Il dissenso non si esprime solo stando “dentro”

PIOMBINO 11 aprile 2017 — Rifon­dazione Comu­nista ha por­ta­to la pro­pria sol­i­da­ri­età imme­di­ata­mente agli operai che han­no occu­pa­to il Comune, tramite la Seg­re­taria di Cir­co­lo, che si è reca­ta in Comune la mat­ti­na stes­sa. Pec­ca­to che come altri è rimas­ta fuori per­ché sen­za tante sto­rie le RSU ave­vano sta­bil­i­to di essere le uniche ad essere tito­late a stare in Sala Con­sil­iare dan­do via via “bol­let­ti­ni” su quan­to sarebbe suc­ces­so in segui­to. Da lì è nata la protes­ta di chi è rimas­to fuori, di chi fra le stesse RSU, i com­pag­ni Mas­si­mo Lami e Andrea Mar­i­anel­li, si è dis­so­ci­a­to dall’iniziativa con una moti­vazione che con­di­vidi­amo, ovvero che l’occupazione non deve essere “fin­ta”, pre­ven­ti­va e con­cor­da­ta con il Sin­da­co ed i mag­gioren­ti del PD, non solo per­ché cos­ti­tu­isce un’offesa per i lavo­ra­tori, ma per­ché loro stes­si non ne sono pro­tag­o­nisti. Siamo con­vin­ti che un Min­istro che si per­me­tte di annullare un incon­tro il giorno pri­ma non abbia rispet­to né dei lavo­ra­tori né del sin­da­ca­to e che quin­di andare comunque a Roma sot­to il MISE e costrin­gere il Min­istro ad uscire a par­lare con gli operai sarebbe sta­ta un’azione più inci­si­va. Eppure anche un’occupazione del­la sala con­sil­iare avrebbe potu­to essere sig­ni­fica­ti­va, se fos­se sta­ta aper­ta davvero ai cit­ta­di­ni, ai lavo­ra­tori, agli stu­den­ti, sem­pre e comunque e non dalle 9.00 alle 18.00 come un uffi­cio, e soprat­tut­to se non fos­se sta­ta un assist al PD locale regionale e nazionale, una passerel­la per tut­ti col­oro che sono i pri­mi respon­s­abili del­la situ­azione di crisi del­la fab­bri­ca piom­bi­nese nonché del­la situ­azione siderur­gi­ca nazionale dal­la quale la crisi di Piom­bi­no è figlia. Una classe diri­gente polit­i­ca inef­fi­cace che da due anni promette in pom­pa magna ma non ha ottenu­to niente di niente, una classe diri­gente che rap­p­re­sen­ta un Gov­er­no inca­pace di far­si valere, inca­pace anche di decidere di inve­stire fon­di pub­bli­ci per sal­vare la pro­duzione siderur­gi­ca di ques­ta cit­tà e di questo Paese, un Gov­er­no prono alle politiche di aus­ter­i­ty e neoliberiste, cause prime del­la dev­as­tazione non solo del­la pro­duzione indus­tri­ale nazionale, ma di ogni altra strut­tura por­tante del­lo Sta­to come la san­ità, come la scuo­la, come i dirit­ti dei lavo­ra­tori dis­trut­ti dal Job Act. No gra­zie. Dor­mite pure, fate brin­disi e man­giate pas­tic­ci­ni con chi persegue una lin­ea polit­i­ca che non vi fa arrivare a fine mese, noi non ci sti­amo e non ci vedrete lì, se non il giorno 18 aprile, quan­do, recepen­do comunque il seg­nale di richi­es­ta di atten­zione dei lavo­ra­tori avrà luo­go un con­siglio comu­nale stra­or­di­nario aper­to agli inter­ven­ti delle RSU e di tut­ti i lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni, chiesto dal Grup­po Con­sil­iare di Rifon­dazione Comu­nista, almeno per ritornare a dare un sen­so a questo teatro.
Soste­ni­amo invece la man­i­fes­tazione del 19 aprile, aus­pi­can­do, final­mente uno sciopero gen­erale, che por­ti più lavo­ra­tori e cit­ta­di­ni pos­si­bile a Roma sot­to quel Min­is­tero di quel Gov­er­no che è il nos­tro nemi­co vero.

Rifon­dazione Comu­nista Cir­co­lo di Piom­bi­no

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