019 — Il Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no-Val di Cor­nia ha pre­sen­ta­to un’ul­te­ri­ore osser­vazione sui doc­u­men­ti con i quali RIMa­te­ria ha rispos­to (Chiarimenti.28.02.19 che pos­sono essere scar­i­cati dal sito http://www.regione.toscana.it/-/valutazione-di-impatto-ambientale) ai dub­bi espres­si il 24 gen­naio 2019 dal Nucleo regionale di Val­u­tazione dell’Impatto Ambi­en­tale per l’ espres­sione del parere del­la Giun­ta Regionale, nell’ambito del pro­ced­i­men­to di Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale, sul prog­et­to pre­sen­ta­to da RIMa­te­ria da real­iz­zarsi pres­so il polo indus­tri­ale in loc. Ischia di Cro­ciano a Piom­bi­no.
Il prog­et­to, lo ricor­diamo per memo­ria, è sud­di­vi­so in tre par­ti

  • Attiv­ità di Trat­ta­men­to e rici­clo in loco delle scorie con impianto mobile su Area Li53 final­iz­za­ta al loro riu­ti­liz­zo come MPS nel­l’am­bito del­la MISP autor­iz­za­ta con Decre­to Diret­to­ri­ale del Min­is­tero del­l’Am­bi­ente prot. n.423 del 04/10/2017;
  • Prog­et­to defin­i­ti­vo del­la Vari­ante 2 alle opere di chiusura del­la dis­car­i­ca Luc­chi­ni-ripro­fi­latu­ra con la dis­car­i­ca RIMa­te­ria;
  • Prog­et­to defin­i­ti­vo del­la nuo­va dis­car­i­ca su Area Li53.

Polo impiantis­ti­co di Ischia di Cro­ciano

L’osser­vazione ha a che fare col fat­to che nel­la nuo­va doc­u­men­tazione pre­sen­ta­ta in Regione a fine feb­braio 2019 si tro­va un pre­ciso crono­pro­gram­ma per la rimozione dei cumuli dal­la LI53 e per la suc­ces­si­va bonifi­ca ed esat­ta­mente nel doc­u­men­to 09-CronoMisp.pdf, redat­to ed invi­a­to in Regione a cura del pro­po­nente SpA RIMa­te­ria.
“A parte i prob­le­mi di varia natu­ra derivan­ti dall’evidente real­iz­zazione in tem­pi recen­ti di una dis­car­i­ca abu­si­va così ampia, si dice nel­l’osser­vazione, si sot­to­pone all’attenzione del­la Regione Toscana un pos­si­bile prob­le­ma che induce a non pro­cedere nel­la chiusura in ter­mi­ni pos­i­tivi del­la pro­ce­du­ra di Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale.
L’accettazione del crono­pro­gram­ma pre­sen­ta­to da RIMa­te­ria, la chiusura del pro­ced­i­men­to di Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale e la real­iz­zazione dei lavori pre­visti, cioè la rimozione dei cumuli, da parte di RIMa­te­ria por­rebbe alla stes­sa Regione Toscana un pos­si­bile prob­le­ma e cioè l’impossibilità di pre­tendere un ris­arci­men­to finanziario da chi ha real­iz­za­to una sim­i­le dis­car­i­ca abu­si­va”.

