Discutiamo di Eurathlon e di neutralità della scienza

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 31 luglio 2015 — Una nutri­ta del­egazione del Comi­ta­to Ver­ità su Eurathlon e Nato ha parte­ci­pa­to giovedì 30 luglio alla pre­sen­tazione del­l’even­to “roboti­co” in pro­gram­ma a metà set­tem­bre a Tor del sale. Si è nota­to che — a dif­feren­za del sito web http://www.cmre.nato.int/ — nelle spet­ta­co­lari dia­pos­i­tive proi­et­tate dagli orga­niz­za­tori, il logo del­la Nato non fig­u­ra­va accan­to a quel­lo del Cmre, che del­la Nato è invece il cen­tro di ricer­ca con sede a La Spezia, oltre che orga­niz­za­tore prin­ci­pale di Eurathlon.
E pro­prio alla doman­da del Comi­ta­to sul sig­ni­fi­ca­to del ruo­lo cen­trale del Cmre nel prog­et­to Eurathlon, le risposte sono risul­tate eva­sive: si trat­terebbe di ricerche “ad esclu­si­vo scopo civile, addirit­tura benefi­co”, affer­mano i ricer­ca­tori ret­ribuiti dal Cmre, il quale sarebbe una “strut­tura civile” (!) del­la NATO — potente e aggres­si­va allean­za mil­itare, che agisce sot­to coman­do mil­itare, in Afghanistan come in Lib­ia, a giudizio del Comi­ta­to. Quest’ul­ti­mo non con­tes­ta affat­to la ricer­ca sui robot, ma non si fida del fat­to che, den­tro Eurathlon, a guidar­la ci sia un cen­tro di ricer­ca mil­itare, cer­ta­mente molto inter­es­sato a imp­ie­gare ai pro­pri fini mil­i­tari il lavoro cre­ati­vo dei gio­vani ingeg­neri costrut­tori di droni e robot. Ecco la neces­sità del dub­bio, da portare alla super­fi­cie delle coscien­ze. La ques­tione del­la neu­tral­ità del­la scien­za è appun­to un caso di coscien­za che deve inter­es­sare tut­ti: gli scien­ziati, in nes­sun caso, dovreb­bero accettare fon­di per la ricer­ca, né ingeren­ze di sor­ta, da parte di orga­niz­zazioni mil­i­tari, nep­pure quan­do non si preve­da uno scopo lega­to a pro­gram­mi bel­li­ci, ben­sì il sem­plice svilup­po del­la ricer­ca di base.
L’il­lus­trazione di Eurathlon da parte degli orga­niz­za­tori è apparsa in qualche momen­to come la ker­messe per pre­sentare un nuo­vo prodot­to, nonché un’­op­er­azione di mar­ket­ing ter­ri­to­ri­ale, capace di portare imman­ca­bil­mente Piom­bi­no alla rib­al­ta nel mon­do. Il vicesin­da­co, bon­tà sua, non ha esi­ta­to a sostenere che “se si ragionasse come il Comi­ta­to, dovrem­mo rifi­utar­ci di uti­liz­zare inter­net per­ché di orig­ine mil­itare”. Come se fos­se un bene che i finanzi­a­men­ti e le scop­erte mag­giori siano mil­i­tari e usati per le guerre, con le pesan­tis­sime impli­cazioni in ter­mi­ni di vit­time e dis­truzioni che ne con­seguono, e invece non fos­se assai più ragionev­ole favorire la ricer­ca sci­en­tifi­ca civile sen­za aspettare che le scop­erte mil­i­tari, volte all’impiego bel­li­co, arriv­i­no all’u­so di tut­ti, quan­do sono super­ate per i mil­i­tari. E sen­za dimen­ti­care che l’Is­ti­tu­to Inter­nazionale di Stoc­col­ma per la Ricer­ca sul­la Pace quan­tifi­ca in cir­ca 72 mil­ioni di euro al giorno la spe­sa mil­itare sostenu­ta dal­l’I­talia in quan­to Paese mem­bro del­la Nato, a dan­no del­la spe­sa per san­ità e servizi sociali pub­bli­ci.
Il Comi­ta­to ha infine pre­an­nun­ci­a­to di avere in cantiere per il 5 set­tem­bre un’inizia­ti­va pub­bli­ca, alla quale sono sta­ti invi­tati quali rela­tori Mau­r­izio Gub­biot­ti di Legam­bi­ente, il pro­fes­sore di sto­ria con­tem­po­ranea Anto­nio Mosca­to e il dep­u­ta­to piom­bi­nese Andrea Man­ci­ul­li, nel­la sua veste di Pres­i­dente del­la del­egazione ital­iana in seno all’Assem­blea par­la­mentare del­la Nato. Man­ci­ul­li ha però dec­li­na­to l’in­vi­to.

Il Comi­ta­to Ver­ità su Eurathlon e Nato

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