RIMa­te­ria — 09-CronoMisp

Comi­ta­to di Salute Pub­bli­ca Piom­bi­no-Val di Cor­nia — Osser­vazione

Osser­vazione N3: Pos­si­bile dan­no erar­i­ale a segui­to di accettazione CronoMisp.pdf, redat­to ed invi­a­to in Regione a cura del pro­po­nente SpA Rima­te­ria in data 27 FEBBRAIO 2019
Oggi pre­sen­ti­amo una nuo­va osser­vazione pur trat­tan­do un argo­men­to pre­sen­ta­to prece­den­te­mente in Regione quan­do si scrive­va a propos­i­to del­la LI53aR (da ora in poi scriver­e­mo solo LI53 così come nel­la doc­u­men­tazione prodot­ta da RIMateria),dove è pre­vista la costruzione del­la nuo­va dis­car­i­ca per l’ampliamento dell’attuale impianto di Ischia di Cro­ciano, che: ”Tale area dove­va essere boni­fi­ca­ta dalle acciaierie che l’ave­vano inquina­ta. Spet­ta­va a chi ave­va male uti­liz­za­to tale area in con­ces­sione dema­niale la bonifica.”.Nella nuo­va doc­u­men­tazione pre­sen­ta­ta in Regione a fine feb­braio 2019 si tro­va un pre­ciso crono­pro­gram­ma per la rimozione dei cumuli dal­la LI53 e per la suc­ces­si­va bonifi­ca. Esat­ta­mente nel doc­u­men­to 09-CronoMisp.pdf, redat­to ed invi­a­to in Regione a cura del pro­po­nente SpA Rima­te­ria, è pos­si­bile leg­gere: “Il crono­pro­gram­ma ripor­ta­to nel pre­sente capi­to­lo è sta­to pre­dis­pos­to impo­stan­do come­da­ta di inizio quel­la a par­tire dal com­pi­men­to degli atti autorizzativi.”Prima di anal­iz­zare le con­seguen­ze di tale affer­mazione chiari­amo la natu­ra, i modi ed i tem­pi in cui quei cumuli si sono creati.
Le orto­fo­to evi­den­zi­ate sot­to (foto aeree dell’area LI53 con­tenute nel­la Car­ta tec­ni­ca comu­nale del Sis­tema Infor­ma­ti­vo ter­ri­to­ri­ale del Comune di Piom­bi­no, rel­a­tive agli anni 2000, 2007 e 2013) fan­no capire con certez­za quan­do sono sta­ti deposi­tati quei cumuli su tale area.Si vede chiara­mente che tale area nel 2000 era com­ple­ta­mente lib­era, per arrivare poi al 2013 anno in cui risul­ta com­ple­ta­mente riem­pi­ta con i cumuli che tut­to­ra esistono:

Area LI53 nel 2000

Area LI53 nel 2007

Area LI53 nel 2013

Ma dove sono sta­ti deposi­tati questi cumuli?
Si trat­ta di una zona, la LI53, nel­la quale è pre­sente: “una con­t­a­m­i­nazione dei suoli dovu­ta ad idro­car­buri pesan­ti C›12, IPA ed alcu­ni met­al­li (preva­len­te­mente Zin­co e Piom­bo) con pre­sen­za di val­ori di con­cen­trazione di con­t­a­m­i­nan­ti ril­e­vati supe­ri­ori anche dieci volte le rel­a­tive CSC, men­tre le acque di fal­da risul­tano con­t­a­m­i­nate da met­al­li, com­posti organo-cloru­rati, sol­ven­ti aro­mati­ci (BTEX), IPA, PCB ed Idro­car­buri totali espres­si come n‑esano”, così come scrit­to nel decre­to del Min­is­tero dell’ambiente del 14 mag­gio 2014 con il quale fu autor­iz­za­ta Asiu ad avviare i lavori pre­visti nel “Prog­et­to di bonifi­ca e mes­sa in sicurez­za per­ma­nente del­la porzione di area Luc­chi­ni su cui sorg­erà l’ampliamento del­la dis­car­i­ca Asiu” e fu sta­bil­i­to che i lavori sareb­bero dovu­ti iniziare entro e non oltre quat­tro mesi ma non furono mai iniziati né tan­tomeno real­iz­za­ti.
Vogliamo pun­tu­al­iz­zare che anche allo­ra fu autor­iz­za­ta la sola bonifi­ca, che comunque l’ampliamento pro­pos­to era allo­ra per una dis­car­i­ca per rifiu­ti urbani posse­du­ta da ASIU che era una azien­da con­trol­la­ta dai Comu­ni del­la Val di Cor­nia. L’ampliamento ser­vi­va per­ché la dis­car­i­ca dei rifiu­ti urbani uti­liz­za­ta dai Comu­ni del­la Val di Cor­nia era esauri­ta. Oggi la situ­azione è com­ple­ta­mente diver­sa, una dis­car­i­ca per urbani in zona non è più nec­es­saria, i rifiu­ti urbani sono gesti­ti da ATO Sud. L’ampliamento pro­pos­to è invece per una dis­car­i­ca per rifiu­ti spe­ciali dimen­sion­a­ta per inter­cettare il rel­a­ti­vo mer­ca­to nazionale e fare prof­itti per moltissi­mi anni men­tre la dis­car­i­ca ex-ASIU, che non accoglie più i rifiu­ti urbani, è ora di pro­pri­età del­la SpA Rima­te­ria le cui azioni sono posse­dute per il 60% da pri­vati.
Da cosa sono for­mati questi cumuli?
Sono evi­den­te­mente cumuli di mate­ri­ali di scar­to siderur­gi­co, lì accu­mu­lati almeno fin dal 2007, preesisten­ti all’ammissione di Luc­chi­ni in ammin­is­trazione stra­or­di­nar­ia (21 dicem­bre 2012), di cui il Com­mis­sario stra­or­di­nario del­la ex Luc­chi­ni non si è fat­to cari­co, accu­mu­lati lì abu­si­va­mente tant’è che la stes­sa RIMa­te­ria, ha affer­ma­to recen­te­mente e pub­bli­ca­mente che la dis­car­i­ca è abu­si­va (“…L’area inter­es­sa­ta è grande cir­ca 58 ettari. Com­prende quat­tro dis­cariche. Una è quel­la nota come dis­car­i­ca Asiu che viene gesti­ta attual­mente da Rima­te­ria; la sec­on­da è la vec­chia dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni, esauri­ta; la terza è la cosid­det­ta dis­car­i­ca ex Luc­chi­ni, anco­ra con vol­ume­trie autor­iz­zate residue; infine, una quar­ta, denom­i­na­ta LI53, abu­si­va, sul­la cui area il min­is­tero dell’ambiente ha ordi­na­to la mes­sa in sicurez­za…”).
A parte i prob­le­mi di varia natu­ra derivan­ti dall’evidente real­iz­zazione in tem­pi recen­ti di una dis­car­i­ca abu­si­va così ampia, si sot­to­pone all’attenzione del­la Regione Toscana un pos­si­bile prob­le­ma che induce a non pro­cedere nel­la chiusura in ter­mi­ni pos­i­tivi del­la pro­ce­du­ra di Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale.
L’accettazione del crono­pro­gram­ma pre­sen­ta­to da RIMa­te­ria, la chiusura del pro­ced­i­men­to di Val­u­tazione di Impat­to Ambi­en­tale e la real­iz­zazione dei lavori pre­visti, cioè la rimozione dei cumuli, da parte di RIMa­te­ria por­rebbe alla stes­sa Regione Toscana un pos­si­bile prob­le­ma e cioè l’impossibilità di pre­tendere un ris­arci­men­to finanziario da chi ha real­iz­za­to una sim­i­le dis­car­i­ca abu­si­va.
Lo stes­so prob­le­ma si pose qualche anno fa a propos­i­to di un’area sim­i­le, la LI53aL (37 ettari vici­no al mare pieni di cumuli). Il sito era ed è carat­ter­iz­za­to dal­la pre­sen­za di cumuli cos­ti­tu­iti sia da rifiu­ti, sia da materie prime sec­onde come mate­ri­ali edili da demolizione defer­iz­za­ti, sia da sot­to­prodot­ti come la lop­pa di alto­forno, con­forme alla nor­ma UNI, e la scaglia di lam­i­nazione. Una sti­ma dei quan­ti­ta­tivi com­p­lessivi, effet­tua­ta da ARPAT nel 2008, ammon­ta a cir­ca 533860 metri cubi. Il vol­ume dei rifiu­ti gia­cen­ti, toglien­do il vol­ume del­la lop­pa, ammon­ta a 442000 metri cubi. L’area è sta­ta seques­tra­ta dal­la Procu­ra del­la Repub­bli­ca di Livorno nell’aprile 2007 e dis­se­ques­tra­ta il 19 luglio 2012 con Decre­to di Archivi­azione del Tri­bunale di Livorno del 13 luglio 2012.
In quell’occasione la Regione Toscana emise un provved­i­men­to di ris­arci­men­to finanziario che si con­cluse con un pat­teggia­men­to con la stes­sa Luc­chi­ni che per­mise alla stes­sa Regione Toscana di incas­sare almeno parte del ris­arci­men­to richiesto.
I cumuli del­la LI53aL sono del tut­to sim­ili ai cumuli del­la LI53 di cui si sta trattando.Si può sostenere che la Regione non dovrebbe accettare tale crono­pro­gram­ma pre­vis­to per i lavori da effet­tuare in quest’ultima area sen­za avere pri­ma richiesto e prete­so un ris­arci­men­to finanziario da chi tale depos­i­to ha effet­tua­to, così come si può sup­porre che rin­un­cia­re a ques­ta pos­si­bil­ità per la LI53 provocherebbe un dan­no erar­i­ale non ammis­si­bile.

(Foto di Pino Bertel­li)

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